Contea di Pitigliano: differenze tra le versioni

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La decadenza della [[contado|contea]] degli [[Orsini]] iniziò con il [[conte]] Ludovico che fu costretto ad accettare la supremazia della [[repubblica di Siena]] su [[Pitigliano]]. Poi, caduta questa, il feudo [[orsini]]ano dovette sottomettersi in modo risolutivo a [[Firenze]].<ref>Corridori, p. 30</ref>
 
Nel [[1555]] Gian Francesco Orsini (figlio di Ludovico), infatti, stipulò un atto di [[accomandigia]] con il [[granducato di Toscana]] per la tutela e difesa in caso di assedio. Decise, nondimeno, di allontanarsi dal feudo e risiedere a [[Roma]] e a [[Firenze]].<ref>Corridori, p. 31</ref><ref>Gian Francesco fu padre di [[Elena Orsini|Elena]] badessa di Castro la cui storia fu ispirazione del romanzo [[La badessa di Castro]] di [[Stendhal]]{{cita libro|autore=[[Paolo Mieli]]|titolo=Elena Orsini lo scandalo della badessa|in=Lampi sulla storia|editore=Rizzoli|anno=2018|ISBN=978-88-17-10525-5|p=172}}</ref>
 
[[Pitigliano]] venne alienata definitivamente, per saldare i propri debiti, a [[Ferdinando I de' Medici]] il 9 giugno [[1604]] da Giannantonio, figlio del [[conte]] Alessandro , in cambio del [[marchese|marchesato]] di [[Monte San Savino]]: gli ultimi discendenti di questo ramo degli Orsini si estinsero nel [[1640]] con la morte del terzo marchese Alessandro.<ref>Bruscalupi, p. 198</ref>