Dioscoro I di Alessandria: differenze tra le versioni

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|FineIncipit = fu il sedicesimo [[Papa della Chiesa copta]] (massima carica del [[Patriarcato di Alessandria]] d'Egitto) dal [[444]] al [[451]], quando fu deposto dal [[concilio di Calcedonia]] a causa del suo sostegno al [[monofisismo]] di [[Eutiche]]. (378-454)È considerato santo da tre Chiese non calcedonesi: [[Chiesa ortodossa copta|copta ortodossa]], [[Chiesa assira d'Oriente|assira d'Oriente]] e [[Chiesa apostolica armena|apostolica armena]].
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==Biografia==
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Nel [[448]] un sinodo della Chiesa di Costantinopoli (cui apparteneva Eutichio), presieduto dal Patriarca [[Flaviano di Costantinopoli|Flaviano]] (446-449), condannò la teologia di Eutichio definendolo “[[monofisismo|monofisita]]”. Dopo la condanna, [[Crisafio]], nemico politico di Flaviano, scrisse a Diodoro promettendogli la sua amicizia e protezione se avesse voluto prendere le difese di Eutichio. Crisafio fece in modo che l'[[imperatori romani|imperatore]] [[Teodosio II]] (401-450) indicesse un [[concilio ecumenico]] e che Diodoro fosse nominato presidente.
 
Il [[secondo concilio di Efeso|concilio di Efeso]] si tenne nel [[449]]. Dioscoro si presentava ad esso come difensore della fede e delle formule di San Cirillo, ma era innanzi tutto preoccupato dall'idea d'umiliare quella cattedra di Costantinopoli che pretendeva di esser superiore alla cattedra alessandrina in Oriente<ref>{{cita web|url=http://www.studiodomenicano.com/testi/lezioni_dattiloscritte/Nicea-Efeso-Calcedonia.pdf|titolo=Storia dei Concili di Efeso, di Nicea e di Calcedonia|accesso=27 marzo 2019}}</ref>. Da Roma [[Papa Leone I]], deciso a sostenere Flaviano, inviò due rappresentanti, i quali depositarono una lunga lettera, nota come ''[[Tomus ad Flavianum]]'', in cui il pontefice enunciò in modo esemplare la dottrina della [[Cristologia|duplice natura]], umana e divina, di [[Cristo]].<ref name=":3">{{Cita libro|autore = |titolo = Acta Oecomenicorum Conciliorum|anno = 1914|editore = E. Schwartz-J.Straub|città = Berlino|volume = II, IV, 9}}</ref>. Nonostante l'intervento dei legati pontifici, Dioscoro intervenne per far sì che i documenti papali non venissero letti. eL'8 peragosto proclamareproclamò la dottrina di Eutiche conforme all'ortodossia<ref name=":3">{{Cita libro|autore = |titolo = Acta Oecomenicorum Conciliorum|anno = 1914|editore = E. Schwartz-J.Straub|città = Berlino|volume = II, IV, 9}}</ref>. Die il 22 depose parecchi vescovi: Eusebio di conseguenzaDorilea, [[Teodoreto di Cirro]], [[Iba di Edessa]], Domno di Antiochia e specialmente Flaviano, che fu depostooggetto eddi esiliato,un morendoduro pocopestaggio e morì dopo tre giorni per le percosse ricevute<ref name=":3">{{Cita libro|autore = |titolo = Acta Oecomenicorum Conciliorum|anno = 1914|editore = E. Schwartz-J.Straub|città = Berlino|volume = II, IV, 9}}</ref>.
 
Dioscoro era riuscito quindi a far approvare con la forza una [[professione di fede]] ispirata alla dottrina di Eutiche. Fu, questo,ribaltando incosì sostanza,i un tentativorapporti di affermareforza tra Alessandria e Costantinopoli ed affermando l'autorità e l'indipendenza della sede patriarcale di [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] in contrapposizione a quella di [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|Costantinopoli]]egiziana. Dopo il colpo di mano di Dioscoro, Leone I dichiarò nullo il concilio, definendolo un ''latrocinium''<ref>{{Cita libro|autore = G.Filoramo - D.Menozzi|titolo = L'Antichità|anno = |editore = |città = |volume = Storia del Cristianesimo|p = 349}}</ref> (infatti questo episodio è a volte citato in Occidente come "brigantaggio di Efeso"). A differenza della Chiesa di Roma, le tesi di Dioscoro furono ritenute valide dall'imperatore Teodosio II e i suoi atti furono quindi inclusi nel ''[[Codice teodosiano]]''.
 
Alla morte di Teodosio, nel [[450]], gli ortodossi ottennero dall'imperatrice [[Elia Pulcheria|Pulcheria]], poi canonizzata, la convocazione deldi un nuovo [[Concilio di Calcedonia|concilio]] che si tenne a [[Calcedonia]] nell'ottobre del [[451]], in cui il monofisismo venne condannato. <br/>
Furono esiliati sia Eutiche che Dioscoro, che morì nel [[454]] a [[Gangra]] in [[Anatolia]]<ref>{{Treccani|dioscoro-o-dioscuro_(Dizionario-Biografico)|DIOSCORO o DIOSCURO
}}</ref>.