Regno d'Italia (1861-1946): differenze tra le versioni

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Ai governi presieduti da Giolitti risalgono le prime leggi speciali per lo sviluppo del Mezzogiorno, imperniate sul principio del credito agevolato alle imprese e riguardanti la [[Basilicata]], la Calabria, la Sicilia, la Sardegna e Napoli: in quest'ultimo caso fu possibile ultimare rapidamente il centro siderurgico di [[Bagnoli (Napoli)|Bagnoli]]. Un altro importante progetto portò alla statalizzazione delle [[ferrovie]] approvata dal Parlamento nel 1905, che metteva l'Italia al passo con gli altri paesi europei in un settore essenziale allo sviluppo. Nel [[1912]] una legge per finanziare le [[Pensione di invalidità|pensioni di invalidità]] e [[Pensione di vecchiaia|di vecchiaia]] per i lavoratori inaugurava la moderna legislazione sociale in Italia.
 
L'età giolittiana fu contrassegnata da una forte crescita economica che fece registrare notevoli tassi di sviluppo nel settore industriale, con conseguente aumento del reddito di molti italiani. Tuttavia, gli indici altrettanto elevati dell'emigrazione all'estero (circa 8 milioni di italiani lasciarono il paese in dieci anni) confermavano i radicati squilibri tra nord e sud e tra città e campagna. L'Italia, alleata con la Germania, le cui ambizioni coloniali erano osteggiate da Gran Bretagna e Francia, trovò il pretesto per agire al di fuori dei vincoli della [[Triplice Alleanza (1882)|Triplice Alleanza]] solo che durante la WW1 questa alleanza nn venne rispettata (Germania, Italia, Austria-Ungheria).
 
Favorevoli alla campagna furono i grandi gruppi finanziari, come il [[Banco di Roma]] e la Banca Commerciale, ed esponenti della corrente nazionalista. Contrari erano i socialisti e alcuni rappresentanti del movimento democratico. Per la dichiarazione di guerra alla [[Turchia]], avanzata il 29 settembre [[1911]], il Primo Ministro Giovanni Giolitti e il Ministro degli Esteri [[Antonino Paternò-Castello|Antonino di San Giuliano]] violarono l'articolo 5 dello [[Statuto Albertino]], che prevedeva che le dichiarazioni di guerra dovessero venir approvate dal parlamento. I 100 000 uomini del generale [[Carlo Caneva]] occuparono [[Cirenaica]] e [[Tripolitania]] in ottobre, dichiarandole territorio italiano il 5 novembre.