Anfiteatro romano di Aosta: differenze tra le versioni

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L<nowiki>'</nowiki>'''anfiteatro romano di [[Aosta]]''' (''Augusta Prætoria Salassorum'') si trova all'interno della cinta muraria romana. Le sue rovine sono inglobate in una costruzione medievale, il monastero delle suore di [[Santa_Caterina_d'Alessandria|santa Caterina]], che ospita oggi le [[Suore di San Giuseppe di Aosta|religiose di San Giuseppe]] a cui si può chiedere di poter visitare la struttura. L'accesso è in via dell'Anfiteatro al civico 4.
 
==Collocazione==
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==Il convento==
[[Immagine:Semicolonne_anfiteatro_di_aosta.jpg|thumb|Arcate romane inglobate nel convento medievale]]
Nel [[1247]] il [[visconte]] di Aosta, [[Gotofredo di Challant-Cly|Godefroy de Challant]], fa costruire sulle rovine dell'anfiteatro un edificio atto ad ospitare alcune canonichesse di santa Caterina, profughe dal [[Vallese]]. Il nuovo edificio ingloba alcune arcate della vecchia facciata esterna dell'anfiteatro, come si può vedere ancor oggi.Oltre al convento, vengono costruiti anche una chiesa ed un campanile. La cinta del convento arriva a comprendere tutta l'area anticamente occupata dall'anfiteatro, situazione che è conservata a tutt'oggi.
 
Oltre al convento, vengono costruiti anche una chiesa ed un campanile. La cinta del convento arriva a comprendere tutta l'area anticamente occupata dall'anfiteatro, situazione che è conservata a tutt'oggi.
 
L'edificio viene ristrutturato ed abbellito nel [[1496]] da Francesco di Carmagna, vice-[[balivo]] di Aosta, che fa realizzare anche un pregevole affresco al di sopra del portone d'ingresso, ancor oggi in parte visibile. Nel [[1803]] il governo repubblicano insediatosi dopo il passaggio di [[Napoleone]] del [[1800]] espelle le suore di santa Caterina dal loro convento e lo destina ad usi civili. Passato il periodo napoleonico, nel [[1831]] il [[diocesi di Aosta|vescovo di Aosta]] Evasio Agodino invita le suore di San Giuseppe, provenienti da [[Lione]], ad installarsi nel convento vuoto, ed esse vi si trovano ancor oggi.
 
==Visita==
[[Immagine:Arena_anfiteatro_di_aosta.jpg|thumb|L'arena, ora frutteto]]
È sufficiente bussare alla porta del convento (via Anfiteatro 4) per poter entrare a visitare le rovine dell'anfiteatro romano, inserito nella costruzione medievale, mentre l'arena è ora occupata da un frutteto.
[[Immagine:Cartelloni_quarta_ginnasio.jpg|thumb|I cartelloni sull'anfiteatro]]
In un angolo del convento si può anche visionare il materiale illustrativo preparato dagli studenti del liceo classico di Aosta in occasione delle giornate [[Fondo_per_l'Ambiente_Italiano|FAI]] (Fondo per l'ambiente italiano) del [[2008]].
 
L'edificio viene ristrutturato ed abbellito nel [[1496]] da Francesco di Carmagna, vice-[[balivo]] di Aosta, che fa realizzare anche un pregevole affresco al di sopra del portone d'ingresso, ancor oggi in parte visibile. Nel [[1803]] il governo repubblicano insediatosi dopo il passaggio di [[Napoleone]] del [[1800]] espelle le suore di santa Caterina dal loro convento e lo destina ad usi civili. Passato il periodo napoleonico, nel [[1831]] il [[diocesi di Aosta|vescovo di Aosta]] Evasio Agodino invita le suore di San Giuseppe, provenienti da [[Lione]], ad installarsi nel convento vuoto, ed esse vi si trovano ancor oggi.[[Immagine:Arena_anfiteatro_di_aosta.jpg|thumb|L'arena, ora frutteto]]
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