Gran Premio del Sudafrica 1974: differenze tra le versioni

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Il circuito di Kyalami ospitò una seduta di test, nella settimana prima della gara. A causa della rottura di una sospensione della sua [[Shadow]], il pilota statunitense [[Peter Revson]] uscì di pista alla ''Barbecue'', alla velocità di circa 200 km/h. La monoposto di infranse contro le barriere e prese fuoco; malgrado l'intervento di [[Graham Hill]], [[Emerson Fittipaldi]], [[Eddie Keizan]] e [[Denny Hulme]], poté essere estratto dall'abitacolo solo dopo qualche minuto, e dopo l'arrivo di un mezzo antincendio. Estratto ancora vivo dalla fiamme, ma in gravi condizioni, morì poco prima dell'arrivo in ospedale. Revson aveva disputato 30 gran premi validi per il campionato mondiale di F1, in cui aveva colto due vittorie e una ''pole position''. Revson era il primo pilota a morire in F1, dopo il decesso di [[François Cevert]], avvenuto nelle qualifiche del [[Gran Premio degli Stati Uniti d'America 1973]]. La Shadow decise di non partecipare alla gara, in segno di lutto.<ref>{{cita web|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,17/articleid,1112_01_1974_0062_0017_21406546/|data=23 marzo 1974|pubblicazione=[[La Stampa]]|formato=pdf|accesso=4 marzo 2019|pagina=17|lingua=|titolo=Muore Revson in Sud Africa}}</ref>
 
Non partecipò alla gara nemmeno l'[[Ensign]], che aveva già saltato i primi due appuntamenti iridati stagionali, per problemi tecnici, ma aveva affrontato la [[Race of Champions 1974|Race of Champions]], gara non valida per il campionato.
 
La gara vide la solita presenza di una pattuglia di scuderie e piloti locali. La '' Scribante Lucky Strike Racing'' utilizzò una [[McLaren M23]] per [[Dave Charlton]] e una [[Lotus 72|Lotus 72A]] per l'esordiente [[John McNicol]] (quest'ultimo non parteciperà alle prove in quanto la scuderia preferì concentrarsi sul solo Charlton).<ref>{{cita web|url=https://www.statsf1.com/fr/john-mcnicol.aspx|sito=statsf1.com|lingua=fr|titolo=John McNicol|accesso=4 marzo 2019}}</ref> Il team ''Gunston'' impiegò, invece, due [[Lotus 72|Lotus72E]] per [[Paddy Driver]] (già presente nell'edizione del [[Gran Premio del Sudafrica 1963|1963]], anche se non partito) e [[Ian Scheckter]], all'esordio nel campionato, fratello più anziano di Jody, pilota della Tyrrell. Il team ''Blignaut'', sostenuto dall'Embassy, sponsor anche della scuderia di [[Graham Hill]], iscrisse [[Eddie Keizan]], su una [[Tyrrell 004]]. A sua volta il team di Hill impiegò una sola vettura, per il solo titolare, lasciando così a piedi [[Guy Edwards]]. In compenso la [[Frank Williams Racing Cars|Iso-Williams]] iscrisse una seconda macchina, guidata dal pilota danese [[Tom Belsø]]. Belsø era già stato iscritto a un paio di gare dalla stessa scuderia inglese, nel 1973, senza prendere però parte alla gara.