Fiat C.R.42: differenze tra le versioni

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Diversi piloti della RAF divennero "assi" proprio ai danni degli italiani in Nordafrica. Come il sudafricano [[Marmaduke Pattle|Marmaduke "Pat" Pattle]], uno dei più grandi assi Alleati. Pattle diventò un asso in Nordafrica, grazie ai ripetuti abbattimenti di biplani Fiat (10 dei 26 aerei italiani da lui distrutti). Abbattuto però il 4 agosto da Franco Lucchini, ma riuscito a salvarsi, Pattle tornò quattro giorni dopo per riscattare la sconfitta subita e alla testa di una formazione di tredici Gladiator piombò su ventisette C.R.42 e [[IMAM Ro.37|Ro.37]] (secondo altri autori: 16 C.R.42, del 9º e 10º Gruppo, 4º Stormo, che – a intervalli regolari – pattugliavano il triangolo [[el-Adem]], [[Sidi Omar]] ed [[El Gobi]]), dichiarando 9 (due caduti sotto i colpi di Pattle) Fiat abbattuti e 9 probabili.<ref>{{Cita|Laddie|}}.</ref> Secondo altri autori, la RAF rivendicò l'abbattimento di 13-16 Fiat. Gli aerei italiani distrutti, in realtà, furono solo quattro. Altrettanti furono costretti a compiere degli atterraggi di emergenza, ma due di questi vennero in seguito recuperati. A loro volta, i britannici persero due Gladiator. Sorprendentemente, la squadriglia più colpita fu proprio la [[73ª Squadriglia]], l'unità di ''élite'' del 4º Stormo, vista la presenza, nei suoi ranghi, di piloti membri dell'ultima pattuglia acrobatica nazionale (come [[Enrico Dallari]], [[Valerio De Campo]] e [[Vittorio Pezzè]]).<ref name=autogenerato2>{{Cita web |url=http://surfcity.kund.dalnet.se/commonwealth_pattle.htm |titolo=Commonwealth biplane fighter aces - Marmaduke Thomas St John ‘Pat’ Pattle |autore=Håkan Gustavsson |editore=Håkans aviation page: Biplane Fighter Aces from the Second World War |data=6 marzo 2012 |lingua=en |accesso=18 marzo 2011}}</ref>
 
Questo combattimento mise in piena luce i punti di vantaggio del Gladiator rispetto al C.R.42, in particolare la presenza della radio, che poteva permettere attacchi coordinati e che in questo caso era stato cruciale per ottenere l'iniziale vantaggio della sorpresa, ma anche una globale superiorità del velivolo britannico nelle prestazioni a bassa quota. Inoltre il Gladiator mostrò un'altra interessante caratteristica: una marcata superiorità nella manovrabilità orizzontale rispetto al C.R.42. I piloti britannici infatti dichiararono di non aver avuto problemi ad inseguire gli italiani in virata e nelnello sottrarsisfuggire, sempre virando, agli inseguimenti degli italiani che – se attaccati – invariabilmente tentavano dei [[looping]] per sottrarsi all'attacco.<ref name=autogenerato2 /> Dimostrazione di questo fu il ''Flight officer'' Vernon Crompton Woodward, un canadese in forza al 33º Squadron, che divenne in poche settimane un "asso" ai danni della Regia Aeronautica. Dopo aver abbattuto tre C.R.32 nella seconda metà del giugno 1940, Woodward "il 24 luglio abbatteva un Fiat C.R.42 e ne dichiarava uno probabile"<ref name=Forgotten>{{Cita|Jackson|}}.</ref>. Il giorno seguente, mentre era di pattuglia col sergente Slater, i due Gladiator furono attaccati da una dozzina di C.R.42 che piombarono loro addosso col sole alle spalle. L'attacco degli italiani andò a vuoto e Woodward e Slater furono loro addosso e in poco tempo abbatterono tre C.R.42, rivendicandone uno a testa, e abbattendo il terzo in collaborazione. A dicembre, passato sull'[[Hawker Hurricane]], Woodward registrò, sempre nei confronti dei C.R.42, sei abbattimenti certi, un altro probabile e quattro velivoli danneggiati.
 
In Nordafrica, tuttavia, grazie all'abilità dei piloti e alla sua maneggevolezza il C.R.42 riuscì a fronteggiare anche monoplani più veloci ed armati.<ref name="Boyne 1997, p. 149"/> Il 31 ottobre, i "Falco" ottennero le prime vittorie confermate ai danni dei caccia monoplani della Hawker. Durante la grande battaglia aerea sulla stazione di [[Marsa Matruh]], il sergente maggiore Davide Colauzzi e il sergente Mario Turchi della 368ª Squadriglia, di scorta a uno stormo di [[Savoia-Marchetti S.M.79]], attaccarono tre Hurricane del 33º Squadron e abbatterono il ventiseienne canadese ''Flying officer'' Edmond Kidder Leveille, che morì a causa dell'incompleta apertura del paracadute, e il ''Flying officer'' Perry St Quintin che fu costretto ad effettuare un atterraggio forzato a [[Qasaba]], con il serbatoio del carburante bucato dai colpi dei C.R.42.<ref>{{Cita web |url=http://surfcity.kund.dalnet.se/italy_martinoli.htm |titolo=Italian biplane fighter aces - Teresio Martinoli |autore=Håkan Gustavsson |editore=Håkans aviation page: Biplane Fighter Aces from the Second World War |data=5 marzo 2012 |lingua=en |accesso=18 marzo 2011}}</ref> Il 14 dicembre 1940, a 40 chilometri ad ovest di Bardia, una formazione di Hurricane del [[No. 274º Squadron|274º Squadron]] guidata dallo ''[[Gradi della Royal Air Force|Squadron leader]]'' [[Patrick Dunn]], attaccò un gruppo di Fiat C.R.42 del 13º Gruppo di scorta a Savoia-Marchetti S.M.79 in azione contro truppe britanniche. Gli Hurricane ingaggiarono un duello con i Fiat, ma vennero subito superati in maneggevolezza e ne vennero abbattuti, secondo le dichiarazioni dei piloti italiani, quattro. In realtà l'unica vittoria aerea, attribuita al pilota sergente Baldin (il cui aereo fu pesantemente danneggiato), fu quella ai danni dello ''Squadron leader'' Dunn, che fu colpito e dovette compiere un atterraggio di emergenza. La RAF, da parte sua, rivendicò cinque "Falchi" distrutti, ma in realtà nessun Fiat venne abbattuto.<ref>{{Cita web |url=http://surfcity.kund.dalnet.se/italy_baldin.htm |titolo=Italian biplane fighter aces - Filippo Baldin |autore=Håkan Gustavsson |editore=Håkans aviation page: Biplane Fighter Aces from the Second World War |data=1º novembre 2009 |lingua=en |accesso=18 marzo 2011}}</ref> Fatti del genere costrinsero i piloti degli Hurricane ad adottare le tattiche che i piloti dei [[Messerschmitt Bf 109]] impiegavano contro di loro – evitare le mischie ed attaccare con improvvise puntate in picchiata.<ref name="Boyne 1997, p. 149"/>