Xenungulata: differenze tra le versioni
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Le zampe degli xenungulati erano molto simili, in quanto a struttura, a quelle di un altro gruppo misterioso di mammiferi, i [[dinocerati]] del Nordamerica e dell'Asia: l'[[Omero (anatomia)|omero]], in particolare, era molto simile a quello del dinocerato ''[[Uintatherium]]''. Le zampe terminavano in mani e piedi a cinque dita, corti e robusti, con [[Falange (anatomia)|falangi]] ungueali simili a zoccoli larghi e piatti, completamente diversi da quelli degli altri ungulati dell'America Meridionale ([[meridiungulati]]).
==Classificazione==
Il nome Xenungulata venne istituito da [[Carlos de Paula Couto]] nel [[1952]], per accogliere il genere ''Carodnia''; questo animale era stato precedentemente descritto da [[George Gaylord Simpson]] sulla base di resti molto parziali della dentatura, ed era stato accostato ai piroteri. Paula Couto
La successiva scoperta di ''Etayoa'' fu decisiva per la conferma che gli xenungulati erano distinti da altri gruppi: ''Etayoa'' era difatti sprovvisto di un talonide lofato nei molari inferiori (al contrario di ''Carodnia'') e, dal momento che i piroteri basali non mostrano una chiara [[Lofodonte|lofodontia]], si suppone che la bilofodontia si sia sviluppata separatamente negli xenungulati e nei piroteri (Villarroel, 1987). Più o meno nello stesso periodo esistevano altri grandi mammiferi bilofodonti chiaramente non imparentati né con i piroteri né con gli xenungulati, ovvero i [[Barytherium|bariteri]] africani (stretti parenti degli elefanti). alcune caratteristiche dentali degli xenungulati, inoltre, ricordano vagamente gli [[astrapoteri]] primitivi, come ''[[Trigonostylops]]''. Altre possibili parentele proposte includono quelle con i già citati dinocerati laurasiatici, gli [[Procreodi|arctocioni]] (una parentela molto dubbia) e i piccoli [[Anagalida|anagalidi]].
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