XVIII dinastia egizia: differenze tra le versioni

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==Storia==
 
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In questo periodo l’Egitto raggiunge il massimo splendore nelle arti e l’apice della sua estensione territoriale. Nella capitale Tebe si sviluppa il culto del dio Amon; viene innalzato il gigantesco tempio di [[Karnak]] e Tebe divenne una città talmente potente da poter essere quasi definita I “stato nello stato”. La stabilito raggiunta permise una successione dei sovrani molto regolare, da padre in figlio, con l'importante eccezione di [[Haptshepsut]], la regina-faraone. Il paese è però percorso da uno scisma religioso quando il faraone Akenaton proclama [[Aton]] il dio sole unico dio, abbandona Tebe e sposta la capitale ad [[Amarna]]. Quando Akenaton muore, il giovane faraone Tutankamon ristabilisce velocemente il culto di Amon, ma muore a soli 18 anni. Per tradizione i faraoni sposavano le loro sorelle; recenti studi medico-legali sulle mummie della XVIII dinastia hanno accertato che l'endogamia degli avi e dei genitori provocò dei danni genetici a Tutankamon, che aveva un piede equino e doveva camminare con l'aiuto di un bastone. Anche gli ultimi due faraoni Ay e Horemheb dovettero, per succedere al trono, sposare la vedova di Tutankhamon, [[Ankhesenamon]].
 
==Cronologia==