Totò, Peppino e i fuorilegge: differenze tra le versioni

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== Trama ==
Antonio, disoccupato di mezza età, vive nella [[campagna romana]] insieme alla moglie Teresa, ricca e avara, la quale lo tiranneggia in ogni modo possibile, risparmiando persino sui generi di prima necessità. La loro unica figlia Valeria, studentessa universitaria, sembra invece non patire alcunché tale condizione familiare, e anzi ha appena cominciato a ricevere la corte di Alberto, un giovane giornalista intenzionato a realizzare uno scoop su Ignazio Altamonti detto "Il Torchio", un brigante che da diverso tempo infesta la zona con rapine e sequestri.
 
Intenzionato a sfuggire alla noia della vita di paese, Antonio cerca di coinvolgere l'amico Peppino, suo barbiere di fiducia, in un ambizioso affare: un istituto di bellezza a [[Roma]] del quale Teresa sarebbe proprietaria e in cui lui lavorerebbe come parrucchiere. La donna, tuttavia, ritiene Peppino un coiffeur mediocre e rifiuta la trattativa sul nascere. A quel punto Antonio, pur di spillare soldi alla consorte, progetta un piano diabolico con la complicità di Peppino: un finto rapimento con riscatto. Utilizzando dei fogli di giornale, i due realizzano una lettera minatoria attribuendo la paternità del rapimento a Ignazio "Il Torchio" e chiedendo a Teresa il pagamento di cinque milioni di lire. Mostrando per una volta sincera apprensione nei confronti del marito, oltre alla sua consueta avarizia, Teresa consegna il denaro proprio al coniuge e a Peppino, travestiti dai satanici membri di una fantomatica "Setta del Torchio". Ricevuto il finto riscatto, Antonio e Peppino fuggono a Roma.