Liu Shaoqi: differenze tra le versioni

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Comunista fin da adolescente, appoggiò la candidatura di [[Mao Zedong]] ([[1893]] - [[1976]]) alla guida del [[Partito Comunista Cinese]] nel [[1935]], partecipando nel medesimo anno alla [[Lunga marcia]]. Dopo la Lunga marcia ([[1934]]-[[1935]]), gli fu affidato l'incarico di organizzare in varie ragioni controllate dal [[Kuomintang]] la guerriglia contro i [[giappone]]si, e per lunghi periodi si recò anche in [[Unione Sovietica]]. Oltre alla [[Guerra civile cinese]], prese parte alla [[Seconda guerra sino-giapponese]] come [[commissario politico]] per la [[Nuova Quarta Armata]] comunista dopo l'[[Incidente della Nuova Quarta Armata|incidente dell'omonimo esercito]] nel [[1941]].
 
Fu il secondo presidente della [[Repubblica Popolare Cinese]], ma le sue critiche alla fallimentare politica economica di Mao, nel [[1961]], ede il tentativo di emarginarlo dalla direzione dello stato gli costarono il carcere e la morte. Alla rivoluzione culturale delle [[Guardie Rosse (Rivoluzione Culturale)|Guardie Rosse]], che facevano leva su masse popolari assai più estese, i suoi seguaci nella fazione di destra del partito (la cosiddetta ''linea nera'') si opposero con energia. Per questa posizione, e per il fatto stesso di trovarsi a capo dell'apparato governativo, egli subì nel [[1967]] una durissima polemica, giunta fino a forme di linciaggio morale. Accusato di burocratismo e autoritarismo, nel [[1968]] fu destituito da ogni carica.
 
== Vita e carriera politica ==