Istituto Geografico Militare: differenze tra le versioni

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L''''Istituto Geografico Militare''' ('''IGM''') svolge le funzioni di ente [[Cartografia|cartografico]] dello [[Italia|Stato italiano]], ai sensi della [[legge]] n. 68 del 2 febbraio [[1960]] <ref>[http://www.isprambiente.gov.it/files/sgn-legge-68.pdf Legge 2 febbraio 1960, n.&nbsp;68 "Norme sulla cartografia ufficiale dello Stato e sulla disciplina della produzione e dei rilevamenti terrestri e idrografici". GU n.&nbsp;52 del 1º marzo 1960]</ref>.
 
Ha sede a [[Firenze]], perché prima era la capitale d’ [[Italia]], in via Cesare Battisti e occupa buona parte dell'ex [[Basilica della Santissima Annunziata|convento della Santissima Annunziata]]. L'istituto si occupa della [[cartografia]] dello Stato e possiede una notevole attrezzatura che lo rende uno dei più avanzati in Italia. Esso svolge lavori di [[geodesia]], [[topografia]] e [[cartografia]]. In organico vi è anche una scuola denominata scuola superiore di Scienze geografiche.
 
Dal 1º ottobre 2014, a seguito della soppressione del [[#Ufficio Documentale di Firenze|Comando militare esercito della Toscana]], ne ha assorbito i compiti e il personale.
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La sede dell'ufficio venne quindi trasferita a [[Firenze]] nel [[1865]], contemporaneamente alla nomina della città toscana a capitale d'Italia, città che ancor oggi è la sede dell'Istituto.
 
Con l'unificazione italiana, si riconobbe l'esigenza per lo Stato di essere dotata di una cartografia nazionale unitaria, e il [[Governo]] del tempo affidò nel [[1872]], con un'apposita legge, tale incarico all'Istituto topografico militare, creato dalla trasformazione del corpo militare. Questo istituto, rinominato Istituto geografico militare nel 1882, rilevò il territorio dello Stato, formando la nuova Carta Topografica d'Italia alla scala 1:100.000. Tale lavoro topografico, in gran parte svolto utilizzando la [[tavoletta pretoriana]], richiese oltre 30 anni!.
 
Durante il [[fascismo]], l'IGM sostenne i processi di [[Italianizzazione (fascismo)|italianizzazione]] operati verso la [[toponomastica]] delle lingue non-italiane presenti sul territorio nazionale nonché nelle colonie italiane<ref>IGM, ''L'Istituto Geografico Militare in Africa Orientale'', Firenze, 1939; cfr. a proposito David Atkinson, "Geopolitics, carthography and geographical knowledge: envisioning Africa from Fascist Italy", in ''Geography and Imperialism, 1820-1940'', ed. Morag Bell, Robin Butlin, Michael Heffernan, Manchester University Press, 1995, pp. 265ss.</ref>.