Chrysler Building: differenze tra le versioni

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====Il ''Cloud Club''====
Nel [[1930]] aprì ''Cloud Club'', un esclusivo ristorante e [[piano-bar]] a ingresso selezionato che aveva sede al 66°, 67° e 68° piano e gestito dalla [[Texaco]] che, affittando ben quattordici piani nel Chrysler Building stesso, era uno dei più importanti locatari dell'edificio. All'epoca della sua apertura il ''Cloud Club'' contava trecento associati tra cui Walter P. Chrysler e i più eminenti esponenti dell'industria americana del tempo come: Jack Frye, Edward Francis Hutton, Condé Montrose Nast, Juan Trippe e Gene Tunney.<ref name="A" />
 
L'ingresso al ''Cloud Club'' era al 66° piano, alla base della cuspide. Gli ambienti erano completamente arredati in stile déco, con colonne in granito dotate di capitelli in vetro che ospitavano lampade che diffondevano luce soffusa. I soffitti erano a volta, un grande dipinto murale incorniciato da una ''boiserie'' déco troneggiava nella la sala da pranzo principale che contava 30 posti e occupava il lato sud del 67° piano; sul lato nord invece vi era la sala da pranzo privata di Walter P. Chrysler affacciata su [[Central Park]] e caratterizzata da ''moquette'' e soffitto rossi con pareti nere e decorazioni metalliche antropomorfe che raffiguravano operai al lavoro. Il ''Cloud Club'' contava anche una sala privata destinata ai dirigenti della Texaco e altre sale minori al 68° piano decorate con differenti tipi di tappezzeria o decorazioni murali dipinte, un salone di bellezza con parrucchiere, barbiere e un ampio spogliatoio.<ref>{{Cita web |cognome= |nome= |url=http://www.decopix.com/art_deco_photo_galleries/the-cloud-club/|titolo=|data=|accesso=14 marzo 2019}}</ref><ref name="A" /
 
Quando nel 1977 la Texaco abbandonò il Chrysler Building per trasferire i propri uffici nella nuova sede di Westchester, il ''Cloud Club'' visse il suo periodo di declino, fino a chiudere definitivamente nel 1979. Nel [[1986]] i locali sono stati restaurati e frazionati per ospitare uffici e abitazioni.<ref>{{Cita web |cognome=Michaelis |nome=David |url=http://www.mrbellersneighborhood.com/story.php?storyid=114 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090519083624/http://www.mrbellersneighborhood.com/story.php?storyid=114 |dataarchivio=19 maggio 2009 |titolo=Inside the Needle: The Chrysler Building Gets Lit by David Michaelis |editore=MrBellersNeighborhood |data=31 marzo 2002 |accesso=27 settembre 2010 |urlmorto=sì }}</ref>