Torquato I Conti, I duca di Poli e Guadagnolo: differenze tra le versioni

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===La repressione del brigantaggio nell'Ascolano===
Nel [[1564]], papa Pio IV lo nominò generale delle armate pontificie per l'[[Umbria]] ed il [[Piceno]], dove ebbe il compito di coordinare le operazioni per la soppressione dei banditi che infestavano l'area dell'[[Ascolano]], ma dovette per questo abbandonare temporaneamente la sua sede di [[Anagni]] pur mantenendo il governatorato locale. Questa situazione di instabilità, favorì nel contempo lo scoppio di una rivolta locale capeggiata dal vescovo [[Michele Torrella]] che desiderava far tornare la città direttamente dipendente dalla legazione di Campagna e Marittima, senza l'intermediazione di un governatore. Secondo lo studioso Giovanni Cascioli, tale rivolta sarebbe stata tramata dal vescovo sfruttando il risentimento popolare che ancora aveva ben impressi i danni provocati dall'assedio del 1556 e imputati al duca di Poli, oltre che al suo zelo eccessivo nel far rispettare i diritti feudali e le leggi divine.<ref>G. Cascioli, ''Statuti di Guadaenolo dati da Tarquinio Conti il 1°º settembre 1547'', in ''Archivio della Reale Società romana di storia patria'', XXXI (1908), pp. 479-88</ref> La rivolta venne ad ogni modo soppressa poco dopo col ritorno del duca ad Anagni.
 
===Le guerre di religione in Francia===
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*[[Annibal Caro|A. Caro]], ''Lettere familiari'', a cura di A. Greco, II-III, Firenze 1959-1961
*M. Dionigi, ''Genealogia di casa Conti'', Parma 1664, pp. 83-89
*G. Cascioli, ''Statuti di Guadaenolo dati da Torquato Conti il 1°º settembre 1547'', in ''Archivio della Reale Società romana di storia patria'', XXXI (1908), pp. 479-88
*J. Fornery, ''Histoire du Comté Venaissin et d'Avionon'', II, Avignon s.d., p. 157
*S. Fantoni Castrucci, ''Istoria della città d'Avienone e del Contado Venesino'', III, Venezia 1678, p. 411