Genoni: differenze tra le versioni

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=== Territorio ===
{{vedi anche|Giara di Gesturi}}
Genoni è situata nei pressi dell'[[altopiano]] della [[Giara di Gesturi]]: 17001.700 dei 42004.200 ettari dell'altopiano, infatti, ricadono nei suoi confini comunali. L'altopiano, di origine vulcanica, ha un'elevata valenza naturalistica e nel 1995 è stata proposta come [[Sito di interesse comunitario|Sito di Importanza Comunitaria]]<ref>{{cita web|url=http://giarasardegna.it/content/sic-itb041112|titolo=SIC ITB041112 - Il Sito di Importanza Comunitaria (SIC) "Giara di Gesturi"|accesso=21 agosto 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120814070125/http://www.giarasardegna.it/content/sic-itb041112|dataarchivio=14 agosto 2012}}</ref>. L'origine dell'altopiano risale al [[Miocene]], quando l'area era ancora ricoperta dal mare. Il territorio della Giara è caratterizzato dalla presenza di [[nuraghi]], da una [[flora]] peculiare, adattatasi all'altitudine (con sottospecie [[Endemismo|endemiche]] di [[Quercus suber|quercia da sughero]], [[Quercus ilex|leccio]], [[Quercus pubescens|roverella]], [[Cistus|cisto]], [[Arbutus unedo|corbezzolo]], [[Myrtus communis|mirto]]), da laghetti naturali e stagionali di raccolta dell'acqua piovana chiamati ''paulis'', ma soprattutto dal [[cavallino della Giara]], equide di dimensioni ridotte, introdotto nell'[[Sardegna|isola]] dai [[Fenici]] e rinselvatichitosi nell'habitat dell'altipiano. Oggi sull'altopiano si contano oltre seicento esemplari; Genoni ospita in località Impera Lavra un centro di custodia curato da personale dell'Istituto di Incremento Ippico della Regione Sardegna.
 
== Origine del nome ==
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In epoca preistorica la presenza antropica è rilevate nei siti di Is Piuncheddas e Is Piuncas Mannas ma è nel periodo [[nuragico]] che il territorio risulta massicciamente antropizzato. Nella cartina di densità dei [[nuraghi]], realizzata dal prof. [[Giovanni Lilliu]], Genoni rientra fra le zone con densità superiore a 0,60 nuraghi per km², molti dei quali sono tuttora visitabili. Infatti, sono tuttora integri il nuraghe di Birìu e quello di Santu Perdu, mentre sparsi nelle campagne del paese, si possono notare i ruderi di Perdaligeri, Larunza, Duìdduru, Sussùni, Cijus, Bau-e-peddi, Monticordèris, Corrazzu, Scalamanna, Margini, Lorìas, Coccolò, Addòri, norache Longu, Tresbìas, Corongìu, Santamaria, Giàru e i quattro detti Gurdilonis.
 
La posizione sopraelevata del colle di Santu Antine, su cui è adagiato il centro urbano di Genoni, ha sicuramente invitato le popolazioni, sin dai tempi più remoti, a stabilirsi in quest'area. Infatti, numerosi reperti [[Punicipunici]], [[Romaroma]]ni e molto probabilmente anche [[Vandalivandali]] testimoniano che queste popolazioni scelsero di abitare sia la Giara chesia il colle di Santu Antine.
 
Sempre sulla sommità del colle di Santu Antine da segnalare le mura di una fortezza punica, le rovine di una chiesa romanica dedicata a Sant'Elena e San Costantino Magno e un pozzo costruito in età nuragica profondo 39 metri (il più profondo in Sardegna) all'interno del quale sono stati rinvenuti in stratigrafia interessanti reperti tra i quali un raro esemplare di argano meccanico per il sollevamento dell'acqua risalente alla dominazione Romanaromana.
 
Ancora i villaggi nuragici di Santu Pedru, Mammuzzola e sulla Giara di Genoni i siti di Bruncu Suergiu e il pozzo sacro di Sa Corona Arrubia confermano la forte presenza antropica sin dalle epoche più remote anche se il paese non ha mai raggiunto grosse dimensioni, probabilmente a causa della posizione defilata rispetto alle vie principali.
 
Durante il [[medioevoMedioevo]] appartenne al [[giudicato di Arborea]] e fece parte della [[curatoria]] di Parte Valenza. Alla sconfitta dell'Arborea adper opera degli aragonesi ([[1409]]) il paese passò sotto il dominio aragonese e nel [[1436]] venne incorporato nella viscontea di Sanluri, data in [[feudo]] dal re di Aragona [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso V]] il Magnanimo a Giovanni De Sena. Passò più tardi a Enrico d'Enriquez, zio del re d'Aragona [[Ferdinando II d'Aragona|Ferdinando II]], e successivamente al marchesato di Laconi, di cui furono signori prima i Castelvì e poi gli Aymerich. Venne riscattato a questi ultimi nel [[1839]] con la soppressione del sistema feudale.
 
Ai sensi della Legge Regionale n. 9 del 12 luglio 2001, che ha previsto l'istituzione delle [[Istituzione di nuove province in Sardegna nel 2001|nuove province sarde]], il comune di Genoni, che era in [[provincia di Nuoro]], sarebbeavrebbe dovuto essere aggregato alla neonata [[provincia del Medio Campidano]]; con successiva Legge Regionale n. 10 del 13 ottobre 2003 si stabilì invece che passasse a quella di [[Provincia di Oristano|Oristano]], di cui fece parte fino alla successiva riforma del 2016.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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==== Il museo del Cavallino della Giara ====
[[File:Museo del cavallo.JPG|thumb|Museo del cavallino della Giara]]
Il [[Civico Museo del Cavallino della Giara]] è stato allestito all'interno di una casa tipica campidanese fedelmente restaurata e si evidenzia soprattutto da un punto di vista etnografico come un polo di conservazione della memoria delle tradizioni storiche e culturali. Infatti, grazie alla generosità dei Genonesigenonesi il museo è stato allestito con attrezzi tipici del lavoro contadino e degli strumenti di lavoro legati al cavallo. All'interno del museo è custodita una raccolta digitale di foto storiche e una libreria.<ref>[[Giulio Angioni]], ''Guida al Museo del Cavallino della Giara'', con illustrazioni di Pia Valentinis, 2014</ref>
 
===Eventi===
Genoni, analogamente a quanto avviene in gran parte dei Comuni rurali della Sardegna, conserva ancora alcune manifestazioni caratteristiche della sua civilta'civiltà popolare. Difatti, il patrimonio di tradizioni popolari delle feste paesane, per lo più di matrice religiosa, è uno dei momenti più importanti di aggregazione sociale in grado di esercitare tuttora un forte fascino. La festa della patrona, '''Santa Barbara''' si festeggia il 4 dicembre ede ha prevalentemente un carattere religioso. A maggio si festeggiano '''S. Isidoro''' (14-15 maggio) e la '''Madonna del Sacro Cuore''' (30-31 maggio). La prima è la festa degli agricoltori, difatti durante la processione la statua del Santo è accompagnata da carri, trattori e cavalli infiorati e addobbati. La seconda è caratterizzata da una festosa processione che si svolge per le vie del paese ricoperte di petali di rose e altri tipi di fiori, con la statua della Vergine Maria generalmente accompagnata da un gruppo folk che indossa i suoi preziosi abiti tradizionali. Ma la festa più attesa e più sentita religiosamente è quella in onore dei '''Santi Costantino ed Elena''' che si svolge ad agosto (4-5-6 agosto) nel corso della quale si celebra un'importante processione religiosa alla quale partecipano tutti gli anni oltre cento cavalieri. Genoni è anche un importante centro religioso poiché ospita la casa Madre della congregazione delle Figlie di San Giuseppe di Genoni fondata dal Venerabile Padre Felice Prinetti.
 
== Note ==