Keizan Jōkin: differenze tra le versioni

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Oltre al proprio successo nell'estendere l'insegnamento Soto alla popolazione rurale che ne divenne la principale frutrice, a Keizan Jokin va riconosciuto un grosso merito nell'incoraggiare la pratica e l'addestramento delle donne nello Zen.
 
Come abbiamo già ricordato, questo impegno fu probabilmente dovuto all'amore della madre e della nonna e al loro esempio che guidò la propria pratica per tutta la sua vita. Oltre a ciò, la madre divenne monaca sotto la sua guida, e divenne badessa di due templi, lo Hooji e il Jojuji, uno dei quali servì come convento femminile. Tra il 1323 e il 1324, Keizan chiamò la cugina Myōshō a sostituire la madre nel ruolo di badessa del [[Hōō-ji]]<ref>Bodiford, William M.,Sōtō Zen in Medieval Japan, University of Hawaii, 2008, pp.90,96</ref>.
Seguendo l'esempio della madre come guida per le donne praticanti del buddhismo, Keizan riconobbe tra i propri primi successori una monaca che a propria volta era seguita dal proprio discepolo Ekyu. Keizan aiutò inoltre Ekyu nel suo ruolo dando alla monaca copie degli scritti di Dogen tradotte in giapponese per renderle più semplice lo studio.
Keizan Jokin viene inoltre riconosciuto come fondatore di cinque grandi monasteri femminili<ref>Matsuo 2010, pag.143</ref>.