Achille Papa: differenze tra le versioni

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Il 13 agosto 1917 partì dal Pasubio con dispiacere per partecipare con la 44ª Divisione, composta principalmente dalle Brigate Venezia e Aquila, alla [[Undicesima battaglia dell'Isonzo]]. A metà settembre dopo essere stato collocato come riserva di armata alle dipende della [[3ª Armata (Regio Esercito)|3ª Armata]] passò alle dipendenze della [[2ª Armata (Regio Esercito)|2ª Armata]] sotto il comando del generale [[Luigi Capello]] e si trovò di nuovo con la sua divisione sulla line del fronte sull'[[Altopiano della Bainsizza]] a pochi chilometri da [[Gorizia]]. Il 29 settembre 1917 dopo un meticoloso lavoro di ricognizione diresse con successo l'attacco contro quota 800, poi denominata ''quota Papa'' al limite meridionale dell'Altopiano della Bainsizza presso la località Madoni.<ref>{{Cita|Campostrini 2014|p.98-107}}</ref>
 
Pochi giorni dopo, il 5 ottobre 1917, fu colpito sulla stessa quota durante una delle sue ispezioni della prima linea da una pallottola esplosiva sparata da un cecchino austro-ungarico. Morì il primo pomeriggio dello stesso giorno in un vicino posto di medicazione in località ''Sveto'' per emorragia, nonostante una operazione di emergenza eseguita dal personale deldell'ospedale chirurgico al campo ''Città di Milano''. Sul letto di morte gli fu conferita la seconda Medaglia d'argento al valor militare per la conquista di quota 800. Nel novembre 1917 fu insignito anche con la [[Medaglia d'oro al valor militare]].<ref>{{Cita|Campostrini 2014|p.111 e 120}}</ref><ref>{{Cita|Col Cuore 1937|p. 130}}</ref>
 
Le sue spoglie furono tumulate nel [[cimitero dei quattro generali]] vicino a [[Oslavia]] e nel 1938 traslate nel Sacrario Militare di Oslavia dove si trova tuttora la sua tomba.