Alife: differenze tra le versioni

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Nel Seicento è feudo della famiglia [[Caetani]]. Si conservano i giuramenti dei governatori, di regola esterni, in carica dal [[1585]] al [[1689]]. Ancora un terremoto, questa volta nel [[1688]], abbatte diverse case e danneggia la cattedrale. Nel [[1716]] sono ritrovate in Cattedrale le reliquie di San Sisto. Nel [[1746]] viene compilato il [[catasto onciario]], nel [[1810]] con la fine della feudalità, è assegnato al comune l'attuale patrimonio boschivo. La cittadina ha un nuovo incremento demografico all'inizio dell'Ottocento. Con l'unificazione d'Italia nel [[1861]] è segnalata qualche incursione di ''[[brigante|briganti]]'', reduci dell'esercito napoletano nelle zone collinari e boschive.
 
Nel [[1914]] è inaugurata la [[Ferrovia Alifana]] che la collega a [[Napoli]]. Il 2 gennaio [[1927]], eliminata la [[provincia di Caserta]] (poi ricostituita nel [[1945]]), Alife passa alla [[provincia di Benevento]]. Dopo il [[Storia dell'Italia fascista|Ventennio]], fu coinvolta nei combattimenti della [[seconda guerra mondiale]]: nell'ottobre [[1943]] la torre più alta del castello fu minata dai tedeschi in ritirata e la città intera subì un duro bombardamento aereo americano che mieté numerose vittime civili; anche questa volta i danni di guerra furono rapidamente riparati. Interessante notare che la fotografia di Alife ripresa dal primo aereo immediatamente prima del bombardamento èe la fotografia del paese raso al suolo immediatamente dopo il bombardamento, fu pubblicata in una rivista americana come dimostrazione che i bombardamenti americani erano precisi su "obiettivi militari" e "non coinvolgeva o i civili"... La didascalia, infatti, descriveva Alife, città completamente squadrata, come "una roccaforte militare" e si faceva notare che tutte le bombe erano cadute all'interno del recinto (le mura)...
 
Nel [[1945]] passò dalla [[provincia di Benevento]] a [[Provincia di Caserta|quella di Caserta]]<ref>{{Cita legge italiana