Coriandoli: differenze tra le versioni
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[[File:Bataille de confetti à Paris, vers 1913 (dessin).jpg|upright=1.6|thumb|Battaglia di coriandoli, Parigi, 1913.]]
[[File:Confetti au Moma.jpg|thumb|alt=Confetti lors d'un evènement artistique|upright=1.5|Coriandoli.]]
I '''coriandoli''' sono piccoli ritagli di [[carta]] colorata usati nelle festività per essere lanciati in aria o su persone. Tipici del [[Carnevale]] e di altre festività come il [[Capodanno]]
Nella maggior parte delle lingue (fra cui [[Lingua inglese|inglese]], [[Lingua tedesca|tedesco]], [[Lingua francese|francese]], [[Lingua olandese|olandese]], [[Lingua svedese|svedese]] e [[Lingua spagnola|spagnolo]]), anche lingue non indo-europee,
In seguito, pur rimanendo chiamati ''coriandoli,'' nei lanci si utilizzarono,
A rivendicare l'invenzione dei coriandoli sono ben 2 italiani: [[Ettore Fenderl]], triestino, e [[Enrico Mangili]], milanese.
L'invenzione dei coriandoli di carta è stata tuttavia rivendicata dall'ingegner [[Ettore Fenderl]]: secondo un racconto da lui stesso riferito (e riportato anche in un'intervista alla [[radio Rai]] del [[1957]]), per festeggiare il [[Carnevale]] del [[1876]] a Trieste, avrebbe ritagliato dei triangolini di carta in quanto non aveva il denaro per comprare i confetti di gesso allora in uso, e li lanciò dalla sua casa in Piazza della Borsa (Trieste).▼
L'ingegnere [[Enrico Mangili]] di [[Crescenzago]] ([[Milano]]), attorno al[[1875]]<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.avvenire.it/agora/pagine/la-disfida-degli-inventori_200902230922057700000|titolo=Coriandoli. La disfida degli inventori|sito=www.avvenire.it|data=2009-02-22|lingua=it|accesso=2019-03-01}}</ref> ebbe l'idea di commercializzare come coriandoli i cerchi di carta di scarto che risultavano dalle carte traforate utilizzate in [[sericoltura]] come lettiere per l'allevamento dei [[Bombyx mori|bachi da seta]].
▲L'invenzione dei coriandoli di carta è stata tuttavia rivendicata dall'ingegner [[Ettore Fenderl]]: secondo un racconto da lui stesso riferito (e riportato anche in un'intervista alla [[radio Rai]] del [[1957]]), per festeggiare il [[Carnevale]] del [[1876]] a Trieste, avrebbe ritagliato dei triangolini di carta in quanto non aveva il denaro per comprare i confetti di gesso allora in uso, e li lanciò dalla sua casa in Piazza della Borsa (Trieste). «Il primo successo è stato disastroso – continuava Fenderl nella sua deposizione via radio – rimbotti e grida delle ragazze coi coriandoli nei capelli, cosicché venne su una guardia a mettermi in contravvenzione e a sequestrarmi tutto»<ref name=":0" />.
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