Classe Littorio: differenze tra le versioni

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=== Corazzatura ===
Le Littorio avevano una protezione subacquea super-resistente, che salvò più volte le navi, con la cintura, a differenza di tutte le altre costruzioni mondiali, che non era costituita da piastre verticali, ma da due strati di piastre inclinate, con quella principale che era di 350 mm, seguita da una secondaria di 36 mm e la loro robustezza non deve essere sminuita dall'affondamento della ''[[Roma (nave da battaglia 1940)|Roma]]'' da parte di bombe-missili tedeschi, arma che non venne considerata in fase di progetto; tuttavia anche l'''[[Italia (nave da battaglia 1943)|Italia]]'' (ex ''[[Littorio (nave da battaglia)|Littorio]]'') fu colpita senza subire gravi danni.
 
[[File:Bundesarchiv Bild 183-S54286, Italien, Schlachtschiff "Littorio".jpg|thumb|left|upright=1.4|La ''Littorio'' in navigazione durante le prove in mare nel [[1937]], in una foto degli archivi federali tedeschi]]
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== Storia ==
=== Impiego operativo ===
Queste navi, di notevole qualità e prestigio tecnico, ebbero un impiego assai modesto durante il secondo conflitto mondiale, per l'eccessiva prudenza con cui i comandi le utilizzarono. La ''Littorio'' e la ''Vittorio Veneto'', non ancora operative il 10 giugno [[1940]], entrarono in servizio attivo durante l'estate dello stesso anno inquadrate nella [[Imbarcazioni militari italiane della seconda guerra mondiale#IX Divisione Corazzate|IX Divisione]]. La ''Littorio'' venne gravemente danneggiata con 3 siluri dagli aerosiluranti [[Fairey Swordfish]] durante la [[notte di Taranto]] l'11 novembre del [[1940]], e rientrò in servizio oltre sei mesi più tardi.
La ''Littorio'' e la ''Vittorio Veneto'', non ancora operative il 10 giugno [[1940]], entrarono in servizio attivo durante l'estate dello stesso anno inquadrate nella [[Imbarcazioni militari italiane della seconda guerra mondiale#IX Divisione Corazzate|IX Divisione]]. La ''Littorio'' venne gravemente danneggiata con 3 siluri dagli aerosiluranti [[Fairey Swordfish]] durante la [[notte di Taranto]] l'11 novembre del [[1940]], e rientrò in servizio oltre sei mesi più tardi.
 
[[File:Roma52.jpg|thumb|left|Dettaglio dei cannoni prodieri della ''Roma'']]
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La ''[[Roma (nave da battaglia 1940)|Roma]]'' divenne operativa nell'autunno del 1942, come nave di bandiera del nuovo comandante superiore in mare, l'ammiraglio di squadra [[Carlo Bergamini]]. La squadra da battaglia composta dalle tre ''Littorio'', assieme al grosso della flotta, si rifugiò a [[La Spezia]] per tutto l'inverno [[1942]]-[[1943|'43]] e rimase in porto per buona parte del nuovo anno, nel tentativo di sfuggire ai sempre più violenti attacchi aerei Alleati. Un eventuale impiego per contrastare gli [[Sbarco in Sicilia|sbarchi Alleati in Sicilia]] venne scartato. Nella notte tra il 18 e il 19 aprile del [[1943]] la ''Littorio'' venne leggermente danneggiata da un bombardamento aereo su [[La Spezia]]; nel corso dell'incursione venne affondato il cacciatorpediniere ''[[Alpino (cacciatorpediniere 1939)|Alpino]]''. Il successivo bombardamento sulla base di La Spezia del 5 giugno, in cui vennero danneggiate la ''Roma'' e la ''Vittorio Veneto'', ridusse la squadra da battaglia alla sola ''Littorio''. Mente la ''Vittorio Veneto'' poté essere riparata in [[Arsenale Militare Marittimo della Spezia|arsenale]], rientrando in squadra in poco più di un mese, per la ''Roma'', colpita nuovamente in un bombardamento nella notte del 24 giugno, fu necessario l'entrata in bacino e il trasferimento a [[Genova]], rientrando in squadra solamente il 13 agosto.
 
Al sopraggiungere della notizia dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] con gli Alleati la sera dell'8 settembre, la squadra al comando di Bergamini salpò dalla [[La Spezia|Spezia]] prima alla volta della Sardegna, e quindi diresse verso [[Malta]], in ottemperanza agli accordi con gli Alleati. Le tre corazzate italiane vennero individuate ed attaccate nel pomeriggio del 9 settembre da [[bombardiere|bombardieri]] tedeschi che, con il nuovo tipo di bomba teleguidata [[Ruhrstahl SD 1400]] ribattezzata dagli Alleati "Fritz-X", riuscirono a centrare in pieno con due colpi la ''Roma'' che fu subito scossa da esplosioni violentissime (tanto che la torre sopraelevata prodiera pesante 1.500 tonnellate venne scaraventata in mare) e affondò in poco tempo, spezzata in due tronconi. Anche la ''Littorio'' (che il 30 luglio, dopo la caduta del fascismo, era stata ribattezzata ''[[Italia (nave da battaglia 1943)|Italia]]'') venne colpita, ma poté proseguire la navigazione in assetto.
 
=== Epilogo ===
Le Littorio non vennero impiegate in alcuna missione per conto degli Alleati, anche se [[Winston Churchill|Churchill]] avrebbe voluto impiegarle in estremo oriente, valutando l'alternativa di lasciarle o meno sotto bandiera italiana. Internate ai [[Grande lago amaro|Laghi Amariamari]], rientrarono in patria solo dopo la guerra. Le autorità italiane riuscirono a evitare la consegna a [[Regno Unito]] e [[USA|Stati Uniti]] (anche l'[[URSS|Unione Sovietica]] ne reclamò una) delle ancora moderne unità, ma non ne evitarono l'ingiunzione Alleataalleata di demolirle, cosa che venne ritardata con ogni mezzo, senza successo anche se inizialmente ci si dovette limitare al taglio dei cannoni dell'armamento principale. Gli ultimi rottami delle corazzate divennero presto 80.000 tonnellate di acciaio per le fonderie di un'Italia che cercava di riprendersi dalle conseguenze della guerra.
 
== Le navi della classe ==