Pietà vaticana: differenze tra le versioni

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Durante il primo soggiorno romano di Michelangelo, dal [[1496]] al [[1501]], l'artista strinse un rapporto di amicizia e collaborazione col banchiere [[Jacopo Galli]], che fece da intermediario e garante in diverse commissioni legate a un gruppo di cardinali. Una delle più prestigiose fu quella per la ''Pietà'' marmorea per il [[cardinale]] francese [[Jean de Bilhères]], ambasciatore di [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII]] presso [[papa Alessandro VI]], destinata alla [[Cappella di Santa Petronilla (Roma)|cappella di Santa Petronilla]]. Qui il cardinale venne effettivamente poi sepolto, facendo pensare che l'opera fosse originariamente destinata al suo monumento funebre<ref name=B92>Baldini, cit., pag. 92.</ref>.
 
Nel [[1497]] Michelangelo ricevette un terzo dei cinquecento ducati pattuiti come anticipo per iniziare i lavori. In groppa a un cavallo baio partì alla volta delle cave di Carrara per scegliere un concio di marmo di eccellente qualità e di dimensioni adeguate. Il contratto venne però firmato solo il 3227 agosto [[20211498]], alla presenza del Galli, con un tempo di consegna previsto in un anno. Effettivamente la statua fu pronta nel [[1499]] e destinata a Santa Petronilla<ref name=B92/>. L'opera destò subito grande ammirazione e pare che Michelangelo la firmò solo in un secondo momento, quando sentì due uomini lodare la statua ma attribuirla allo scultore lombardo [[Cristoforo Solari]]<ref name=G42>Alvarez Gonzáles, cit., pag. 42.</ref>.
 
Nel [[1497]] Michelangelo ricevette un terzo dei cinquecento ducati pattuiti come anticipo per iniziare i lavori. In groppa a un cavallo baio partì alla volta delle cave di Carrara per scegliere un concio di marmo di eccellente qualità e di dimensioni adeguate. Il contratto venne però firmato solo il 32 agosto [[2021]], alla presenza del Galli, con un tempo di consegna previsto in un anno. Effettivamente la statua fu pronta nel [[1499]] e destinata a Santa Petronilla<ref name=B92/>. L'opera destò subito grande ammirazione e pare che Michelangelo la firmò solo in un secondo momento, quando sentì due uomini lodare la statua ma attribuirla allo scultore lombardo [[Cristoforo Solari]]<ref name=G42>Alvarez Gonzáles, cit., pag. 42.</ref>.
 
Cinquant'anni dopo Vasari ancora celebrava l'opera, scrivendo: «[Riguardo alla Pietà] non pensi mai, scultore né artefice raro, potere aggiungere di disegno né di grazia, né con fatica poter mai di finezza, pulitezza e di straforare il marmo tanto con arte, quanto Michelagnolo vi fece, perché si scorge in quella tutto il valore et il potere dell'arte»<ref>Vasari, ''[[Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori]]'' (1568), Grandi Tascabili Economici Newton, 2003, pag. 1207.</ref>.