Roma violenta: differenze tra le versioni

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*[[Segio Smacchi]]: complice dello stupratore
*[[Pippo Pollaci]]: Pollaci
*[[Benito Stefanelli]]: rapinatore complice del "Chiodo"
*[[Brunello Chiodetti]]: Santini
*[[Ruggero Diella]]: ragazzo ucciso nell'autobus
*[[Attilio Dottesio]]: medico che soccorre il ragazzo ucciso sull'autobus
*[[Nestore Cavaricci]]: brigadiere che blocca i rapinatori al supermercato
*[[Benito Pacifico]]: rapinatore al supermercato
*[[Maria Rosaria Riuzzi]]: figlia dell'avvocato Sartori
*[[Rina Mascetti]]: donna presa in ostaggio dalla banda del "Chiodo"
*[[Massimo Vanni]]: Valli
*[[Luciano Melani]]: giudice
|doppiatori originali= *[[Pino Locchi]]: Commissario Betti
*[[Antonio Guidi (attore)|Antonio Guidi]]: Avvocato Sartori
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|sfondo=
}}
{{citazione|La lotta alla delinquenza, come la fa lei, con i suoi amici, diventa sempre un fatto personale e purtroppo provoca una spirale di violenza. Il fatto è che non ci si può fare giustizia da soli.|Dialogo finale tra Biondi/[[Ray Lovelock]] e il [[commissario Betti]]/[[Maurizio Merli]]}}
 
'''''Roma violenta''''' è un [[film poliziottesco]] [[italia]]no diretto da [[Marino Girolami]], che si firmò con lo pseudonimo [[Marino Girolami|Franco Martinelli]], nel [[1975]]. È il primo film della cosiddetta ''[[commissario Betti|Trilogia del commissario]]'', che vede protagonista il [[commissario Betti]], interpretato da [[Maurizio Merli]], il quale diverrà in seguito icona del genere poliziottesco.
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Il [[commissario Betti]], poliziotto della questura di [[Roma]], ha perso un fratello diciottenne, colpito da un delinquente nel corso di una rapina. Un episodio simile si ripete su un autobus, dove due delinquenti, dopo aver derubato i passeggeri, uccidono un ragazzo di diciassette anni. Betti riesce ad individuare uno dei due e lo pesta a sangue: l'uomo rivela che colui che ha sparato è "il Cinese", a sua volta prelevato e arrestato. Betti li consegna entrambi alla giustizia, nella quale però non nutre alcuna fiducia.
Qualche giorno dopo viene commessa una rapina in un supermercato. La polizia arriva sul posto, Betti compreso, ma, impotenti, lasciano scappare i rapinatori con una donna in ostaggio, che viene poi gettata (morendo) dall'auto in corsa. Biondi scopre che la rapina è opera della banda di Franco Spadoni detto "il Chiodo". Betti e Biondi iniziano a pedinarlo. Proprio nelNel corso del pedinamento, Chiodo, raggiunto dai suoi complici, compie una rapina in una banca. Betti e Biondi irrompono in banca, sparando ed avendo la meglio sui due complici di Spadoni, il quale però riesce a ferire Biondi e a fuggire: insieme al "palo" che lo attende all'esterno della banca su una [[BMW 2000]]. Ilil commissario Betti parte all'inseguimento a bordo di un'[[Alfa Romeo Giulia|Alfa Romeo Giulia Super 1600]]. Durante la fuga in auto, Chiodo spara e uccide tre bambini per strada allo scopo di far desistere, vanamente, il commissario Betti dall'inseguirli. L'auto con a bordo il Chiodo va poi a sbattere contro un cantiere stradale, e l'uomo viene raggiunto da Betti che, anziché arrestarlo, lo uccide. Formalmente incriminato per l'accaduto dall'autorità giudiziaria, si dimette dalla polizia.
 
L'indomani Betti riceve una telefonata dall'avvocato Sartori che lo invita ad unirsi ad una "associazione" creata allo scopo di difendersi dagli assalti della malavita. Dopo un attimo di esitazione, Betti accetta: non perché favorevole a questo tipo di giustizia, ma solo per poter combattere la criminalità organizzata con i propri metodi. La sera stessa parte la prima ronda, e la squadra coglie in flagrante due malviventi mentre svaligiano una fabbrica di tappeti e li pestano a sangue.
{{dx|[[File:Roma violenta - rapina.png|upright=1.4|thumb|La violenta rapina al ristorante]]}}
La sera dopo, però, due altri malviventi si presentano a casa Sartori e ne stuprano la figlia, costringendo il padre ad assistere. Il giorno dopo Betti va a trovare Biondi, nel frattempo ricoverato in un centro di riabilitazione motoria. Biondi ipotizza una vendetta dovuta all'episodio della fabbrica dei tappeti: uno dei banditi ha infatti due fratellastri a cui è molto legato, e Betti ne deduce che siano costoro gli autori dello stupro. La sera stessa i vigilantes rapiscono i due e li rinchiudono in un magazzino. Arriva anche Sartori, che riconosce nei due gli stupratori della figlia. A colui che teneva immobilizzato Sartori vengono spezzate entrambe le braccia mentre il vero e propriolo stupratore viene resopreso sessualmente impotente da una serie di fortia calci nei testicoli.
 
Il giorno dopo viene commessa una rapina in un ristorante, un uomo viene ucciso davanti agli occhi dei figli. Betti, a fronte di alcune perplessità iniziali, convince gli altri ad indagare, rastrellando le case di alcuni ricettatori, ma senza ricavare nulla di concreto ai fini delle indagini. Nel frattempo Biondi viene raggiunto nella clinica da due ricettatori;, dopo averlo portato in un punto del giardino della clinica in cui non li osserva nessunoche lo picchiano selvaggiamente, in rappresaglia alle pressioni della squadra ai ricettatori della capitale, per via della rapina al ristorante. Viene salvato da Betti, sopraggiunto in quel momento, che mette in fuga i mafiosi e spara ad entrambi, uccidendoli sul colpo.
 
Parlando il giorno dopo con Biondi, Betti gli spiega come stavolta il giudice abbia ritenuto di non procedere contro di lui, riconoscendo la legittima difesa. Ma Betti stesso si rende conto che avrebbe potuto benissimo sparare alle gambe, evitando di ammazzarli. Biondi fa però notare all'ex commissario che la giustizia fatta col metodo "vigilantes" non è che un'altra forma di delinquenza, anche se, confessa, forse in certe situazioni avrebbe agito come lui. Betti, incerto e dubbioso sul suo futuro saluta Biondi e raggiunge la propria auto. Nel frattempo il giovane agente si immagina la morte del commissario.