Maria Luisa d'Asburgo-Lorena: differenze tra le versioni

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== Opere ==
[[File:2018 parma 035Teatro_Regio_(Parma)_2013-10-13.jpg|thumb|left|upright=0.9|Il [[Teatro Regio (Parma)|Teatro Regio di Parma]] (Teatro Ducale al tempo di Maria Luigia)]]
[[File:Ponte sul Taro.jpg|thumb|Ponte sul Taro|315x315px]]
Fin dall'inizio del suo governo Maria Luigia dimostrò di essere una sovrana illuminata. Si interessò subito, per esempio, in modo molto attento, della prevenzione e della lotta alle epidemie, con una serie di regolamenti del 4 marzo [[1817]] che dovevano servire a contrastare un'epidemia di tifo. Maria Luigia dedicò anche un particolare interesse alla condizione femminile e nel settembre del 1817 inaugurò l'Istituto di maternità e la Clinica Ostetrica Universitaria. Pensò anche ai malati di mente, che fece trasferire in un ambiente ampio e confortevole, chiamato l'Ospizio dei Pazzerelli, che fu ubicato in un convento cittadino. Dal [[1831]] curò predisposizioni per una eventuale epidemia di colera e quando questa arrivò nel giugno del [[1836]], ella l'affrontò coraggiosamente.<ref name="Schiel 351">Schiel, p. 351</ref> Maria Luigia visitava gli ammalati per confortarli e si inginocchiò accanto a quelli che, per mancanza di letti, erano stati deposti sui pavimenti dei corridoi.<ref name="Schiel 351"/> Nello stesso anno creò inoltre una [[Medaglia dei benemeriti della sanità pubblica|medaglia]] per premiare coloro che seppero contrastare l'epidemia attraverso consigli e provvedimenti. Per aiutare la città fece anche fondere la preziosa toilette d'argento dorato regalatole della città di Parigi per le nozze con Napoleone e ne ricavò 125.000 franchi. Alla fine l'epidemia fu debellata nel settembre dello stesso anno, con un totale di 438 morti.<ref>Herre, p. 238</ref>