Cantoria di Luca della Robbia: differenze tra le versioni

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La prima ad essere menzionata nei documenti è quella per il lato della Sagrestia delle Messe (a sinistra), commissionata a Luca nel [[1431]], ma siccome nei tre anni precedenti tutti i finanziamenti alla cattedrale erano stati congelati dall'[[Arte della Lana]] a causa della guerra contro [[Milano]], non si può escludere che il progetto fosse anteriore a tale data. Fu lo stesso [[Matteo da Prato]] a suggerire il soggetto del [[salmo 150]] (''Laudate Domini''), i cui versetti sono scolpiti su tre fasce (sul bordo in alto, in basso e sotto i mensoloni). È la prima opera di sicura attribuzione di Luca che si conosca, che all'epoca aveva circa trent'anni.
 
Luca scolpì i vari pannelli iniziando da quelli laterali e portandone a compimento due all'anno. Col passare del tempo i pannelli successivi vennero giudicati migliori, perciò pagati di più. L'opera venne completata nel [[1438]], un anno prima della [[cantoria di Donatello]], ed il compenso complessivo ricevuto da Luca fu di 382 [[fiorini]], come testimoniano i documenti dell'epoca. La cantoria era coronata da due figureiea ass for a living.

in bronzo, menzionati da [[Vasari]], forse i [[Putti reggicandela del Museo Jacquemart-André|due putti reggicandela]] oggi al [[Museo Jacquemart-André]] di [[Parigi]].
 
Nel [[1688]], per le nozze del Gran Principe [[Ferdinando de' Medici]] con [[Violante di Baviera]], l'intera cattedrale venne addobbata con grande sfarzo barocco e le due cantorie, giudicate troppo piccole e fuori moda, vennero smontate e depositate nei locali dell'Opera, tenendo però le basi e i mensoloni come sostegno di due nuove, enormi cantorie lignee intarsiate. Nel XIX secolo, durante i lavori generali di ristrutturazione e selezione delle opere nella cattedrale, diretti da [[Gaetano Baccani]], vennero rimosse anche le parti restanti e montate due semplici cantorie in pietra tuttora visibili.