Personalismo: differenze tra le versioni

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Kant
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Scheler
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Il '''personalismo''' è una [[filosofia|corrente di pensiero]] incentrata sull'esistenza di persone [[Libertà|libere]] e creatrici. La centralità della [[persona (filosofia)|persona]] come valore assoluto è alla base del personalismo. È possibile distinguerlo in due correnti: una [[cattolicesimo|cattolica]] e l'altra [[laicismo|laica]].
 
Il termine "personalismo" è stato usato per la prima volta nel [[1903]] dal filosofo francese [[Charles Renouvier]], filosofo neokantiano.
 
== Descrizione ==
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Nell'[[epoca moderna]], da [[Cartesio]] in poi, è andata sempre più prendendo piede la concezione [[Idealismo|idealistica]] che ha dissolto l'esistenza reale nell'idea. Un'eccezione importante è costituita da Immanuel Kant, che con la sua filosofia morale ha invece molto contribuito a delineare un'etica personalista fondata sulla legge morale, l'imperativo categorico. In particolare nella sua seconda formulazione presente nella prima opera etica kantiana "La fondazione della metafisica dei costumi Kant afferma: "Agisci in modo da trattare l'umanità nella tua come nell'altrui persona sempre come fine è mai semplicemente come mezzo".
 
Dal [[XIX secolo]] si sono affermate due linee di interpretazione della persona, da una parte il richiamo alla soggettività con [[Søren Kierkegaard|Kierkegaard]], dall'altra l'invito di [[Karl Marx|Marx]] a recuperare non solo la dimensione interiore, ma la facoltà di cambiare il proprio destino con le sueproprie mani.
In questo
 
Dal [[XIX secolo]] si sono affermate due linee di interpretazione della persona, da una parte il richiamo alla soggettività con [[Søren Kierkegaard|Kierkegaard]], dall'altra l'invito di [[Karl Marx|Marx]] a recuperare non solo la dimensione interiore, ma la facoltà di cambiare il proprio destino con le sue mani.
 
Ben presto si è andata creando una frattura tra queste due visioni. Compito del personalismo, da Renouvier in poi, sarebbe proprio quello di "recuperare l'unità che esse hanno bandito".
 
Un'altra importante personalità del personalismo è rappresentata da Max Scheler, filosofo il cui pensiero di situazioni all'interno della Fenomenologià. La sua etica, considerata da lui medesimo come etica materiale, in contrapposizione all'etica formale di Kant, vuole costituire con il suo riferimento ai valori anche una risposta alle etiche personaliste cristiane, in particolare modo all'etica realistica di Tommaso D'Aquino. Ai beni e fini propri dell'etica tomista, Scheler contrappone i valori, che sono oggettivi e si offrono all'intuizione emotiva nella loro gerarchia. A capo di questa vi sono infatti i valori del sacro e del profano, che permettono a Scheler di fornire anche una visione religiosa, fondata sulla persona come "luogo dei valori".
 
Rappresentanti italiani del personalismo filosofico sono, tra gli altri, [[Luigi Stefanini]] e [[Armando Rigobello]].