Concilio di Nicea I: differenze tra le versioni

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Con il Concilio, Costantino auspicava che fosse chiarito, una volta per tutte, un [[dogma]] (verità di fede) riguardo a una diatriba sorta in un primo momento intorno a una questione cristologica, ma le cui conseguenti lacerazioni teologiche avevano effetto anche sulla pace dell'impero, di cui egli si riteneva il custode. Siccome la disputa ariana nacque e coinvolse le Chiese d'Oriente, di lingua greca, la rappresentanza latina al concilio fu ridotta: il papa [[papa Silvestro I|Silvestro]] fu rappresentato da due preti (questa prassi divenne costante anche nei concili successivi). Più in generale, gli ecclesiastici presenti (il cui numero è stato ben presto fissato in 318 dalla tradizione) erano tutti orientali tranne cinque: [[Marco di Calabria]] dall'Italia, [[Cecilio di Cartagine]] dall'Africa, [[Osio di Cordova]] dalla Spagna, [[Nicasio di Digione]] dalla Gallia, [[Domno di Stridone]] dalla provincia danubiana.
 
Il Concilio si svolse nel palazzo imperiale dal 19 giugno al 25 luglio del [[325]]<ref>G. Gharib, E. Toniolo, ''Testi mariani del primo Millennio'', Città Nuova, Roma, 2001</ref> e gli ecclesiastici furono spesati nel viaggio come se fossero stati funzionari di Stato. Il documento conclusivo venne firmato prima dal rappresentante imperiale Osio di Cordova, e poi dai rappresentanti del papa. Nonostante la presenza di [[Ario]] e soprattutto di [[Eusebio di Nicomedia]],<ref>Secondo la tradizione, Eusebio era così vicino all'imperatore che questi accettò di farsi battezzare da lui in punto di morte.</ref> la maggioranza fu contraria alle loro idee. Infatti il comportamento dei due, per nulla conciliante, indispose la fazione moderata che votò contro di loro. Il clima conciliare niceno fu a dir poco turbolento; il dibattito sulle tesi di Ario degenerò a tal punto che [[San Nicola di Bari]] avrebbe preso a schiaffi l'eresiarca e [[San Claudio di Capadoccia]] lo avrebbe demonizzato.<ref>Il primo a parlare dello schiaffo ad Ario sembra sia stato [[Pietro de' Natali|Pietro de Natalibus]] nel suo ''Catalogus sanctorum et gestorum eorum ex diversis voluminibus collectus'', Lugduni 1508 (scritto dal 1369 al 1372)</ref>
 
== Organizzazione del concilio ==