Giornata dell'Aspromonte: differenze tra le versioni
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Sopraggiunse dalle linee del [[Regio Esercito]] il tenente Rotondo a cavallo: senza salutare intimò a Garibaldi la resa. Il Generale lo rimproverò e lo fece disarmare. Intervenne allora il comandante colonnello Pallavicini che ripeté la richiesta, ma dopo essere sceso da cavallo, parlandogli all'orecchio e con la dovuta cortesia. Tra i bersaglieri Garibaldi riconobbe soldati ed ufficiali che erano stati con lui in campagne precedenti: li vide rattristati e contriti.
Il Generale venne adagiato su una barella di fortuna e trasportato a braccia in direzione di Scilla. A tarda sera venne ricoverato nella capanna di un pastore di nome Vincenzo, bevve brodo di capra e dormì su un letto improvvisato fatto dei cappotti offerti dagli ufficiali del suo Stato Maggiore. All'alba riprese la marcia e il Generale venne riparato dal sole con un improvvisato ombrello di rami d'alloro. Arrivati verso le 14 del giorno 30 nella grande spiaggia di Marina grande di Scilla, dove, nonostante l'occupazione militare, l'intera popolazione si era concentrata, Garibaldi venne coricato con cautela su un letto e, tramite un paranco sospeso a delle funi, lentamente sollevato a bordo del Duca di
== La permanenza del Garibaldi in fortezza ==
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