Liborio Romano: differenze tra le versioni

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In tale difficile fase, mentre l'[[Esercito meridionale]] cominciava a risalire la penisola, Romano iniziò a prendere contatti segreti con [[Camillo Benso conte di Cavour]] e con [[Giuseppe Garibaldi]] per favorire il passaggio del Mezzogiorno dai Borbone ai Savoia.
 
Fu lo stesso Liborio Romano a spingere il re [[Francesco II di Borbone]] a lasciare Napoli alla volta di [[Gaeta]] senza opporre resistenza, per evitare sommosse e perdite di vite umane. Il giorno dopo, il 7 settembre [[1860]], andò a ricevere Giuseppe Garibaldi, che giungeva a Napoli quasi senza scorta, direttamente in treno, senza che vi fosse alcun tipo di contrasto e accolto da festeggiamenti di piazza<ref>G. Di Fiore, op. cit., p. 405, nota 160.</ref>.
Fu ritenuto dai Borboni un traditore tanto che lo stesso FRANCESCO II, nel suo proclama emanato da [[Gaeta]] l’8 dicembre 1860, afferma “I traditori pagati dal nemico sedevano accanto ai fedeli nel mio consiglio”<ref> Carlo Coppola, Controstoria dell’Unità d’Italia da Carlo di Borbone al brigantaggio cit., p. 58</ref>.
[[File:Napoli Castel Nuovo museo civico - ingresso di Garibaldi a Napoli - Wenzel bis.jpg|thumb|[[Ingresso di Garibaldi a Napoli (dipinto)|L'ingresso di Garibaldi a Napoli, il 7 settembre 1860]], nell'attuale ''Piazza 7 settembre''.]]