Fabrizio De André: differenze tra le versioni

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Nel [[1964]] incide ''[[Valzer per un amore/La canzone di Marinella#La canzone di Marinella|La canzone di Marinella]]'', che gli darà il grande successo e la notorietà a livello nazionale tre anni dopo, quando sarà interpretata da [[Mina (cantante)|Mina]]; il testo è in apparenza fiabesco ma ispirato a un fatto di cronaca.<ref>[http://www.viadelcampo.com/html/mina.html link ai dischi di Mina che contengono canzoni di De André]</ref><ref name=c>[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/deandre/16.htm Luciano Lanza. ''Intervista a Fabrizio De André'' (1993)]</ref> Nel 1965 De André scrive ''Stringendomi le mani'' per Giuliana Milan. <ref name="a cura di Riccardo Bertoncelli p. 50.">a cura di Riccardo Bertoncelli 2012, p. 50.</ref>
Nel [[1966]] escono i due singoli ''La canzone dell’amore perduto'' (su musica di [[Georg Philipp Telemann]], e con ''La ballata dell’amore cieco'' sul lato B) e ''[[Amore che vieni, amore che vai]]'' (abbinata a ''Geordie'' sul lato B). E saranno proprio questi due ultimi 45 giri ad aprirgli le porte del successo.<ref>{{cita|Viva 2000|p. 121}}</ref> I dischi di Fabrizio si trovano nei negozi di quasi tutte le più grandi città. E i suoi discografici decidono di raccogliere una selezione della sua produzione Karim, nel suo primo 33 giri, ''[[Tutto Fabrizio De André]]'' (ristampato due anni dopo con il titolo di ''La canzone di Marinella'' sotto un'altra etichetta e con una diversa copertina), che viene distribuito a fine 1966.<ref>{{cita|Viva 2000|p. 122}}</ref>
Segue ''[[Volume I (Fabrizio De André)|Volume I]]'' ([[1967]]), considerato (non a torto) come il suo primo vero album, ''[[Tutti morimmo a stento]]'' ([[1968]]), ''[[Volume III]]'' ([[1968]]), ''[[Nuvole barocche (album)|Nuvole barocche]]'' ([[1969]]); quest'ultimo è la raccolta dei 45 giri del periodo Karim esclusi da ''Tutto Fabrizio De André''.
 
Il brano di apertura di Volume I è ''Preghiera in gennaio'', una canzone scritta di getto poche ore dopo la morte di [[Luigi Tenco]]<ref>Doriano Fasoli, ''Passaggi di tempo'', Ed. Coniglio 2009</ref>, amico di giovinezza di Fabrizio e cantautore, che aveva interpretato la canzone ''[[La ballata dell'eroe]]'' nel film ''[[La cuccagna (film 1962)|La cuccagna]]'', suicida (sebbene la vicenda non sia stata del tutto chiarita) a Sanremo con un colpo di pistola, durante il [[Festival di Sanremo 1967|Festival del gennaio 1967]]. Il legame tra Luigi e Fabrizio era forte, e De André scrive la canzone sull'onda dell'emozione, dopo aver fatto visita alla salma dell'amico assieme alla moglie; in essa l'agnostico De André, sempre comunque affascinato da certi temi religiosi, canta una preghiera a Dio per Tenco, concedendogli un posto in Paradiso con gli altri suicidi, condannati invece dai benpensanti e dalla Chiesa ufficiale.<ref>[http://luigi-tenco.tripod.com/frames/deandre.htm Fabrizio De Andre'<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
=== Fra esistenzialismo e contestazione: dal 1968 al 1973 ===