Schizofrenia: differenze tra le versioni

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{{nd|il videogioco|Schizofrenia (videogioco)}}
<br />{{vetrina|12|agosto|2013|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Schizofrenia|arg=Medicina}}
{{Disclaimer|medico}}
{{Infobox malattia
| Nome = Schizofrenia
| Immagine = Artistic view of how the world feels like with schizophrenia - journal.pmed.0020146.g001.jpg
| Didascalia = Dipinto realizzato da un paziente con schizofrenia
| Eziologia = [[psichiatria|psichiatrica]]
| Sede =
| Mortalità =
| Incidenza =
| eMedicine_mult = {{eMedicine2|emerg|520}}
| MeshName = Schizophrenia
| MeshNumber = F03.700.750
}}
La '''schizofrenia''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/skiʣʣofreˈnia/|it}}<ref>{{DOP|id=11500|lemma=schizofrenia}}</ref>) è una [[psicosi]] [[malattia cronica|cronica]] caratterizzata dalla persistenza di [[Sintomo|sintomi]] di alterazione delle funzioni cognitive e percettive, del [[comportamento]] e dell'[[affettività]], con un decorso superiore ai sei mesi, e con forte disadattamento della persona ovvero una gravità tale da limitare o compromettere le normali attività di vita.<ref>{{en}} "Schizophrenia" Concise Medical Dictionary. [[Oxford University Press]], 2010. Oxford Reference Online. [http://www.maastrichtuniversity.nl/web/Library/AboutTheLibrary.htm Maastricht University Library] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120614062252/http://www.maastrichtuniversity.nl/web/Library/AboutTheLibrary.htm |data=14 giugno 2012 }}. 29 June 2010 [http://www.oxfordreference.com/views/ENTRY.html?subview=Main&entry=t60.e9060 prepaid subscription only]</ref>
 
Il termine fu coniato dallo psichiatra svizzero [[Eugen Bleuler]] nel [[1908]] e deriva dal [[lingua greca|greco]] ''σχίζω'' (''schízō'', "dividere") e ''φρήν'' (''phrḗn'', "[[cervello]]"), e cioè "scissione della mente": esso sostituì quello [[XIX secolo|ottocentesco]] di ''Dementia praecox'', formulato da [[Emil Kraepelin]]. Nonostante l'[[etimologia]] del termine, la schizofrenia non implica di per sé alcuna "doppia personalità" o "[[disturbo di personalità]] multipla", condizione con la quale viene spesso erroneamente confusa nel linguaggio comune e che è presente invece in alcune sindromi [[Dissociazione (psicologia)|dissociative]].<ref name=BMJ07>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Picchioni MM, Murray RM |titolo=Schizophrenia |rivista=BMJ |volume=335 |numero=7610 |pp=91–5 |anno=2007 |mese=luglio|pmid=17626963 |pmc=1914490 |doi=10.1136/bmj.39227.616447.BE}}</ref> Piuttosto, il termine indica la "separazione delle [[funzioni psichiche|funzioni mentali]]" tipica della presentazione sintomatica della malattia.
 
I sintomi più comuni includono [[allucinazione|allucinazioni]] [[udito|uditive]], [[delirio|deliri]] [[paranoia|paranoidi]] e pensieri o discorsi disorganizzati. L'insorgenza dei [[sintomatologia|sintomi]] si verifica in genere in età adulta, con una [[Prevalenza (medicina)|prevalenza]] ''una tantum'' globale di circa lo 0,3-0,7%.<ref name=Lancet09/> La [[diagnosi]] si basa sull'osservazione dei [[comportamento|comportamenti]] del paziente e sulle esperienze riportate da esso. La [[genetica]], i fattori ambientali precoci e i processi [[psicologia|psicologici]] e [[società (sociologia)|sociali]] sembrano contribuire in modo determinante al suo sviluppo. L'assunzione di alcune [[Sostanza stupefacente|sostanze stupefacenti]] o [[farmaco|farmaci]] sembra causare o peggiorare i sintomi. La ricerca attuale si concentra sul ruolo delle [[neuroscienze]], anche se non è ancora nota una causa organica ben precisa. Le possibili combinazioni sintomatologiche hanno avviato un dibattito sul dubbio se la diagnosi possa riferirsi a un unico disturbo oppure alla somma di un certo numero di sindromi distinte.
 
La base del trattamento è la somministrazione di un farmaco [[Neurolettico|antipsicotico]], che sopprime principalmente l'attività del [[recettore (biochimica)|recettore]] della [[dopamina]] e talvolta della [[serotonina]]. L'intervento [[Psicoterapia|psicoterapeutico]] e la riabilitazione professionale e sociale sono altresì importanti nel trattamento. Nei casi più gravi, in cui vi sia il rischio per sé e per gli altri, può essere necessario un [[trattamento sanitario obbligatorio]], anche se ciò avviene meno frequentemente rispetto a una volta.<ref name="BeckerKilian2006">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Becker T, Kilian R|anno=2006 |titolo=Psychiatric services for people with severe mental illness across western Europe: what can be generalized from current knowledge about differences in provision, costs and outcomes of mental health care? |rivista=Acta Psychiatrica Scandinavica Supplement |volume=113 |pp=9–16 |pmid=16445476 |doi=10.1111/j.1600-0447.2005.00711.x |numero=429}}</ref>
 
La malattia porta allo sviluppo di diversi problemi relativi al comportamento e alla sfera emozionale ed ha per conseguenza un significativo deficit nella vita sociale e professionale. Le persone affette da schizofrenia possono avere ulteriori [[comorbidità|comorbilità]], tra cui la [[depressione maggiore]] e [[Ansia|disturbi d'ansia]]. Sono altresì frequenti i casi di abuso di sostanze (riscontrabili in quasi il 50% dei pazienti),<ref name="Sim_et_al_2006">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Buckley PF, Miller BJ, Lehrer DS, Castle DJ |titolo=Psychiatric comorbidities and schizophrenia |rivista=Schizophr Bull |volume=35 |numero=2 |pp=383–402 |anno=2009 |mese=marzo|pmid=19011234 |pmc=2659306 |doi=10.1093/schbul/sbn135}}</ref> problemi sociali, come la [[disoccupazione]] e la [[povertà]]. L'[[aspettativa di vita]] media delle persone affette dalla condizione varia da 12 a 15 anni di meno rispetto alla popolazione in generale. Ciò è il risultato di un aumento dei problemi di salute fisica e un tasso di [[suicidio]] più elevato, circa il 5%.<ref name="Lancet09" />
 
== Storia ==
[[File:Emil Kraepelin2.gif|thumb|left|Lo psichiatra [[Emil Kraepelin]].]]
La storia della schizofrenia è complessa e non si presta facilmente a una narrazione lineare.<ref>{{Cita web|lingua=en|cognome=Yuhas|nome=Daisy|titolo=Throughout History, Defining Schizophrenia Has Remained a Challenge|url=http://www.scientificamerican.com/article.cfm?id=throughout-history-defining-schizophrenia-has-remained-challenge|editore=Scientific American Mind (March/April 2013)|accesso=3 marzo 2013}}</ref> Descrizioni di sindromi simili alla schizofrenia raramente compaiono nei documenti storici antecedenti al [[XIX secolo]], anche se racconti di comportamenti irrazionali, incomprensibili o non controllati sono comuni. I primi casi di schizofrenia riportati dalla [[medicina|letteratura medica]] risalgono al [[1797]], grazie alle opere di [[James Tilly Matthews]] e alle pubblicazioni effettuate da [[Philippe Pinel]] nel [[1809]].<ref name="Heinrichs2003">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Heinrichs RW |titolo=Historical origins of schizophrenia: two early madmen and their illness |rivista=Journal of the History of the Behavioral Sciences |volume=39 |numero=4 |pp=349–63 |anno=2003 |pmid=14601041 |doi=10.1002/jhbs.10152}}</ref>
 
Demenza precoce è stato il termine utilizzato nel 1891 da [[Arnold Pick]] per classificare un caso di un disturbo [[psicosi|psicotico]]. Nel 1893 [[Emil Kraepelin]] introdusse una distinzione nella classificazione dei disturbi mentali tra demenza precoce e [[disturbo dell'umore|disturbi dell'umore]] (che comprendevano la [[disturbo depressivo|depressione unipolare]] e [[disturbo bipolare|quella bipolare]]).<ref>{{Cita libro|cognome=Noll|nome=Richard|titolo=American Madness:The Rise and Fall of Dementia Praecox|anno=2011|editore=Harvard University Press|città=Cambridge, MA|isbn=978-0-674-04739-6}}</ref> Kraepelin credeva che la demenza precoce fosse principalmente una malattia del [[cervello]]<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|cognome=Noll|nome=Richard|titolo=Whole Body Madness|rivista=Psychiatric Times|anno=2012|volume=29|numero=12|pp=13-14|url=http://www.psychiatrictimes.com/blog/couchincrisis/content/article/10168/2104852}}</ref> e in particolare una forma che si distingue dalle altre, come la [[malattia di Alzheimer]], che si manifestano in genere in età più avanzate.<ref name="fn_49">{{Cita libro |autore=Hansen RA, Atchison B |titolo=Conditions in occupational therapy: effect on occupational performance |editore=Lippincott Williams & Wilkins |città=Hagerstown, MD |anno=2000 |isbn=0-683-30417-8 }}</ref> C'è chi sostiene che l'uso del termine, nel 1852, di ''démence précoce'' da parte del medico francese [[Bénédict Morel]] costituisca la scoperta medica della schizofrenia. Tuttavia questa considerazione non tiene conto del fatto che vi sono pochi dati che collegano l'uso descrittivo del termine da parte di Morel e lo sviluppo autonomo del concetto della malattia denominata demenza precoce, che si è avuto alla fine del XIX secolo.<ref name="Berriosetal2003">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese | autore = Berrios G.E., Luque R, Villagran J | anno = 2003 | titolo = Schizophrenia: a conceptual history | rivista = International Journal of Psychology and Psychological Therapy | volume = 3 | numero =2 | pp = 111–140 }}</ref>
 
Il termine "schizofrenia" si traduce approssimativamente come "scissione della mente" e deriva dalle parole in [[lingua greca]] ''schizein'' (''σχίζειν'', "dividere") e ''phrēn'' (''φρήν'', genitivo ''φρενός'', "mente").<ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Kuhn R |titolo=Eugen Bleuler's concepts of psychopathology |rivista=History of Psychiatry|volume=15 |numero=3 |anno=2004 |pp=361–6 |doi=10.1177/0957154X04044603 |pmid=15386868 |altri=tr. Cahn CH}}</ref> Il termine è stato coniato da [[Eugen Bleuler]] nel 1908 e aveva lo scopo di descrivere la separazione tra la [[personalità]], il [[pensiero]], la [[Memoria (fisiologia)|memoria]] e la [[percezione]]. Bleuler descrisse i principali sintomi come le 4 A: appiattimento dell'[[affettività|Affetto]], [[Autismo]], Associazione ridotta di idee e [[Ambivalenza]].<ref name="fn_78">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Stotz-Ingenlath G |titolo=Epistemological aspects of Eugen Bleuler's conception of schizophrenia in 1911 |rivista=Medicine, Health Care and Philosophy |volume=3 |numero=2 |pp=153–9 |anno=2000 |pmid=11079343 |url=http://www.kluweronline.com/art.pdf?issn=1386-7423&volume=3&page=153|formato=PDF |doi=10.1023/A:1009919309015}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|cognome=McNally|nome=Kiernan|titolo=Eugen Bleuler's "Four A's"|rivista=History of Psychology|anno=2009|volume=12|pp=43-59}}</ref> Bleuler si rese conto che la malattia non era una demenza, per via del fatto che alcuni dei suoi pazienti tendevano a migliorare e non a peggiorare, e quindi propose il termine schizofrenia. Il trattamento è stato rivoluzionato a metà degli [[anni 1950|anni cinquanta]] con lo sviluppo e l'introduzione della [[clorpromazina]].<ref name="Turner2007">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese | autore=Turner T | titolo=Unlocking psychosis | rivista=British Medical Journal | anno=2007 | volume=334 | numero=suppl | pp=s7 | doi=10.1136/bmj.39034.609074.94 | pmid=17204765 }}</ref>
 
Nei primi [[anni 1970|anni settanta]], i criteri diagnostici per la schizofrenia sono stati oggetto di una serie di controversie che alla fine hanno portato a criteri operativi ancora utilizzati nel 2010.<ref name="Wing1971">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese|autore=Wing JK |titolo=International comparisons in the study of the functional psychoses |rivista=British Medical Bulletin |volume=27 |numero=1 |pp=77–81|anno=1971 |mese=gennaio|pmid=4926366}}</ref> Il termine schizofrenia viene comunemente frainteso, portando a pensare che le persone colpite possano soffrire di una "doppia personalità". Nonostante alcune persone con diagnosi di schizofrenia possano sentire voci e queste possano essere identificate come personalità distinte, la schizofrenia non implica distinte personalità multiple. La confusione nasce, in parte a causa dell'interpretazione letterale del termine coniato da Bleuler.<ref>Stotz-Ingenlath G: Epistemological aspects of Eugen Bleuler's conception of schizophrenia in 1911. Med Health Care Philos 2000; 3:153—159</ref><ref name=mhpsampd>Hayes, J. A., & Mitchell, J. C. (1994). Mental health professionals' skepticism about multiple personality disorder. Professional Psychology: Research and Practice, 25, 410-415</ref> Il [[Dissociazione (psicologia)#Disturbo Dissociativo dell.27Identit.C3.A0 .28DDI.29|disturbo dissociativo dell'identità]] era spesso mal diagnosticato come schizofrenia in base ai criteri riportati nel [[Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali|DSM-II]].<ref name=mhpsampd/><ref>Putnam, Frank W. (1989). Diagnosis and Treatment of Multiple Personality Disorder. New York: The Guilford Press. pp. 351. ISBN 0-89862-177-1</ref>
 
=== Società e cultura ===
[[File:Eugen bleuler.jpg|thumb|Il termine "schizofrenia" è stato coniato da [[Eugen Bleuler]].]]
Nel 2002 in [[Giappone]], il termine che indica la schizofrenia è stato modificato da ''Seishin-Bunretsu-Byō'' ({{nihongo2|精神分裂病}}) a ''Tōgō-shitchō-shō'' ({{nihongo2|統合失調症||"disturbo di integrazione"}}), al fine di ridurne la [[Stigmatizzazione (scienze sociali)|stigmatizzazione]].<ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Kim Y, Berrios GE |titolo=Impact of the term schizophrenia on the culture of ideograph: the Japanese experience |rivista=Schizophr Bull |volume=27 |numero=2 |pp=181–5 |anno=2001 |pmid=11354585 }}</ref> Il nuovo nome è stato ispirato da un modello biopsicosociale, e ha aumentato la percentuale di pazienti che sono stati informati della diagnosi dal 37% al 70% in tre anni.<ref name="Sato">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Sato M |anno=2004 |titolo=Renaming schizophrenia: a Japanese perspective |rivista=World Psychiatry |volume=5 | numero=1 |pp=53–55 |pmid=16757998 |pmc=1472254}}</ref>
 
Negli Stati Uniti, il costo della schizofrenia, tra cui i costi diretti (trattamento ambulatoriale, ospedaliero, farmaci e cure a lungo termine) e non sanitari (applicazione della legge, ridotta produttività sul posto di lavoro e disoccupazione), è stato stimato in 62,7 miliardi di dollari nel 2002.<ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Wu EQ |anno=2005 |titolo=The economic burden of schizophrenia in the United States in 2002 |rivista=J Clin Psychiatry |volume=66 | numero=9 |pp=1122–9 |pmid=16187769 }}</ref> Il libro ''A Beautiful Mind'', da cui è stato tratto l'[[A Beautiful Mind|omonimo film]], racconta la vita di [[John Nash]], vincitore del [[Premio Nobel per l'economia]] a cui è stata diagnosticata la schizofrenia.
 
==== Violenza ====
Gli individui affetti da gravi malattie mentali tra cui la schizofrenia hanno un rischio significativamente maggiore di essere vittime di reati sia violenti, sia non violenti.<ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Maniglio R |titolo=Severe mental illness and criminal victimization: a systematic review |rivista=Acta Psychiatr Scand |volume=119 |numero=3 |pp=180–91 |anno=2009 |mese=marzo|pmid=19016668 |doi=10.1111/j.1600-0447.2008.01300.x }}</ref> D'altra parte, la schizofrenia è stata a volte associata a un più alto tasso di atti di violenza, anche se questo è in primo luogo dovuto agli alti tassi di consumo di droga da parte degli affetti.<ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Fazel S, Gulati G, Linsell L, Geddes JR, Grann M |titolo=Schizophrenia and violence: systematic review and meta-analysis |rivista=PLoS Med. |volume=6 |numero=8 |pp=e1000120 |anno=2009 |mese=agosto|pmid=19668362 |pmc=2718581 |doi=10.1371/journal.pmed.1000120 }}</ref> I tassi di [[omicidio|omicidi]] legati alla psicosi sono simili a quelli correlati all'abuso di sostanze.<ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Large M, Smith G, Nielssen O |titolo=The relationship between the rate of homicide by those with schizophrenia and the overall homicide rate: a systematic review and meta-analysis |rivista=Schizophr. Res. |volume=112 |numero=1-3 |pp=123–9 |anno=2009 |mese=luglio|pmid=19457644 |doi=10.1016/j.schres.2009.04.004 }}</ref> Il ruolo della schizofrenia sulla violenza, indipendentemente dall'abuso di stupefacenti, è controverso, tuttavia alcuni aspetti della storia individuale o dei propri stati mentali possono esserne causa.<ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Bo S, Abu-Akel A, Kongerslev M, Haahr UH, Simonsen E |titolo=Risk factors for violence among patients with schizophrenia |rivista=Clin Psychol Rev |volume=31 |numero=5 |pp=711–26 |anno=2011 |mese=luglio|pmid=21497585 |doi=10.1016/j.cpr.2011.03.002 }}</ref>
 
La [[mezzo di comunicazione di massa|copertura mediatica]] relativa alla schizofrenia tende a focalizzarsi su rari e insoliti episodi di violenza. Inoltre, in un grande campione rappresentativo analizzato in uno studio del 1999, il 12,8% degli statunitensi crede che gli individui con schizofrenia "molto probabilmente" possano compiere atti violenti contro gli altri e il 48,1% ha dichiarato che ciò era "piuttosto probabile". Oltre il 74% ha dichiarato che le persone affette da schizofrenia erano o "poco capaci" o "non in grado del tutto" di prendere decisioni riguardanti il loro trattamento e il 70,2% ha detto lo stesso delle decisioni riguardo alla gestione del denaro.<ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Pescosolido BA, Monahan J, Link BG, Stueve A, Kikuzawa S |titolo=The public's view of the competence, dangerousness, and need for legal coercion of persons with mental health problems |rivista=American Journal of Public Health |volume=89 |numero=9 |pp=1339–45 |anno=1999|mese=settembre|pmid=10474550 |pmc=1508769 |doi= 10.2105/AJPH.89.9.1339}}</ref> Secondo una [[meta-analisi]], la percezione comune riguardo agli individui affetti di psicosi come persone violente, è più che raddoppiata a partire dagli [[anni 1950|anni cinquanta]].<ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Phelan JC, Link BG, Stueve A, Pescosolido BA|anno=2000 |mese=giugno|titolo=Public Conceptions of Mental Illness in 1950 and 1996: What Is Mental Illness and Is It to be Feared? |rivista=Journal of Health and Social Behavior |volume=41 |numero=2 |pp=188–207|doi=10.2307/2676305}}</ref>
 
=== Il dibattito scientifico intorno alla schizofrenia ===
[[File:Francisco Goya - Casa de locos.jpg|thumb|left|upright=1.5|[[Il manicomio|''Casa de locos'']], [[Francisco Goya]], [[1815]]. Nel passato, i pazienti affetti da malattie mentali venivano perlopiù segregati.]]
L'esistenza della condizione schizofrenica attribuibile a una parte dell'umanità era in un certo senso nota da secoli nella cultura occidentale. La condizione del soggetto di disadattamento e di incapacità di comunicare con altri individui si associa al nome tradizionale di [[follia]] e le persone colpite da tale grave disadattamento potevano essere chiamate "maniaci", "folli" o "indemoniati" e così via.<ref>{{cita libro|titolo=A me chi mi cura? Un'odissea nella salute mentale|autore=Fulvia Gicca Palli|editore=Armando Editore|anno=2004|p=10|isbn=978-88-8358-521-0}}</ref>
 
L'affermarsi di un'osservazione sistematica è stata concomitante allo sviluppo della [[psichiatria]], sono seguiti tentativi di "curare" i "folli" con metodi ispirati a principi scientifici. Ciò avvenne nel corso dell'Ottocento in luoghi che in effetti erano solo strutture di contenimento o segregazione come sanatori, [[Ospedale psichiatrico|manicomi]] e [[Prigione|carceri]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/tag/manicomio/|titolo=Manicomio|editore=Treccani.it|accesso=21 febbraio 2013}}</ref> La "spiegazione" della schizofrenia rimaneva un mistero e secondo molti lo è tuttora: i modelli descrittivi delle varie scuole di [[psicologia]] e della [[psicoanalisi]] come pure le indagini della [[neurologia]] non descrivono in tutti gli aspetti il funzionamento della [[mente]] e non danno una risposta definitiva.
 
Vi sono autori che hanno anche teorizzato che la ''malattia mentale'' sia necessariamente da considerare un mistero e che una risposta semplicemente non c'è: la posizione è esemplificata da [[Karl Jaspers]], che sostiene che la condizione [[psicosi|psicotica]] non ha nessun contenuto e non si deve cercare una spiegazione razionale all'interno del vissuto del malato. L'idea diametralmente contraria, formulata da [[Ronald Laing]], è che la psicosi - cioè fenomeno in cui il comportamento e la comunicazione del paziente ci appaiono totalmente illogici - sia in realtà un'[[esperienza]] umana perfettamente comprensibile al pari di tutte le altre, che può essere immaginata empaticamente da chi volesse porsi nel punto di vista adatto.<ref>{{cita libro|titolo=Psicologia medica e psichiatria clinica e dinamica|autore=Piero De Giacomo, Salomon Resnik, G. Pierri|editore=Piccin|anno=1980|p=48|isbn=978-88-212-0790-7}}</ref><ref>{{cita libro|cognome=Laing|nome= Ronald David|wkautore= Ronald Laing|altri= Pref. di Letizia Jervis Comba; trad. David Mazzacapa; collana: ''Nuovo politecnico'' |titolo= L'io diviso|anno=1969 |editore= Einaudi|città= Torino}}</ref>
 
== Epidemiologia ==
[[File:Schizophrenia world map - DALY - WHO2004.svg|thumb|''[[Disability-adjusted life year]]'' per la schizofrenia per 100.000&nbsp;persone nel 2004 (Fonte: [[Organizzazione mondiale della sanità|OMS]]<ref>{{cita web|url=http://www.who.int/entity/healthinfo/global_burden_disease/gbddeathdalycountryestimates2004.xls|titolo=Death and DALY estimates for 2004 by cause for WHO Member States (Persons, all ages) |lingua=en|accesso=29 giugno 2013}}</ref>).
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]]
 
La schizofrenia colpisce a un certo punto della loro vita circa lo 0,3-0,7% delle persone.<ref name=Lancet09/> Ciò corrisponde a una prevalenza di 24 milioni di persone in tutto il mondo nel 2011.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.who.int/mental_health/management/schizophrenia/en/ |titolo=Schizophrenia |editore=World Health Organization |data= 2011 |accesso=27 febbraio 2011}}</ref> Essa si verifica 1,4 volte più frequentemente nei maschi rispetto alle femmine e di solito appare prima negli uomini.<ref name=BMJ07/> L'età di picco di insorgenza è tra i 20 e i 28 anni per i maschi e tra i 26 e i 32 anni per le femmine.<ref name="castle1991">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Castle D, Wessely S, Der G, Murray RM |titolo=The incidence of operationally defined schizophrenia in Camberwell, 1965–84 |rivista=The British Journal of Psychiatry |volume=159 |pp=790–4 |anno=1991 |mese=dicembre|pmid=1790446 |doi=10.1192/bjp.159.6.790}}</ref> L'esordio in età pediatrica è molto più raro,<ref name="Kumra_et_al_2001">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Kumra S, Shaw M, Merka P, Nakayama E, Augustin R |anno=2001 |titolo=Childhood-onset schizophrenia: research update |rivista=Canadian Journal of Psychiatry |volume=46 | numero=10 |pp=923–30 |pmid=11816313 }}</ref> come l'esordio nella mezza età o nell'età avanzata.<ref>{{Cita libro| autore = Hassett Anne, et al. (eds) | titolo = Psychosis in the Elderly | editore = London: Taylor and Francis. | anno = 2005 | pagine = 6 | url = http://books.google.com/?id=eLaMOJ9oj28C&printsec=frontcover&dq=Psychosis+in+the+Elderly | isbn = 1-84184-394-6 }}</ref>
 
La [[prevalenza (medicina)|prevalenza]] della condizione varia in tutto il mondo,<ref name="Jablensky_et_al_1992">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Jablensky A, Sartorius N, Ernberg G, ''et al.'' |anno=1992 |titolo=Schizophrenia: manifestations, incidence and course in different cultures. A World Health Organization ten-country study |rivista=Psychological Medicine Monograph Supplement |volume=20 |pp=1–97 |pmid=1565705 |doi=10.1017/S0264180100000904}}</ref> all'interno dei paesi,<ref name="Kirkbride_et_al_2006">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Kirkbride JB, Fearon P, Morgan C, ''et al.'' |titolo=Heterogeneity in incidence rates of schizophrenia and other psychotic syndromes: findings from the 3-center AeSOP study |rivista=Archives of General Psychiatry |volume=63 |numero=3 |pp=250–8 |anno=2006 |mese=marzo|pmid=16520429 |doi=10.1001/archpsyc.63.3.250}}</ref> e anche a livello locale,<ref name="Kirkbride_et_al_2007">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Kirkbride JB, Fearon P, Morgan C, ''et al.'' |anno=2007 |titolo=Neighbourhood variation in the incidence of psychotic disorders in Southeast London |rivista=Social Psychiatry and Psychiatric Epidemiology |volume=42 | numero=6 |pp=438–45 |pmid=17473901 | doi = 10.1007/s00127-007-0193-0}}</ref> Essa provoca circa l'1% degli [[Disability-adjusted life year|anni di vita persi ponderati per disabilità]] in tutto il mondo.<ref name=BMJ07/> I dati epidemiologici relativi alla schizofrenia variano fino a tre volte a seconda di come essa viene definita.<ref name=Lancet09/>
 
== Eziologia ==
Una combinazione di [[Genetica umana|fattori genetici]] e ambientali gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo della schizofrenia.<ref name=BMJ07/><ref name=Lancet09/> Le persone con una storia familiare di schizofrenia e che soffrono di una [[psicosi]] transitoria hanno una probabilità che va dal 20 al 40% di ricevere una diagnosi entro un anno.<ref name="Drake_Lewis_2005">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese|autore=Drake RJ, Lewis SW |titolo=Early detection of schizophrenia |rivista=Current Opinion in Psychiatry |volume=18 |numero=2 |pp=147–50|anno=2005 |mese=marzo|pmid=16639167|doi=10.1097/00001504-200503000-00007}}</ref>
 
=== Genetica ===
Le stime di ereditarietà variano a causa della difficoltà a separare gli effetti della genetica da quelli dell'ambiente.<ref name="ODonovan_et_al_2003">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=O'Donovan MC, Williams NM, Owen MJ |titolo=Recent advances in the genetics of schizophrenia |rivista=Hum. Mol. Genet. |volume=12 Spec No 2 |pp=R125–33 |anno=2003 |mese=ottobre|pmid=12952866 |doi=10.1093/hmg/ddg302}}</ref> Il rischio maggiore di sviluppare la schizofrenia si ha in presenza di un parente di primo grado con la malattia (6,5% di probabilità). Più del 40% dei gemelli omozigoti di pazienti con schizofrenia sono anch'essi colpiti.<ref name=BMJ07/> È probabile che molti geni siano coinvolti, ciascuno con piccoli effetti e con meccanismi di trasmissione e di espressione sconosciuti.<ref name=BMJ07/>
 
Molti candidati possibili sono stati proposti, fra cui:
 
* specifiche variazioni del numero di copie come per il gene NOTCH4 e [[loci]] delle [[proteine]] [[istone|istoniche]].<ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=McLaren JA, Silins E, Hutchinson D, Mattick RP, Hall W |titolo=Assessing evidence for a causal link between cannabis and psychosis: a review of cohort studies |rivista=Int. J. Drug Policy |volume=21 |numero=1 |pp=10–9 |anno=2010 |mese=gennaio|pmid=19783132 |doi=10.1016/j.drugpo.2009.09.001 }}</ref><ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=O'Donovan MC, Craddock NJ, Owen MJ |titolo=Genetics of psychosis; insights from views across the genome |rivista=Hum. Genet. |volume=126 |numero=1 |pp=3–12 |anno=2009 |mese=luglio|pmid=19521722 |doi=10.1007/s00439-009-0703-0}}</ref> Sembra che ci sia una significativa sovrapposizione tra la genetica della schizofrenia e quella del [[disturbo bipolare]];<ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese | autore = Craddock N, Owen MJ | titolo = The Kraepelinian dichotomy - going, going... But still not gone | rivista = The British Journal of Psychiatry | volume = 196 | pp=92–95| anno = 2010
| doi = 10.1192/bjp.bp.109.073429 | pmid=20118450| pmc=2815936}}</ref>
* [[Sindrome da delezione 22q11|microdelezioni nella regione 22q11]] sono associate a un rischio 30 volte superiore al normale di sviluppare la schizofrenia;<ref name="Horowitz_2005_SCHZ">Bassett AS, Chow EW, AbdelMalik P, Gheorghiu M, Husted J, Weksberg R (2003) ''The schizophrenia phenotype in 22q11 deletion syndrome.'' Am J Psychiatry 2003, 160(9):1580-1586. PMID 12944331</ref><ref name="Horowitz_2005_survey_SCHZ">Horowitz A, Shifman S, Rivlin N, Pisante A, Darvasi A (2005) ''A survey of the 22q11 microdeletion in a large cohort of schizophrenia patients.'' Schizophr Res 2005, 73(2-3):263-267. PMID 15653270</ref>
* alcuni studi [[Studio di associazione genome-wide|GWAS]] hanno trovato un legame tra la proteina [[804A zinc finger]] e la schizofrenia.<ref>{{Cita web|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19521722|titolo=Genetics of psychosis; insights from views across the genome.}}</ref>
Assumendo una base ereditaria, una domanda dalla [[psicologia evoluzionista]] è il motivo per cui geni che aumentano il rischio di psicosi si è evoluta, assumendo che la condizione sarebbe stata disadattiva da un punto di vista evolutivo. Un'idea è che tali geni siano coinvolti nell'evoluzione del linguaggio e della natura umana, ma a oggi queste idee rimangono poco più che di natura ipotetica.<ref name="pmid18502103">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Crow TJ |titolo=The 'big bang' theory of the origin of psychosis and the faculty of language |rivista=Schizophrenia Research |volume=102 |numero=1–3 |pp=31–52 |anno=2008 |mese=luglio|pmid=18502103 |doi=10.1016/j.schres.2008.03.010 }}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Clinical Handbook of Schizophrenia|anno=2008|pagine=22–23|autore=Mueser KT, Jeste DV|editore=Guilford Press|città=New York|isbn=1-59385-652-0}}</ref>
 
=== Cause ambientali ===
I [[fattori ambientali]] spesso agiscono come coadiuvanti e mai come principale causa di insorgenza della schizofrenia.<ref name=Lancet09/> Gli studi hanno dimostrato che vivere in un ambiente urbanizzato, durante l'infanzia o in età adulta, è correlato a un rischio doppio di sviluppare schizofrenia,<ref name=BMJ07/><ref name=Lancet09/> anche prendendo in considerazione l'uso di droghe, il gruppo etnico e la dimensione del gruppo sociale.<ref name="fn_19">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Jim van Os|anno=2004 |titolo=Does the urban environment cause psychosis? |rivista=British Journal of Psychiatry |volume=184 | numero=4 |pp=287–288 |pmid=15056569 |doi=10.1192/bjp.184.4.287}}</ref> Altri fattori che giocano un ruolo molto importante sono l'isolamento sociale e le avversità sociali dovute all'[[immigrazione]], la discriminazione razziale, problematiche familiari, la disoccupazione e condizioni abitative precarie.<ref name=BMJ07/><ref name="Selten_et_al_2007">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Selten JP, Cantor-Graae E, Kahn RS |anno=2007 |mese=marzo|titolo=Migration and schizophrenia |rivista=Current Opinion in Psychiatry |volume=20 |numero=2 |pp=111–115 |pmid=17278906 |doi=10.1097/YCO.0b013e328017f68e}}</ref> Una ricerca del 2010 ha stabilito che circa due terzi dei pazienti con schizofrenia avevano sperimentato eventi di violenza fisica e/o sessuale durante la loro infanzia.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.newscientist.com/article/mg19025563.800-are-child-abuse-and-schizophrenia-linked.html|titolo=Are child abuse and schizophrenia linked?|editore=New scientist, Volumen 190, Numero 2556|accesso=18 luglio 2010}}</ref>
 
=== Abuso di sostanze stupefacenti ===
{{vedi anche|Sostanze stupefacenti}}
[[File:Adderall bottle and capsules.jpg|thumb|left|L'abuso di [[anfetamine]] è stato associato allo sviluppo della schizofrenia.]]
L'assunzione di un certo numero di farmaci è stato associato allo sviluppo della schizofrenia, compresi la [[cannabis]], la [[cocaina]] e le [[anfetamina|anfetamine]].<ref name=BMJ07/><ref name=alcohol>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.emedicine.com/med/topic3113.htm |titolo=Alcohol-Related Psychosis |accesso=27 settembre 2006 |autore=Larson, Michael |data=30 marzo 2006 |sito=eMedicine |editore=WebMD}}</ref> Circa la metà di coloro che presentano una diagnosi di schizofrenia fa un uso eccessivo di droghe o [[Bevanda alcolica|alcol]].<ref name="Gregg_et_al_2007"/> Il ruolo della cannabis potrebbe essere causale,<ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese|autore=Large M, Sharma S, Compton MT, Slade T, Nielssen O |titolo=Cannabis use and earlier onset of psychosis: a systematic meta-analysis |rivista=Arch. Gen. Psychiatry |volume=68 |numero=6 |pp=555–61|anno=2011 |mese=giugno|pmid=21300939|doi=10.1001/archgenpsychiatry.2011.5}}</ref> ma altri farmaci possono essere utilizzati dai pazienti schizofrenici come meccanismi di adattamento per affrontare la depressione, l'[[ansia]], la [[noia]], la solitudine.<ref name="Gregg_et_al_2007">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Gregg L, Barrowclough C, Haddock G |anno=2007 |titolo= Reasons for increased substance use in psychosis |rivista= Clin Psychol Rev |volume=27 |numero=4 |pp=494–510 |pmid=17240501 |doi=10.1016/j.cpr.2006.09.004}}</ref><ref name=Leweke08/>
 
La cannabis è associata a un aumento, dose-dipendente, del rischio di sviluppare un disturbo psicotico.<ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Moore THM, Zammit S, Lingford-Hughes A ''et al.'' |anno=2007 |titolo= Cannabis use and risk of psychotic or affective mental health outcomes: a systematic review |rivista=Lancet |volume=370 |numero=9584 |pp=319–328 |doi=10.1016/S0140-6736(07)61162-3 |pmid=17662880 }}</ref> L'utilizzo frequente è correlato a un rischio doppio di sviluppare psicosi e schizofrenia.<ref name=Leweke08>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese |autore=Leweke FM, Koethe D |titolo=Cannabis and psychiatric disorders: it is not only addiction |rivista=Addict Biol |volume=13 |numero=2 |pp=264–75 |anno=2008 |mese=giugno|pmid=18482435 |doi=10.1111/j.1369-1600.2008.00106.x }}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|cognome=Sewell|nome=RA|coautori=Ranganathan, M, D'Souza, DC|titolo=Cannabinoids and psychosis|rivista=International review of psychiatry (Abingdon, England)|data=2009 Apr|volume=21|numero=2|pp=152–62|pmid=19367509|doi=10.1080/09540260902782802}}</ref> Mentre la cannabis viene accettata come concausa di schizofrenia da molti,<ref name="Henquet2008">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|cognome=Henquet|nome=C|coautori=Di Forti, M, Morrison, P, Kuepper, R, Murray, RM|titolo=Gene-Environment Interplay Between Cannabis and Psychosis|rivista=Schizophrenia bulletin|data=2008 Nov|volume=34|numero=6|pp=1111–21|pmid=18723841|doi=10.1093/schbul/sbn108|pmc=2632498}}</ref> il suo ruolo rimane, tuttavia, controverso.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=McLaren JA, Silins E, Hutchinson D, Mattick RP, Hall W |titolo=Assessing evidence for a causal link between cannabis and psychosis: a review of cohort studies |rivista=Int. J. Drug Policy |volume=21 |numero=1 |pp=10–9 |anno=2010 |mese=gennaio|pmid=19783132 |doi=10.1016/j.drugpo.2009.09.001 }}</ref><ref name="Amar2007">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Ben Amar M, Potvin S|titolo=Cannabis and psychosis: what is the link?|rivista=Journal of Psychoactive Drugs|data=2007 Jun|volume=39|numero=2|pp=131–42|pmid=17703707|doi=10.1080/02791072.2007.10399871}}</ref> Le anfetamine, la cocaina e, in misura minore, l'alcol possono portare allo sviluppo di una psicosi che si presenta in modo molto simile alla schizofrenia.<ref name=BMJ07/><ref name=alcohol/> Nonostante non si ritenga che possa essere causa della malattia, molte persone con schizofrenia fanno un uso di [[nicotina]] molto maggiore rispetto alla popolazione in generale.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|cognome=Sagud|nome=M|coautori=Mihaljević-Peles, A, Mück-Seler, D, Pivac, N, Vuksan-Cusa, B, Brataljenović, T, Jakovljević, M|titolo=Smoking and schizophrenia|rivista=Psychiatria Danubina|data=2009 Sep|volume=21|numero=3|pp=371–5|pmid=19794359}}</ref>
 
=== Fattori relativi allo sviluppo ===
La presenza nella madre di problematiche quali [[infezione|infezioni]], [[ipossia]], [[stress (medicina)|stress]] e [[malnutrizione]] durante lo sviluppo fetale possono causare un leggero aumento del rischio di sviluppare schizofrenia nel nascituro nel corso della sua vita.<ref name=Lancet09/> Le persone nate in inverno nell'emisfero settentrionale hanno più probabilità di ricevere una diagnosi di schizofrenia; ciò può essere spiegato con l'aumento dei tassi di esposizioni virali in utero.<ref name=BMJ07/> La differenza varia tra circa il 5 e l'8%.<ref name=yolken>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|rivista=Herpes |anno=2004 |volume=11 |numero=Suppl 2 |pp=83A–88A|mese=giugno|titolo=Viruses and schizophrenia: a focus on herpes simplex virus.|url=http://www.stanleylab.org/publications/VIRUSES.asp |autore=Yolken R. |pmid=15319094}}</ref>
 
=== Fattori psicologici ===
Molti meccanismi [[psicologia|psicologici]] sono stati ritenuti responsabili nello sviluppo della schizofrenia. [[Bias (psicologia)|Bias]] [[psicologia cognitiva|cognitivi]] sono stati identificati nei pazienti con diagnosi di schizofrenia o negli individui a rischio, soprattutto quando sono sotto [[Stress (medicina)|stress]] o in situazioni di confusione.<ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese|autore=Broome MR, Woolley JB, Tabraham P, ''et al.'' |titolo=What causes the onset of psychosis? |rivista=Schizophr. Res. |volume=79 |numero=1 |pp=23–34|anno=2005 |mese=novembre|pmid=16198238|doi=10.1016/j.schres.2005.02.007}}</ref> Alcune funzioni cognitive possono riflettere deficit neurocognitivi globali, come la perdita di [[memoria (fisiologia)|memoria]], mentre altri possono essere correlati a particolari problemi ed esperienze.<ref name="Bentall_et_al_2007">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Bentall RP, Fernyhough C, Morrison AP, Lewis S, Corcoran R |anno=2007 |titolo=Prospects for a cognitive-developmental account of psychotic experiences |rivista=Br J Clin Psychol |volume=46 | numero=Pt 2 |pp=155–73 |pmid=17524210 | doi = 10.1348/014466506X123011}}</ref><ref name="Kurtz_2005">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Kurtz MM |anno=2005 |titolo=Neurocognitive impairment across the lifespan in schizophrenia: an update |rivista=Schizophrenia Research|volume=74 | numero=1 |pp=15–26 |pmid=15694750 |doi=10.1016/j.schres.2004.07.005}}</ref>
 
Nonostante non appaia sempre evidente, risultati di recenti studi indicano che molti individui con diagnosi di schizofrenia, sono emotivamente sensibili, in particolare a stimoli stressanti o negativi, e che tale sensibilità può causare maggior vulnerabilità ai sintomi o alla malattia.<ref name="schizophrenia1">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Cohen AS, Docherty NM |anno=2004 |titolo=Affective reactivity of speech and emotional experience in patients with schizophrenia |rivista=Schizophrenia Research|volume=69 | numero=1 |pp=7–14 |pmid=15145465 |doi=10.1016/S0920-9964(03)00069-0 }}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Horan WP, Blanchard JJ |anno=2003 |titolo=Emotional responses to psychosocial stress in schizophrenia: the role of individual differences in affective traits and coping |rivista=Schizophrenia Research |volume=60 | numero=2–3 |pp=271–83 |pmid=12591589 |doi=10.1016/S0920-9964(02)00227-X}}</ref> Alcuni dati suggeriscono che i temi dei deliri e delle esperienze psicotiche possono riflettere le cause emotive della malattia e che il modo con cui una persona interpreta tali esperienze può influenzare la sintomatologia.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Smith B, Fowler DG, Freeman D, ''et al.'' |titolo=Emotion and psychosis: links between depression, self-esteem, negative schematic beliefs and delusions and hallucinations |rivista=Schizophr. Res. |volume=86 |numero=1–3 |pp=181–8 |anno=2006 |mese=settembre|pmid=16857346 |doi=10.1016/j.schres.2006.06.018}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese|autore=Beck, AT |anno=2004 |titolo=A Cognitive Model of Schizophrenia |rivista=Journal of Cognitive Psychotherapy |volume=18 | numero=3 |pp=281–88 | doi = 10.1891/jcop.18.3.281.65649}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Bell V, Halligan PW, Ellis HD |anno=2006 |titolo=Explaining delusions: a cognitive perspective |rivista=Trends in Cognitive Science |volume=10 | numero=5 |pp=219–26 |pmid=16600666 |doi=10.1016/j.tics.2006.03.004}}</ref> L'uso di "comportamenti di sicurezza" per evitare le minacce immaginarie, può contribuire alla cronicità delle illusioni.<ref name="Freeman_BRT_2007">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Freeman D, Garety PA, Kuipers E, Fowler D, Bebbington PE, Dunn G |titolo=Acting on persecutory delusions: the importance of safety seeking |rivista=Behav Res Ther |volume=45 |numero=1 |pp=89–99 |anno=2007 |mese=gennaio|pmid=16530161 |doi=10.1016/j.brat.2006.01.014 }}</ref> Un'ulteriore prova del ruolo dei meccanismi psicologici deriva dagli effetti della [[psicoterapia]] sui sintomi della schizofrenia.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Kuipers E, Garety P, Fowler D, Freeman D, Dunn G, Bebbington P |titolo=Cognitive, emotional, and social processes in psychosis: refining cognitive behavioral therapy for persistent positive symptoms |rivista=Schizophr Bull |volume=32 Suppl 1 |pp=S24–31 |anno=2006 |mese=ottobre|pmid=16885206 |pmc=2632539 |doi=10.1093/schbul/sbl014 }}</ref>
 
=== Fattori neurologici ===
[[File:Schizophrenia fMRI working memory.jpg|thumb|left|La [[risonanza magnetica funzionale]] (fMRI) e altre tecnologie di [[Diagnostica per immagini|imaging]] del [[cervello]] permettono lo studio delle differenze di attività cerebrale nelle persone con una diagnosi di schizofrenia. L'immagine mostra due cervelli a confronto, con aree che erano più attive, in arancione, nei pazienti sani rispetto ai pazienti schizofrenici, durante uno studio fMRI sulla memoria.]]
La schizofrenia è associata a sottili differenze nella struttura del [[cervello]] che si riscontrano nel 40-50% dei casi.<ref name=Lancet09/> Inoltre si rilevano modifiche nella [[chimica]] cerebrale durante gli stati psicotici acuti.<ref name=Lancet09/> Gli studi che utilizzano test neuropsicologici e le tecnologie di ''[[Diagnostica per immagini|imaging]]'' del cervello, come la [[imaging a risonanza magnetica|risonanza magnetica]] e la [[Tomografia a emissione di positroni|PET]] che sono in grado di esaminare le differenze delle attività funzionali nel cervello, hanno dimostrato che le differenze sembrano verificarsi più comunemente nei [[Telencefalo#Lobo frontale|lobi frontali]], [[ippocampo (anatomia)|ippocampo]] e [[Telencefalo#Lobo temporale|lobi temporali]].<ref>{{Cita libro |anno=2006 |autore=Kircher, Tilo and Renate Thienel |titolo=The Boundaries of Consciousness |pagine=302 |url=http://books.google.com/?id=YHGacGKyVbYC&pg=PA302 |capitolo=Functional brain imaging of symptoms and cognition in schizophrenia |editore=Elsevier |città=Amsterdam|isbn=0-444-52876-8 }}</ref>
 
È stata riportata una riduzione del volume del cervello, inferiore a quella che si riscontra nella [[malattia di Alzheimer]], in aree della [[corteccia frontale]] e nei lobi temporali. Non è chiaro se questi cambiamenti volumetrici sono progressivi o preesistenti alla comparsa della malattia.<ref>{{cita|Coyle|p. 878|coyle}}.</ref> Queste differenze sono legate a deficit neurocognitivi spesso associati alla schizofrenia.<ref name="Green2006">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Green MF |anno=2006 |titolo=Cognitive impairment and functional outcome in schizophrenia and bipolar disorder|rivista=Journal of Clinical Psychiatry |volume=67 | numero=Suppl 9 |pp=3–8 |pmid=16965182 }}</ref> Dato che i circuiti neurali sono alterati, è stato alternativamente proposto che la schizofrenia possa essere ritenuta come un insieme di disturbi dello sviluppo neurologico.<ref name=Insel_2010>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Insel TR |titolo=Rethinking schizophrenia |rivista=Nature |volume=468 |numero=7321 |pp=187–93 |anno=2010 |mese=novembre|pmid=21068826 |doi=10.1038/nature09552 }}</ref>
 
Particolare attenzione è stata dedicata alla funzione della [[dopamina]] nella via mesolimbica del cervello. Questa attenzione è in gran parte il risultato della scoperta accidentale che i farmaci [[fenotiazine|fenotiazinici]], che bloccano la funzione della dopamina, possono ridurre i sintomi psicotici. Ciò è inoltre supportato dal fatto che le [[anfetamina|anfetamine]], che innescano il rilascio della dopamina, possono esacerbare i sintomi psicotici nella schizofrenia.<ref name="Laruelle_et_al_1996">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Laruelle M, Abi-Dargham A, van Dyck CH, ''et al.'' |titolo=Single photon emission computerized tomography imaging of amphetamine-induced dopamine release in drug-free schizophrenic subjects |rivista=Proc. Natl. Acad. Sci. U.S.A. |volume=93 |numero=17 |pp=9235–40 |anno=1996 |mese=agosto|pmid=8799184 |pmc=38625 |doi= 10.1073/pnas.93.17.9235}}</ref> L'ipotesi che la dopamina possa influenzare lo sviluppo della schizofrenia propone che l'eccessiva attivazione dei [[Dopamina#Recettori della dopamina|recettori D<sub>2</sub>]] sia la causa dei sintomi positivi della malattia. Anche se il ruolo di tutti gli antipsicotici nel bloccare i recettori D<sub>2</sub> sia stato ritenuto corretto per oltre 20 anni, questo non è stato dimostrato fino alla metà degli [[anni 1990]] grazie agli studi effettuati con la [[Tomografia a emissione di positroni|PET]] e la [[Tomografia a emissione di fotone singolo|SPECT]]. L'ipotesi della dopamina, tuttavia, appare ad oggi un'interpretazione riduttiva, anche perché i farmaci antipsicotici più recenti (farmaci antipsicotici atipici), che possono essere efficaci quanto i farmaci più vecchi (farmaci antipsicotici tipici), agiscono anche sulla trasmissione della [[serotonina]] e potrebbero avere un effetto leggermente ridotto sul blocco della dopamina.<ref name="JonesPilowsky2002">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Jones HM, Pilowsky LS |anno=2002 |titolo=Dopamine and antipsychotic drug action revisited |rivista=British Journal of Psychiatry |volume=181 |pp=271–275 |pmid=12356650 |doi=10.1192/bjp.181.4.271}}</ref>
 
L'interesse della ricerca si concentra anche sul ruolo del [[Acido glutammico|glutammato]], un [[neurotrasmettitore]], e sulla ridotta funzione del recettore NMDA del glutammato che si riscontra nella schizofrenia, in gran parte a causa dei livelli anormalmente bassi dei recettori del glutammato presenti nel cervello dei pazienti con diagnosi di schizofrenia esaminato ''[[Autopsia|post-mortem]]''.<ref name="fn_27">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Konradi C, Heckers S |anno=2003 |titolo=Molecular aspects of glutamate dysregulation: implications for schizophrenia and its treatment |rivista=Pharmacology and Therapeutics |volume=97 |numero=2 |pp=153–79 |pmid=12559388 |doi=10.1016/S0163-7258(02)00328-5 }}</ref> Si è inoltre scoperto che i farmaci che bloccano il glutammato, come la [[fenciclidina]] e la [[ketamina]], possono imitare i sintomi e i problemi cognitivi associati con la condizione.<ref name="fn_59">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Lahti AC, Weiler MA, Tamara Michaelidis BA, Parwani A, Tamminga CA |anno=2001 |titolo=Effects of ketamine in normal and schizophrenic volunteers |rivista=Neuropsychopharmacology |volume=25 |numero=4 |pp=455–67 |pmid=11557159 |doi=10.1016/S0893-133X(01)00243-3 }}</ref>
 
== Patogenesi ==
Sono stati fatti diversi tentativi per cercare di spiegare il legame tra la funzionalità cerebrale alterata e la schizofrenia<ref name=Lancet09/>. Una delle ipotesi più comuni riguarda il ruolo della [[dopamina]]: il malfunzionamento dei [[neurone|neuroni]] dopaminergici potrebbe essere la causa delle errate interpretazioni da parte della [[mente]] che portano allo sviluppo di [[psicosi]]<ref name=Lancet09/>.
 
=== Ipotesi alternative in corso di studio ===
[[File:Folic Acid SFM.png|thumb|Rappresentazione [[tridimensionale]] di una [[molecola]] di [[acido folico]], la sua mancanza o alterata funzione potrebbe essere una causa fisiopatologica della schizofrenia.]]
Tra le ipotesi delle cause fisiopatologiche della schizofrenia vi è un deficit e/o alterata funzione dell'[[acido folico]] che comporta:
* alterazioni della [[metilazione del DNA]]<ref name="Feng">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese | cognome = Feng | nome = J. |coautori= G. Fan | titolo = The role of DNA methylation in the central nervous system and neuropsychiatric disorders. | rivista = Int Rev Neurobiol | volume = 89 | pp = 67-84 | anno = 2009 | doi = 10.1016/S0074-7742(09)89004-1 | pmid = 19900616 }}</ref><ref name="Muntjewerff-2005">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Muntjewerff | nome = JW. |coautori= HJ. Blom | titolo = Aberrant folate status in schizophrenic patients: what is the evidence? | rivista = Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry | volume = 29 | numero = 7 | pp = 1133-9 | mese=settembre| anno = 2005 | doi = 10.1016/j.pnpbp.2005.06.024 | pmid = 16111796 }}</ref>,
* anormalità nella [[Glutammina|trasmissione glutaminergica]]<ref name="Fallgatter-2010">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Fallgatter | nome = AJ. |coautori= AC. Ehlis; MJ. Herrmann; C. Hohoff; A. Reif; CM. Freitag; J. Deckert | titolo = DTNBP1 (dysbindin) gene variants modulate prefrontal brain function in schizophrenic patients--support for the glutamate hypothesis of schizophrenias. | rivista = Genes Brain Behav | volume = 9 | numero = 5 | pp = 489-97 | mese=luglio| anno = 2010 | doi = 10.1111/j.1601-183X.2010.00574.x | pmid = 20180862 }}</ref><ref name="Kiss-2011">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Kiss | nome = T. |coautori= WE. Hoffmann; M. Hajós | titolo = Delta oscillation and short-term plasticity in the rat medial prefrontal cortex: modelling NMDA hypofunction of schizophrenia. | rivista = Int J Neuropsychopharmacol | volume = 14 | numero = 1 | pp = 29-42 | mese=febbraio| anno = 2011 | doi = 10.1017/S1461145710000271 | pmid = 20334724 }}</ref>,
* alterazioni della funzione [[mitocondrio|mitocondriale]]<ref name="Rollins-2009">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Rollins | nome = B. |coautori= MV. Martin; PA. Sequeira; EA. Moon; LZ. Morgan; SJ. Watson; A. Schatzberg; H. Akil; RM. Myers; EG. Jones; DC. Wallace | titolo = Mitochondrial variants in schizophrenia, bipolar disorder, and major depressive disorder. | rivista = PLoS One | volume = 4 | numero = 3 | pp = e4913 | anno = 2009 | doi = 10.1371/journal.pone.0004913 | pmid = 19290059 }}</ref><ref name="Ben-Shachar">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Ben-Shachar | nome = D. | titolo = The interplay between mitochondrial complex I, dopamine and Sp1 in schizophrenia. | rivista = J Neural Transm | volume = 116 | numero = 11 | pp = 1383-96 | mese=novembre| anno = 2009 | doi = 10.1007/s00702-009-0319-5 | pmid = 19784753 }}</ref>,
* deficit di [[folati]]<ref name="Petronijević-2008">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Petronijević | nome = ND. |coautori= NV. Radonjić; MD. Ivković; D. Marinković; VD. Piperski; BM. Duricić; VR. Paunović | titolo = Plasma homocysteine levels in young male patients in the exacerbation and remission phase of schizophrenia. | rivista = Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry | volume = 32 | numero = 8 | pp = 1921-6 | mese=dicembre| anno = 2008 | doi = 10.1016/j.pnpbp.2008.09.009 | pmid = 18824063 }}</ref><ref name="Haidemenos">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Haidemenos | nome = A. |coautori= D. Kontis; A. Gazi; E. Kallai; M. Allin; B. Lucia | titolo = Plasma homocysteine, folate and B12 in chronic schizophrenia. | rivista = Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry | volume = 31 | numero = 6 | pp = 1289-96 | mese=agosto| anno = 2007 | doi = 10.1016/j.pnpbp.2007.05.011 | pmid = 17597277 }}</ref>,
* [[iperomocisteinemia]] materna<ref name="Zammit-2007">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Zammit | nome = S. |coautori= S. Lewis; D. Gunnell; GD. Smith | titolo = Schizophrenia and neural tube defects: comparisons from an epidemiological perspective. | rivista = Schizophr Bull | volume = 33 | numero = 4 | pp = 853-8 | mese=luglio| anno = 2007 | doi = 10.1093/schbul/sbl041 | pmid = 16980574 }}</ref>.
 
Una recente ricerca indica una correlazione tra l'aumento di [[IL-6]] e [[TNF-α]] con i livelli di [[omocisteina]] patologici dovuti alla mutazione genica C677>T dell'[[enzima]] MTHFR<ref name="García-Miss-2010">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = García-Miss | nome = Mdel R. |coautori= J. Pérez-Mutul; B. López-Canul; F. Solís-Rodríguez; L. Puga-Machado; A. Oxté-Cabrera; J. Gurubel-Maldonado; G. Arankowsky-Sandoval | titolo = Folate, homocysteine, interleukin-6, and tumor necrosis factor alfa levels, but not the methylenetetrahydrofolate reductase C677T polymorphism, are risk factors for schizophrenia. | rivista = J Psychiatr Res | volume = 44 | numero = 7 | pp = 441-6 | mese=maggio| anno = 2010 | doi = 10.1016/j.jpsychires.2009.10.011 | pmid = 19939410 }}</ref>.
 
Uno studio mette in relazione la comparsa della sintomatologia schizofrenica con un deficit di attività della glutamato carbossipeptidasi II (GCPII), enzima chiave per l'assorbimento dell'acido folico<ref name="Goff-2004">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Goff | nome = DC. |coautori= T. Bottiglieri; E. Arning; V. Shih; O. Freudenreich; AE. Evins; DC. Henderson; L. Baer; J. Coyle | titolo = Folate, homocysteine, and negative symptoms in schizophrenia. | rivista = Am J Psychiatry | volume = 161 | numero = 9 | pp = 1705-8 | mese=settembre| anno = 2004 | doi = 10.1176/appi.ajp.161.9.1705 | pmid = 15337665 }}</ref> Un altro gruppo di ricerca del ''[[Massachusetts General Hospital]] and [[Harvard Medical School]] di [[Boston]]'' mette in relazione i sintomi negativi della schizofrenia con il deficit di acido folico dovuto al deficit dell'enzima MTHFR.<ref name="Roffman-2008">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Roffman | nome = JL. |coautori= AP. Weiss; S. Purcell; CA. Caffalette; O. Freudenreich; DC. Henderson; T. Bottiglieri; DH. Wong; CH. Halsted; DC. Goff | titolo = Contribution of methylenetetrahydrofolate reductase (MTHFR) polymorphisms to negative symptoms in schizophrenia. | rivista = Biol Psychiatry | volume = 63 | numero = 1 | pp = 42-8 | mese=gennaio| anno = 2008 | doi = 10.1016/j.biopsych.2006.12.017 | pmid = 17543893 }}</ref>.
 
L'uso dell'acido folico nell'ambito della terapia complementare e alternativa (CAM), sembra avere un ruolo definito e interessante, certamente meritevole di ulteriori sviluppi di ricerca<ref name="Werneke-2006">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Werneke | nome = U. |coautori= T. Turner; S. Priebe | titolo = Complementary medicines in psychiatry: review of effectiveness and safety. | rivista = Br J Psychiatry | volume = 188 | pp = 109-21 | mese=febbraio| anno = 2006 | doi = 10.1192/bjp.188.2.109 | pmid = 16449696 }}</ref>.
 
Vi sono alcuni studi che mettono in relazione l'infezione da ''[[Toxoplasma gondii]]'' con lo sviluppo della schizofrenia<ref name="Flegr-2013">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Flegr | nome = J. | titolo = Influence of latent Toxoplasma infection on human personality, physiology and morphology: pros and cons of the Toxoplasma-human model in studying the manipulation hypothesis. | rivista = J Exp Biol | volume = 216 | numero = Pt 1 | pp = 127-33 | mese=gennaio| anno = 2013 | doi = 10.1242/jeb.073635 | pmid = 23225875 |url=http://jeb.biologists.org/content/216/1/127.full.pdf+html}}</ref><ref name="Webster-2013">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Webster | nome = JP. |coautori= M. Kaushik; GC. Bristow; GA. McConkey | titolo = Toxoplasma gondii infection, from predation to schizophrenia: can animal behaviour help us understand human behaviour? | rivista = J Exp Biol | volume = 216 | numero = Pt 1 | pp = 99-112 | mese=gennaio| anno = 2013 | doi = 10.1242/jeb.074716 | pmid = 23225872 }}</ref>.
 
== Clinica ==
=== Segni e sintomi ===
In una persona con [[diagnosi]] di schizofrenia possono verificarsi [[allucinazione|allucinazioni]] uditive, [[delirio|deliri]] (generalmente di natura bizzarra o persecutoria), disordine nel pensiero e nel linguaggio. Queste ultime possono variare da perdita del filo logico di un discorso a frasi solo vagamente collegate nei casi più gravi. L'abbandono dalla vita sociale, la sciatteria nel vestire e nell'igiene personale, la perdita di motivazione e di giudizio sono tutti elementi comuni nella schizofrenia.<ref name="CarsonNursing">Carson VB (2000). [http://books.google.com/books?id=QM5rAAAAMAAJ Mental health nursing: the nurse-patient journey] W.B. Saunders. ISBN 978-0-7216-8053-8. p. 638.</ref> Si osservano spesso difficoltà emotive, come la mancanza di reattività.<ref name="HirschWeinberger2003p21">{{Cita libro|autore=Hirsch SR|autore2= Weinberger DR|titolo=Schizophrenia|url=http://books.google.com/books?id=x3fmsV55rigC&pg=PA21|anno= 2003|editore=Wiley-Blackwell|pagine=21|isbn=978-0-632-06388-8}}</ref> Difficoltà nel lavoro, nella [[memoria (fisiologia)|memoria]] a lungo termine, nell'attenzione e nella velocità di elaborazione anche delle pratiche comuni si verificano frequentemente.<ref name=Lancet09/> In alcuni casi non frequenti, la persona può smettere di parlare, rimanere immobile con strane posture o agitarsi senza uno scopo, tutti segni di [[catatonia]].<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Ungvari GS, Caroff SN, Gerevich J |titolo=The catatonia conundrum: evidence of psychomotor phenomena as a symptom dimension in psychotic disorders |rivista=Schizophr Bull |volume=36 |numero=2 |pp=231–8 |anno=2010 |mese=marzo|pmid=19776208 |doi=10.1093/schbul/sbp105}}</ref>
 
La tarda adolescenza e la prima età adulta sono i periodi in cui si manifestano i picchi d'insorgenza della schizofrenia,<ref name=Lancet09>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Jim van Os, Kapur S |titolo=Schizophrenia |rivista=Lancet |volume=374 |numero=9690 |pp=635–45 |anno=2009 |mese=agosto|pmid=19700006 |doi=10.1016/S0140-6736(09)60995-8|url= http://xa.yimg.com/kq/groups/19525360/611943554/name/Schizophrenia+-+The+Lancet.pdf }}</ref> anni critici nello sviluppo sociale e professionale di un giovane adulto.<ref name="Addington_et_al_2007"/> Nel 40% degli uomini e nel 23% delle donne con diagnosi di schizofrenia, la condizione si è manifestata prima all'età di 19 anni.<ref name=Cullen>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Cullen KR, Kumra S, Regan J ''et al.'' |titolo=Atypical Antipsychotics for Treatment of Schizophrenia Spectrum Disorders |rivista=Psychiatric Times |volume=25 |numero=3 |anno=2008 |url=http://www.psychiatrictimes.com/schizophrenia/article/10168/1147536}}</ref> Per ridurre al minimo l'esacerbazione del quadro clinico, molto lavoro è stato fatto per identificare e trattare la fase prodromica (pre-insorgenza) della malattia, che può essere rilevata fino a 30 mesi prima della comparsa dei sintomi.<ref name="Addington_et_al_2007">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Addington J, Cadenhead KS, Cannon TD, ''et al.''|anno=2007|titolo=North American prodrome longitudinal study: a collaborative multisite approach to prodromal schizophrenia research |rivista=Schizophrenia Bulletin |volume=33 | numero=3 |pp=665–72|pmid=17255119|doi=10.1093/schbul/sbl075 |pmc=2526151}}</ref> Gli individui che incominciano a sviluppare la schizofrenia possono presentare, nella fase prodromica, sintomi psicotici transitori o auto-limitanti<ref name="Amminger_et_al_2006">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Amminger GP, Leicester S, Yung AR, ''et al.'' |anno=2006 |titolo=Early onset of symptoms predicts conversion to non-affective psychosis in ultra-high risk individuals |rivista=Schizophrenia Research |volume=84 | numero=1 |pp=67–76 |pmid=16677803 |doi=10.1016/j.schres.2006.02.018}}</ref> e non specifici, come ritiro sociale, irritabilità, [[disforia]],<ref name="ParnasJorgensen1989">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Parnas J, Jorgensen A |anno=1989 |titolo=Pre-morbid psychopathology in schizophrenia spectrum |rivista=British Journal of Psychiatry |volume=115 |pp=623–7 |pmid=2611591 }}</ref> e goffaggine.<ref>{{Cita libro |cognome=Coyle |nome=Joseph |curatore-nome=George J |curatore-cognome=Siegal |curatore-nome2=R. Wayne |curatore-cognome2=Albers |curatore-nome3=Scott T |curatore-cognome3=Brady |curatore-nome4=Donald | curatore-cognome4=Price |titolo=Basic Neurochemistry: Molecular, Cellular and Medical Aspects |edizione=7th |anno=2006 |editore=Elsevier Academic Press |città=Burlington, MA |pagine=876 |capitolo=Chapter 54: The Neurochemistry of Schizophrenia|isbn=0-12-088397-X }}</ref>
 
=== Classificazione ===
==== Classificazione di Schneider ====
Nel [[XX secolo]], lo [[psichiatria|psichiatra]] [[Kurt Schneider]] elencò le forme dei sintomi psicotici che riteneva distinguessero la schizofrenia dagli altri disturbi psicotici. Questi erano chiamati «sintomi di primo rango» o «sintomi di primo rango di Schneider» o «della Schneider».
 
Essi comprendono delirio di essere controllati da una forza esterna, la convinzione che i pensieri vengano inseriti o eliminati dalla propria mente cosciente, la convinzione che i propri pensieri vengano trasmessi da altre persone e sentire voci allucinatorie che commentano i propri pensieri o azioni o provare una conversazione con le altre voci allucinate.<ref name="SchneiderClinicalPsychopathology">{{Cita libro|cognome=Schneider |nome=K | wkautore=Kurt Schneider |titolo=Clinical Psychopathology |url=http://books.google.com/?id=ofzOAAAAMAAJ |edizione=5 |anno=1959 |editore=Grune & Stratton |città=New York }}</ref>
 
Anche se hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo degli attuali criteri diagnostici, la [[specificità]] dei sintomi di primo rango è stata messa in discussione. Una revisione degli studi diagnostici condotti tra il [[1970]] e il [[2005]], non ha confermato né confutato i risultati di Schneider, tuttavia ha suggerito che i sintomi di primo rango debbano essere de-enfatizzati nelle future revisioni dei metodi diagnostici.<ref name="pmid17562695">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Nordgaard J, Arnfred SM, Handest P, Parnas J |titolo=The diagnostic status of first-rank symptoms |rivista=Schizophrenia Bulletin |volume=34 |numero=1 |pp=137–54 |anno=2008 |mese=gennaio|pmid=17562695 |pmc=2632385 |doi=10.1093/schbul/sbm044}}</ref>
 
==== Classificazione standard ====
La classificazione più tradizionale considera quattro forme principali di schizofrenia: la "schizofrenia catatonica"; la "[[ebefrenia|schizofrenia ebefrenica]]"; la "schizofrenia paranoide", e la "schizofrenia semplice". Il criterio [[Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali|DSM]] classifica cinque forme, indicate di seguito. È indicata a fianco la classificazione alfanumerica corrispondente nelle tabelle ICD-9 (a sinistra) e ICD-10 (a destra) dell'[[Organizzazione mondiale della sanità]]. Il criterio ICD-10 identifica invece 7 forme.<ref>[[American Psychiatric Association]] DSM-5 Work Groups (2010) [http://www.dsm5.org/ProposedRevisions/Pages/SchizophreniaandOtherPsychoticDisorders.aspx Proposed Revisions – Schizophrenia and Other Psychotic Disorders]. Retrieved 17 February 2010.</ref><ref name=WHOICD>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.who.int/classifications/icd/en/GRNBOOK.pdf |titolo=The ICD-10 Classification of Mental and Behavioural Disorders |formato=pdf |sito=World Health Organization |pagina=26}}</ref>
* (295.2/F20.2) ''tipo catatonico'': dove sono evidenti macroscopici disturbi psicomotori, come ad esempio lo stupore catatonico, rigidità o flessibilità anomale del tono muscolare
* (295.1/F20.1) ''tipo disorganizzato'' (o ebefrenico): l'appiattimento affettivo (chiusura in sé, disinteresse ecc.) è presente insieme alla disorganizzazione del [[pensiero]], eventuali disordini del [[comportamento]]
* (295.3/F20.0) ''tipo paranoide'': i sintomi principali sono idee fisse ([[delirio|deliri]]) che includono [[allucinazioni]], ma possono essere ''assenti'' i disturbi/disorganizzazione del pensiero o comportamento e appiattimento affettivo. Esordio tardivo ma quasi sempre acuto.
* (295.6/F20.5) ''tipo residuo'': viene definita così una forma dove i sintomi positivi (psicotici ma non paranoidi) sono presenti ma hanno bassa intensità, mentre quelli negativi sono significativi. Spesso compare come esito di un [[disturbo psichico]] maggiore (es: episodio schizofrenico acuto, depressione maggiore)
* (295.9/F20.3) ''tipo indifferenziato'': presenza di sintomi positivi ([[psicosi]]) non strutturati secondo i criteri delle precedenti forme.
 
Nel DSM-5 (2013) la schizofrenia non è più distinta nei suoi diversi sottotipi ed è ricompresa tra i ''disturbi dello spettro della schizofrenia e altri disturbi psicotici''. Categorie a se stanti nello spettro sono: il [[disturbo delirante]], il [[disturbo schizofreniforme]], il [[Disturbi_dell%27umore#Altro_-_Disturbo_schizoaffettivo|disturbo schizoaffettivo]], il [[disturbo schizotipico di personalità]], il [[disturbo psicotico breve]] e il disturbo psicotico indotto da sostanze/farmaci.
 
=== I sintomi positivi e negativi ===
La schizofrenia è spesso descritta in termini di sintomi "positivi" e "negativi" (o deficit).<ref name="Sims_2002">{{Cita libro |autore=Sims A |titolo=Symptoms in the mind: an introduction to descriptive psychopathology |editore=W. B. Saunders |città=Philadelphia |anno=2002 |isbn=0-7020-2627-1 }}</ref>
 
I sintomi positivi sono quelli che non si verificano normalmente nelle persone sane, ma sono presenti nelle persone affette da schizofrenia. Possono includere [[delirio|deliri]], pensieri disordinati e di parola e [[allucinazione|allucinazioni]] tattili, uditive, visive, olfattive e gustative, in genere considerate come manifestazioni di [[psicosi]].<ref>Kneisl C. and Trigoboff E.(2009). Contemporary Psychiatric- Mental Health Nursing. 2nd edition. London: Pearson Prentice Ltd. p. 371</ref> Le allucinazioni sono in genere relative al contenuto del tema delirante.<ref name=DSM299/> I sintomi positivi generalmente rispondono bene ai [[farmaco|farmaci]].<ref name=DSM299/>
 
I sintomi negativi sono i deficit delle normali risposte emotive o di altri processi di pensiero. Questi rispondono meno bene ai farmaci.<ref name=DSM299>{{cita|DSM-IV|p. 299|apa}}.</ref> Essi solitamente comprendono una sfera affettiva piatta o poco accentuata, scarsità a provare emozioni, povertà del linguaggio ([[alogia]]), incapacità di provare piacere ([[anedonia]]), mancanza di desiderio di formare relazioni ([[asocialità]]) e la mancanza di motivazione ([[abulia]]). La ricerca suggerisce che i sintomi negativi contribuiscano maggiormente alla scarsa [[qualità di vita]], alla disabilità funzionale e comportano un peso per gli altri più di quanto non facciano i sintomi positivi.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Velligan DI and Alphs LD|titolo=Negative Symptoms in Schizophrenia: The Importance of Identification and Treatment |rivista=Psychiatric Times |volume=25 |numero=3 |data=1º marzo 2008 |url=http://www.psychiatrictimes.com/schizophrenia/article/10168/1147581}}</ref> Gli individui con importanti sintomi negativi spesso presentano una storia di scarso adattamento già prima della comparsa della malattia e la risposta alla terapia farmacologica è spesso limitata.<ref name=CarsonNursing/><ref name=AFP10/>
 
=== Diagnosi differenziale ===
[[File:John Forbes Nash, Jr. by Peter Badge.jpg|thumb|[[John Nash]], [[matematico]] [[statunitense]] vincitore del [[Premio Nobel]] nel 1994 per l'Economia, soffriva di schizofrenia. La sua vita è stata raccontata nel film ''[[A Beautiful Mind]]'', vincitore di quattro [[premio Oscar|premi Oscar]].]]
Per la [[diagnosi]] di schizofrenia conta sia la natura sia la durata dei sintomi (sintomi che differiscono per durata caratterizzano ad esempio il [[disturbo schizofreniforme]]).
 
I sintomi psicotici possono essere presenti in molti altri disturbi mentali, tra cui il [[disturbo bipolare]],<ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese|autore=Pope HG |anno=1983 |titolo=Distinguishing bipolar disorder from schizophrenia in clinical practice: guidelines and case reports |rivista=Hospital and Community Psychiatry |volume=34 |pp=322–28 }}</ref> il [[disturbo borderline di personalità]],<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=McGlashan TH |titolo=Testing DSM-III symptom criteria for schizotypal and borderline personality disorders |rivista=Archives of General Psychiatry |volume=44 |numero=2 |pp=143–8|anno=1987 |mese=febbraio|pmid=3813809}}</ref> le intossicazione da sostanze stupefacenti e la psicosi farmaco-indotta. Deliri ("non bizzarri") sono presenti anche nel [[disturbo delirante]] e il ritiro sociale nella [[fobia sociale]], nel [[disturbo evitante di personalità]] e nel [[disturbo schizotipico di personalità]]. La schizofrenia è in [[comorbidità|comorbilità]] con il [[disturbo ossessivo-compulsivo]] (OCD), molto più spesso di quanto potrebbe essere spiegato per puro caso, anche se può essere difficile distinguere le ossessioni che si verificano nelle OCD dalle illusioni della schizofrenia.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Bottas A |titolo=Comorbidity: Schizophrenia With Obsessive-Compulsive Disorder |rivista=Psychiatric Times |volume=26 |numero=4 |data=15 aprile 2009 |url=http://www.psychiatrictimes.com/display/article/10168/1402540 }}</ref> Una ridotta percentuale delle persone che smettono di assumere [[benzodiazepine]] sperimenta una grave sindrome da astinenza protratta, che può assomigliare alla schizofrenia e che in seguito può essere diagnosticata erroneamente come tale.<ref name="gabbards">{{Cita libro | cognome = Gabbard | nome = Glen O. | titolo = Gabbard's Treatments of Psychiatric Disorders, Fourth Edition (Treatments of Psychiatric Disorders) | data=15 maggio 2007 | editore = American Psychiatric Publishing | url=http://books.google.com/?id=-T2aEqfwLW4C&pg=PA209 | pagine = 209–211 | isbn=1-58562-216-8 }}</ref>
 
La schizofrenia viene diagnosticata in base a criteri del [[Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali]], edito dall'''[[American Psychiatric Association]]'', giunto nel 2013 alla sua quinta edizione ([[DSM-5]]), o con quelli della ''[[Classificazione ICD|International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems]]'' ([[ICD-10]]) dell'[[Organizzazione Mondiale della Sanità]].<ref name=Lancet09/> Questi criteri utilizzano le esperienze auto-riferite dei pazienti e descrivono le anomalie nel comportamento; devono essere seguiti da una valutazione clinica da parte di un professionista della salute mentale. I sintomi associati alla schizofrenia devono verificarsi per un ''continuum'' e devono raggiungere una certa gravità, prima che una diagnosi possa essere formulata.<ref name=BMJ07/> Al 2009 non esiste un test diagnostico oggettivo.<ref name=Lancet09/>
 
I criteri espressi nell'ICD-10 sono tipicamente utilizzati nei paesi europei, mentre quelli del DSM-5 sono adottati negli Stati Uniti e in varia misura in tutto il mondo e inoltre sono prevalenti negli studi di ricerca. I criteri dell'ICD-10 pongono maggiormente l'attenzione sui sintomi di Schneider di primo rango. Nella pratica, l'accordo tra i due sistemi è elevato.<ref name="Jakobsen_et_al_2005">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Jakobsen KD, Frederiksen JN, Hansen T, ''et al.'' |anno=2005 |titolo=Reliability of clinical ICD-10 schizophrenia diagnoses |rivista=Nordic Journal of Psychiatry |volume=59 | numero=3 |pp=209–12 |pmid=16195122 | doi = 10.1080/08039480510027698}}</ref>
 
Secondo l'edizione riveduta del DSM-V, tre criteri diagnostici devono essere soddisfatti per una diagnosi di schizofrenia:<ref name="DSM-IV-TR" />
* (A) ''Sintomi caratteristici'': La presenza persistente di due o più dei sintomi che seguono, per un periodo significativo che si considera di almeno un mese (si osserva che la durata può essere inferiore se il sintomo recede a seguito di trattamento):
:* [[delirio|deliri]]
:* [[allucinazioni]]
:* disorganizzazione del discorso verbale (es: perdere il filo, incoerenza, divagazione e espressione troppo astratta)
:* grave disorganizzazione del [[comportamento]] (es. nel vestiario, nelle abitudini diurne, disturbi del sonno, [[disforia]], piangere o ridere frequentemente e inappropriatamente), oppure stato gravemente catatonico
:* presenza di [[sintomo|sintomi]] negativi, cioè che trasmettono un forte senso di disinteresse, lontananza o assenza del soggetto: appiattimento affettivo (mancanza o forte diminuzione di risposte emozionali), [[alogia]] (assenza di discorso), [[avolizione]] (mancanza di motivazione), disturbi dell'attenzione e delle capacità intellettive, assenza di contatto visivo
* (B) ''Deficit o disfunzione sociale e/o occupazionale'': Per un periodo di tempo significativo uno o più degli ambiti principali della vita del soggetto sono gravemente compromessi rispetto a prima della comparsa del disturbo (lavoro, relazioni interpersonali, cura del proprio corpo, alimentazione, ecc.)
* (C) ''Durata'': persistenza dei sintomi "B" per almeno sei mesi, che includano almeno un mese di persistenza dei sintomi "A".
 
È richiesto un solo sintomo del criterio A sé i deliri sono bizzarri, o se le allucinazioni consistono di una voce che continua a commentare il comportamento o i pensieri del soggetto, o di due o più voci che conversano tra loro.
 
Esistono ulteriori criteri (D, E ed F) che servono per [[Diagnosi differenziale|diagnosi differenziali]] o per escludere la schizofrenia nel caso in cui sia stato diagnosticato il disturbo schizoaffettivo o un [[disturbo dell'umore]] grave (come la [[depressione (malattia)|depressione]] maggiore con manifestazioni psicotiche); oppure in caso di grave [[disturbo dell'età evolutiva]], o [[neurologia|disturbi neurologici]] dovuti a condizioni [[medicina|mediche]] generali, o i sintomi che siano effetto dell'uso di sostanze stupefacenti o [[farmaci]].
 
Un [[visita medica|esame medico]] generale e [[neurologia|neurologico]] può rendersi necessario per escludere patologie mediche che, raramente, possono produrre psicosi simili alla schizofrenia,<ref name="DSM-IV-TR">{{Cita libro|titolo=Diagnostic and statistical manual of mental disorders: DSM-IV |autore=American Psychiatric Association |editore=American Psychiatric Publishing, Inc. |città=Washington, DC |anno=2000 |capitolo=Schizophrenia |urlcapitolo=http://www.behavenet.com/capsules/disorders/schiz.htm |accesso=4 luglio 2008|isbn=0-89042-024-6 }}</ref> come, ad esempio, disturbi metabolici, [[infezione|infezioni]] sistemiche, [[sifilide]], infezione da [[HIV]], [[epilessia]] o lesioni cerebrali. Le indagini non sono generalmente ripetute per le recidive, a meno che non vi sia una specifica indicazione medica o eventuali effetti indesiderati dovuti ai farmaci antipsicotici.
 
== Prevenzione ==
La prevenzione della schizofrenia è difficile perché non vi sono indicatori affidabili per il successivo sviluppo della malattia.<ref name="Cannon_et_al_2007">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Cannon TD, Cornblatt B, McGorry P |titolo=The empirical status of the ultra high-risk (prodromal) research paradigm |rivista=Schizophrenia Bulletin |volume=33 |numero=3 |pp=661–4 |anno=2007 |mese=maggio|pmid=17470445 |doi=10.1093/schbul/sbm031 |pmc=2526144}}</ref> Non vi sono prove conclusive circa l'efficacia degli interventi precoci per prevenirla.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Marshall M, Rathbone J |titolo=Early intervention for psychosis |rivista=Cochrane Database Syst Rev |numero=4 |pp=CD004718 |anno=2006 |pmid=17054213 |doi=10.1002/14651858.CD004718.pub2 }}</ref> Tuttavia vi sono alcune evidenze che l'intervento precoce nei pazienti con un episodio psicotico possa migliorare risultati a breve termine, ma si riscontra poco beneficio da queste misure dopo cinque anni. Il tentativo di evitare la schizofrenia in [[Sindrome prodromica|fase prodromica]] è di incerto successo.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=de Koning MB, Bloemen OJ, van Amelsvoort TA, ''et al.'' |titolo=Early intervention in patients at ultra high risk of psychosis: benefits and risks |rivista=Acta Psychiatr Scand |volume=119 |numero=6 |pp=426–42 |anno=2009 |mese=giugno|pmid=19392813 |doi=10.1111/j.1600-0447.2009.01372.x }}</ref> La [[psicoterapia cognitivo-comportamentale]] può ridurre il rischio di sviluppare psicosi nei soggetti ad alto rischio.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|cognome=Stafford|nome=MR|coautori=Jackson, H; Mayo-Wilson, E; Morrison, AP; Kendall, T|titolo=Early interventions to prevent psychosis: systematic review and meta-analysis.|rivista=BMJ (Clinical research ed.)|data=18 gennaio 2013|volume=346|pp=f185|pmid=23335473}}</ref>
 
== Trattamento ==
Il trattamento primario della schizofrenia prevede l'uso di [[farmaci antipsicotici]], spesso in combinazione con un supporto psicologico e sociale.<ref name=Lancet09/> L'ospedalizzazione può essere necessaria solo per gravi episodi e può essere decisa volontariamente o, se la [[Normazione|legislazione]] lo permette, contro la volontà del paziente. L'ospedalizzazione a lungo termine è rara, soprattutto dal [[1950]] in poi, anche se si verifica ancora.<ref name="BeckerKilian2006" /> Le terapie di supporto comprendono i centri di accoglienza, le visite routinarie da parte di sanitari dedicati alla salute mentale della comunità, il sostenimento dell'occupazione<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese| autore = McGurk SR, Mueser KT, Feldman K, Wolfe R, Pascaris A | titolo = Cognitive training for supported employment: 2–3 year outcomes of a randomized controlled trial. | rivista = American Journal of Psychiatry | volume = 164 | numero = 3 | pp = 437–41 | mese=marzo| anno = 2007 | url = http://ajp.psychiatryonline.org/cgi/content/full/164/3/437 | doi = 10.1176/appi.ajp.164.3.437 | pmid = 17329468 }}</ref> e la creazione di gruppi di sostegno. Alcune evidenze indicano che un regolare [[esercizio fisico]] comporti un effetto positivo sulla salute fisica e mentale delle persone con schizofrenia,<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Gorczynski P, Faulkner G |titolo=Exercise therapy for schizophrenia |rivista=Cochrane Database Syst Rev |numero=5 |pp=CD004412 |anno=2010 |pmid=20464730 |doi=10.1002/14651858.CD004412.pub2 }}</ref> così come la pratica musicale.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Shamsul Haque|cognome=Nizamie|data=2014|titolo=Psychiatry and music|rivista=Indian Journal of Psychiatry|volume=56|numero=2|pp=128–140|accesso=6 settembre 2017|doi=10.4103/0019-5545.130482|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4040058/|nome2=Sai Krishna|cognome2=Tikka}}</ref>
 
Le terapie del passato, come le [[Terapia elettroconvulsivante|applicazioni elettroconvulsivanti]] e l'[[insulinoterapia]], non hanno mai dato risultati apprezzabili e sono sempre meno impiegate. La TEC ([[terapia elettroconvulsivante]]) è tuttavia ancora utilizzata nelle forme particolarmente resistenti ai farmaci, sebbene in condizioni molto più controllate di quanto non si facesse in passato<ref name="Zervas-2012">{{Cita pubblicazione | cognome = Zervas | nome = IM. | coautori = C. Theleritis; CR. Soldatos | titolo = Using ECT in schizophrenia: a review from a clinical perspective. | rivista = World J Biol Psychiatry | volume = 13 | numero = 2 | pp = 96-105 | mese=febbraio| anno = 2012 | doi = 10.3109/15622975.2011.564653 | pmid = 21486108 }}</ref>.
 
=== Trattamento farmacologico ===
[[File:Risperdal tablets.jpg|left|thumb|Il [[risperidone]], un [[antipsicotico]] atipico.]]
 
Il trattamento psichiatrico di prima linea per la schizofrenia è l'assunzione di [[farmaci antipsicotici]]<ref name="fn_72">{{Cita web |lingua=en|url=http://www.nice.org.uk/nicemedia/pdf/CG82FullGuideline.pdf |formato=PDF|titolo=Schizophrenia: Full national clinical guideline on core interventions in primary and secondary care |accesso=25 novembre 2009 |autore=National Collaborating Centre for Mental Health |data=25 marzo 2009 | editore=Gaskell and the British Psychological Society}}</ref> in grado di ridurre i sintomi positivi della psicosi in circa 7-14 giorni. Gli antipsicotici, tuttavia, non riescono a migliorare significativamente i sintomi negativi e la disfunzione cognitiva.<ref name=AFP10/><ref name="pmid18291627">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Tandon R, Keshavan MS, Nasrallah HA |titolo=Schizophrenia, "Just the Facts": what we know in 2008 part 1: overview |rivista=Schizophrenia Research |volume=100 |numero=1–3 |pp=4–19|anno=2008 |mese=marzo|pmid=18291627|doi=10.1016/j.schres.2008.01.022 |url=http://download.journals.elsevierhealth.com/pdfs/journals/0920-9964/PIIS0920996408000716.pdf| formato=PDF}}</ref> L'uso a lungo termine riduce il rischio di [[recidiva]].<ref name=Relapse2012>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|cognome=Leucht|nome=Stefan|coautori=Tardy, Magdolna, Komossa, Katja, Heres, Stephan, Kissling, Werner, Salanti, Georgia, Davis, John M|titolo=Antipsychotic drugs versus placebo for relapse prevention in schizophrenia: a systematic review and meta-analysis|rivista=The Lancet|data=1º maggio 2012|doi=10.1016/S0140-6736(12)60239-6}}</ref>
 
La scelta di quale antipsicotico utilizzare si basa sulla valutazione dei benefici, dei rischi e dei costi.<ref name=Lancet09/> Si può discernere su quale classe di antipsicotici sia migliore, differenziando tra tipici o atipici.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Kane JM, Correll CU |titolo=Pharmacologic treatment of schizophrenia |rivista=Dialogues Clin Neurosci |volume=12 |numero=3 |pp=345–57 |anno=2010 |pmid=20954430 }}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|cognome=Hartling|nome=L|coautori=Abou-Setta, AM; Dursun, S; Mousavi, SS; Pasichnyk, D; Newton, AS|titolo=Antipsychotics in Adults With Schizophrenia: Comparative Effectiveness of First-Generation Versus Second-Generation Medications: A Systematic Review and Meta-analysis.|rivista=Annals of internal medicine|data=14 agosto 2012|pmid=22893011}}</ref> Entrambi hanno uguale frequenza di ricadute quando vengono utilizzati a basse dosi.<ref name=AFP07>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Schultz SH, North SW, Shields CG |titolo=Schizophrenia: a review |rivista=Am Fam Physician |volume=75 |numero=12 |pp=1821–9|anno=2007 |mese=giugno|pmid=17619525}}</ref> Vi è una buona risposta nel 40-50% dei casi, una risposta parziale nel 30-40%, e una resistenza al trattamento (fallimento della risposta in termini sintomatologici dopo sei settimane di trattamento con due o tre antipsicotici diversi) nel 20% delle persone.<ref name=AFP10/> La [[clozapina]] è un farmaco efficace per coloro che rispondono poco agli altri preparati, ma presenta un [[effetto collaterale (medicina)|effetto collaterale]] potenzialmente grave: l'[[agranulocitosi]] (ridotto numero di [[globuli bianchi]]) nel 1-4% dei casi.<ref name=BMJ07/><ref name=Lancet09/><ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|cognome=Essali|nome=A|coautori=Al-Haj Haasan, N; Li, C; Rathbone, J|titolo=Clozapine versus typical neuroleptic medication for schizophrenia.|rivista=Cochrane database of systematic reviews (Online)|data=21 gennaio 2009|numero=1|pp=CD000059|pmid=19160174}}</ref>
 
Gli antipsicotici tipici presentano effetti collaterali più spesso riguardanti il [[sistema extrapiramidale]], mentre gli atipici sono associati a un più alto grado di rischio di sviluppare [[obesità]], [[diabete]] e [[sindrome metabolica]].<ref name=AFP07/> Alcuni atipici, come la [[quetiapina]] e il [[risperidone]] sono associati a un più alto rischio di morte rispetto all'antipsicotico tipico [[perfenazina]], mentre la clozapina è associata con il più basso rischio di decesso tra tutti.<ref name=Mort09/> Non è chiaro se gli antipsicotici più recenti riducano le possibilità di sviluppare la [[sindrome neurolettica maligna]], una malattia neurologica [[malattia rara|rara]] ma molto grave.<ref name="Ananth_et_al_2004">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese|autore=Ananth J, Parameswaran S, Gunatilake S, Burgoyne K, Sidhom T |titolo=Neuroleptic malignant syndrome and atypical antipsychotic drugs |rivista=Journal of Clinical Psychiatry |volume=65 |numero=4 |pp=464–70|anno=2004 |mese=aprile|pmid=15119907|doi=10.4088/JCP.v65n0403}}</ref>
 
Per gli individui che non sono disposti, o non sono in grado, di assumere regolarmente farmaci, possono essere utilizzate preparazioni di antipsicotici a lunga durata d'azione, al fine di ottenere il controllo dei sintomi.<ref name=Depo06/> Essi riducono il rischio di recidiva in misura maggiore dei farmaci assunti per via orale.<ref name=Relapse2012/> Se ciò viene utilizzato in combinazione con gli interventi psicosociali, può migliorare a lungo termine l'adesione al trattamento.<ref name=Depo06>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=McEvoy JP |titolo=Risks versus benefits of different types of long-acting injectable antipsychotics |rivista=J Clin Psychiatry |volume=67 Suppl 5 |pp=15–8 |anno=2006 |pmid=16822092 }}</ref>
 
Tra le terapie [[farmaco]]logiche di supporto, recenti lavori scientifici confermano un ruolo per l'assunzione di [[acido folico]] come precursore chiave per la sintesi dei principali mediatori chimici della patologia psichiatrica;<ref name="Feng"/><ref name="Muntjewerff-2005"/> nonché come modulatore delle anormalità nella trasmissione glutaminergica,<ref name="Fallgatter-2010"/><ref name="Kiss">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|autore=Kiss T, Hoffmann WE, Hajós M |titolo=Delta oscillation and short-term plasticity in the rat medial prefrontal cortex: modelling NMDA hypofunction of schizophrenia |rivista=Int. J. Neuropsychopharmacol. |volume=14 |numero=1 |pp=29–42 |anno=2011 |mese=febbraio|pmid=20334724 |doi=10.1017/S1461145710000271 }}</ref> e nelle frequenti alterazioni della funzione [[mitocondrio|mitocondriale]] presenti in corso di schizofrenia.<ref name="Rollins-2009"/><ref name="Ben-Shachar"/> Infine, è notoriamente usato per la correzione dei deficit dei [[acido folico|folati]] presenti in corso di schizofrenia.<ref name="Petronijević-2008"/><ref name="Haidemenos"/> Anche l'[[acetilcisteina]] è stata sperimentata con risultati preliminari promettenti.<ref>{{cita pubblicazione |autore=Berk M, Malhi GS, Gray LJ, Dean OM |titolo=The promise of N-acetylcysteine in neuropsychiatry |rivista=Trends Pharmacol. Sci. |volume=34 |numero=3 |pp=167–77 |anno=2013 |mese=marzo |pmid=23369637 |doi=10.1016/j.tips.2013.01.001 }}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=A preliminary investigation on the efficacy of N-acetyl cysteine for mania or hypomania|rivista=The Australian and New Zealand Journal of Psychiatry|volume=47|numero=6|data=giugno 2013|doi=10.1177/0004867413481631|pmid=23493756|autore=Magalhães, PV; Dean, OM; Bush, AI; Copolov, DL; Malhi, GS; Kohlmann, K; Jeavons, S; Schapkaitz, I; Anderson-Hunt, M; Berk, M|pp=564–8}}</ref>
 
La [[sarcosina]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Dominik|cognome=Strzelecki|data=15 ottobre 2015|titolo=Adding Sarcosine to Antipsychotic Treatment in Patients with Stable Schizophrenia Changes the Concentrations of Neuronal and Glial Metabolites in the Left Dorsolateral Prefrontal Cortex|rivista=International Journal of Molecular Sciences|volume=16|numero=10|pp=24475–24489|accesso=26 marzo 2017|doi=10.3390/ijms161024475|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4632760/|nome2=Michał|cognome2=Podgórski|nome3=Olga|cognome3=Kałużyńska}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Dominik|cognome=Strzelecki|data=4 febbraio 2014|titolo=Two grams of sarcosine in schizophrenia – is it too much? A potential role of glutamate-serotonin interaction|rivista=Neuropsychiatric Disease and Treatment|volume=10|pp=263–266|accesso=26 marzo 2017|doi=10.2147/NDT.S54024|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3921092/|nome2=Justyna|cognome2=Szyburska|nome3=Jolanta|cognome3=Rabe-Jabłońska}}</ref> (un derivato amminoacidico) ed il [[Tofisopam]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Judith A.|cognome=Siuciak|data=1º gennaio 2008|titolo=The role of phosphodiesterases in schizophrenia : therapeutic implications|rivista=CNS drugs|volume=22|numero=12|pp=983–993|accesso=26 marzo 2017|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18998737/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=P.|cognome=Bernard|data=1º gennaio 2008|titolo=Application of drug repositioning strategy to TOFISOPAM|rivista=Current Medicinal Chemistry|volume=15|numero=30|pp=3196–3203|accesso=26 marzo 2017|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19075663/|nome2=C.|cognome2=Dufresne-Favetta|nome3=P.|cognome3=Favetta}}</ref> (una benzodiazepina atipica) hanno mostrato in diversi studi un effetto positivo nei confronti dei sintomi della malattia, in particolare i negativi. Altri studi hanno indagato l'utilità di composti classificati come integratori, ad esempio alte dosi di N-Acetil Cisteina hanno evidenziato diversi effetti benefici, anche se saranno necessari studi futuri per chiarirne ulteriormente l'efficacia nei disturbi dello spettro della malattia e gli effetti sulla cognizione.<ref>{{Cita pubblicazione|data=24 marzo 2018|titolo=Effects of 12-month, double-blind N-acetyl cysteine on symptoms, cognition and brain morphology in early phase schizophrenia spectrum disorders|rivista=Schizophrenia Research|lingua=en|accesso=15 maggio 2018|doi=10.1016/j.schres.2018.03.012|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0920996418301646}}</ref>
 
=== Intervento psicosociale ===
Un certo numero di interventi psicosociali possono risultare utili nel trattamento della schizofrenia, tra cui: la [[terapia familiare]],<ref name=FT10>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese|autore=Pharoah F, Mari J, Rathbone J, Wong W |titolo=Family intervention for schizophrenia |rivista=Cochrane Database Syst Rev |volume=12 |pp=CD000088 |anno=2010 |pmid=21154340 |doi=10.1002/14651858.CD000088.pub3}}</ref> il trattamento assertivo della comunità, l'occupazione assistita,<ref name="Medalia-2009">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese | autore= Medalia A, Choi J| titolo = Cognitive remediation in schizophrenia. | rivista = Neuropsychology Rev | url = http://www.brown.uk.com/schizophrenia/medalia.pdf | volume = 19 |numero = 3 | pp= 353–364 | anno = 2009 | doi = 10.1007/s11065-009-9097-y | pmid= 19444614 }}</ref> la [[psicoterapia cognitivo-comportamentale]], interventi economici e psicosociali al fine di limitare l'uso di sostanze e per la gestione del peso.<ref name=PORT09>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Dixon LB, Dickerson F, Bellack AS, ''et al.'' |titolo=The 2009 schizophrenia PORT psychosocial treatment recommendations and summary statements |rivista=Schizophr Bull |volume=36 |numero=1 |pp=48–70 |anno=2010 |mese=gennaio|pmid=19955389 |doi=10.1093/schbul/sbp115}}</ref> La terapia familiare o assertiva di comunità, che coinvolge l'intero sistema familiare dell'individuo, può ridurre le recidive e le ospedalizzazioni.<ref name=FT10/> Le prove che la terapia cognitivo-comportamentale sia efficace per prevenire le ricadute e ridurre i sintomi è minima.<ref name=LynchLawsMcKenna>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Lynch D, Laws KR, McKenna PJ |titolo=Cognitive behavioural therapy for major psychiatric disorder: does it really work? A meta-analytical review of well-controlled trials |rivista=Psychol Med |volume=40 |numero=1 |pp=9–24 |anno=2010 |mese=gennaio|pmid=19476688 |doi=10.1017/S003329170900590X}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Jones C, Cormac I, Silveira da Mota Neto JI, Campbell C |titolo=Cognitive behaviour therapy for schizophrenia |rivista=Cochrane Database Syst Rev |numero=4 |pp=CD000524 |anno=2004 |pmid=15495000 |doi=10.1002/14651858.CD000524.pub2 }}</ref> La [[teatroterapia]] e la terapia artistica non sono state ben studiate.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese | autore = Ruddy R, Milnes D | titolo = Art therapy for schizophrenia or schizophrenia-like illnesses. | rivista = Cochrane Database Syst Rev | numero = 4 | pp = CD003728 | url = http://www.cochrane.org/reviews/en/ab003728.html | anno = 2005 | doi = 10.1002/14651858.CD003728.pub2 | pmid = 16235338 }}</ref><ref name="Ruddy-2007">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese | autore = Ruddy RA, Dent-Brown K| titolo = Drama therapy for schizophrenia or schizophrenia-like illnesses. | rivista = Cochrane Database Syst Rev | url = http://www.cochrane.org/reviews/en/ab005378.html | numero = 1 | pp = CD005378 | anno = 2007 | doi = 10.1002/14651858.CD005378.pub2 | pmid = 17253555 }}</ref>
 
== Prognosi ==
La schizofrenia è una condizione che comporta elevati costi sia umani, sia economici.<ref name=Lancet09/> La condizione si traduce in un'[[aspettativa di vita]] ridotta di 12-15 anni rispetto alla popolazione generale, soprattutto a causa della sua associazione con l'[[obesità]], a stili di vita sedentari, al [[tabagismo]] e a un aumento del tasso di [[suicidio|suicidi]] che, tuttavia, riveste un ruolo minore.<ref name=Lancet09/> Questa differenza nella speranza di vita è aumentata tra gli [[anni 1970|anni settanta]] e [[anni 1990|anni novanta]],<ref name=Mort07>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Saha S, Chant D, McGrath J |titolo=A systematic review of mortality in schizophrenia: is the differential mortality gap worsening over time? |rivista=Arch. Gen. Psychiatry |volume=64 |numero=10 |pp=1123–31 |anno=2007 |mese=ottobre|pmid=17909124 |doi=10.1001/archpsyc.64.10.1123}}</ref> e tra gli [[anni 1990]] e primo decennio del [[XXI secolo]] non è sostanzialmente cambiata neppure in un sistema sanitario con accesso aperto alle cure (come in [[Finlandia]]).<ref name=Mort09>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Chwastiak LA, Tek C |titolo=The unchanging mortality gap for people with schizophrenia |rivista=Lancet |volume=374 |numero=9690 |pp=590–2 |anno=2009 |mese=agosto|pmid=19595448 |doi=10.1016/S0140-6736(09)61072-2}}</ref>
 
La schizofrenia è una delle principali cause di disabilità, con la psicosi attiva classificata come la terza condizione più invalidante dopo la [[tetraplegia]] e la [[demenza]] e davanti alla [[paraplegia]] e alla [[cecità]].<ref name="fn_35">{{Cita pubblicazione |lingua=inglese|autore=Ustun TB |coautori=Rehm J, Chatterji S, Saxena S, Trotter R, Room R, Bickenbach J, and the [[Organizzazione mondiale della sanità|WHO]]/[[National Institutes of Health|NIH]] Joint Project CAR Study Group |anno=1999 |titolo=Multiple-informant ranking of the disabling effects of different health conditions in 14 countries |rivista=[[The Lancet]] |volume=354 | numero=9173 |pp=111–15 |pmid=10408486 |doi=10.1016/S0140-6736(98)07507-2}}</ref> Circa tre quarti delle persone con schizofrenia hanno disabilità in corso con recidive<ref name=AFP10>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Smith T, Weston C, Lieberman J |titolo=Schizophrenia (maintenance treatment) |rivista=Am Fam Physician |volume=82 |numero=4 |pp=338–9 |anno=2010 |mese=agosto|pmid=20704164 }}</ref> e 16,7 milioni di persone nel mondo sono considerate con disabilità moderata o grave a causa di questa condizione.<ref>{{Cita libro|cognome=Organization|nome=World Health|titolo=The global burden of disease : 2004 update.|anno=2008|editore=World Health Organization|città=Geneva, Switzerland|pagine=35|edizione=[Online-Ausg.]|isbn=978-92-4-156371-0}}</ref> Alcune persone guariscono completamente e altre riescono comunque a integrarsi bene nella società.<ref>{{Cita pubblicazione |lingua=inglese|autore=Warner R |titolo=Recovery from schizophrenia and the recovery model |rivista=Curr Opin Psychiatry |volume=22 |numero=4 |pp=374–80 |anno=2009 |mese=luglio|pmid=19417668 |doi=10.1097/YCO.0b013e32832c920b }}</ref> La maggior parte delle persone affette da schizofrenia riesce a vivere in modo indipendente con il sostegno della comunità.<ref name=Lancet09/> Nelle persone con un primo episodio di psicosi, un buon risultato a lungo termine si verifica nel 42% dei casi, un risultato intermedio nel 35% e un risultato scarso nel 27%.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Menezes NM, Arenovich T, Zipursky RB |titolo=A systematic review of longitudinal outcome studies of first-episode psychosis |rivista=Psychol Med |volume=36 |numero=10 |pp=1349–62 |anno=2006 |mese=ottobre|pmid=16756689 |doi=10.1017/S0033291706007951 }}</ref> Il decorso per la schizofrenia appare migliore nei [[Sud del mondo|paesi in via di sviluppo]] rispetto al mondo sviluppato.<ref name=Isa07>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Isaac M, Chand P, Murthy P |titolo=Schizophrenia outcome measures in the wider international community |rivista=Br J Psychiatry Suppl |volume=50 |pp=s71–7 |anno=2007 |mese=agosto|pmid=18019048 }}</ref> Queste conclusioni, tuttavia, sono state messe in discussione.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Cohen A, Patel V, Thara R, Gureje O |titolo=Questioning an axiom: better prognosis for schizophrenia in the developing world? |rivista=Schizophr Bull |volume=34 |numero=2 |pp=229–44 |anno=2008 |mese=marzo|pmid=17905787 |pmc=2632419 |doi=10.1093/schbul/sbm105}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Burns J |titolo=Dispelling a myth: developing world poverty, inequality, violence and social fragmentation are not good for outcome in schizophrenia |rivista=Afr J Psychiatry (Johannesbg) |volume=12 |numero=3 |pp=200–5 |anno=2009 |mese=agosto|pmid=19894340 }}</ref>
 
Si riscontra un tasso di [[suicidio|suicidi]] maggiore associato alla schizofrenia, ritenuto essere del 10%; tuttavia un'analisi più recente su studi e statistiche ha rivisto al ribasso la stima portandola al 4,9%. Più spesso i suicidi si verificano nel periodo successivo all'insorgenza della condizione o con il primo ricovero ospedaliero.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Palmer BA, Pankratz VS, Bostwick JM |titolo=The lifetime risk of suicide in schizophrenia: a reexamination |rivista=Archives of General Psychiatry|volume=62 |numero=3 |pp=247–53|anno=2005 |mese=marzo|pmid=15753237|doi=10.1001/archpsyc.62.3.247}}</ref> Spesso (dal 20 a 40% dei casi) vi è almeno un tentativo di suicidio.<ref name=Suicide10/><ref name=DSM304/> Vi sono una serie di fattori di rischio, tra cui il sesso maschile, la [[disturbo depressivo|depressione]] e un elevato [[quoziente d'intelligenza]].<ref name=Suicide10>{{Cita pubblicazione|lingua=inglese |autore=Carlborg A, Winnerbäck K, Jönsson EG, Jokinen J, Nordström P |titolo=Suicide in schizophrenia |rivista=Expert Rev Neurother |volume=10 |numero=7 |pp=1153–64 |anno=2010 |mese=luglio|pmid=20586695 |doi=10.1586/ern.10.82 }}</ref>
 
In studi effettuati in tutto il mondo, si è rilevata una forte associazione tra il [[tabagismo]] e la schizofrenia.<ref name="de Leon">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|pmid=15949648|anno=2005|autore=De Leon J, Diaz FJ|titolo=A meta-analysis of worldwide studies demonstrates an association between schizophrenia and tobacco smoking behaviors|volume=76|numero=2-3|pp=135–57|doi=10.1016/j.schres.2005.02.010|rivista=Schizophrenia research}}</ref><ref name="Keltner">{{Cita pubblicazione|lingua=inglese|doi=10.1111/j.1744-6163.2006.00085.x|titolo=Smoke, Smoke, Smoke That Cigarette|anno=2006|autore=Keltner NL, Grant JS|rivista=Perspectives in Psychiatric Care|volume=42|p=256|pmid=17107571|numero=4}}</ref> L'uso di [[sigaretta|sigarette]] è particolarmente elevato nei soggetti con diagnosi di schizofrenia, con stime che vanno dall'80% al 90% di fumatori abituali tra i pazienti schizofrenici, rispetto al 20% nella popolazione generale.<ref name="Keltner"/> Coloro che fumano tendono a farlo molto e in aggiunta fumano sigarette ad alto contenuto di [[nicotina]].<ref name=DSM304>{{cita|DSM-IV|p. 304|apa}}.</ref> Alcune evidenze suggeriscono che la schizofrenia paranoide possa avere una prospettiva migliore rispetto agli altri tipi di schizofrenia per la vita indipendente e per la vita lavorativa.<ref name=DSM314>{{cita|DSM-IV|p. 314|apa}}.</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
=== Testi in italiano ===
* {{Cita libro|autore=P. Pancheri|titolo=La schizofrenia|url=http://books.google.com/books?id=feqVAwWCi_MC|anno=2007|editore=Elsevier srl|isbn=978-88-214-2946-0}}
* {{Cita libro|autore=E. Sacchetti|titolo=Linee guida per il trattamento della schizofrenia|url=http://books.google.com/books?id=Tf2ms-NcLeYC|anno=1999|editore=Elsevier srl|isbn=978-88-214-2446-5}}
* {{Cita libro|autore=Carlo Lorenzo Cazzullo|autore2=Massimo Clerici|autore3=Paolo Bertrando|titolo=La Schizofrenia: 100 domande e 100 risposte per capire il malato e i suoi problemi|url=http://books.google.com/books?id=FMwpvbdbKvkC|anno=1994|editore=FrancoAngeli|isbn=978-88-204-8446-0}}
* {{cita libro|titolo=Psicologia medica e psichiatria clinica e dinamica|autore=Piero De Giacomo, Salomon Resnik, G. Pierri|editore=Piccin|anno=1980|isbn=978-88-212-0790-7}}
* {{Cita libro|autore=Marguerite A. Sechehaye|titolo=Diario di una schizofrenica|url=http://books.google.com/books?id=BA70VuINqo4C&pg=PA8|anno=2000|editore=Giunti Editore|pagine=8–|isbn=978-88-09-01638-5}}
* Aurelio Molaro, ''Modelli di schizofrenia'', Cortina, Milano 2013 ISBN 978-88-7043-167-4
* Lia Van der Win, ''Un legame materno non si recupera più? Autobiografia di una schizofrenica guarita'', Mimesis, Milano 2010 ISBN 978-88-575-0188-8
* Ken Steele, '' E venne il giorno che le voci tacquero'', Mimesis, Milano 2005 ISBN
 
=== Tesi in inglese ===
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* {{cita libro|autore=[[American Psychiatric Association]]. Task Force on DSM-IV|anno=2000|titolo=Diagnostic and statistical manual of mental disorders: DSM-IV-TR|editore=American Psychiatric Pub|cid=apa|isbn=978-0-89042-025-6|lingua=en}}
* {{Cita libro|titolo=Diagnostic and statistical manual of mental disorders: DSM-IV |autore=American Psychiatric Association |editore=American Psychiatric Publishing, Inc. |città=Washington, DC |anno=2000 |capitolo=Schizophrenia|isbn=0-89042-024-6 |lingua=en }}
* {{cita libro|nome=Richard | cognome=Bentall | titolo=Madness explained psychosis and human nature | anno=2003 | editore=Allen Lane | città=Londra | isbn=0-7139-9249-2 | lingua=en }}
* {{Cita libro| autore = Hassett Anne, et al. (eds) | titolo = Psychosis in the Elderly |città=Londra|editore=Taylor and Francis | anno = 2005 |isbn=1-84184-394-6 |lingua=en }}
* {{Cita libro|autore=Hirsch SR, Weinberger DR|titolo=Schizophrenia|anno= 2003|editore=Wiley-Blackwell|isbn=978-0-632-06388-8|lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=[[World Health Organization]]|titolo=The global burden of disease: 2004 update|anno=2008|città=Ginevra, Svizzera|edizione=Online-Ausg|isbn=978-92-4-156371-0|lingua=en}}
* {{Cita libro | cognome = Gabbard | nome = Glen O. | titolo = Gabbard's Treatments of Psychiatric Disorders, Fourth Edition (Treatments of Psychiatric Disorders) | anno= 2007 | editore = American Psychiatric Publishing | isbn= 1-58562-216-8 | lingua= en }}
* {{Cita libro|cognome=Noll|nome=Richard|titolo=American Madness:The Rise and Fall of Dementia Praecox|anno=2011|editore=Harvard University Press|città=Cambridge, MA|isbn=978-0-674-04739-6|lingua=en}}
* {{Cita libro |autore=Hansen RA, Atchison B |titolo=Conditions in occupational therapy: effect on occupational performance |editore=Lippincott Williams & Wilkins |città=Hagerstown, MD |anno=2000 |isbn=0-683-30417-8 |lingua=en }}
* {{cita libro|autore=Frank W. Putnam|anno=1989|titolo=Diagnosis and Treatment of Multiple Personality Disorder|città=New York|editore=The Guilford Press|isbn=0-89862-177-1|lingua=en}}
* {{cita libro|autore=Carson VB|anno=2000|titolo=Mental health nursing: the nurse-patient journey|editore=W.B. Saunders|isbn=978-0-7216-8053-8|lingua=en}}
* {{Cita libro |cognome=Coyle |nome=Joseph |titolo=Basic Neurochemistry: Molecular, Cellular and Medical Aspects |edizione=7th |anno=2006 |editore=Elsevier Academic Press |città=Burlington, MA |capitolo=Chapter 54: The Neurochemistry of Schizophrenia|cid=coyle|isbn=0-12-088397-X |lingua=en }}
* {{Cita libro |autore=Sims A |titolo=Symptoms in the mind: an introduction to descriptive psychopathology |editore=W. B. Saunders |città=Philadelphia |anno=2002 |isbn=0-7020-2627-1 |lingua=en }}
* {{Cita libro|titolo=Clinical Handbook of Schizophrenia|anno=2008|pagine=22–23|autore=Mueser KT, Jeste DV|editore=Guilford Press|città=New York|isbn=1-59385-652-0|lingua=en}}
* {{Cita libro |anno=2006 |autore=Kircher, Tilo e Renate Thienel |titolo=The Boundaries of Consciousness |capitolo=Functional brain imaging of symptoms and cognition in schizophrenia |editore=Elsevier |città=Amsterdam|isbn=0-444-52876-8|lingua=en}}
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=== Linee guida ===
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* {{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Buchanan | nome = RW. |coautori= J. Kreyenbuhl; DL. Kelly; JM. Noel; DL. Boggs; BA. Fischer; S. Himelhoch; B. Fang; E. Peterson; PR. Aquino; W. Keller | titolo = The 2009 schizophrenia PORT psychopharmacological treatment recommendations and summary statements. | rivista = Schizophr Bull | volume = 36 | numero = 1 | pp = 71-93 | mese=gennaio| anno = 2010 | doi = 10.1093/schbul/sbp116 | pmid = 19955390 }}
* {{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Dixon | nome = LB. |coautori= F. Dickerson; AS. Bellack; M. Bennett; D. Dickinson; RW. Goldberg; A. Lehman; WN. Tenhula; C. Calmes; RM. Pasillas; J. Peer | titolo = The 2009 schizophrenia PORT psychosocial treatment recommendations and summary statements. | rivista = Schizophr Bull | volume = 36 | numero = 1 | pp = 48-70 | mese=gennaio| anno = 2010 | doi = 10.1093/schbul/sbp115 | pmid = 19955389 }}
* {{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Kreyenbuhl | nome = J. |coautori= RW. Buchanan; FB. Dickerson; LB. Dixon | titolo = The Schizophrenia Patient Outcomes Research Team (PORT): updated treatment recommendations 2009. | rivista = Schizophr Bull | volume = 36 | numero = 1 | pp = 94-103 | mese=gennaio| anno = 2010 | doi = 10.1093/schbul/sbp130 | pmid = 19955388 }}
* {{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Hasan | nome = A. |coautori= P. Falkai; T. Wobrock; J. Lieberman; B. Glenthoj; WF. Gattaz; F. Thibaut; HJ. Möller; AC. Altamura; N. Andreasen; TR. Barnes | titolo = World Federation of Societies of Biological Psychiatry (WFSBP) Guidelines for Biological Treatment of Schizophrenia, part 1: update 2012 on the acute treatment of schizophrenia and the management of treatment resistance. | rivista = World J Biol Psychiatry | volume = 13 | numero = 5 | pp = 318-78 | mese=luglio| anno = 2012 | doi = 10.3109/15622975.2012.696143 | pmid = 22834451 }}
* {{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Wasserman | nome = D. |coautori= Z. Rihmer; D. Rujescu; M. Sarchiapone; M. Sokolowski; D. Titelman; G. Zalsman; Z. Zemishlany; V. Carli | titolo = The European Psychiatric Association (EPA) guidance on suicide treatment and prevention. | rivista = Eur Psychiatry | volume = 27 | numero = 2 | pp = 129-41 | mese=febbraio| anno = 2012 | doi = 10.1016/j.eurpsy.2011.06.003 | pmid = 22137775 }}
* {{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Barnes | nome = TR. |coautori= TR. Barnes; S. Cooper; P. Cowen; N. Ferrier; P. Haddad; K. Hawton; P. Jones; S. Kapur; S. Leucht; S. Lewis | titolo = Evidence-based guidelines for the pharmacological treatment of schizophrenia: recommendations from the British Association for Psychopharmacology. | rivista = J Psychopharmacol | volume = 25 | numero = 5 | pp = 567-620 | mese=maggio| anno = 2011 | doi = 10.1177/0269881110391123 | pmid = 21292923 }}
* {{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Delessert | nome = D. |coautori= V. Pomini; F. Grasset; P. Baumann | titolo = [Clinical practice guidelines for the treatment of schizophrenia: from theory to practice]. | rivista = Encephale | volume = 33 | numero = 6 | pp = 902-10 | mese=dicembre| anno = 2007 | doi = 10.1016/j.encep.2006.12.007 | pmid = 18789782 }}
* {{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Weinmann | nome = S. |coautori= S. Hoerger; M. Erath; R. Kilian; W. Gaebel; T. Becker | titolo = Implementation of a schizophrenia practice guideline: clinical results. | rivista = J Clin Psychiatry | volume = 69 | numero = 8 | pp = 1299-306 | mese=agosto| anno = 2008 | pmid = 18642975 }}
* {{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Moore | nome = TA. |coautori= RW. Buchanan; PF. Buckley; JA. Chiles; RR. Conley; ML. Crismon; SM. Essock; M. Finnerty; SR. Marder; DD. Miller; JP. McEvoy | titolo = The Texas Medication Algorithm Project antipsychotic algorithm for schizophrenia: 2006 update. | rivista = J Clin Psychiatry | volume = 68 | numero = 11 | pp = 1751-62 | mese=novembre| anno = 2007 | pmid = 18052569 }}
* {{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Falkai | nome = P. |coautori= T. Wobrock; J. Lieberman; B. Glenthoj; WF. Gattaz; HJ. Möller | titolo = World Federation of Societies of Biological Psychiatry (WFSBP) guidelines for biological treatment of schizophrenia, part 2: long-term treatment of schizophrenia. | rivista = World J Biol Psychiatry | volume = 7 | numero = 1 | pp = 5-40 | anno = 2006 | pmid = 16509050 }}
* {{Cita pubblicazione |lingua=inglese | cognome = Falkai | nome = P. |coautori= T. Wobrock; J. Lieberman; B. Glenthoj; WF. Gattaz; HJ. Möller | titolo = World Federation of Societies of Biological Psychiatry (WFSBP) guidelines for biological treatment of schizophrenia, Part 1: acute treatment of schizophrenia. | rivista = World J Biol Psychiatry | volume = 6 | numero = 3 | pp = 132-91 | anno = 2005 | pmid = 16173147 }}
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== Voci correlate ==
{{div col|2}}
* [[Eugen Bleuler]]
* [[Emil Kraepelin]]
* [[Catalessia]]
* [[Dissociazione (psicologia)]]
* [[Disturbo schizofreniforme]]
* [[Demenza]]
* [[Psicosi]]
* [[Disfrenia tardiva]]
* [[Parafrenia]]
* [[Lobotomia]]
* [[Esperimento cerchio-ellisse di Pavlov]]
* [[Dacnomania]]
* [[Ronald Laing]]
* [[Tiotixene]]
* [[John Nash]]
* [[Capitalismo e schizofrenia]]
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|etichetta=schizofrenia|q|q_preposizione=sulla|wikt=schizofrenia|commons=Category:Schizophrenia|commons_preposizione=sulla}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{de}} [http://de.wikiversity.org/wiki/Bleuler,_Eugen_(1911) Eugen Bleuler: Dementia praecox oder Gruppe der Schizophrenien]. Leipzig und Wien: F. Deuticke 1911
* {{Treccani|schizofrenia}}
 
{{Disturbi mentali e del comportamento}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Medicina|neuroscienze}}
{{vetrina|12|agosto|2013|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Schizofrenia|arg=Medicina}}
 
[[Categoria:Psicosi]]