Kharigismo: differenze tra le versioni

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La loro risposta infine fu che il peccatore dovesse essere considerato decaduto dalla qualità di [[musulmano]] e, come ''murtadd'' ([[apostasia|apostata]]) ne fosse lecita l'uccisione. Si orientava in tal modo il movimento a un radicalismo ideologico e politico che, malgrado un corposo afflato sociale in grado di affascinare chi si sentiva a qualsiasi titolo discriminato dalle autorità arabo-islamiche, condannerà il movimento a esser minoritario e spesso periferico.
 
I fuoriusciti dall'esercito califfale abbandonarono infine Harura - e da qui sembra sia venuta loro la denominazione di "Kharigiti" [in arabo ''Khawārij'', dal verbo ''kharaja'' "uscire"] - mentre secondo altri storici il termine sarebbe derivato dal loro avere abbandonato l'esercito alide, o anche l'aver propugnato l'attacco (''kharaja'' vuol dire infatti anche "uscire all'attacco").
 
Tanto Alī quanto Muʿāwiya avevano a loro giudizio gravemente sbagliato e non potevano quindi essere più considerati appartenenti alla Comunità islamica. Di conseguenza era perfettamente lecito ucciderli e di fatto quello divenne il loro obiettivo, diventando acerrimi avversari sia degli alidi (più tardi [[sciiti]]) sia dei seguaci di Muʿāwiya (che più tardi furono considerati omogenei al ramo prevalente dell'Islam che fu chiamato [[sunnismo]]).