Tamerlano: differenze tra le versioni

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|Attività = condottiero
|Nazionalità = turco
|PostNazionalità = -[[mongolia|mongolo]], che tra il 1370 e il 1405 conquistò una larga parte dell'[[Asia Centralecentrale]] e [[Asia occidentale|Occidentale]], fondando l'[[Impero timuride]]
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[[File:Timur_Empire.jpg|miniatura|destra|Estensione dell'impero di Tamerlano (1395) prima delle ultime campagne in Russia (Orda d'Oro), India, Siria e Turchia ]]
Figlio del capo della tribù [[Turco-Mongoli|mongola]] dei [[Barlas|Barlas]], stanziatasi]] nel [[Khanato Chagatai]] al seguito dell'invasione mongola del secolo precedente, si considerava un discendente di [[Gengis Khan]] (come sta scritto sulla sua tomba a Samarcanda) e aspirava a riedificarne l'[[impero mongolo|impero]]. Da giudicarsi un genio dell'arte militare, aveva la capacità di tenere in pugno un esercito sterminato composto da cavalieri nomadi provenienti dai quattro angoli dell'Asia (turco-mongoli chagatay, mongoli, tartari, turcomanni, persiani e persino infine indiani con i loro elefanti) e di condurli di vittoria in vittoria in alcune delle più grandi battaglie del medioevo. Fu un feroce distruttore di eserciti nemici e delle città che gli si opponevano, come il suo predecessore Gengis Khan, ma diversamente da questi fu anche protettore di letterati, uomini di scienza e artisti e costruttore di splendidi edifici (come a [[Samarcanda]] e a [[Shahrisabz|Kesh]]). Tamerlano segnò assieme il culmine e il declino delle grandi invasioni dei cavalieri nomadi in Asia e in Europa.
 
Giudicato un genio dell'arte militare, aveva la capacità di tenere in pugno un esercito sterminato composto da cavalieri nomadi provenienti dai quattro angoli dell'Asia (turco-mongoli chagatay, mongoli, [[tatari]], [[turcomanni]], [[persiani]] e persino infine [[indiani]] con i loro [[elefante indiano|elefanti]]) e di condurli di vittoria in vittoria in alcune delle più grandi battaglie del medioevo.
Molto abile nello sfruttare le divisioni degli avversari, costruì il suo impero sulle vittorie militari e su una doppia legittimazione. Come "erede" della legittimazione di Gengis Khan, dopo avere riunificato sotto il suo dominio i Khanati gengiscanidi dell'Asia centrale, distrusse anche la potenza della cosiddetta [[Khanato dell'Orda d'Oro|Orda d'Oro]], che non si riprese mai più, rendendo così possibile la nascita del principato di Moscovia e l'indipendenza di quello di Kiev, dai quali si formerà la Russia moderna. Tamerlano si considerava anche un ''[[ghazi]]'', ovvero un "Combattente per la Fede", e con questa legittimazione si scontrò con i khanati mongoli ancora legati allo sciamanesimo e con i sultanati indiani, conquistando anche dai cristiani Smirne, il regno di Georgia e i possedimenti genovesi nel Mar Nero. Alla fine della sua vita l'impero di Tamerlano avrà un'estensione immensa, dalla Moscovia e dall'Ucraina fino alle attuali [[Turchia]] e [[Siria]] incluse ad occidente, e a oriente fino ai confini della [[Cina]], comprendendo tutta l'[[Asia centrale]], la [[Persia]] e l'[[India]].
 
Fu un feroce distruttore di eserciti nemici e delle città che gli si opponevano, al pari del suo predecessore [[Gengis Khan]], ma diversamente da questi fu anche protettore di letterati, uomini di scienza e artisti e costruttore di splendidi edifici (come a [[Samarcanda]] e a [[Shahrisabz|Kesh]]). Tamerlano segnò assieme il culmine e il declino delle grandi invasioni dei cavalieri nomadi in Asia e in Europa.
Personalmente non assunse mai altro titolo se non quello di [[emiro]] (principe), o ''Grande Emiro'', come per ribadire costantemente il fatto che governava soltanto in nome della legittima dinastia [[Gran Khan|dei khan]] [[mongoli|mongoli discendenti diretti di Gengis Khan]]. Assunse peraltro anche il titolo di ''[[Khan|Khaghan]],'' cioè "''Genero imperiale''", dopo il matrimonio con la principessa [[Saray Malik Katun|Bibi Khanum]], discendente diretta di Gengis Khan.
 
Molto abile nello sfruttare le divisioni degli avversari, costruì il suo impero sulle vittorie militari e su una doppia legittimazione. Come "erede" della legittimazione di Gengis Khan, dopo avere riunificato sotto il suo dominio i Khanati gengiscanidigengiskhanidi dell'Asia centrale, distrusse anche la potenza della cosiddetta [[Khanato dell'Orda d'Oro|Orda d'Oro]], che non si riprese mai più, rendendo così possibile la nascita del principato di Moscovia e l'indipendenza di quello di Kiev, dai quali si formerà la Russia moderna. Tamerlano si considerava anche un ''[[ghazi]]'', ovvero un "Combattente per la Fede", e con questa legittimazione si scontrò con i khanati mongoli ancora legati allo sciamanesimo e con i sultanati indiani, conquistando anche dai cristiani Smirne, il regno di Georgia e i possedimenti genovesi nel Mar Nero. Alla fine della sua vita l'impero di Tamerlano avrà un'estensione immensa, dalla Moscovia e dall'Ucraina fino alle attuali [[Turchia]] e [[Siria]] incluse ad occidente, e a oriente fino ai confini della [[Cina]], comprendendo tutta l'[[Asia centrale]], la [[Persia]] e l'[[India]].
L'[[impero timuride|impero]] aveva al suo centro le odierne nazioni del [[Turkestan]] asiatico (gli odierni [[Uzbekistan]], [[Kazakistan]], [[Turkmenistan]], [[Kirghizistan]]), includendo l'Afganistan, l'[[Iran]], e il Caucaso. Sottomise il Khanato dell'Orda d'Oro (1395), il Sultanato di Delhi nel 1398 ([[India]] [[Tughlaq]]), il [[Sultanato mamelucco (Il Cairo)|Sultanato mamelucco (Iraq e Siria)]] (1400) e l'[[Anatolia ottomana]], arrivando sulle sponde del Mediterraneo e a sconfiggere a Smirne i [[cavalieri di Rodi]] (1402-1403), anche se queste ultime conquiste rimasero in mano ai suoi discendenti (Timuridi) solo per pochi anni, tornando agli antichi detentori subito dopo la morte di Tamerlano nel 1405.
 
Personalmente non assunse mai altro titolo se non quello di [[emiro]] (principe), o ''Grande Emiro'', come per ribadire costantemente il fatto che governava soltanto in nome della legittima dinastia [[Gran Khan|dei khanKhan]] [[mongoli|mongoli]], discendenti diretti di Gengis Khan]]. Assunse peraltro anche il titolo di ''[[Khan|Khaghan]],'' cioè "''Genero imperiale''", dopo il matrimonio con la principessa [[Saray Malik Katun|Bibi Khanum]], discendente diretta di Gengis Khan.
 
L'[[impero timuride|impero]] aveva al suo centro le odierne nazioni del [[Turkestan]] asiatico (gli odierni [[Uzbekistan]], [[Kazakistan]], [[Turkmenistan]], [[Kirghizistan]]), includendo l'AfganistanAfghanistan, l'[[Iran]], e il Caucaso. Sottomise il Khanato dell'Orda d'Oro (1395), il Sultanato di Delhi nel 1398 ([[India]] [[Tughlaq]]), il [[Sultanato mamelucco (Il Cairo)|Sultanato mamelucco (Iraq e Siria)]] (1400) e l'[[Anatolia ottomana]], arrivando sulle sponde del Mediterraneo e a sconfiggere a Smirne i [[cavalieri di Rodi]] (1402-1403), anche se queste ultime conquiste rimasero in mano ai suoi discendenti (Timuridi) solo per pochi anni, tornando agli antichi detentori subito dopo la morte di Tamerlano nel 1405.
 
Mentre fra le genti mongole e turco-mongole Tamerlano ha lasciato una memoria eroica, come quelle di Alessandro Magno o di Giulio Cesare per gli europei, i biografi contemporanei di Tamerlano si dividono fra coloro che lo descrissero come il restauratore della pax mongolica e persino un precursore del Rinascimento umanistico che avrà luogo in Occidente (in genere si tratta degli autori persiani e degli occidentali), e, all'opposto, coloro che ne sottolinearono le modeste origini e la ferocia verso i nemici e gli abitanti delle città conquistate. In questo caso si tratta in genere degli autori arabi indignati per la distruzione delle città "sante" per la fede sunnita di Baghdad, Damasco e Aleppo. Secondo il principale biografo malevolo [[Ibn ʿArabshāh]] (che fu deportato ancora bambino a Samarcanda assieme ai genitori dagli uomini di Tamerlano dopo la distruzione di Damasco) ad esempio, la sua zoppia sarebbe derivata da una ferita subita in gioventù nella sua vita da nomade durante un furto di bestiame. Certamente si trattò invece di gravi ferite subite più tardi in combattimento, che lo lasciarono invalido della gamba e del braccio destri. Molto controversa dagli storici è anche la questione se sia stato fin dalla gioventù un uomo colto oppure addirittura un [[analfabeta]]. Stando ai fatti, Tamerlano poteva agevolmente sostenere una discussione su temi di filosofia, geografia o di storia antica con un erudito del calibro del grande storico Ibn Khaldūn. Anche in questo caso il paragone con Alessandro Magno o Giulio Cesare sarebbe più che giustificato.
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== Storia ==
=== Origini ===
Nato nell'antica Kesh, ora [[Shahrisabz]], (la ''città verde'', 50&nbsp;km circa a sud di [[Samarcanda]]), nell'odierno [[Uzbekistan]]<ref>Zona nota nel [[Medioevo]] come [[Transoxiana]], in [[Lingua araba|arabo]] ''Mā warāʾ al-Nahr'', "Ciò che sta al di là del Fiume [[Oxus]]", oggi chiamato [[Amu Darya]].</ref>, secondo alcune fonti il giorno 8 aprile 1336, Tamerlano proveniva dalla tribù di mongoli turcizzatiturchizzati dei [[Barlas]], stanziata in quella regione a seguito della conquista di Gengis Khan. La tribù faceva parte dei ''[[karaunas|qarawnas/qaraʾunas]]'' , i "mezzosangue", cioè nati da padri mongoli e da donne turche o indo-iraniche, per distinguerli dai mongoli "puri" che vivevano nei territori più a oriente. Tamerlano era figlio del capo dell'''ulus'' (tribù) Barlas, chiamato [[Taraghay Khan|Taraghay Noyan]], Khan, della discendenza di [[Kadjuli]] [[Khan]] (fondatore del clan Barlas), a sua volta della stirpe di [[Khaidu Khan]], progenitore [[mongoli|Mongolomongolo]] comune a [[Gengis Khan]]. Dai suoi biografi farà tramandare questa genealogia che lo rendeva consanguineo dei discendenti di Gengis Khan, ecosa di cui Tamerlano sarà sempre molto fiero.
 
Il padre di Tamerlano, il cui nome significa "allodola" in mongolo "allodola" (mostrando ancora una onomastica [[sciamanesimo|sciamanica]]), si era convertito alla religione [[islam]]ica [[Sunnismo|sunnita]], che fu poi anche quella di Tamerlano [[Sunnismo|assieme ai membri del suo [[clan]]. Della madre le notizie sono meno precise. Certamente era di stirpe mongola come il padre, e forse apparteneva a una famiglia della nobiltà gengiskhanide.
 
La TransoxaniaTransoxiana faceva parte del Khanato di Chagatay, uno dei quattro grandi Khanati in cui si era suddiviso l'impero degli eredi di Gengis Khan: il Gran Khanato in Mongolia e in Cina; l'Orda d'Oro (Kipchak) a occidente nei territori della Russia europea, dell'Ucraina e del Kazakistan (in certi periodi a sua volta divisa in Orda Bianca a oriente e Orda Blu in occidente); l'Ilkan[[Ilkhanato]] nei territori della Persia e della Mesopotamia; il Chagatay nell'Asia centrale. Quest'ultimo, all'inizio del XIV secolo si era a sua volta diviso fra una parte orientale (Moghulistan, comprendente la parte più orientale del Kazakistan e gli odierni Kirghizistan e Sinkiang) e una occidentale, frazionata fra vari Khanati retti da sovrani nominali di discendenza gengiscanidegengiskhanide e da Emiri che governavano in loro nome. Tamerlano riunì gran parte di questa galassia di Stati grandi e piccoli, non mettendo mai in discussione la legittimità formale della sovranità per i discendenti di Gengis Khan, fin verso la fine della sua vita, quando si propose di invadere la Cina e rinunciò a nominare un nuovo Khan gengiscanidegengiskhanide per i suoi domini dell'Asia centrale e occidentale.
 
=== Ascesa ===
Tamerlano iniziò la carriera militare all'età di sedici anni, quando l'emiro Khazgan, di fatto il vero sovrano della Transoxania[[Transoxiana]], gli affidò il comando di uno squadrone di cavalieri. Dopo la morte di questi e l'anarchia che ne seguì, la regione fu attaccata dal Khan mongolo del Chagatay (Turkestan) orientale, Tughluk Timur, che intendeva estendere il suo dominio dal Moghulistan (altro nome del Chagatay oTurkestano Turkestan orientale) alla regione occidentale del Turkestan che include la TransoxaniaTransoxiana. Mentre la maggior parte dei nobili transoxanitransoxiani fuggì verso le regioni montuose del Sud Est , Tamerlano decise di restare e ne fu ricompensato dai Khan mongoli divenendone il fiduciario nella TransoxaniaTransoxiana. In seguito, dopo la morte di Tughluk Timur nel 1363, Tamerlano in alleanza con Husayn, il figlio dell'emiro Khazgan, si oppose alla pretesa dei mongoli di continuare a governare sulla TransoxaniaTransoxiana. Sconfitto il nuovo [[Khan]] Ilyas nel 1365, Tamerlano si liberò anche del suo alleato Husayn. Usciti di scena i mongoli, Tamerlano, mantenendo la sovranità nominale dei Khan gengiskahnidigengiskhanidi da lui stesso posti sul trono (Soyurgatmish fino al 1388 e in seguito il figlio di costui, che di fatto svolgerà le funzioni di generale nell'esercito di Tamerlano), grazie ad un'abile condotta politica-diplomatica e a brillanti campagne militari, seppe conquistare tutta la [[Transoxiana]], cioè la regione compresa fra i fiumi [[Amu Darya|Amu]] e [[Syr Darya]], nel [[1369]].
 
Tamerlano si era dimostrato il più forte di tutti i pretendenti al potere nella regione e un anno dopo assunse il titolo di "grandeGrande" [[emiroEmiro]], a voler sottolineare le pretese di supremazia su tutti gli emiri della TransoxaniaTransoxiana. La sua posizione di dominio sulla regione dall'Asia centrale fu consolidata dal matrimonio con la giovane principessa Bibi Khanum (ovvero [[Saray Malik Katun]]), appartenente alla discendenza di [[Gengis Khan]]. Tamerlano assunse il nome di ''Timūr GurkānīGūrkānī'' (in {{farsi|تيمور گوركانى}}, dove ''GurkānGūrkān'' è la forma persianizzata dell'originale [[Lingua mongola|mongolo]] ''küregen'' [in [[lingua turca|turco]] ''küregen''], ovvero ''genero [imperiale]'', cioè ''genero'' nell'ambito della famiglia di Gengis Khan). Di quel nome si gloriò moltissimo, poiché da esso riteneva di trarre o di rafforzare la legittimazione gengiskhanide che era la sua massima ambizione.
 
Scelse [[Samarcanda]] come sua capitale, una città che era stata un punto di incontro tra mondo greco e persiano, già parte dell'impero di [[Alessandro Magno]], ed era un emporio tra i più importanti sulla [[via della Seta]]. Per quanto amasse la sua capitale che abbellirà al punto di renderla una delle città più splendide dell'Asia, si mantenne però sempre fedele allo ''yasak'' di Gengis Khan, la legge che proibiva ai nomadi di stirpe mongolica di stabilirsi nelle città. Vennero formalizzate una serie di istituzioni statali, come i periodici ''[[kuriltai|kurultaj]]'' che avrebbero dovuto legittimare il suo governo, in realtà dispotico, e la zona (dell'attuale [[Uzbekistan]]) divenne un centro di grande crescita economica, culturale e artistica.
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=== Conflitto con l'Orda d'Oro e conquista dell'Iran ===
[[File:Cristofano dell'altissimo, tamerlano, ante 1568.JPG|miniatura|Ritratto di Tamerlano nella [[serie Gioviana]].]]
Durante i tre decenni successivi Tamerlano condusse campagne militari in tutte le direzioni, con metodi travolgenti e spesso spietati. Il primo passo fu sconfiggere i Khan mongoli del Moghulistan con una serie di campagne invernali che ne distrussero la capacità di condurre offensive. In seguito uno dei suoi più formidabili avversari fu [[ToktamišToktamish|Toktamish Khan dell']] dell'[[Orda d'Oro]], che dominava i territori corrispondenti all'[[Ucraina]], alla regione di [[Mosca]] e [[Kazan]], e al Khazakistan[[Kazakistan|Khazakhstan]]. La guerra fra Tamerlano e Toktamish durò per ben tredici anni, dal 1386 fino alla sconfitta definitiva di quest'ultimo nel 1399. Toktamish era un discendente diretto dalla linea primogenita di Gengis Khan (Joci e quindi Batu). che aveva dovuto fuggire esule giovanissimo dalla sua terra per aver tentato di recuperare la sovranità sul [[khanato dell'Orda d'Oro|khanato]]. Era stato accolto da Tamerlano, che gli aveva fornito le forze necessarie per la conquista del suo dominio. Una volta sconfitti i Khan dell'Orda Bianca e divenuto signore del [[Kipchak]] orientale (grosso modo corrispondente all'odierno Kazakistan), fu incoraggiato da Tamerlano a proseguire le sue conquiste verso occidente. L'Emiro gli fornì di nuovo l'assistenza militare necessaria per attaccare l 'Orda Blu nell'odierna Russia europea, e quindi riunificare il Khanato occidentale rifondando l'Orda d'Oro. Il giovane guerriero arrivò addirittura a prendere [[Mosca (Russia)|Mosca]] nel [[1382|1382.]] ToktamišToktamish era in seguito venuto una prima volta in contrasto con Tamerlano per il possesso della [[Impero corasmio|Corasmia]] (la regione dove l'Amu DariaDarya sfocia nel lago d'Aral) e dell'[[Azerbaigian]]. Qui fu sconfitto una prima volta da Tamerlano, che ne distrusse l'esercito nel 1386. Nell'anno successivo Toktamish riprese la guerra contro Tamerlano, tentando l'invasione della Corasmia dal nord. I resoconti su questa seconda campagna della guerra di Toktamish contro Tamerlano non sono molto chiari. Di certo la campagna dei tartari dell'Orda d'oro fallì anche in questo caso, forse anche a causa di tempeste di neve.
 
Tamerlano in precedenza aveva iniziato la conquista militare della [[Persia]], dove, dopo la morte dell'ultimo IlkhanĪlkhān (sovrano mongolo discendente da Gengis Khan tramite il ramo del nipote [[Hulegu]]), [[Abu Sa'id|Abū Saʿīd]], nel 1335, il regno era stato suddiviso in un mosaico di potentati: [[Muzaffaridi]], [[Kartidi]], [[Eretnidi]], [[Chubanidi]], [[Injuidi]], [[Jalayiridi]] e Sarbadar. L'Ilkhanato di Persia comprendeva le regioni degli attuali Iran, Afghanistan, Iraq, e Azerbaigian, oltre alla regione della [[Impero corasmio|Corasmia]], con le città di Urghenč e Khiwa, già conquistata da Tamerlano. La conquista della Persia cominciò nel 1383, dopo la resa di [[Khoja|Khwāja]] Masʿūd, della dinastia Sarbadar. La campagna proseguì nella regione orientale del [[Khorasan]] (oggi Afghanistan) e in particolare dalle grandi città di Balkh e di [[Herat]], capitale della dinastia KartidKartide. Al rifiuto di arrendersi la città fu ridotta in macerie e la maggior parte dei cittadini furono massacrati.
 
Fu in queste campagne militari che Tamerlano riprese l'uso del terrore con massacri e devastazioni dei territori che avevano tragicamente segnato le precedenti invasioni mongoliche di [[Gengis Khan]]. Il rifiuto delle città assediate di arrendersi o un semplice moto di rivolta dopo la resa, provocava massacri coronati da raccapriccianti piramidi di teste mozzate alte decine di piedi, e devastazioni totali dei sistemi di irrigazione e delle campagne. Oltre allo scopo terroristico-militare di questi massacri, vi era anche indubbiamente l'odio atavico che i nomadi delle steppe (''turan'') avevano verso le civiltà dei popoli coltivatori e urbanizzati (''iran'') delle regioni meridionali. L'espansione in Iran continuò ai danni della cosiddetta "repubblica" locale dei [[Sarbadar]] ("pendagli da forca"), stanziata nella città di [[Bayhaq]].