Sabini: differenze tra le versioni
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=== Dal V al III secolo a.C. ===
I Sabini, rimasti negli antichi luoghi di origine della [[Sabina]], continuarono nel [[V secolo a.C.]] la loro pressione sul Lazio, con altre infiltrazioni nella zona tra il Tevere e l'[[Aniene]], sia provando ad approfittare dei momenti di difficoltà di Roma, sia alleandosi alle altre popolazioni italiche in lotta contro Roma. Nel [[503 a.C.]], secondo i [[Trionfo|Fasti triumphales]], al console romano [[Publio Postumio Tuberto]]
Nel [[494 a.C.]] i Sabini furono sconfitti dai Romani condotti dal [[dittatore romano|dittatore]] [[Manio Valerio Voluso Massimo]], che per questa vittoria ottenne il trionfo. Nel [[475 a.C.]] i Sabini si allearono con i [[Veio|Veienti]], che pochi anni prima avevano sconfitto i [[gens Fabia|Fabii]] nella [[Battaglia del Cremera]]. La [[Battaglia di Veio (475 a.C.)|battaglia di Veio]] che ne scaturì, vide però la vittoria dei Romani guidati dal console [[Publio Valerio Publicola (console 475 a.C.)|Publio Valerio Publicola]].<ref>[[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], IX, 34</ref>.
Nel [[468 a.C.]] i Sabini saccheggiarono duramente i territori di [[Crustumerium]], arrivando fin sotto [[porta Collina]] a Roma.<ref name="ReferenceA">[[Tito Livio]], ''[[Ab urbe condita libri]]'', Libro II, 64</ref> In risposta all'attacco dei Sabini, i romani condotti dal console [[Quinto Servilio Prisco (console 468 a.C.)|Quinto Servilio Prisco]] risposero con una spedizione che devastò il territorio sabino
Nel [[449 a.C.]] al console [[Marco Orazio Barbato]]
Nel [[290 a.C.]], dopo aver avuto ragione dell'ultima resistenza dei [[Sanniti]], l'esercito romano, guidato dal console [[Manio Curio Dentato]], si rivolse
Curio Dentato si spinse in profondità nel territorio dei Sabini fra la [[Nera (Italia)|Nera]], l'[[Aniene]] e le fonti del [[Velino (fiume)|Velino]] giungendo fino al Mare Adriatico.<ref>[[Floro]], ''Epitome'', Lib. I, X</ref> Ampi territori nella pianura di [[Reate]] e [[Amiternum]] furono confiscati e distribuiti a romani, mentre alle popolazioni locali fu offerto la cittadinanza romana senza diritti civili, la ''[[civitas sine suffragio]]''. A questo punto l'assimilazione dei Sabini fu molto rapida, tanto che
== Società ==
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