Auschwitz Album: differenze tra le versioni

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== La documentazione fotografica della selezione ==
 
Le foto sono organizzate in una sequenza narrativa, quasi si trattasse di un documentario. Nelle prime foto si vede la piattaforma ferroviaria all'interno del campo di Birkenau dove arrivano i convogli dei deportati. Si vede quindi un treno da poco arrivato. A bordo c'è un largo gruppo di ebrei ungheresi, provenienti in massima parte dal [[ghetto di Berehovo]].<ref>"[http://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/album_auschwitz/index.asp The Auschwitz Album]", [[Yad Vashem]].</ref> Tutto sembra avvenire con molta calma e ordine. Le porte dei vagoni si aprono e i prigionieri sono fatti scendere. Sono in massima parte donne, bambini e anziani (molti dei i giovani del ghetto erano già stati inviati al lavoro coatto in altri campi). I prigionieri si dispongono su due lati: a sinistra le donne con i bambini, sull'altro gli uomini (tra cui anche i bambini più grandi). In un angolo rimangono seduti o sdraiati per terra un gruppo di anziani che non appaiono in grado di camminare. Dapprima si compie le selezione nel gruppo delle donne, dal quale si distacca un piccolo numero di donne giovani senza bambini. Comincia quindi la selezione nel gruppo degli uomini. Le persone scelte come abili al lavoro (uomini e donne) vengono avviate al campo in due colonne distinte (tra di loro non si vedono né anziani né bambini). Il fotografo si sofferma adesso sulle persone (bambini con le loro madri, e anziani) che si incamminano lungo i binari ferroviari verso le camere a gas. Il gruppo compie un'ultima sosta sotto un boschetto nei pressi del crematorio. L'atmosfera è tranquilla. I prigionieri non sembrano coscienti di cosa li aspetti. Gli uomini anziani parlano tra loro mentre le donne e i bambini si rifocillano.
 
Il fotografo infine documenta i lavori nell'area denominata Canada, dove i beni lasciati dai prigionieri erano ordinati e divisi prima del loro trasporto in Germania. L'intero processo della selezione risulta quindi essere stato descritto, eccetto il momento dell'uccisione dei deportati nelle camere a gas.