Pompeu Fabra: differenze tra le versioni

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=== Infanzia ===
Pompeu Fabra nacque nel 1868, in via Della Madre di Dio della Salute, 32, nel quartiere della Salute dell’antico borgo di [[Gràcia]], e più tardi ha abitato anche in via Gran de Gràcia. Era figlio di Josep Fabra i Roca e di Carolina Poch i Martí. Aveva 12 fratelli ed egli era il minore, però ne morirono 10 e restarono solo in 3. Quando ebbe 5 anni (1873), fu proclamata le [[Prima Repubblica Spagnola|Prima Repubblica]] nello Stato Spagnolo e suo padre, che era repubblicano, fu eletto sindaco del borgo. Benché la famiglia si sia trasferita a Barcelona quando aveva 6 anni, egli sempre ricordò la sua origine da Gràcia<ref>{{Cita web|url=https://www.elperiodico.cat/ca/gracia/20120307/pompeu-fabra-filoleg-illustre-i-excursionista-1503282|titolo=Pompeu Fabra, filòleg il·lustre... i excursionista|autore=PILAR GARCÍABARCELONA|sito=elperiodico|data=2012-03-07|lingua=ca|accesso=2019-02-05}}</ref>.
 
=== '''Inizi fecondi e polemici''' ===
Fabra iniziò studi di [[ingegneria industriale]], che progressivamente alternò con una forte inclinazione autodidatta per la [[filologia]]. Nel 1891, la casa editrice ''L’Avenç'' pubblicò il suo ''Ensayo de gramática del'' ''catalàn moderno,''
 
nel quale, per la prima volta con metodologia scientifica, viene descritta la lingua parlata con un’accurata trascrizione [[fonetica]]. Assieme a Joaquim Casas Carbò e Jaume Massò i Torrents, Fabra iniziò la seconda campagna linguistica della rivista ''L’Avenç''<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Universitat Oberta de|cognome=Catalunya|titolo=L'Avenç (1881-1893) - lletrA - La literatura catalana a internet|lingua=ca|accesso=2019-02-05|url=https://lletra.uoc.edu/ca/revista/lavenc-1881-1893}}</ref>'';'' queste campagne furono i primi tentativi scientifici di sistematizzazione della lingua, tentativi che provocarono accese polemiche e costituirono l’abbozzo della futura [[Normazione|normativa]].
 
Nel 1902, vinse per concorso la cattedra di [[chimica]] alla Scuola d’Ingegneria di Bilbao, città dove visse stabilmente fino al 1912. Malgrado l’allontanamento dal paese, durante quegli anni egli intensificò la sua dedizione alla filologia. Nel 1912 si trasferì a [[Badalona]], che era allora un villaggio di mare, molto appropriato per un uomo che aveva trovato il gusto di vivere lontano dalle grandi città. Era anche il posto ideale per Teresa, la figlia di mezzo, alla quale i medici avevano consigliato l’aria ed i bagni di mare. Il Maestro vi stabilì la residenza fino al 1939, anno in cui partì per l’esilio.
 
Nel 1906 partecipò al “I Congrès Internacional de la Llengua Catalana”, con la comunicazione “''Qüestions d’ortografia catalana''”. Il suo prestigio intellettuale ne uscì enormemente rafforzato, fino al punto che [[Prat de la Riba]] lo chiamò per dirigere un progetto di normativa linguistica del [[Lingua catalana|catalano]]. Allora tornò in [[Catalogna]], fu nominato fondatore della Sezione Filologica dell’Institut d’Estudis Catalans (IEC) ed occupò una cattedra degli Estudis Universitaris Catalans.
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Nel 1912 pubblicò una ''Gramática de la lengua catalana'' ancora in spagnolo; un anno dopo fa conoscere le ''Normes ortogràfiques'' (1913). Si tratta di una vasta riforma ortografica, promulgata dall’[[Institut d'Estudis Catalans|Institut d’Estudis Catalans]], che, unitamente a ferventi adesioni, provocò anche una corrente contraria di opinione<ref>{{Cita libro|nome=Josep Massot i|cognome=Muntaner|titolo=Antoni M. Alcover i la llengua catalana: II Congrés internacional de la llengua catalana|url=https://books.google.cat/books?id=GTjjuRy0lvQC&pg=PA153&dq=ortografia+Pompeu+Fabra+catal%C3%A0+central&hl=ca&ei=SLurTfyTEenS4wa7utSaCg&sa=X&oi=book_result&ct=result#v=onepage&q=ortografia%20Pompeu%20Fabra%20catal%C3%A0%20central&f=false|accesso=2019-02-05|data=1985|editore=L'Abadia de Montserrat|lingua=ca|ISBN=9788472027459}}</ref>. Uno dei punti basici dell’[[ortografia]] difesa da Fabra era il rispetto per la pronuncia dei [[Dialetto|dialetti]] e l’[[etimologia]] delle parole. Nel 1917 il ''Diccionari ortogràfic'' completò le ''Normes'' del 1913.
 
=== '''Un insegnamento efficace''' ===
A partire del 1918, con la pubblicazione della ''Gramàtica catalana'', adottata in pratica come ufficiale, inizia un periodo che terminerà nel 1931<ref>{{Cita web|url=http://lexicografia.blogspot.com/2011/10/el-fabra-de-1931.html|titolo=El Fabra de 1931|sito=lexicografia.blogspot.com|accesso=2019-02-05}}</ref>, con la pubblicazione del ''Diccionari General de la Llengua Catalana''. Dello stesso anno è il ''Curs mitjà de gramàtica catalana'', pensato specialmente per le scuole, e ripubblicato, nel 1968, con il titolo di ''Introducció a la gramatica'' ''catalana.''
 
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Merita una menzione speciale il Corso di Grammatica catalana, nell’estate del 1931, a [[Santa Coloma de Farners|Santa Coloma di Farners]]. Il testo d’introduzione del bollettino d’iscrizione della commissione organizzatrice dice: “Davanti al gran interesse che ha risvegliato in tutta Catalonia l’insegnamento del catalano, Santa Coloma non può restare indietro, per questo fine abbiamo organizzato un corso di grammatica catalana”. Fortunatamente, abbiamo una fotografia della conclusione del corso, che illustra il successo dell’annuncio. In questa fotografia appaiono anche, tra gli altri, [[Joan Vinyoli]] e Fabra stesso.
 
=== '''Consolidamento di un compito''' ===
Nell’anno 1932, Fabra ricevette direttamente, in ragione del suo prestigio, la cattedra di [[lingua catalana]] dell’[[Università di Barcellona]]. Con lui entrava ufficialmente la lingua catalana, per la prima volta nella storia.
 
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# Adozione di parole tecniche, previamente catalanizzate, d’origine greco-latina e di portata universale.
 
=== '''Gli ultimi anni''' ===
Pompeu Fabra attraversò la frontiera franco-spagnola il 31 gennaio 1939, cinque giorni dopo che le truppe del generale Franco erano entrate a Barcellona. Dopo di che visse un lungo pellegrinaggio, con soggiorni a [[Parigi]], [[Montpellier]], [[Perpignano]], e, infine, a [[Prades (Pirenei Orientali)|Prada de Conflent]], al numero 15 della via dei Marxants . Tra il 14 settembre e il 22 gennaio 1948, fu consigliere del [[Generalitat de Catalunya|Governo]] in esilio.
 
Negli ultima anni della sua vita, malgrado le condizioni avverse, continuò a lavorare e terminò una nuova ''Gramàtica Catalana'', pubblicata postuma da [[Joan Corominas|Joan Coromines]].
 
Nel 1947 venne diagnosticato un tumore a sua figlia Teresa, fatto che lo sconvolse, gli fece prendere coscienza della sua età e cominciò a pensare sovente alla morte. Cosí tanto che il 27 novembre 1947 andò ad Andorra a fare testamento<ref>{{Cita web|url=https://www.ara.cat/dossier/Gracies-Fabra-vetllans-des-Prada_0_1963603649.html|titolo=“Gràcies Fabra, i vetlla’ns des de Prada”|sito=Ara.cat|data=2018-02-17|lingua=ca-ES|accesso=2019-02-05}}</ref>. La morte di sua figlia colpí moltissimo Pompeu Fabra, che stava per compiere 80 anni. Le parole di Joan Alavedra al funerale della figlia raccolgono il sentimento della comunità dei catalani in esilio, che stavano preparando una celebrazione per l’ottantesimo compleanno del filologo, tramutata in dolore per la perdita familiare (13).
 
Malgrado tutto, la comunità catalana in esilio celebrò il suo 80esimo compleanno, gli regalò una medaglia d’oro ed un busto modellato dallo scultore [[Joan Rebull]] (11).
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== Pompeu Fabra a Tarragona ==
[[File:Monument a Pompeu Fabra.jpg|thumb|left|Monumento a Pompeu Fabra in [[Badalona]].]]
Fabra fece sette visite alla città di [[Tarragona]] tra il 1922 ed il 1933.
 
La prima fu il 24 maggio 1922 per assistere all’esame degli alunni delle classi di catalano, classi sovvenzionate dall’Associazione Protettrice dell’Insegnamento del Catalano.
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La seconda visita, otto anni dopo, fu solo di passaggio. La terza visita , il 17 luglio 1931, fu per pronunciare la conferenza “L’insegnamento della lingua catalana” agli ispettori dell’insegnamento elementare. Era stata proclamata la Repubblica ed il “decreto di Bilinguismo” e Fabra era stato nominato ispettore per l’insegnamento del catalano negli Istituti Magistrali. Tra le personalità che l’accompagnarono, c’era anche il sindaco della città, [[Pere Lloret]].
 
Quattro mesi dopo, Fabra torna per pronunciare un’altra volta una conferenza, “Il catalano, lingua dell’insegnamento”, come presidente dell’Associazione Palestra, entità patriottica fondata nel 1930, che apriva una delegazione a Tarragona. Il presidente della delegazione e presentatore della cerimonia fu Joan Antonio i Guàrdias. Il filo conduttore della conferenza espresse l’idea che lo Statuto di Autonomia non sarebbe stato sufficiente per normalizzare la lingua, bensì c’era bisogno inoltre dell’ impegno dei catalani.
 
Il 3 dicembre 1932 visitò l’Istituto Magistrale per prendere in considerazione le richieste degli alunni, che volevano che le materie d’insegnamento fossero spiegate in catalano.