Anticlericalismo: differenze tra le versioni

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L'anticlericalismo teorizzato dai politici e intellettuali messicani era in realtà il prodotto di dibattiti e congressi internazionali, importati attraverso intellettuali stranieri come la spagnola [[Belén de Sárraga]], che già nel [[1912]] aveva effettuato giri di conferenze con l'aiuto del governo di [[Francisco Madero]].<ref>Josué Bustamante González, ''Rumbos Nuevos: El anticlericalismo como instrumento de identidad nacional en México, 1923-1928'', Xalapa, 2012, p. 17</ref> Negli anni Dieci e Venti l'anticlericalismo messicano divenne l'ideale delle ''élite'' politiche e intellettuali di stampo liberale, che lo proposero al pubblico come parte del cammino verso la modernità e il progresso.<ref>Josué Bustamante González, ''Rumbos Nuevos: El anticlericalismo como instrumento de identidad nacional en México, 1923-1928'', Xalapa, 2012, p. 18</ref>
 
Nel [[1923]] gli anticlericali messicani si organizzarono in una federazione, che riuniva dodici comitati locali.<ref>Josué Bustamante González, ''Rumbos Nuevos: El anticlericalismo como instrumento de identidad nacional en México, 1923-1928'', Xalapa, 2012, p. 73</ref> Tra gli ideologi più influenti della federazione vi erano la stessa Belén de Sárraga, che aveva già alle spalle esperimenti di aggregazione anticlericale a [[Malaga]] e in [[Cile]] e l'intellettuale [[Camilo Arriaga]]. La federazione aveva profondi legami sia con l'[[esercito messicano|esercito]] sia con la [[massoneria]], ma anche con le [[femminismo|femministe]].<ref>Josué Bustamante González, ''Rumbos Nuevos: El anticlericalismo como instrumento de identidad nacional en México, 1923-1928'', Xalapa, 2012, pp. 74-82</ref> Alla fine degli anni venti il Messico è divenuto un rifugio e un luogo di incontro per intellettuali anticlericali, come i venezuelani [[Salvador de la Plaza]], che dirigeva ''El Bonete''<ref>Giuseppe D'Angelo, [https://books.google.it/books?id=CN-GDwAAQBAJ ''Salvador de la Plaza: Un intellettuale dimenticato''], Edizioni Paguro, 2017, ISBN 8899509514, p. 62</ref> e [[Carlos León]]<ref>{{es}} Sebastián Rivera Mir, [https://www.academia.edu/24594146/CENTRO_DE_ESTUDIOS_HISTORICOS ''Militantes radicales de la izquierda latinoamericana en México, 1920-1934. Prácticas políticas, redes y conspiraciones''], México, 2014, p. 45</ref>.
 
Gli scopi della federazione erano dichiarati nei suoi statuti: innanzitutto propugnava la riforma della scuola e l'attuazione degli articoli della Costituzione in materia religiosa; dal punto di vista economico si dichiarava a favore delle classi subalterne, ''campesinos'', ''indios'' e operai e in ultimo si dichiarava a favore della [[ricerca scientifica]].<ref>Josué Bustamante González, ''Rumbos Nuevos: El anticlericalismo como instrumento de identidad nacional en México, 1923-1928'', Xalapa, 2012, pp. 83-87</ref>