Monti Volsci: differenze tra le versioni

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→‎Storia: Migliorato il testo. Il precedente riferimento alla provincia di Frosinone è del tutto ingiustificato: la collocazione di Ecetra non è riferibile se non marginalmente alla porzione settentrionale dell'attuale territorio della provincia di Frosinone. L'associazione Ecetra-Frosinone è stata in voga in passato ma non ha basi storico-scientifiche. Si veda anche la voce Ecetra per bibliografia. Non è nemmeno chiaro se le due città fossero realmente capitali, se fossero le uniche.
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[[File:Monumento Naturale di Campo Soriano - Rava di San Domenico o Cattedrale - Monti Ausoni - Lazio.jpg|thumb|265x265px|Tipico paesaggio volsco del settore ausono]]
La successione rocciosa dei Monti Volsci è a prevalente costituzione carbonatica di età [[Triassico]]-Cretacea, con alcuni settori di [[Paleogene]] sedimentati in discordanza sulla serie mesozoica<ref name="Accordi, B. 1966">Accordi, B. (1966). La componente traslativa nella tettonica dell'Appennino laziale-abruzzese.</ref>. I depositi mesozoici sono prevalentemente di piattaforma interna e di margine e preservano in alcune località tracce fossili di piante e dodecapodi, come nel caso dell'affioramento di [[Bassiano]], o di dinosauri ([[Sezze]]) o di rudiste ed altri gasteropodi ([[Cori]]). La struttura della catena è stata formata durante le fasi compressive che hanno coinvolto l'intera area dal [[Messiniano]] inferiore alla parte alta del [[Pliocene]]<ref name="CENTAMORE-E. 2007, pp. 159 - 172"/>. Depositi silicoclastici arenacei e pelitici di origine esterna (alloctona) affiorano al limite con la Valle Latina e sono dapprima sovrascorsi dalle serie carbonatiche di piattaforma e poi intrusi e coperti in parte dalle vulcaniti esterne dei centri vulcanici tra [[Pofi]] e [[Patrica]].
 
Nel [[Pliocene]] superiore-[[Pleistocene]], la distensione tettonica del settore ha generato delle faglie normali con direzione parallela all'asse della catena<ref name="Boni, C. 1980">Boni, C., Bono, P., Calderoni, G., Lombardi, S., & Turi, B. (1980). Indagine idrogeologica e geochimica sui rapporti tra ciclo carsico e circuito idrotermale nella Pianura Pontina (Lazio meridionale). Geol Applicata e Idrogeologia, 15, 203-247.</ref>. Terrazzi erosivi sono preservati al tetto di molte faglie normali che bordano i contrafforti meridionali della catena. Durante il [[Pleistocene]] l'estensione è stata associata all'attività vulcanica dei circostanti centri vulcanici maggiori (0,7-0,10 Ma)<ref name="Boni, C. 1980"/>. Localmente depositi vulcanici autoctoni, relativamente recenti e prevalentemente esplosivi sono preservati nelle conche intramontane tra [[Giuliano di Roma]], [[Prossedi]], [[Sezze]], [[Valvisciolo]], [[Terracina]]<ref name="Accordi, B. 1966"/>. Successione stratigrafica, dinamiche e caratteristiche di messa in posto delle unità tettoniche hanno caratteri simili e storia geologica comune a tutta la catena. Il carsismo in particolare ha dato luogo a forme erosive tipiche delle successioni carbonatiche esposte a queste latitudini come ad esempio doline, forre, pianori carsici e sorgenti carsiche, ecc. Tale omogeneità permette di considerare i [[Monti Lepini]], [[Ausoni]] ed [[Aurunci]] come un'unica catena montuosa dalle caratteristiche geologiche comuni. La presenza di alcuni piccoli terremoti a cinematica prevalentemente estensionale nelle porzioni interne e nord-occidentali della catena (struttura Carpineto-Montelanico) e marginali ad essa (Faglia di Tor Tre Ponti) nella pianura pontina e nella Piana di Fondi dimostrano la presenza di una seppur modesta attività sismica il cui massimo registrato corrisponde ad una magnitudo Mw 3.8 della [[scala Richter]].
 
Il carsismo in particolare ha dato luogo a forme erosive tipiche delle successioni carbonatiche esposte a queste latitudini come ad esempio doline, forre, pianori carsici e sorgenti carsiche, ecc. Tale omogeneità permette di considerare i [[Monti Lepini]], [[Ausoni]] ed [[Aurunci]] come un'unica catena montuosa dalle caratteristiche geologiche comuni. La presenza di alcuni piccoli terremoti a cinematica prevalentemente estensionale nelle porzioni interne e nord-occidentali della catena (struttura Carpineto-Montelanico) e marginali ad essa (Faglia di Tor Tre Ponti) nella pianura pontina e nella Piana di Fondi dimostrano la presenza di una seppur modesta attività sismica il cui massimo registrato corrisponde ad una magnitudo Mw 3.8 della [[scala Richter]].
 
== Note ==