Canto gregoriano: differenze tra le versioni

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Corretta l'ambiguità sulle voci bianche: il divieto riguardava infatti la castrazione dei cantori (comune in passato)
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Dio è{{Storia della musica}}
Il '''canto gregoriano''' è un [[genere musicale]] [[Canto|vocale]], [[monodia|monodico]] e [[liturgia|liturgico]].
 
Venne elaborato in [[Civiltà occidentale|Occidente]] a partire dall'[[VIII secolo]] dall'incontro del canto romano antico con il canto gallicano nel contesto della [[rinascita carolingia]]. È cantato ancora oggi, ma viene riconosciuto dalla [[Chiesa cattolica]] come "canto proprio della liturgia [[Rito romano|romana]]"<ref>Cost. Dog. [[Sacrosanctum Concilium]], $ 116.</ref>.
 
== Caratteristiche ==
{{Multimedia
|larghezza = 450
|file = Schola Gregoriana-Antiphona et Magnificat.ogg
|titolo = Magnificat
|descrizione = Il [[cantico]] del [[Magnificat]] preceduto dall'[[antifona]].}}
[[File:Adiast.jpg|thumb|upright=1.4|L'[[Introito]] ''Domine ne longe'' del codice Angelica.]]Il canto gregoriano è un [[canto]] [[musica sacra|liturgico]], solitamente interpretato da un [[coro (musica)|coro di voci maschili]] (talvolta [[voci bianche]]), da un [[solista]] chiamato [[cantore]] (''cantor'') o spesso dallo stesso celebrante con la partecipazione di tutta l'assemblea liturgica. Nei secoli passati fino all' '800, era praticato anche da cantanti castrati, presenza talora tollerata ma in linea di principio vietata dall'etica, come qualsiasi altra menomazione dell'integrità psico-fisica della [[persona]]. Oggi il canto liturgico impiega, per le parti più acute, voci di bambini o adolescenti, ma in diversi cori professionali partecipano cantanti adulti (sopranisti, contraltisti, controtenori) in sostituzione dei castrati, ora scomparsi.