Pianura Padana: differenze tra le versioni

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== Economia ==
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Grazie alla fertilità, la vicinanza geografica dei mercati esteri, la superficie pianeggiante e il conseguente agevole collegamento fra città e la costruzione di infrastrutture più facile rispetto al resto del complesso territorio italiano, la Pianura Padana gode oggi di una robusta economia diversificata grazie anche alla buona distribuzione, quantomeno nella parte orientale, della popolazione in diversi centri urbani medio-grandi che costituiscono ottimi punti di riferimento produttivi, logistici e industriali ([[Verona]], [[Padova]], [[Brescia]], [[Bergamo]], [[Piacenza]], [[Parma]], [[Reggio Emilia]], [[Modena]] e [[Bologna]]) immersi nella campagna ad altissima meccanizzazione agricola circostante. Nella parte occidentale, che è comunque produttiva ma con un reddito pro-capite leggermente più basso, la popolazione si concentra principalmente nei grossi poli dell'ex triangolo industriale ([[Torino]], [[Milano]] e [[Genova]]), che hanno un peso demografico molto più imponente.
 
Nella Pianura Padana si concentrano diverse aree agricole e industriali, tra le più importanti all'interno dell'[[economia italiana]]. Coltivazioni tipiche sono il [[Triticum|grano]] e il [[mais]]. Nella pianura trovano spazio anche coltivazioni destinate all'industria di trasformazione, come la [[barbabietola da zucchero]] per gli zuccherifici. Diffuso è l'allevamento intensivo dei [[bovini]] e [[suini]]. Sono sviluppate tutte le [[industria manifatturiera|industrie manifatturiere]], soprattutto nelle regioni nordoccidentali. Importanti sono anche il [[turismo]], il settore [[banca]]rio e il [[commercio]].