Louis-René-Madeleine de Latouche-Tréville: differenze tra le versioni

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Nel 1789 prese parte agli [[Stati generali (Francia)|Stati generali]] come deputato della [[Secondo Stato|nobiltà]] del [[baliato]] di [[Montargis]], ma appoggiò il [[Terzo stato]] e il 4 agosto 1789 votò per l'abolizione dei privilegi feudali. Nel 1792 oltre al comando della nave ''Languedoc'' (80 cannoni) ebbe anche il comando ''ad interim'' della [[flotta]] di [[Brest (Francia)|Brest]] in quanto gli ufficiali di grado più elevato erano quasi tutti emigrati. Fu incaricato di comandare la forte [[Divisione (unità militare)|divisione]] navale in partenza da Brest per rafforzare la flotta di stanza a [[Tolone]] nel Mediterraneo comandata dal [[contrammiraglio]] [[Laurent Truguet|Truguet]].
 
Sebbene fosse ancora [[capitano di vascello]], ottenne il comando di una squadra di dieci navi, i due terzi delle forze navali francesi del Mediterraneo, con l'incarico di svolgere una spedizione punitiva a [[Regno di Napoli|Napoli]] per chiedere ragione al governo [[John Francis Edward Acton|Acton]] sia del mancato riconoscimento dell'ambasciatore francese Mackau a Napoli sia delle pressioni esercitate su [[impero ottomano|Costantinopoli]] perché non accettasse le credenziali dell'ambasciatore [[Charles-Louis Huguet de Sémonville|Sémonville]]. Le richieste francesi furono subito accettate dal governo napoletano, per volere della regina [[Maria Carolina d'Asburgo-Lorena|Maria Carolina]], poco dopo l'arrivo della squadra francese nel porto di Napoli (16 dicembre 1792); tuttavia, poco dopo essere salpato da Napoli per tornare a Tolone, una violenta tempesta obbligò la flotta francese a ritornare nuovamente nel porto di Napoli per riparare i danni. Latouche-Tréville rimase a Napoli fino al 29 gennaio 1793; in questo periodo ebbe contatti con numerosi patrioti napoletani ([[Carlo Lauberg]], [[Annibale Giordano]], [[Francesco Saverio Salfi]], [[Antonio Jerocades]], [[Emanuele De Deo]], [[Vincenzo de Filippis]], ecc.) dando avvio all'attività cospirativa della ''[[Società Patriottica Napoletana]]'' che sarà creata nell'agosto 1793 nella cosiddetta "Cena di Posillipo".
 
Raggiunse il [[golfo di Cagliari]] dove partecipò al bombardamento della [[Cagliari|città]] e assistette impotente all'ammutinamento dei volontari di Marsiglia che avrebbero dovuto conquistare la città sarda. Latouche-Tréville non ebbe buoni rapporti con [[Laurent Truguet|Truguet]], molto meno esperto di lui, ma ubbidì disciplinatamente agli ordini di quest'ultimo, comandante delle forze navali francesi del Mediterraneo. Durante la missione in [[Sardegna]] gli fu resa nota la nomina a [[contrammiraglio]], con effetto dal 1º gennaio 1793; sebbene la stessa promozione fosse stata data ad altri sei ufficiali, Latouche-Tréville restò il vice comandante delle forze francesi nel Mediterraneo. Una volta tornato a [[Tolone]], presentò una denuncia contro [[Laurent Truguet|Truguet]] al ministro della Marina [[Gaspard Monge|Monge]].