Aviazione Navale: differenze tra le versioni

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L<nowiki>'</nowiki>'''Aviazione Navale''' è dal [[1956]] la [[Aviazione di marina|componente aerea]] della [[Marina Militare]], le cui origini risalgono al [[1913]], quando venne costituito ufficialmente il "[[Servizio Aeronautico]] della [[Regia Marina]]". Comprende circa 2.000 uomini e donne e 69 aeromobili. Gestita dal Comando delle Forzeforze Aereeaeree ([[COMFORAER]], guidato da un [[contrammiraglio]]), dipende dal [[Comando in capo della squadra navale]].
 
== Storia ==
LaLe storiaorigini della aviazione navale in [[Italia]] vienevengono fattafatte risalire al 1913, ma la sua storia moderna ebbe inizio un decennio dopo la fine della [[seconda guerra mondiale]], il 1º agosto [[1956]], quando alla [[Marina Militare]] vennero consegnati gli elicotteri [[Bell 47|AB-47G]] che costituirono il ''I Gruppo Elicotteri''elicotteri, con base all'eliporto allestito presso l'[[Arsenale Militaremilitare Marittimomarittimo di Augusta]].
=== Origini ===
{{Vedi anche|Servizio Aeronautico}}
Gli inizi di un'aviazione delladi marina risalgono ai primi anni del [[XX secolo]], quando alcuni ufficiali della [[Regia Marina]] cominciarono ad interessarsi alle prime possibili applicazioni di un mezzo aereo, prima per mezzoattraverso dei palloni frenati, successivamente con i [[dirigibile|dirigibili]] ed infine con la sperimentazione e l'uso dei primi [[aereo|aerei]].
 
[[File:Emblema centenario Aviazione Navale.jpg|thumb|left|Emblema del centenario dell'Aviazione Navale.]]
 
In questa fase pionieristica emerse la figura del [[sottotenente di vascello]] [[Mario Calderara]], che nel [[1909]] prese alcune lezioni di volo da [[Wilbur Wright]], in visita in [[Italia]], conseguendo sul campo il brevetto di pilota ed ottenendo nel [[1910]] il comando della prima scuola di volo italiana, ubicata all'aeroporto romano di [[Aeroporto di Roma-Centocelle|Centocelle]].<ref>{{Cita web|http://www.elicotterienavi.com/aeromobili/STORIA1.HTM|Storia dell'Aviazione Navale Italiana|20 ottobre 2008}}</ref> Altra figura emergente di questa fase pionieristica fu quella del [[tenente di vascello|capitano]] del [[Genio navale]] [[Alessandro Guidoni]] il cui nome è legato anche ad una serie di progetti, in particolare modo quello delle "Navi Hangar".
 
Nel giugno del [[1913]], con decreto ministeriale venne costituito ufficialmente il "''Servizio Aeronauticoaeronautico della Regia Marina''" e il successivo 20 luglio venne nominato [[Capo di stato maggiore della Marina|capo di stato maggiore della Regia Marina]], l'[[ammiraglio]] [[Paolo Thaon di Revel]], sostenitore dell'Aviazione Navale, che diede un notevole impulso allo sviluppo e al potenziamento del settore. La Marina commissionò anche la costruzione di una base aerea per idrovolanti, l'[[idroscalo di Orbetello]].
 
Con l'evolversi dello sviluppo, il mezzo aereo venne ritenuto indispensabile per una più completa condotta delle operazioni in mare. eVenne vennequindi a profilarsi l'esigenza di poter disporre di unità navali appositamente attrezzate al fine di usufruire al meglio delle potenzialità dei velivoli e per questo motivo, sin dal [[1912]], vennero poi effettuate anche le prime prove relative alla sistemazione di aerei a bordo di unità navali con idrovolanti di tipo Curtiss, impiegati sulla [[corazzata]] ''[[Dante Alighieri (nave da battaglia)|Dante Alighieri]]'', prima nave ad imbarcare inun [[idrovolante]]. e inIn via sperimentale vennero dotati di idrovolanti anche gli [[Incrociatore corazzato|incrociatori corazzati]] [[Amalfi (incrociatore)|''Amalfi'']] e [[San Marco (incrociatore)|''San Marco]]. In seguito alle esperienze fatte la Regia Marina decise di trasformare l'[[incrociatore protetto]] ''[[Elba (incrociatore)|Elba]]'' in [[nave appoggio idrovolanti]], con la rimozione dell'intero armamento principale e la costruzione di ricoveri, per alloggiare 3/4 idrovolanti del tipo Curtiss "Flying Boat", da calare in mare per il decollo e recuperare al termine del volo tramite dei verricelli L'aviorimessa era chiusa ai lati da teloni e poteva ospitare due aerei, mentre gli altri dovevano restare sulla piattaforma. La dotazione aerea era completata da un pallone frenato a bordo, mentre non era stato possibile ricavare uno spazio sufficiente per allestire una adeguata officina. L'Elba entrò in servizio come nave appoggio idrovolanti nel giugno [[1914]].
 
A seguito delle esperienze fatte, la Regia Marina decise di trasformare l'[[incrociatore protetto]] ''[[Elba (incrociatore)|Elba]]'' in [[nave appoggio idrovolanti]], con la rimozione dell'intero armamento principale e la costruzione di ricoveri per alloggiare alcuni idrovolanti del tipo Curtiss "Flying Boat", da calare in mare per il decollo e recuperare al termine del volo tramite dei verricelli. L'aviorimessa era chiusa ai lati da teloni e poteva ospitare due aerei, mentre gli altri dovevano rimanere sulla piattaforma. La dotazione aerea era completata da un pallone frenato a bordo, mentre non era stato possibile ricavare uno spazio sufficiente per allestire una adeguata officina. L'''Elba'' entrò in servizio come nave appoggio idrovolanti nel giugno [[1914]].
L'idrovolante [[Curtiss Model F]] (classificato genericamente come "Flying Boat", battello volante), derivazione del precedente modello del [[1912]], entrò a far parte, agli inizi del [[1914]] della componente di volo della [[Dante Alighieri (nave da battaglia)|corazzata ''Dante Alighieri'']], degli [[incrociatore|incrociatori]] ''[[Amalfi (incrociatore)|Amalfi]]'', ''[[San Marco (incrociatore)|San Marco]]'' e dalla [[nave appoggio idrovolanti]] ''[[Elba (incrociatore)|Elba]]'',<ref>{{Cita web|http://www.elicotterienavi.com/aeromobili/appendice_uno.HTM|L'aviazione navale italiana - Idrovolante Curtiss "Flyng Boat"|3 maggio 2011}}</ref>
 
L'idrovolante [[Curtiss Model F]] (classificato genericamente come "Flying Boat", battello volante), derivazione del precedente modello del [[1912]], entrò a far parte, agli inizi del [[1914]], della componente di volo della [[Dante Alighieri (nave da battaglia)|corazzata ''Dante Alighieri'']], degli [[incrociatore|incrociatori]] ''[[Amalfi (incrociatore)|Amalfi]]'', ''[[San Marco (incrociatore)|San Marco]]'' e dalla [[nave appoggio idrovolanti]] ''[[Elba (incrociatore)|Elba]].'',<ref>{{Cita web|http://www.elicotterienavi.com/aeromobili/appendice_uno.HTM|L'aviazione navale italiana - Idrovolante Curtiss "Flyng Boat"|3 maggio 2011}}</ref>
A queste unità ne venne affiancata un'altra, la nave mercantile Quarto, che venne acquistata della [[Regia Marina]] nel gennaio [[1915]] e ribattezzata ''[[Europa (nave appoggio idrovolanti)|Europa]]'', i cui lavori di trasformazione vennero realizzati in pochi mesi all'[[Arsenale Militare Marittimo della Spezia|Arsenale di La Spezia]] con la nave che venne consegnata alla Regia Marina in prossimità dello scoppio del primo conflitto mondiale. Al termine dei lavori la nave era in grado di imbarcare quattro idrovolanti di medie dimensioni [[Macchi M.5]].
 
A queste unità ne venne affiancata un'altra, la nave mercantile ''Quarto'', che venne acquistata della [[Regia Marina]] nel gennaio [[1915]] e ribattezzata ''[[Europa (nave appoggio idrovolanti)|Europa]].'', i cuiI lavori di trasformazione di tale unità vennero realizzati in pochi mesi all'[[Arsenale Militare Marittimo della Spezia|Arsenale di La Spezia]], con la nave che venne consegnata alla Regia Marina in prossimità dello scoppio del primo conflitto mondiale. Al termine dei lavori la nave era in grado di imbarcare quattro idrovolanti di medie dimensioni [[Macchi M.5]].
 
=== Prima guerra mondiale ===
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Il 24 maggio 1915, all’entrata in guerra dell’Italia, il Servizio Aeronautico della Regia Marina era così organizzato:
*3 Aeroscali per dirigibili a Ferrara (oggi [[Aeroporto di Ferrara-San Luca]]), Jesi e Campalto;
*Stazione Idrovolantiidrovolanti di Venezia con due aviorimesse (Sant’Andrea a Punta Sabbioni) con sei aerei di tipo diverso;
*Stazione Idrovolantiidrovolanti di [[Porto Corsini]] con quattro aerei [[Morane-Borel]];
*Stazione Idrovolantiidrovolanti di Pesaro con due Flying Boats Curtiss;
*Scuola di aviazione di Taranto con quindici aerei Curtiss;
*Nave appoggio idrovolanti “ELBA”''Elba'' a Brindisi con due Idrovolanti Curtiss.<ref>{{Cita web|http://www.marina.difesa.it/uominimezzi/aeromobili/Pagine/PrimaGM.aspx|13 luglio 2017}}</ref>
 
QuindiLa laRegia Marina aveva quindi a disposizione una trentina di idrovolanti, (ma nessuno di essi era impiegabile con finalità belliche), e due dirigibili, e disponeva di 12 piloti di prima linea.
[[File:SIAI S.8.jpg|thumb|Un idrovolante [[SIAI S.8]] della Regia Marina nel 1918]]
 
DopoCon che un Regioregio decreto del 7 settembre [[1916]] aveva posto il Servizio Aeronautico della Regia Marina, inteso come [[unità militari aeree|unità militare aerea]], venne posto alle dipendenze del [[Ministero della guerra del Regno d'Italia|Ministero della Guerraguerra]], cosa che provocò le dimissioni dell'ammiraglio Thaon di Revel,. laLa successiva mancata attuazione del decreto stesso fece però ritornare sulle sue posizioni l'ammiraglio, che riprendendo così il controllo della situazione, portò il Servizio Aeronautico ad un livello di tutto rispetto. Per dare un ricovero ai [[dirigibili]] che avevano il compito di avvistare i [[sommergibile|sommergibili]] che tentavano di transitare attraverso lo [[stretto di Messina]] venne anche costruito l'[[Hangar dirigibili Augusta|hangar dirigibili]] di [[Augusta (Italia)|Augusta]] che, tuttavia, venne ultimato solo nel [[1920]], quando ila conflitto era finitoterminato.
 
Nell'ottobre del 1918 la Regia Marina disponeva di quattro squadriglie con i biplani [[Caproni Ca.44|Ca.44 (Ca.5)]], da 600&nbsp;CV, ed i grandi triplani [[Caproni Ca.40|Ca.40 (Ca.4)]] da 1&nbsp;200&nbsp;CV, con un carico bellico di 3&nbsp;000&nbsp;kg, per un peso totale di 6&nbsp;500&nbsp;kg.
 
Durante il conflitto il ''Servizio Aeronautico'' perse 121 uomini, ottenendo 405 decorazioni, tra cui due [[Medaglia d'oro al valor militare|medaglie d'oro al valor militare]],<ref>{{Cita web|http://www.elicotterienavi.com/aeromobili/STORIA3.HTM|L'aviazione navale - 1° conflitto mondiale|22 ottobre 2008}}</ref> iconferite ai [[tenente di vascello|tenenti di vascello piloti]] Giuseppe Garassini Garbarino ed [[Eugenio Casagrande]].<ref>{{Cita web|http://www.marina.difesa.it/aeromobili/Storia01-02.asp|Storia dell'aviazione navale italiana - 1° conflitto mondiale|22 ottobre 2008}}</ref>
 
=== Primo dopoguerra ===
Al termine del conflitto, nel 1920, lo stesso [[Monarca|re]] [[Vittorio Emanuele III]] attribuì ufficialmente al Servizio Aeronautico della Regia Marina la denominazione di "''Forza Aerea della Regia Marina''", concedendole la [[bandiera di guerra]] che venne subito insignita della [[Valor militare|medaglia d'argento al valor militare]] "''per l'intensa attività svolta con onore durante tutto il corso della Prima guerra mondiale''" .{{Senza fonte}}.
 
Nel [[1923]] la nave da trasporto delle [[Ferrovie dello Stato]] "''Città di Messina"'', appena varata, venne incorporata nella Regia Marina per fornire supporto logistico agli idrovolanti in dotazione alle navi da battaglia ed agli incrociatori, con compiti di nave officina per l'assistenza e la riparazione degli aerei e nel contempo per trasportarli presso le squadre navali cui fornire supporto. I lavori di trasformazione, effettuati presso il [[Arsenale Militare Marittimo della Spezia|Regio Arsenalearsenale della Spezia]], iniziarono il 24 gennaio [[1925]] e la nave ribattezzata ''[[Giuseppe Miraglia (nave appoggio idrovolanti)|Giuseppe Miraglia]]'' entrò in servizio il 1º novembre [[1927]].
[[File:Ro43Idro.jpg|thumb|Un [[IMAM Ro.37|Ro.43]] in decollo dalla superficie marina.]]
Nel [[1923]] veniva costituita la [[Regia Aeronautica]] quale terza forza armata, mentre la Forza Aereaaerea della Regia Marina mantenne inizialmente la propria autonomia.
 
Dalla seconda metà degli [[anni 1920|anni venti]] la Regia Marina valutò l'opportunità di dotare le sue maggiori unità di velivoli di supporto per permettere il lancio degli aerei con la nave in moto, anche in presenza di onde di altezza tale da non permettere il decollo dalla superficie del mare. venneroVennero installate delle catapulte, che erano delle strutture a traliccio, brandeggiabili o fisse, sulle quali scorreva un carrello di lancio al quale era fissato l'aereo, con il carrello che veniva accelerato mediante l'immissione di aria compressa all'interno di appositi cilindri di espansione. Dopo una serie di prove con vari vari idrovolanti, o progettati per uso civile come i [[Macchi M.18]], o i più specifici come i [[Piaggio P.6]] e i [[CANT 25]], la scelta negli [[anni 1930|anni trenta]] venne adottato il più moderno idrovolante da [[Aereo da ricognizione|ricognizione marittima]] [[IMAM Ro.43]], biplano biposto a galleggiante centrale in legno, che pur non essendo dotato di brillanti doti marine raggiungeva i 300 [[Chilometro orario|km/h]] e con circa 1.000 [[Chilometro|km]] di autonomia,.<ref>{{cita web |1=http://www.regiamarina.net/arsenals/planes_it/naval_aviation/naval_aviation_it.htm#Specifiche%20Tecniche |2=L'aviazione Navale Italiana |3=24-10-2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080324180256/http://www.regiamarina.net/arsenals/planes_it/naval_aviation/naval_aviation_it.htm#Specifiche%20Tecniche |dataarchivio=24 marzo 2008 |urlmorto=sì }} di Sebastiano Tringali.</ref> cheEsso divenne la dotazione standard per tutte le maggiori unità della Marina e, le cui ali potevano essere ripiegate all'indietro per permettere il ricovero degli aerei sulle navi.
=== Assorbimento nella Regia Aeronautica ===
Intanto con unaCon legge, delnel [[1931]], la Forza Aerea della Regia Marina venne messaposta sotto lealle dipendenze di un generale della Regia Aeronautica, con gli ufficiali piloti della Regia Marina chiamati a svolgere funzioni di Osservatore dall'Aeroplanoaeroplano, compito che continueranno a svolgeremanterranno anche quando una legge del [[1937]] assegnò definitivamente tutti i velivoli aerei militari alla [[Aviazione Ausiliaria per la Marina]] della Regia Aeronautica.
 
=== Seconda guerra mondiale ===