Subiaco: differenze tra le versioni

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In seguito ([[XII secolo]]) per iniziativa degli abati fu costruito il santuario-monastero del Sacro Speco, eretto sopra l'originaria memoria del Santo.
 
Dei tredici monasteri fondati da san Benedetto è rimasto solo l'attuale [[monastero di [[Scolastica da Norcia|Santa Scolastica]] inizialmente dedicato a [[San Silvestro]], che vanta il titolo di [[Protocenobio]] della [[Congregazione Sublacense]] dell'[[Ordine benedettino]]. Gli altri andarono distrutti o furono abbandonati.
 
Nel [[IX secolo]] il monastero di Santa Scolastica subì due devastazioni da parte dei [[saraceni]]: l'una nell'[[828]]-[[829]], l'altra probabilmente nell'[[876]]-[[877]], anche se per questo periodo storico le ricostruzioni non sono univoche.
 
Nel [[X secolo]] ricevette donazioni da diversi papi ([[Papa Giovanni X|Giovanni X]], [[Papa Leone VII|Leone VII]], [[Papa Giovanni XII|Giovanni XII]], [[Papa Benedetto VII|Benedetto VII]], [[Papa Gregorio V|Gregorio V]]) che ingrandirono il territorio dell'abbazia.
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Le continue lotte con le famiglie feudali portarono tuttavia alla sua decadenza. Eretta in commenda da [[papa Callisto III]] ([[1456]]), fu affidata al cardinale Giovanni Torquemada ([[Juan de Torquemada]]), zio del famoso [[Tomás de Torquemada|inquisitore]]. Nel 1467 passò poi a [[Rodrigo Borgia]], futuro [[papa Alessandro VI]] e, successivamente, ai [[Colonna (famiglia)|Colonna]] ([[1492]]), ai [[Borghese (famiglia)|Borghese]] ([[1608]]) e ai [[Barberini]] ([[1633]]).
 
Nel [[1753]], [[papa Benedetto XIV]] privò gli abati commendatari della [[Potere temporale|giurisdizione temporale]], lasciando però quella ecclesiastica e spirituale. Soppressa dai francesi (all'inizio del [[XIX secolo]]), restaurata poco dopo da [[papa Pio VII]], l'abbazia fu reintegrata nei suoi privilegi di abbazia ''nullius'' da [[papa Benedetto XV]] ([[1915]]).
 
Francesco Bulgarini, nel 1848 parla di contadini montagnoli «[[Ciociaro|ciociari]]» in riferimento a dei [[Mezzadria|mezzadri]] provenienti stagionalmente, dal circondario di Subiaco, a [[Tivoli]], per coltivare granturco<ref>Bulgarini F., ''Notizie storiche, antiquarie, statistiche ed agronomiche intorno all'antichissima città di [[Tivoli]] e suo territorio'', Tipografia G. B. Zampi, Tivoli 1848, pp 194-195</ref>. Nel 1867 Subiaco fu testimone della Campagna dell'[[Agro Romano]] per la liberazione di Roma voluta da [[Giuseppe Garibaldi]]. Nel mese di ottobre vi furono trucidati in uno scontro con i pontifici il capitano garibaldino milanese Emilio Blenio ed alcuni suoi compagni<ref>Dell'episodio scrive nel suo volume mons. Giustiniani Abate dell'epoca a Subiaco. testimonianze e notizie nel [[Museo nazionale della campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma]], direttore scientifico il prof. Francesco Guidotti (Mentana - Rm)</ref>. I resti dei garibaldini furono traslati a cura della Società Reduci Patrie Battaglie da Subiaco nell'Ara-Ossario di Mentana come risulta da documenti conservati in archivio. Da Subiaco inoltre proveniva anche uno dei Mille, Luigi Pistoia, al quale è intitolata una piazzetta (Piazzetta Luigi Pistoia).
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==