Placiti cassinesi: differenze tra le versioni

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[[File:Placito-capua.jpg|upright=1.6|thumb|Iscrizione marmorea sul selciato di piazza Medaglie d'Oro a [[Capua]], recante il testo del placito capuano (sia pure con un refuso: «kelli fini» anziché «kelle fini»).]]
I quattro '''placiti cassinesi''', conosciuti anche come "Placiti Capuani", sono quattro testimonianze giurate (registrate tra il [[960]] e il [[963]]) sull'appartenenza di certe terre ai monasteri benedettini di [[Capua]], [[Sessa Aurunca]] e [[Teano]]; rappresentano i primi documenti di un [[lingua volgare|volgare]] italianod'Italia (campano) scritti in un linguaggio che vuol essere ufficiale e dotto.
Riguardava una lite sui confini di proprietà tra il [[monastero di Montecassino]] e un piccolo feudatario locale, Rodelgrimo d'Aquino. Con questo documento tre testimoni, dinanzi al giudice Arechisi, deposero a favore dei [[Benedettini]], indicando con un dito i confini del luogo che era stato illecitamente occupato da un contadino dopo la distruzione dell'abbazia nell'[[885]] da parte dei [[saraceni]].