Guerra dei cent'anni: differenze tra le versioni

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Davanti a un tale potere, il nuovo re di Francia, Filippo II Augusto decise di combattere gli Inglesi per allargare il proprio dominio.<br />
I figli di Enrico II, [[Riccardo Cuor di Leone]] poicui succedutosuccesse dapoi [[Giovanni senza terra|Giovanni senza Terra]], combatterono in [[Normandia]] e nel sud-ovest della Francia per difendere i possedimenti inglesi dalle mire di [[Filippo Augusto]] ma Giovanni fu finalmente sconfitto e il re francese recuperò la maggior parte dei possedimenti inglesi in Francia, in particolare la Normandia; di fronte al malcontento dei nobili Giovanni senza terra fu costretto a cedere notevoli poteri al [[Parlamento d'Inghilterra|Parlamento]] emanando la ''[[Magna Charta]]'' ([[1215]]). Nel corso del XIII secolo, gli Inglesi, sempre padroni dell'Aquitania (per il possedimento della quale dovevano prestare fedeltà al re di Francia), intrapresero nuove operazioni militari in Francia ma furono sconfitti, come alla battaglia di Taillebourg nel [[1234]].
 
Nei cinquant'anni precedenti lo scoppio della guerra dei cent'anni [[Edoardo I d'Inghilterra|Edoardo I]] intraprese campagne di conquista in [[Galles]] ed in [[Scozia]], sottomettendoli. Gli scozzesi, tuttavia, guidati da [[William Wallace]] e da [[Roberto II di Scozia|Robert Bruce]] si ribellarono e sconfissero le truppe di Edoardo II nella [[battaglia di Bannockburn]] ([[1314]]). Il Galles, invece, grazie a un'opera massiccia di fortificazioni fu mantenuto saldamente in mano inglese. Queste due guerre contribuirono a formare quegli arcieri che permisero all'Inghilterra di dominare i campi di battaglia nella prima fase della guerra dei cent'anni.
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Dopo la deposizione di re Riccardo II nel 1399 (morto l'anno successivo), e la fine della dinastia dei [[Plantageneti]] salì al trono d'Inghilterra il primo dei [[Casato dei Lancaster|Lancaster]] (la dinastia da cui prende il nome la terza ed ultima fase della lunga guerra): [[Enrico IV d'Inghilterra|Enrico IV]]. Enrico fece un'apparizione del tutto breve poiché salì al trono già molto anziano e governò durante il periodo di tregua che divide la ''Fase Carolina'' dalla ''Fase dei Lancaster''. Il popolo mal sopportava il nuovo re perché aveva avuto in passato screzi ''familiari'' con il beneamato dal popolo Riccardo II che in un momento addirittura lo esiliò. Alla morte di Enrico IV (1413), il testimone passò ad [[Enrico V d'Inghilterra|Enrico V]], suo primogenito.
 
Intanto sull'altra sponda della [[La Manica|Manica]] anche i francesi passarono, anche se brevemente, da una dinastia ad un'altra: difatti [[Carlo VI di Francia|Carlo VI]] non poté più regnare poiché malato probabilmente di [[schizofrenia]]; a quel punto salì al trono anche se non legalmente [[Filippo II di Borgogna]]. [[Luigi di Valois]], duca d'[[Orléans]] nonché fratello di Carlo VI, duellò per la corona con Filippo II: alla fine l'ebbe vinta ma la battaglia non finì qui. Ciò fece scaturire l'un odio reciproco tra le due dinastie che sarebbe durato vari secoli. Quindi l'erede legittimo della corona di Francia divenne il figlio di Carlo VI: [[Carlo VII di Francia|Carlo VII]].
 
[[File:Agincour.JPG|thumb|Battaglia di Azincourt]]
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<span style="color:blue">---</span> Viaggio di Giovanna d'Arco verso Reims nel 1429|272x272px]]
 
Quando tutto sembrava perduto una giovane contadina [[lorenese]], [[Giovanna d'Arco]], si recò dal [[Delfino di Francia|Delfino]] Carlo dichiarandosi inviata da Dio per risollevare le sorti del regno di Francia ([[1429]]). La ragazza sosteneva di essere stata spinta ad agire in prima persona per il bene della Francia dalle voci dell'[[arcangelo Michele]] e delle [[Caterina d'Alessandria|sante Caterina d'Alessandria]] e [[Santa Margherita di Antiochia|Margherita d'Antiochia]]. Sebbene gli storici inglesi minimizzino il ruolo che ella ebbe nello svolgersi degli eventi, èresta tuttaviail impossibile ignorarefatto che da quel momento in poi la guerra registròsembrò registrare una svolta di non poco conto. Le truppe del delfino infatti guidate da Giovanna ruppero l'[[assedio di Orléans]] (da tale impresa derivò il soprannome di "Pulzella d'Orléans") infliggendo una pesante sconfitta alle forze inglesi e portando alle stelle il morale dei francesi che imbaldanziti sconfissero una seconda volta l'esercito del Bedford nella [[battaglia di Patay]] e riuscirono a liberare tutti i territori occupati fino a Reims, dove [[Carlo VII di Francia|Carlo VII]] si fece incoronare.
 
Mentre persecondo Giovanna sarebbe stato opportuno continuare la guerra fino alla totale cacciata degli inglesi, il sovrano preferì intavolare delle trattative col nemico. La ''Pulzella'' allora continuò le proprie spedizioni fino a quando nel [[1430]] fu catturata dai [[Borgognoni]] a [[Compiègne]] e consegnata agli inglesi per 10.000 [[Livre tournois|lire tornesi]],<ref>{{Cita libro|autore = Michel Caffin de Merouville|titolo = Le beau Dunois et son temps|anno = 2003|editore = Nouvelles Éditions Latines|città = Parigi|isbn = 2-7233-2038-3|p = 222}}</ref> processata per [[eresia]] e infine condannata a morte ([[1431]]) senza che apparentemente Carlo VII intervenisse. La figura di Giovanna fu riabilitata solamente al termine della guerra (1456), per diventare un personaggio leggendario della storia francese e uno dei simboli più significativi della Francia monarchica e cristiana. Con la [[Rivoluzione francese]] del [[1789]] anche questa immagine, come tantissime altre dell'''Ancien Régime'', sarà spazzata via o perlomeno oscurata dai nuovi simboli della rivoluzione. Nel [[1920]] (a 489 anni di distanza dalla sua morte) Giovanna d'Arco fu canonizzata da [[papa Benedetto XV]] e nello stesso anno la Francia le dedicò una festa nazionale tuttora in vigore.
 
=== Pace di Arras e fine delle ostilità ===