Presidente degli Stati Uniti d'America: differenze tra le versioni

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Il Presidente in carica è il [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|repubblicano]] [[Donald Trump]], [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016|eletto]] l'8 novembre 2016. Le prossime elezioni presidenziali si terranno il 3 novembre 2020, mentre il giuramento e l'inizio ufficiale del mandato per il prossimo Presidente sono fissati al 20 gennaio 2021.
 
== L'origineOrigine della carica ==
[[File:Gilbert Stuart Williamstown Portrait of George Washington.jpg|thumb|[[George Washington]], primo presidente degli Stati Uniti d'America (1732–1799)]]
Il 4 luglio [[1776]], a [[Filadelfia]] ([[Pennsylvania]]), nell'ultima sessione del [[Secondo congresso continentale|Secondo Congresso Continentale]], le [[Tredici colonie|13 colonie britanniche]] proclamarono ufficialmente la propria [[Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America|dichiarazione di indipendenza]] dall'[[Impero britannico]]. Le colonie, divenute dei veri e propri [[Stato-nazione|Stati sovrani]] indipendenti l'uno dall'altro,<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Sidney M. Milkis, Michael Nelson|titolo=The American Presidency: Origins and Development (5th. ed)|anno=2008|editore=CQ Press|città=Washington, D.C.|pp=1-25|ISBN=0-87289-336-7}}</ref> riconobbero però la necessità di coordinarsi per fronteggiare la prevedibile reazione degli inglesi.<ref name=":1">{{Cita libro|autore=Alfred H. Kelly, Winfred A. Harbison, Herman Belz|titolo=The American Constitution: Its Origins and Development (7th ed.)|anno=1991|editore=W.W. Norton & Co.|città=New York|pp=76-81|volume=I|ISBN=0-393-96056-0}}</ref>.
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Il presidente è il simbolo dell'unità nazionale e la sua voce è unica: sia verso l'interno (importanza del Presidente in occasione di tragedie nazionali) sia verso l'esterno (all'estero è il portavoce di posizioni condivise dall'intero popolo americano).
 
=== Il ruoloRuolo legislativo ===
==== Il poterePotere di veto ====
Il primo potere che la [[Costituzione degli Stati Uniti d'America|Costituzione]] affida al Presidente è quello di poter porre il [[veto]]. In forza della ''[[Presentment Clause]]'', si richiede che qualunque ''bill'' approvato dal [[Congresso]] debba essere presentato al Presidente prima che esso possa avere "forza di legge". Il Presidente entro 10 giorni (senza contare le domeniche) ha così tre opzioni:
* Firma la legge. Con la firma, la norma acquista il valore di legge, valevole nei confronti di tutti i cittadini.
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In ultima battuta va menzionato il potere del Presidente di poter convocare una o entrambe le camere del Congresso e, nel caso in cui non vi fosse accordo sulla data precisa da parte delle stesse, il Presidente può fissare autoritativamente una data.
 
=== I poteriPoteri esecutivi ===
==== I poteriPoteri amministrativi ====
[[File:BUSHCABINET.jpg|miniatura|271x271px|[[George W. Bush]] con a fianco il [[Segretario al Tesoro degli Stati Uniti d'America|Segretario del Tesoro]] [[John W. Snow]] (sinistra) e il [[Segretario della difesa degli Stati Uniti d'America|Segretario della Difesa]] [[Donald Rumsfeld]] (destra) riuniti insieme al gabinetto di governo il 30 gennaio 2006]]
Avendo la [[Costituzione degli Stati Uniti d'America|Costituzione]] affidatogli la [[Potere esecutivo|funzione esecutiva]], il Presidente è posto a capo di tutta la struttura amministrativa del [[Governo federale degli Stati Uniti d'America|governo federale]], essendo dalla stessa Costituzione obbligato a "preoccuparsi che le leggi vengano eseguite in buona fede".<ref>http://www.law.cornell.edu/constitution/articleii#section3</ref> Una macchina amministrativa imponente, se la stessa Casa Bianca dichiara di contare più di 4 milioni di dipendenti pubblici (compresi, comunque, i componenti delle Forze Armate).<ref>{{cita web |url=http://www.whitehouse.gov/our-government/executive-branch |titolo=Copia archiviata |accesso=19 luglio 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110719010906/http://www.whitehouse.gov/our-government/executive-branch |dataarchivio=19 luglio 2011 }}</ref>
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Nella sua funzione di capo dell'amministrazione federale, il Presidente si avvale della collaborazione del [[Gabinetto degli Stati Uniti d'America|Gabinetto]], una sorta di "consiglio dei ministri" composto dai "segretari" a capo dei diversi Dipartimenti che compongono i vari "rami" dell'amministrazione. Oltre al Gabinetto, il Presidente è coadiuvato anche da una serie di consiglieri, uffici, rappresentanti diplomatici e dal Vicepresidente, tutti riuniti nell'[[Ufficio esecutivo del presidente degli Stati Uniti d'America|Ufficio esecutivo del Presidente]], struttura alla cui guida si pone il [[Capo di gabinetto della Casa Bianca|Capo di Gabinetto della Casa Bianca]], che ha il compito di dirigere tutto il personale alle dirette dipendenze del Presidente (oltre che essere sempre un uomo di fiducia del Presidente stesso).
 
==== La nominaNomina dei funzionari federali ====
Come capo della "macchina burocratica" degli Stati Uniti, spetta al Presidente anche la nomina dei [[Funzionario|funzionari pubblici]], e ad un Presidente appena eletto può capitare di nominarne fino a 6000. Alcune categorie di funzionari pubblici, comunque, non possono essere nominati unilateralmente dal Presidente: la nomina degli [[Ambasciatore|ambasciatori]], dei membri del [[Gabinetto degli Stati Uniti d'America|Gabinetto]] presidenziale e di altri funzionari federali diventa effettiva soltanto successivamente ad una consultazione ed approvazione a maggioranza del [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato]], a cui segue la nomina presidenziale con l'apposizione dell'''[[advice and consent]]'' del Senato nell'atto di nomina.
 
Al potere di nominare i funzionari pubblici non corrisponde però automaticamente il potere di [[Licenziamento|licenziarli]]. Da sempre questo tema è oggetto di una forte discussione politica. Se da una parte si sostiene che, in linea generale, il Presidente abbia la possibilità di licenziare a proprio piacimento i funzionari esecutivi,<ref>{{Cita web|url=https://supreme.justia.com/cases/federal/us/189/311/|titolo=Shurtleff v. United States 189 U.S. 311 (1903)|accesso=26 agosto 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://supreme.justia.com/cases/federal/us/272/52/|titolo=Myers v. United States 272 U.S. 52 (1926)|accesso=26 agosto 2016}}</ref> d'altra parte occorre sottolineare che la legge consente al [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]] di interdire o, perlomeno, di limitare il Presidente nel licenziare, ad esempio, i componenti delle agenzie di controllo indipendenti e altri funzionari esecutivi di rango inferiore.<ref>{{Cita web|url=https://supreme.justia.com/cases/federal/us/295/602/|titolo=Humphrey's Executor v. United States 295 U.S. 602 (1935)|accesso=26 agosto 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://supreme.justia.com/cases/federal/us/487/654/|titolo=Morrison v. Olson 487 U.S. 654 (1988)|accesso=26 agosto 2016}}</ref>
 
==== Gli ordiniOrdini esecutivi ====
{{Vedi anche|Ordine esecutivo}}
Un'altra espressione evidente dell'autorità del Presidente come capo dell'[[Amministrazione pubblica|amministrazione]] è il cosiddetto "[[ordine esecutivo]]" (''executive order''), che indirizza le politiche esecutive delle agenzie del [[governo degli Stati Uniti]].
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Simili ai trattati, perché consistono in un accordo del Presidente con uno o più governi stranieri, sono i cosiddetti ''[[executive agreement]]s''. Tali accordi, che evitano la procedura di ratifica da parte del Senato, da alcuni autori sono considerati dei veri e propri trattati di [[diritto internazionale]] e sono stati utilizzati dalla presidenza statunitense, ad esempio, per regolare la presenza di forze militari degli Usa in una certa regione, come quelli conclusi con il [[Giappone]]<ref>http://www.mofa.go.jp/mofaj/area/usa/sfa/pdfs/fulltext.pdf</ref> o con l'[[Iraq]]<ref>https://www.state.gov/documents/organization/122074.pdf</ref> (accordi che prendono il nome di "''[[Status of Forces Agreement|status of forces agreement]]''", SOFA, e che differiscono dall'[[occupazione militare]]). Tuttavia il loro utilizzo ha sollevato (e solleva tuttora) numerose critiche, anche perché sono uno strumento che da diversi anni viene sempre più impiegato per regolare le relazioni internazionali degli Stati Uniti senza il vaglio del Senato.<ref>http://www.americanforeignrelations.com/A-D/The-Constitution-Executive-agreements.html</ref> Una sorta di controllo (anche se successivo) è stato comunque introdotto: entro 60 giorni dalla loro conclusione, il Presidente ha l'obbligo di notificarli al Congresso; termine che poi è stato ridotto a 20 giorni dal ''[[Case Act]]''.
 
=== I poteriPoteri giudiziari ===
 
==== La nominaNomina dei giudici federali ====
Il Presidente degli Stati Uniti ha anche un certo peso sul [[potere giudiziario]] e sull'amministrazione della giustizia. Innanzitutto al Presidente è consentito nominare i giudici federali, inclusi i giudici membri delle [[Corti d'appello degli Stati Uniti d'America|Corti d'appello]] e della [[Corte suprema degli Stati Uniti d'America|Corte Suprema]]. Tuttavia, per avere efficacia, tali nomine devono passare il vaglio del [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato]]: un "contrappeso" che la Costituzione prevede allo scopo di evitare che il Presidente possa nominare tranquillamente giudici di suo gradimento per la loro posizione politica e ideologica. Occorre sottolineare, inoltre, la presenza di una consolidata convenzione costituzionale che prende il nome di ''[[Senatorial courtesy]]''. In breve, i senatori appoggiano l'opposizione espressa da uno dei senatori dello Stato in cui il funzionario nominato andrà a esercitare la sua funzione, bloccando in tal modo la nomina presidenziale.<ref>Tale "potere di veto" da parte dei due senatori è stato descritto con toni critici da diversi esponenti della politica statunitense, tra cui lo stesso Robert Kennedy nelle vesti di Procuratore Generale. "Praticamente", disse, "si tratta di una nomina senatoriale a cui il Presidente appone il suo consenso". David M. O'Brien, ''Storm Center: The Supreme Court in American Politics'' (8th ed.), 2008, W.W. Norton, New York, p. 40.</ref> Tale convenzione costituzionale "non scritta" vale soprattutto per la nomina dei giudici delle [[Corti federali degli Stati Uniti d'America|Corti distrettuali]].
 
==== La graziaGrazia ====
Un altro potere di cui può avvalersi il Presidente è la concessione della "grazia" (''pardon'') a condannati per crimini puniti da una legge federale (ad esclusione dei casi di impeachment): una facoltà che solitamente il Presidente adotta alla fine del suo mandato, non senza sollevare polemiche in qualche caso: il più noto è forse quello della grazia concessa da Gerald Ford all'ex-presidente Richard Nixon dopo che quest'ultimo si era dimesso a seguito dello scandalo Watergate (Ford venne fortemente criticato anche perché graziò Nixon soltanto un mese dopo essere diventato Presidente).<ref>{{Cita web|url=http://www.nytimes.com/learning/general/onthisday/big/1224.html|titolo=Bush Pardons 6 in Iran Affair, Aborting a Weinberger Trial; Prosecutor Assails 'Cover-Up'|sito=www.nytimes.com|accesso=30 agosto 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.usatoday.com/news/washington/2008-03-06-clinton-library-foia_N.htm|titolo=Clinton-papers release blocked - USATODAY.com|sito=www.usatoday.com|accesso=30 agosto 2016}}</ref> Il Presidente ha inoltre la possibilità di amnistiare un certo numero di reati.
 
=== Il cerimonialeCerimoniale presidenziale ===
[[File:Wilson opening day 1916.jpg|miniatura|276x276px|[[Woodrow Wilson]] in occasione del giorno d'apertura della [[Major League Baseball|stagione di baseball]] 1916.]]
Come capo dello Stato, il Presidente si trova nella posizione di mantenere degli usi e delle tradizioni che lo vedono protagonista. Se ne citano alcune:
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* Il Presidente e la sua famiglia sono i protagonisti di una cerimonia ufficiale il [[Giorno del Ringraziamento]].<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2007/11/20/AR2007112002331_4.html?sub=AR&sid=ST2007112002354|titolo=Turkey Pardons, The Stuffing of Historic Legend|pubblicazione=The Washington Post|data=21 novembre 2007|accesso=30 agosto 2016}}</ref>
 
== L'elezioneElezione e la nomina del presidente ==
{{Vedi anche|Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America}}
=== I criteriCriteri di eleggibilità ===
[[File:FORPRES.jpg|miniatura|262x262px|Da sinistra a destra: gli ex presidenti [[George H. W. Bush]], [[George W. Bush]], [[Bill Clinton]] e [[Jimmy Carter]]]]
L'articolo 2 della [[Costituzione degli Stati Uniti d'America|Costituzione]] elenca con precisione i requisiti per poter ricoprire la carica di Presidente degli Stati Uniti d'America:
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[[File:Electoral map 2012-2020.svg|miniatura|Una cartina degli Stati Uniti che illustra il numero di grandi elettori e dunque di voti attribuiti a ogni Stato fino al 2020 in cui per ottenere la maggioranza il candidato deve ottenere almeno 270 voti su 538]]
 
==== Il collegioCollegio elettorale ====
{{Vedi anche|Collegio Elettorale degli Stati Uniti d'America}}Ogni quattro anni, le elezioni presidenziali si svolgono il "martedì successivo al primo lunedì di novembre", questo per evitare che l'elezione si debba svolgere il primo novembre, giorno festivo negli Usa, quando questo cade di martedì. Nello stesso giorno sono concentrate anche altre consultazioni, riferite a ogni livello di governo. A livello federale, si svolgono assieme a quelle per il presidente le elezioni per il rinnovo della [[Camera dei rappresentanti (Stati Uniti d'America)|Camera dei Rappresentanti]] e quelle per la scelta di un terzo dei membri del [[Senato degli Stati Uniti|Senato]].
 
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Nel caso in cui nessun candidato ricevesse la maggioranza del voto espresso dal Collegio Elettorale, il Presidente sarebbe eletto dalla Camera dei Rappresentanti tra i tre candidati più votati, mentre il vicepresidente verrebbe scelto dal Senato. In questo caso, la Camera adotta un sistema di votazione particolare, in cui ogni delegazione statale sceglie al suo interno un candidato e ha diritto a un solo voto. Si tratta di un sistema che penalizza (o meglio, penalizzerebbe, in quanto questa eventualità è piuttosto remota) gli stati maggiori. Il Senato, in cui ogni stato ha una delegazione identica, vota invece normalmente.
 
==== L'inizioInizio del mandato e la sua durata ====
Come stabilisce il XX emendamento, l'inizio del mandato presidenziale scatta alle ore 12:00 del 20 gennaio successivo alle elezioni e da questo momento scade il mandato quadriennale del Presidente e del Vicepresidente. Prima di assumere ufficialmente i pieni poteri, il nuovo Presidente deve pronunciare un giuramento le cui parole sono precisamente indicate dalla Costituzione.<ref>"Giuro (o affermo) solennemente che assumerò fedelmente la carica di Presidente degli Stati Uniti, e che al meglio delle mie possibilità, preserverò, proteggerò e difenderò la Costituzione degli Stati Uniti" (Articolo 2). A tali parole segue tradizionalmente la famosa frase "''So help me God!''" ("Che Dio mi aiuti!").</ref> Dichiarazione solenne che viene tradizionalmente pronunciata nelle mani del [[Presidente della Corte suprema degli Stati Uniti d'America|Presidente della Corte Suprema]].
 
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== Residenze ufficiali ==
=== La Casa Bianca ===
{{vedi anche|Casa Bianca}}
La Casa Bianca è la residenza ufficiale del presidente e sede del suo ufficio personale, lo [[Studio Ovale]].