Controversia dei riti cinesi: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: spazi attorno alle parentesi |
→Le tappe della controversia: Ortografia Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
||
Riga 33:
Nel frattempo era giunta a conclusione una lunga istruttoria di una apposita commissione del Sant'Uffizio, che nel novembre 1704 produsse la [[costituzione apostolica]] ''Cum Deus Optimus'', che sostanzialmente assumeva e ufficializzava i contenuti del decreto di Maigrot.
Nel [[1705]] il [[legato pontificio]], [[cardinale]] [[Carlo Tommaso Maillard de Tournon]], arrivò in Cina con l'obiettivo di pubblicare quel decreto e di far sì che tutti i missionari si conformassero alle decisioni della Santa Sede. Ma il risultato che ottenne fu una reazione molto negativa dell'imperatore [[Kangxi (imperatore Qing)|Kangxi]], che emanò - su espressa richiesta dei Gesuiti di corte - un decreto per regolamentare rigidamente la presenza e la attività dei missionari occidentali in Cina (il Decreto sul ''Piao'', dicembre [[1706]]). In conseguenza di ciò il Legato emanò a sua volta un decreto (Decreto di Nanchino, febbraio [[1707]]) con cui ribadiva le proibizioni della Santa Sede e dava indicazioni ai missionari sul comportamento da tenere nei confronti dell'Imperatore. Questo provvedimento venne poi approvato dalla [[Santa Sede]] nel settembre [[1710]], prima che giungesse a [[Roma]] la notizia della morte di Tournon, avvenuta nel
Nel marzo [[1715]] [[Papa Clemente XI]] emanò quella che nelle intenzioni doveva essere l'ultima parola sulla questione: la [[bolla papale|bolla]] "''Ex Illa Die''", che ribadiva e confermava tutte le proibizioni del decreto del 1704, ed esigeva un giuramento dai missionari.
Riga 45:
La Questione dei riti cinesi proseguì ancora per diversi anni fino a che venne posta la parola fine nel [[1742]] con la bolla ''[[Ex quo singulari]]'' di [[papa Benedetto XIV]], con cui si bandivano definitivamente questi riti, si obbligavano i missionari a un giuramento di fedeltà, e si proibiva anche ogni ulteriore discussione sull'argomento.
Nel [[1935]] Propaganda Fide riaprì la questione e chiese ai [[Vicario apostolico|Vicari Apostolici]] in Cina di fornire informazioni sull'identità di quei Riti. I Vicari ottennero dal governo fantoccio del [[Manchukuo]] e poi dal [[Governo provvisorio della Cina|Governo cinese]], la "garanzia" dell'essenza "civile" dei riti controversi e sulla base di questa garanzia venne emanata nel
== Note ==
|