Giovanni Quaini: differenze tra le versioni

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=== Gli anni in città a Lodi ===
Nel [[1912]], don Giovanni Quaini è trasferito da Codogno a [[Lodi]], dove vi rimarrà fino al [[1931]]. Allo spostamento nel capoluogo è unito anche il divieto di predicare fuori dalla Chiesa e di parlare di questioni non religiose. Eppure questo divieto sembra essere disatteso dallo stesso [[vescovo]], mons. [[Giovanni Battista Rota]], che gli affida, nello stesso anno, oltre al ruolo di vicario della [[Chiesa di San Lorenzo (Lodi)|Parrocchia di San Lorenzo]], anche l'incarico di direttore del settimanale cattolico ''[[Il Cittadino (quotidiano di Lodi)|Il Cittadino]]''<ref>{{Cita libro|autore=L. Samarati|titolo=Diocesi di Lodi|anno=1989|editore=Editrice La Scuola|città=Brescia|p=85|capitolo=Dalla Riforma tridentina ai nostri giorni|citazione=La guerra mondiale divise gli italiani in generale e in particolare i cattolici. A Lodi prevalse nettamente la corrente neutralista capeggiata da don Quaini ed espressa dal settimanale "Il Cittadino", divenuto organo dell'Azione Cattolica. Dalle colonne del settimanale fu condotta un'aspra battaglia prima e durante il conflitto contro gli interessi economici e gli errori politici che stavano dietro l'intervento e il prolungamento della guerra. Più volte il coraggioso foglio fu sequestrato e censurato e i suoi redattori perseguiti penalmente}}</ref> (dal 1911 al 1918 e dal 1920 al 1921)''.'' A tali mansioni, si aggiungeranno poi, negli anni successivi, quella di amministratore della [[Banca]] Sant’Alberto (dal 1916 al 1927) e di segretario del [[Partito Popolare Italiano (1919)|Partito Popolare Italiano]] a Lodi. IL 7 gennaio 1927, a Roma, si laurea in [[Teologia]] e Filosofia, presso il Collegio Teologico dell’Università Romana, avendo come relatore P. Felice Mariano Cordovani.
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