Dottrina Mitterrand: differenze tra le versioni

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Gli oppositori della dottrina sostenevano che ciò che un Presidente può dire durante il suo incarico non è di per se una fonte di diritto, e che questa dottrina non aveva quindi alcun valore giuridico. I suoi fautori, da parte loro, ricordano come essa è stata applicata fino al 2002, e ritengono che l'ex presidente avesse impegnato la Repubblica con le sue parole. {{cn|I suoi sostenitori - intellettuali come [[Fred Vargas]] o [[Bernard-Henri Lévy]], organizzazioni come [[I Verdi (Francia)|Verdi]], la [[Lega francese per la difesa dei diritti dell'uomo dell'uomo e del cittadino|Lega dei Diritti Umani]], [[France Libertés]], [[Attac-France]], ecc., alcune personalità del [[Partito Socialista (Francia)|Partito socialista]] (PS) - si opposero al mancato rispetto da parte della [[Destra (politica)|destra]] al potere della dottrina Mitterrand.}}
 
Questo aspetto della politica francese è stato fortemente criticato dall<nowiki>'</nowiki>''Associazione Italiana Vittime del Terrorismo'', che nel 2008 ha espresso il suo particolare "dolore di fronte alle conseguenze della dottrina Mitterrand e all'atteggiamento degli intellettuali francesi di sinistra".<ref>[http://www.vittimeterrorismo.it/iniziative/caso_petrella3.htm Iniziative dell'Associazione Italiana Vittime del Terrorismo] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110121233447/http://www.vittimeterrorismo.it/iniziative/caso_petrella3.htm |date=21 gennaio 2011 }}, Parigi 22 ottobre 2008</ref> Successivamente, il presidente [[Jacques Chirac]] dichiarò di non opporsi alla estradizione delle persone ricercate dalla giustizia italiana.
 
Nel 2002 la Francia estradò [[Paolo Persichetti]], un ex-membro della [[Brigate Rosse]] (BR) che insegnava sociologia all'università, in "violazione" della dottrina Mitterrand (poiché sospettato a torto di legami con le [[Nuove Brigate Rosse]]). Tuttavia, nel 1998, la [[Corte d'appello]] di [[Bordeaux]] aveva giudicato che [[Sergio Tornaghi]] non poteva essere estradato in Italia, con la motivazione che secondo la procedura italiana non sarebbe stato organizzato un secondo processo dopo la prima condanna ''in contumacia''. Le estradizioni negli anni 2000 coinvolsero non solo membri delle Brigate Rosse, ma anche altri attivisti di sinistra che erano fuggiti in Francia e restavano ricercati dalla giustizia italiana. Tra questi, [[Antonio Negri]], che alla fine scelse di tornare in Italia e di consegnarsi alle autorità italiane.