Tetragramma biblico: differenze tra le versioni

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I [[Samaritani]] affermano che la pronuncia sia ''iabe''. Alcune fonti [[Padri della Chiesa|patristiche]] forniscono prove per la pronuncia [[lingua greca|greca]] ''iaō''<ref name="Parke-Taylor,79">{{cite book|author=G Parke-Taylor|title=(Yehovah): The Divine Name in the Bible|url=https://books.google.com/books?id=VgHPVgod3mwC&pg=PA79|date=October 1975|publisher=Wilfrid Laurier Univ. Press|isbn=978-0-88920-013-5|pages=79–}}</ref>.
 
I libri della [[Torah]] ede il resto della [[Bibbia ebraica]] (eccetto [[Libro di Ester|Ester]]) contengono la parola ebraica '''יהוה'''. <sup>([[#Riscontri testuali|si veda grafico più sotto]])</sup> Basandosi sulle [[alfabeto ebraico|lettere ebraiche]], la sua pronuncia in ebraico dovrebbe quindi essere vicino a ''Yahweh''<ref name="Parke-Taylor,79" />. Coloro che seguono le [[ebraismo ortodosso|tradizioni ebraiche conservatrici]] non pronunciano '''יהוה''', ad alta voce o in silenzio mentalmente, né lo leggono traslitterato nelle forme di ''Jehovah (Geova)'' o ''Yahweh (Iavé)''. Per interpretazione restrittiva, gli [[Ebrei]] infatti considerano, fin dall'antichità, il tetragramma come troppo [[sacro]] per essere pronunciato. La [[Halakhah]] (Legge ebraica) prescrive che il nome sia pronunciato come [[Adonai]] (quest'ultimo è anch'esso considerato un nome sacro, da usarsi solamente durante le [[preghiera ebraica|preghiere]])<ref>"[I Sacerdoti, quando recitavano la Benedizione Sacerdotale, all'epoca del Tempio,] recitavano il nome [di Dio] -- cioè, il nome ''yod-hei-vav-hei'', come sta scritto. Questo è ciò a cui ci si riferisce con il «nome esplicito» in tutte le fonti. Nella regione [al di fuori del Tempio], si legge [usando un altro nome di Dio], א-ד-נ-י (''Adonai''), poiché solo nel Tempio viene recitato questo nome [di Dio] nel modo in cui è scritto." -- [[Maimonide]], ''[[Mishneh Torah]]'', "Leggi di Preghiera e Benedizioni Sacerdotali", 14:10.</ref>; prescrivendo anche che per farvi riferimento si debba usare la forma impersonale ''[[HaShem]]'' ("il Nome").<ref name="autogenerato1">Stanley S. Seidner, "HaShem: Uses through the Ages." Unpublished paper, Rabbinical Society Seminar, Los Angeles, CA, 1987.</ref> La parola è invece sostituita con altri [[nomi di Dio nella Bibbia|termini divini]], sia che si desideri invocare o fare riferimento al Dio di [[Israele]]. Un'altra forma sostitutiva ebraica comune, oltre alle già citate, è ''hakadosh baruch hu'' (“Il Santo Benedetto”)<ref name="Parke-Taylor,79" />.
 
Dato che nella lingua ebraica non si scrivono le vocali, il tetragramma biblico è costituito unicamente da [[consonante|consonanti]]; poiché esso non viene pronunciato, la corretta vocalizzazione (l'interpolazione di vocali alle consonanti) delle quattro lettere del tetragramma è andata col tempo perduta. Inoltre, delle quattro consonanti che compongono il tetragramma, due hanno un suono [[semivocale|semivocalico]], e tre possono anche essere mute, nella pronuncia (''[[mater lectionis|matres lectionis]]''): pertanto si potrebbe anche arrivare, paradossalmente, a ipotizzare una pronuncia unicamente vocalica, quasi come una emissione ininterrotta del fiato. L'Ebraismo ritiene persa la corretta [[fonologia|pronuncia]] del nome sacro: da ciò è nata, a partire dal [[XVI secolo]] e soprattutto da parte di studiosi cristiani, una ricerca approfondita e vasta, tuttora in discussione.
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Esiste fra gli studiosi contemporanei un consenso<ref>[https://books.google.it/books?id=pcAkKMECPKIC&pg=PA513&dq=consensus+%22modern+scholarship%22+Yahweh&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwjrvO6plLLhAhWaQxUIHV9GC3cQ6AEIKDAA#v=onepage&q=consensus%20%22modern%20scholarship%22%20Yahweh&f=false G. Johannes Botterweck, Helmer Ringgren, Heinz-Josef Fabry (a cura di), ''Theological Dictionary of the Old Testament'' (Eerdmans 1977), vol. V, p. 513]</ref> che il nome "YHWH" sia un verbo derivato dalla [[radice (linguistica)|radice]] [[consonante|triconsonantica]] dell'[[ebraico]] biblico '''היה''' (''h-y-h'') – che significa "essere", "divenire", "avvenire" e che ha '''הוה''' (''h-w-h'') come forma arcaica – con un [[prefisso]] ''y-'' in [[persona (linguistica)|terza persona]] maschile.<ref name=Strong/><ref name="The New 1907">''The New Brown–Driver–Briggs-Gesenius Hebrew and English Lexicon With an Appendix Containing the Biblical Aramaic'' di Frances Brown, con la collaborazione di S.R. Driver e Charles Briggs (1907), p. 217segg. (voce יהוה elencata sotto la radice הוה).</ref><ref name="Zuck">{{Cita libro | autore = Charles Gianotti | titolo = The Meaning of the Divine Name YHWH, in Vital Old Testament Issues | editore= Zondervan | città= Michigan | p = 28 | data = 1996 | isbn = 0-8254-4073-4}}</ref> Si collega al passo {{passo biblico2|Esodo|3:14}} in cui Dio dà il suo nome come '''אֶהְיֶה אֲשֶׁר אֶהְיֶה''' (''[[Ehyeh Asher Ehyeh]]''), dove il verbo, tradotto basilarmente come "[[Ehyeh Asher Ehyeh|Io sono colui che è]]", o "Io sono colui che sono", "Sarò chi sarò" o ancora "Io sono io-sono"<ref>''Eh-yeh'', dal [[verbo]] [[ebraico]] ''ha-yah'', è in [[Coniugazione (linguistica)|coniugazione]] [[imperfetto|imperfetta]]. "La coniugazione non significa il [[Tempo (linguistica)|tempo]], come fanno le coniugazioni [[lingua inglese|inglesi]] (per es., [[Past simple]]). Tuttavia, il perfetto è usato prevalentemente per descrivere eventi del tempo passato, mentre l'imperfetto è prevalentemente usato per descrivere eventi non-passati (cioè, presente o futuro)" - [http://individual.utoronto.ca/holmstedt/textbook/BHSG2011.pdf John A. Cook & Robert D. Holmstedt, ''Biblical Hebrew: A Student Grammar'' (PDF)].</ref> o "Diverrò ciò che deciderò di divenire",<ref name="NWT">{{cita libro|titolo=New World Translation of the Holy Scriptures (2013 Revision)|url=http://www.jw.org/en/publications/bible/nwt/appendix-a/tetragrammaton-divine-name/ |anno=2013 |editore=Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania. |città=NY, Stati Uniti |p=1735|lingua=en}}</ref> "Diverrò qualsiasi cosa mi aggradi".<ref name="Emphasized">{{cita libro|titolo=Emphasized Bible |url=http://nocr.net/bexpo/english/engebr/index.php/Ex/3/14 |editore= Alex Markley's PHPScripture |lingua=en}}</ref> '''יהוה''' con la [[Alfabeto ebraico#Vocali|vocalization (''niqqud'')]] "Yahweh" potrebbe in teoria essere l'inflessione verbale ''hif'il'' ([[diatesi causativa|causativa]]) della radice HWH, con un significato del tipo "colui che induce ada esistere" o "che dà la vita" (l'idea base della parola essendo "respirare" e quindi "vivere")<ref name=JewishEncycloName>{{cita web|url=http://www.jewishencyclopedia.com/articles/11305-names-of-god |titolo=Names Of God |editore=JewishEncyclopedia.com |accesso=25 luglio 2015}}</ref><ref name="Albright">{{Cita libro | autore = William Foxwell Albright | titolo = From the Stone Age to Christianity: Monotheism and the Historical Process| editore= Doubleday | lingua=en | città= NY | p = 259 | data = 1957 | isbn = 978-1-59244-339-0}}</ref> o "Egli fa divenire".<ref name="NWT"/> Come inflessione verbale ''qal'' (paradigma base), potrebbe significare "Colui che è, che esiste".<ref name="The New 1907"/>
 
=== Significato ===
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Negli anni 1920, [[William Albright]] propose la teoria che il nome "Yahweh" è in realtà una abbreviazione della frase "''yahweh'' (egli fa esistere) ''ašer'' (quello che) ''yihweh'' (esiste)", nella quale ''yahweh'' sarebbe la terza persona maschile singolare dell'imperfetto (aspetto, non tempo) del causativo del verbo ''hawah'' (forma arcaica del verbo ebraico ''hayah''), e ''yihweh'' la parte corrispondente della forma semplice dello stesso verbo.<ref>[https://www.jstor.org/stable/1356574?seq=1#page_scan_tab_contents William H. Brownlee, "The Ineffable Name of God", in ''Bulletin of American Schools of Oriental Research'', n. 226 (aprile 1977), p. 39]</ref> Secondo la voce "Yahweh" (di data incerta) della ''[[Enciclopedia Britannica]]'', molti studiosi hanno aderito a tale teoria,<ref>[https://www.britannica.com/topic/Yahweh ''Encyclopaedia Britannica'': "Yahweh"]</ref> che però altri non accettano. [[Frank Moore Cross]], discepolo di Albright, lui pure propone l'interpretazione causativa del nome "Yahweh", che secondo lui è una abbreviazione della frase ''yahweh ṣĕbaot'' (egli fa esistere gli eserciti celesti), frase che appare più di 200 volte nella Bibbia ebraica e di cui Cross rigetta l'interpretazione tradizionale: "Yahweh (o Signore) degli eserciti".<ref>[https://books.google.it/books?id=bJqwWRDOMgEC&pg=PA65&dq=Frank+Moore+divine+hosts&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwi8h8CAo8HhAhUtRBUIHQwfAbkQ6AEILjAB#v=onepage&q=Frank%20Moore%20divine%20hosts&f=false Frank Moore Cross, ''Canaanite Myth and Hebrew Epic: Essays in the History of the Religion of Israel'' (Harvard University Press 2009), p. 65]</ref> David N. Freedman, altro discepolo di Albright, menziona altri ipotetici nomi di cui "Yahweh" potrebbe essere una forma abbreviata: ''ēl yahweh yiśrāʾēl'' (Dio fa esistere Israele), ''*ʾēl yahweh rûḥôt'' (Dio fa esistere i venti),<ref name="Dictionary915"/>
 
Il significato del Tetragrammatetragramma viene spesso messo in relazione con il passo del ''[[Libro dell'Esodo]]'' ([http://www.laparola.net/wiki.php?riferimento=Esodo+3%2C+14&versioni%5b%5d=Riveduta 3, 14]) che contiene la frase אֶהְיֶה אֲשֶׁר אֶהְיֶה", ''ĕhyeh'' (Io sono o sarò, ecc.) ''ašer'' (quello che) "''ĕhyeh''". Lì il verbo ("esistere, essere") appare in prima persona e nella forma semplice o ''qal'', non in quella causativa o ''hif'íl'' ("far esistere") ed è solitamente tradotto in [[lingua italiana|italiano]] con "io sono". Cross propose che il testo originale fosse nella terza persona e nella forma ''hif'il'': ''yahweh ašer yahweh''; e Freedman considerò sufficiente mettere i verbi nella forma ''hif'il'', cambiandone solo le vocali, e interpretare come equivalente a "io sono il creatore" la risultante frase, "io creo ciò che creo".<ref>[http://eprints.glos.ac.uk/3787/1/PhD%20Mark%20Arnold%20Final.pdf Mark Paul Arnold, "Revealing the Name: An Investigation of the Divine Character through a Conversation Analysis of the Dialogues between God and Moses in the Book of Exodus" (University of Gloucestertshire 1915), pp. 26–27, 38–39]</ref>
 
La [[Septuaginta]] rende la frase con Ἐγώ εἰμι ὁ ὤν (''ego eimi ho ōn''), letteralmente "io sono l'esistente". Anticamente questa frase veniva intesa come indicazione dell'essenza metafisica di Dio. Gli esegeti contemporanei invece l'interpretano non come dichiarazione di Dio sulla sua esistenza statica, ma come promessa di essere attivamente o dinamicamente con Mosè e con il popolo d'Israele ("mostrarsi presente").<ref name="Dictionary915">[https://books.google.it/books?id=yCkRz5pfxz0C&pg=PA915&dq=toorn+yahweh+%22manifests+himself%22&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwiz5-bflsXhAhX4ShUIHQWIA24Q6AEILjAB#v=onepage&q=toorn%20yahweh%20%22manifests%20himself%22&f=false Karel van der Toorn, Bob Becking, Pieter Willem van der Horst, ''Dictionary of Deities and Demons in the Bible'' (Eerdmans 1999), p. 915]</ref><ref name="Kung"/>
 
La maggioranza<ref>{{cite book|coauthors=G. Johannes Botterweck, Helmer Ringgren, Heinz-Josef Fabry|title=Theological Dictionary of the Old Testament|url=https://books.google.it/books?id=pcAkKMECPKIC&pg=PA513&dq=consensus+%22modern+scholarship%22+Yahweh&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwjrvO6plLLhAhWaQxUIHV9GC3cQ6AEIKDAA#v=onepage&q=consensus%20%22modern%20scholarship%22%20Yahweh&f=false|accessdate=4 aprile 2019|volume=V|year=1977|publisher=Eerdmans |isbn=978-0-88920-652-6|page=513}}</ref> degli studiosi moderni non limitano il nome al senso causativo ma lo collegano con il raggio più vasto di significati del verbo, che nella forma ''qal'' significa ''essere'', ''esistere'', ''divenire'', ''avvenire'', ''avere l'esistenza'' e denota l'esistenza attiva di Dio a favore del suo popolo, come dichiara Dio in ''Esodo'' 3,14: "Io sono colui che sono" o "che sarò" o "che diventerò", ecc.<ref name="Byrne2011">{{cita libro|author=Máire Byrne|title=The Names of God in Judaism, Christianity, and Islam: A Basis for Interfaith Dialogue|url=https://books.google.com/books?id=ck4SBwAAQBAJ&pg=PT18|date=7 July 2011|publisher=Bloomsbury Publishing|isbn=978-1-4411-6341-7|pages=18–}}</ref><ref>[http://www.ccel.org/s/schaff/encyc/encyc12/htm/ii.xxviii.ii.htm ''The New Schaff-Herzog Encyclopedia of Religious Knowledge'', Vol. XII: "Yahweh"]</ref><ref name="BRILL1978"/><ref name="DivineName"/> È tipico dell'erudizione contemporanea mettere l'accento su tale esistenza attiva.<ref name="DivineName">[https://books.google.it/books?id=XZhkDQAAQBAJ&pg=PA99&dq=YHWH+%22active+existence%22&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwjlx9-rhrvhAhUSGewKHaTkBykQ6AEIKDAA#v=onepage&q=YHWH%20%22active%20existence%22&f=false G.H. Parke-Taylor, ''Yahweh: The Divine Name in the Bible'' (Wilfrid Laurier Univ. Press 2006), p. 99]</ref>
 
Michael S. Heiser indica vari motivi per considerare insicura l'interpretazione del nome "Yahweh" sulla base della sola forma causativa del verbo.<ref>[http://drmsh.com/the-naked-bible/yhwh/ Michael S. Heiser, "YHWH"]</ref> I [[Testimoni di Geova]], che hanno scelto l'interpretazione causativa, riconoscono che, data la varietà delle opinioni al riguardo, essa non può essere considerata certa.<ref>{{cita web|url=https://www.jw.org/en/publications/bible/nwt/appendix-a/tetragrammaton-divine-name/|titolo=Il nome divino nelle Scritture Ebraiche|accesso=4 aprile 2019}}</ref>
 
Secondo G. H. Parke-Taylor, mentre non si può escludere che il nome divino abbia avuto origine nel senso causativo del verbo, tale significato fu poi sostituito dalla spiegazione etimologica di ''Esodo'' 3,14, con conseguente spostamento dell'enfasi dalle azioni di Dio alla sua continua presenza, nella sua libertà e nella sua sovranità, in mezzo al suo popolo.<ref name="Parke-Taylor2006">{{cite book|author=G.H. Parke-Taylor|title=Yahweh: The Divine Name in the Bible|url=https://books.google.com/books?id=XZhkDQAAQBAJ&pg=PA59|date=1 January 2006|publisher=Wilfrid Laurier Univ. Press|isbn=978-0-88920-652-6|pp=57–62}}</ref> Nel 1978, il relativo studio di Hans Kosmala notò che il capitolo 3 di ''Esodo'' interpreta il nome "Yahweh" come espressione dell'esistenza attiva di Dio: "e nessun'altra spiegazione viene data né in tale capitolo né altrove [...] Nella Bibbia ebraica non si trova alcun elemento che possa suggerire la spiegazione del Tetragrammatetragramma proposta da Albright e da Freedman.<ref name="BRILL1978">[https://books.google.it/books?id=UNUUAAAAIAAJ&pg=PA2&dq=Yahweh+%22active+existence%22&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwiAu_S2h7vhAhXIMewKHW_8BIsQ6AEILjAB#v=onepage&q=Yahweh%20%22active%20existence%22&f=false Hans Kosmala (a cura di), ''Studies, Essays and Reviews: Old Testament'' (BRILL 1978), pp. 2–3]</ref> E nel 2018 John I. Durham osserva: "Il nome speciale יהוה 'Yahweh' viene definito, nell'unica spiegazione che si dà nell'intero Antico Testamento, come affermazione della realtà dell'attiva esistenza del Dio d'Israele".<ref>[https://books.google.it/books?id=fVErDwAAQBAJ&pg=PT146&dq=YHWH+%22active+existence%22&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwjlx9-rhrvhAhUSGewKHaTkBykQ6AEIPjAE#v=onepage&q=YHWH%20%22active%20existence%22&f=false John I. Durham, ''Exodus'', Volume 3 (Zondervan Academic 2018]</ref>
 
Alcuni studiosi affermano che la migliore spiegazione etimologica del nome "Yahweh" è quella che, sulla base di un 'altra radice semitica, che significa "soffiare", identifica il dio degli Ebrei come dio della tempesta. Fra essi si trovano [[Julius Wellhausen]] e Thomas Römer,<ref>[https://books.google.it/books?id=XmsuCwAAQBAJ&pg=PT39&dq=R%C3%B6mer+%22he+blows%22&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwiTzNCbncXhAhU9QxUIHS1LAsUQ6AEILTAB#v=onepage&q=R%C3%B6mer%20%22he%20blows%22&f=false Thomas Römer, ''The Invention of God'' (Harvard University Press 2015)]</ref> Jürgen van Oorschot e Markus Witte,<ref>[https://books.google.it/books?id=IK1VDwAAQBAJ&pg=PT161&dq=name+yahweh+storm+god&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwjO6KyCosXhAhVcThUIHTp0A0E4ChDoAQgsMAE#v=onepage&q=name%20yahweh%20storm%20god&f=false Jürgen van Oorschot, Markus Witte, ''The Origins of Yahwism'' (Walter de Gruyter 2017)]</ref> B. Duhm, R. Eisler, W.O.E. Oesterly e T.H. Robinson, e T.J. Meek.<ref>[http://faculty.gordon.edu/hu/bi/ted_hildebrandt/otesources/02-exodus/Text/Articles/Beitzel-Ex314-Name-TJ.pdf Barry J. Beitzel, "Exodus 3:14 and the Divine Name: A case of Biblical paronomasia" in ''Trinity Journal'' 1 NS (1980), p. 17]</ref>
 
La ''[[Jewish Encyclopedia]]'' riporta:
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Il significato del nome secondo [[Franz Rosenzweig]] è: ''Ich werde dasein, als der ich dasein werde''.<ref>Tradotto "Io ci sarò come io ci sarò", [http://books.google.it/books?id=2qNEN5J34PUC&lpg=PA19&ots=v8FEAKpbpX&dq=Martin%20Buber%20and%20tetragrammaton&hl=it&pg=PA22#v=onepage&q=Martin%20Buber%20and%20tetragrammaton&f=false ''Jewish Studies at the Turn of the Twentieth Century'', p. 22 § 1].</ref>
 
Il filosofo ebreo [[Ernst Bloch]] afferma che "il Dio dell'Esodo non è statico come gli dei pagani"<ref>Si veda ''Das Prinzip Hoffnung'' III a p. 1457.</ref>, e suggerisce che il passo biblico {{passo biblico2|Esodo|3:14}} si traduce con "Io sarò quello che sarò" in contrasto con la Biblia Sacra Vulgata del [[V secolo]], dalla quale derivano o fanno riferimento le maggiori traduzioni successive, nella quale leggiamo "''ego sum qui sum''", ede il testo masoretico [[Codex Leningradensis]], nel quale leggiamo "אֶֽהְיֶ֑ה אֲשֶׁ֣ר אֶֽהְיֶ֖ה", ossia "'eh·yeh 'ă·šer 'eh·yeh", "Io sono chi io sono".<ref>[http://www.biblegateway.com/passage/?search=Esodo%203:14&version=WLC;VULGATE Esodo 3:14 WLC;VULGATE - וַיֹּ֤אמֶר אֱלֹהִים֙ - Bible Gateway]</ref>. L'intenzione del filosofo è quella di proporre un contrasto con l'iscrizione "EI" del tempio di Apollo a Delfi, che secondo la sua "interpretazione mistico-numerica" si tradurrebbe "Tu sei".<ref>''Das Prinzip Hoffnung'' III, p. 1457.</ref>, continua Bloch, «nel senso dell'esistenza atemporale e immutabile del Dio. '' 'Ehjeh ašer 'ehjeh'' invece si presenta fin dalla prima apparizione di Jahvé un Dio della fine dei giorni, che ha nel futuro la propria qualità ontologica. Questo Dio-Fine e Omega sarebbe stato una stoltezza a Delfi, come in ogni religione il cui Dio non sia un Dio dell'esodo»<ref>{{cita libro | nome=Hans | cognome=Kung | titolo=Dio esiste? Risposta al problema di Dio nell'età moderna, pag. 692, citazione del teologo su Bloch | anno=1980 | editore=Arnoldo Mondadori Editore | città=Milano }}</ref>.
Altri ritengono oggi impossibile stabilire l'esatto significato<ref>Si veda ''s.v.'' "Yahweh", nell'''[[Enciclopedia Italiana Treccani]]'', consultabile anche sul sito ''treccani.it''</ref>
 
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Forzata è anche la vocalizzazione I I, che deriverebbe da un'altra trascrizione (יי). Si tenga poi presente che la lettera vav (ו), una volta vocalizzata in O o U, perde il suono V per assumere un suono puramente vocalico, quindi il tetragramma potrebbe essere una sequenza di soli suoni vocalici.
 
In tempi recenti, [[George W. Buchanan]], professore emerito del Wesley Theological Seminary di Washington, sulla base di alcuni nomi ebraici di persone o luoghi contenuti nelle scritture che mantengono una forma abbreviata del nome divino, afferma: "Nella dozzina di nomi biblici che incorporano il nome divino, questa vocale mediana ['o'] appare sia nell'originale chesia nelle forme accorciate, come per Jehonathan e Jonathan. In nessun caso viene omessa la vocale ''u'' o ''o''. La parola era a volte abbreviata con 'Ya', ma mai come 'Ya-weh'.... Quando il tetragramma veniva pronunciato come singola sillaba, era 'Yah' o 'Yo'. Quando era pronunciata in tre sillabe, doveva essere 'Yahowah' o 'Yahuwah'. Se mai venne abbreviata in due sillabe, avrebbe dovuto essere 'Yaho'."<ref>''Biblical Archaeological Review'', 21:2 (marzo-aprile 1995, citata in [https://faithleaks.org/wiki/documents/3/3b/W_E_19990201.pdf The Watchtower, 1º febbraio 1999]</ref> Afferma inoltre: "Tale [Yehowah] è la pronuncia corretta del tetragramma, come viene reso chiaro dalla pronuncia dei nomi propri nel [[Antico Testamento|Primo Testamento (PT)]], in poesia, nei documenti aramaici del quinto secolo, nelle traduzioni greche del nome sui [[Rotoli del Mar Morto]] e nella [[Padri della Chiesa|patristica]]".<ref>[http://www.askelm.com/temple/t031205.htm George Wesley Buchanan, "The Tower of Siloam" in ''The Expository Times'', vol. 115, n. 2 (novembre 2003), pp. 40, 41), nota 19]</ref>
 
=== Vocalizzazione tiberiense ===
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Il [[abjad|testo consonantico]] originale della Bibbia ebraica era, molti secoli dopo, fornito di segni vocali dai [[Masoreti]] per aiutarne la lettura. Nei punti in cui le consonanti del testo da leggere (il ''Qere'') differiva dalle consonanti del testo scritto (il ''Ketiv''), i Masoreti scrissero il ''Qere'' ai margini come nota che dimostrava come si doveva leggere. In tal caso le vocali del ''Qere'' erano scritte sul ''Ketiv''. Per alcune parole più frequenti la nota a margine veniva omessa: questa forma si chiama ''Q`re perpetuum''.<ref>'''''Qere''''' e '''''Ketiv''''', dall'aramaico ''qere'' o ''q`re'', קְרֵי ("che si legge") e ''ketiv'', o ''ketib, kethib, kethibh, kethiv'', כְּתִיב ("che è scritto"), noti anche come "keri uchesiv" o "keri uchetiv," si riferiscono ad alcune differenze tra ciò che è scritto nel testo consonantico della Bibbia ebraica, conservato dalla tradizione scribale, e ciò che si legge. In tali situazioni, il ''Qere'' è un accorgimento tecnico ortografico usato per indicare la pronuncia della parole presenti nel testo masoretico delle Scritture (Tanakh) in [[lingua ebraica]], mentre il ''Ketiv'' indica la loro forma scritta, come ci è pervenuta dalla tradizione.</ref>
 
Uno di questi casi frequenti fu il tetragramma, che secondo l'osservanza ebraica antica non doveva essere pronunciato, ma letto come "[[Adonai]]" ("Mio Signore") oppure, se la parola precedente o quella successiva era già "Adonai" o "Adoni", bisognava leggerla come "[[Elohim]]" ("[[Dio (ebraismo)|Dio]]"). Questa combinazione produce יְהֹוָה e יֱהֹוִה rispettivamente, parole obsolete che si rendono con "yehovah" e "yehovih" rispettivamente.<ref name="Israeliti"/> I manoscritti più antichi completi o quasi completi del [[Testo Masoretico]] del [[Tanakh]] con la [[Ebraico tiberiense|vocalizzazione tiberiense]], quale il [[Codex Aleppo]] ede il [[Codex Leningradensis]], entrambi del X o XI secolo, in gran parte riportano יְהוָה (yehvah), senza punto sotto la prima H; ciò potrebbe essere perché il punto diacritico della ''o'' non gioca un ruolo utile nel distinguere tra ''Adonai'' e ''[[Elohim]]'' (e quindi è ridondante), o potrebbe indicare che il ''Qere'' è "Sh<sup>e</sup>ma", che è l'[[aramaico]] de "il Nome".<ref name="Israeliti"/>
 
==== Semivocali consonantiche ====
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In ebraico antico, la lettera '''[[alfabeto ebraico|ו]]''', nota a interlocutori ebrei moderni come ''vav'', era una semivocale /[[approssimante labiovelare sonora|w]]/ (come per l'[[lingua inglese|inglese]] e non per il [[lingua tedesca|tedesco]]) piuttosto che una {{IPA|/v/}}.<ref>Si veda la relativa spiegazione nella [http://www.unilibro.it/libri/f/argomento/lingua_ebraica grammatica ebraica].</ref> La lettera, nel mondo accademico, viene indicata come ''[[Waw (lettera)|waw]]'', e conseguentemente {{ebraico|יהוה}} è rappresentato nei testi accademici come '''YHWH'''.
 
Nell'ebraico biblico non punteggiato, gran parte delle vocali non vengono scritte e quelle che vengono scritte sono ambigue, poiché le lettere [[vocali]] sono usate anche come [[consonanti]] (simile all'uso [[lingua latina|latino]] di ''V'' per indicare sia ''V'' chesia ''U'' - cfr. [[matres lectionis]] per dettagli). Per pari ragioni, la comparsa del tetragramma nei [[papiri]] in [[egiziano antico]] del [[XIII secolo]] p.[[e.v.]]<ref>Questa pagina usa il sistema temporale con locuzione '''''era volgare''''' (abbreviata in "e.v."), contrapposta a '''''prima dell'era volgare''''' (o anche abbreviata in "p.e.v."), che indica il posizionamento temporale di una data relativamente al [[calendario gregoriano]] (o [[calendario giuliano|giuliano]], se specificato). Sono indicati con tale locuzione gli anni 1 e successivi, e con p.e.v. gli anni precedenti. La locuzione deriva da ''Aera Vulgaris'', usata per la prima volta nel 1615 da [[Giovanni Keplero]], volendo indicare il concetto di "era secondo l'uso comune". Da notare che questa terminologia è stata adottata in diverse culture non-cristiane, da molti studiosi di studi religiosi e di altri settori accademici per non specificare il riferimento a Cristo, dal momento che la datazione sarebbe scorretta (Cristo sarebbe nato circa 7 anni prima, sotto [[Erode Antipa|Erode]], della data convenzionale) e da altri che desiderano utilizzare termini non-cristiani: con questa annotazione infatti, non si fanno esplicitamente uso del titolo religioso per Gesù (Cristo), che è utilizzato nella notazione "avanti Cristo" e "dopo Cristo". Quindi, per fare un esempio, 50 e.v. significa 50 anni dopo il convenzionale [[anno 0|anno zero]] dell'era cristiana, posizionato 754-753 anni dopo la leggendaria [[fondazione di Roma]] secondo il computo ''[[ab Urbe condita]]'' e quello del calendario giuliano. Cfr. [http://books.google.com/books?id=C2akvQfa-QMC&pg=PR11&dq=before+%22common+era%22+christian&lr=&sig=J5x3M_bx6EXYYxL57m08w5OYzWk ''History of the World Christian Movement''].URL consultato 26 luglio 2015</ref> non getta luce sulla pronuncia originale.<ref name="Israeliti">Si vedano le pagine 128 e 236 del libro "Who Were the Early Israelites?" dell'archeologo William G. Dever, William B. Eerdmans Publishing Co., Grand Rapids, Michigan, 2003.</ref> Pertanto in generale è difficile dedurre come una parola venga pronunciata basandosi solo sulla sua grafia, ede il tetragramma ne è esempio particolare: due delle sue lettere possono servire come vocali, e due sono segnaposti vocalici, non pronunciabili. Pertanto il [[filosofo]] e [[storico]] del [[I secolo]] [[Flavio Giuseppe]] ebbe a dire che il nome sacro di Dio consiste di "quattro vocali".<ref>[http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0148%3Abook%3D5%3Asection%3D228 Flavio Giuseppe], ''[[Guerre giudaiche]]'', V:235.</ref>
 
Questa difficoltà si verifica anche in [[lingua greca|greco]] nella trascrizione di parole ebraiche, perché al greco manca una lettera che rappresenti la consonante "y" e (dalla perdita del [[digamma]]) di una lettera "w", causando la trascrizione in greco delle consonanti ebraiche "yod" e "waw" come vocali. Inoltre, la "h" non iniziale provocò difficoltà ai greci e spesso rischiava di essere omessa; χ ([[chi (lettera)|chi]]) era pronunciata come "k" + "h" (come nell'[[lingua hindi|hindi]] moderno "lakh", cioè लाख) e non poteva essere usata per rappresentare "h", come nel [[greco moderno]] Χάρρι = "Harry", per esempio.<ref name="Parke-Taylor,79"/>
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=== Adonai ===
[[File:Tetragrammaton-related-Masoretic-vowel-points.png|miniatura|destra|Ortografia del tetragramma e forme connesse nel testo ebraico masoretico della Bibbia, con i [[Niqqud|punti vocalici]] mostrati in rosso]]
Le vocalizzazioni di '''יְהֹוָה''' (''Yehowah'') e '''אֲדֹנָי''' (''Adonai'') non sono identiche. Lo [[schwa]] in YHWH (la [[vocale]] <span style="font-size: 120%;">''' ְ '''</span> sotto la prima lettera) e la ''[[niqqud|hataf patakh]]'' in 'DNY (la vocale <span style="font-size: 120%;">''' ֲ '''</span> sotto la sua prima lettera) appaiono differenti. La vocalizzazione può essere attribuita alla [[fonologia]] dell'ebraico biblico,<ref>Thomas O. Lambdin, ''Introduction to Biblical Hebrew'', Londra: Charles Scribner's Sons, 1971.</ref> dove la ''hataf patakh'' è grammaticalmente identico allo schwa, rimpiazzando sempre ogni [[niqqud|schwa naḥ]] sotto una [[consonante velare|lettera velare]]. Poiché la prima lettera di אֲדֹנָי è una velare, mentre non lo è la prima lettera di יְהֹוָה, la ''hataf patakh'' sotto [[aleph]] (velare) torna ada essere uno schwa regolare sotto alla lettera (nonvelare) [[Jodh (lettera)|yod]].<ref name="Zuck"/>
 
La tabella qui sotto considera rispettivamente i punti vocalici di '''יְהֹוָה''' (''Yehowah'') e di '''אֲדֹנָי''' (''Adonai''):
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"Jehovah" ({{IPA|dʒɨˈhoʊvə}}) è un adattamento dell'[[ebraico]] '''יְהֹוָה''', [[Ebraico tiberiense|vocalizzazione]] del tetragramma.<ref>[http://www.bible-researcher.com/nasb-preface.html Prefazione della ''New American Standard Bible''].</ref> ''"Geova"'' è stata una delle forme di יְהֹוָה largamente diffuse nella [[letteratura]] e nell'[[esegesi]] italiane, specie prima che gli studiosi abbandonassero il suo uso. Come spiegato nella [[#Adonai|sezione precedente]], le consonanti del tetragramma, e i punti vocalici di יְהֹוָה sono simili, ma non esattamente gli stessi, dei punti vocalitici presenti in [[Adonai]], "Signore".
 
La maggioranza dei biblisti credono che "Jehovah" sia una tarda (c. 1100 [[e.v.]]) forma ibrida derivata dalle lettere latine ''JHVH'' con le vocali di ''Adonai''.<ref>''Pugio fidei'' di [[Raimondo Martí]], scritto nel [[1270]] circa.</ref> La vocalizzazione storica andò persa perché nell'ebraismo del [[Secondo Tempio]], durante i secoli III e II p.[[e.v.]], la pronuncia del tetragramma venne evitata, sostituendola con [[Adonai]] ("Mio Signore"). Il consenso degli esegeti è che la vocalizzazione storica del tetragramma al tempo della redazione della [[Torah]] (VI secolo p.e.v.) sia quasi sicuramente [[Yahweh]]. Tuttavia c'è del disaccordo. Alcuni testi della [[tarda antichità]] ([[V secolo]]) possono essere relazionati sia con "Yahweh" chesia con "Jehovah".<ref name=Kotansky>Roy Kotansky, Jeffrey Spier, "[http://www.academia.edu/877017/The_Horned_Hunter_on_a_Lost_Gnostic_Gem The 'Horned Hunter' on a Lost Gnostic Gem]", ''The Harvard Theological Review'', Vol. 88, No. 3 (luglio, 1995), p. 318. Citazione: "Sebbene la maggior parte degli studiosi credano che "Jehovah" sia una tarda forma ibrida (c. 1100 e.v.) derivante da una combinazione delle lettere latine ''JHVH'' con le vocali di ''Adonai'' (versione tradizionale pronunciata di יהוה), molti testi magici in [[lingue semitiche|semitico]] ed in greco presentano una prima pronuncia del nome divino sia con ''Yehovah'' che con ''Yahweh''"</ref> E c'è chi afferma che la pronuncia corretta sia "Jehovah".<ref name="Buchanan">Così George Wesley Buchanan, professore emerito del Wesley Theological Seminary di Washington: "Tale [Yehowah] è la pronuncia corretta del tetragramma, come viene reso chiaro dalla pronuncia dei nomi propri nel Primo Testamento (PT), in poesia, nei documenti aramaici del quinto secolo, nelle traduzioni greche del nome sui [[Rotoli del Mar Morto]] e nella [[Padri della Chiesa|patristica]]" - da George Wesley Buchanan, "The Tower of Siloam", ''The Expository Times'', 2003; 115: 37; pp. 40, 41)</ref>
 
I primi testi che contengono יְהֹוָה, con la fonetizzazione ottenuta dal testo masoretico, sono stati scritti nel [[1270]] ("Jehova"), stessa forma nel [[1707]]<ref>[http://books.google.it/books?id=tQVcAAAAQAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false Decas exercitationum] philologicarum de vera pronuntiatione nominis Jehova - Di Joannes Drusius, Sixtinus Amama, Louis Cappel, Johann Buxtorf, Jacob Alting, Nicholas Fuller, Thomas Gataker, Johannes Leusden - 1707</ref>,
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[[1721]] ("Jehovah")<ref>"[http://books.google.it/books?id=JytAAAAAcAAJ&dq=jehovah%20-%22Jehovah's%20Witnesses%22&hl=it&pg=PA430#v=onepage&q=jehovah%20-%22Jehovah's%20Witnesses%22&f=false Opere Spirituali]: Distribuite in due Tomi, come nella seguente, Volume 1 - Di Pietro Ansalone - 1721".</ref>. Studiosi cattolici hanno talvolta usato questo nome nei secoli passati (ma solo in versioni di studio, mai nella preghiera o nella liturgia o nel catechismo) come la fonetizzazione di un nome di Dio nella Bibbia anche se, sostenendo che è [[filologia|filologicamente]] errato, ne hanno progressivamente abbandonato l'uso, sostituendolo con Yahweh o preferendo non vocalizzare affatto il tetragramma, secondo l'antica tradizione ebraica.<ref>In latino "Jehovah" è visibile nelle decorazioni della chiesa cattolica di S. Agata a Santhià (Vercelli), nella forma "Jehova" è visibile nella volta di uno degli altari minori del duomo di Fossano (Cuneo) e nella forma "Jeova" sulla soglia del presbiterio della chiesa di Vezzo, frazione di Stresa (Novara).</ref>
 
"Jehovah" venne diffuso nel mondo anglofono da [[William Tyndale]] ede altri traduttori inglesi [[Protestantesimo|protestanti]],<ref name=Driver>Nel 7º paragrafo della ''Introduction to the Old Testament of the New English Bible'', [http://www.bible-researcher.com/driver1.html Sir Godfry Driver wrote]: "I primi traduttori in genere sostituivano YHWH con «Signore». [...] I Riformatori preferivano Jehovah, che agli inizi apparve comes ''Iehouah'' nel 1530, nella traduzione di Tyndale del Pentateuco ({{passo biblico2|Esodo|6:3}}), per poi passare in altre Bibbie protestanti."</ref> e viene usato nella Bibbia di Re Giacomo (oltre 6900 volte nella revisione del 2011 in occasione del 400º anniversario della stessa) e nella {{en}} ''[[Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture|New World Translation]]'' (sempre oltre 69006 900 volte). Altre traduzioni sostituiscono il nome di Dio con un generico ''Signore/Lord'' e indicando che il corrispondente ebraico è ''[[Yahweh]]'' o ''[[YHWH]]''.<ref name=ESVpreface>''English Standard Version Translation Oversight Committee'', [http://about.esvbible.org/about/preface/ Prefazione alla English Standard Version] - citazione: "Quando le vocali della parola ''adonai'' sono poste insieme alle consonanti di YHWH, ciò risulta nella parola familiare Jehovah, che viene usata in alcune prime traduzioni della Bibbia inglese. Comunemente nelle traduzioni d'oggi, la ESV di solito rende il nome personale di Dio (YHWH) con la parola Signore (stampata in [[maiuscoletto]])."</ref><ref name=NRSVpreface>Bruce M. Metzger per il comitato ''New Revised Standard Version Committee'': [http://staticu.bgcdn.com/versions/NRSV/NRSV-To-the-Reader.pdf "To the Reader (Al lettore)"], p. 5.</ref>
 
La ''[[Jewish Encyclopedia]]'' ([[1908]]) ritiene filologicamente errata la forma "Jehovah", come riportato alla rispettiva voce:
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{{vedi anche|Yahweh}}
[[File:YHWH pronunciation.svg|thumb|upright=0.7|sinistra|Punteggiatura ebraica di YHWH (= Yahweh) secondo [[Wilhelm Gesenius]]]]
L'[[esegeta]] ed ebraista [[Wilhelm Gesenius]] ([[1786]]–[[1842]]) sosteneva che la punteggiatura ebraica יַהְוֶה, che viene traslitterata in molte lingue con "[[Yahweh]]" (che si pronuncerebbe [Iahwe] – in Italiano Y = I come pronuncia), potrebbe rappresentare più accuratamente la pronuncia del tetragramma in contrasto con la punteggiatura ebraica biblica "יְהֹוָה", da cui deriva il nome inglese "Jehovah". La sua proposta di leggere YHWH con "יַהְוֶה" (si veda l'immagine a sinistra) era basata in gran parte su varie trascrizioni greche, come ιαβε, che risaliva ai primi secoli dell'[[era volgare]], ma anche su forme di [[nome teoforico|nomi teoforici]]. Nel suo ''Hebrew Dictionary,'' Gesenius supporta "Yahweh" (che verrebbe pronunciato {{IPA|[jahwe]}}, con la lettera finale muta) a causa della pronuncia [[samaritani|samaritana]] Ιαβε riportata da [[Teodoreto di Cirro|Teodoreto]], e afferma che i prefissi teofori YHW {{IPA|[jeho]}} e YH {{IPA|[jo]}} possono essere spiegati come derivanti dalla forma "Yahweh".<ref>[http://en.wikisource.org/w/index.php?title=Page:A_Hebrew_and_English_Lexicon_%28Brown-Driver-Briggs%29.djvu/242&action=edit&redlink=1 ''A Hebrew and English Lexicon of the Old Testament with an appendix containing the Biblical Aramaic''], scritto da Francis Brown, Samuel Rolles Driver & Charles Augustus Briggs, basato sul lexicon ebraico di Wilhelm Gesenius tradotto da Edward Robinson, Oxford: The Clarendon Press, 1906, s. 218.</ref> Oggigiorno molti studiosi<ref name=Jouon/> accettano la proposta di Gesenius che legge YHWH come '''יַהְוֶה'''. Tale proposta venne accettata come la migliore ortografia ebraica del tetragramma ricostruita da esegeti.<ref name="Jouon">Paul Joüon & T. Muraoka, ''A Grammar of Biblical Hebrew (Subsidia Biblica)'', "Part One: Orthography and Phonetics", Roma: Editrice Pontificio Istituto Biblico, 1996. ISBN 978-88-7653-595-6. Citazione dalla Sezione 16(f)(1): "Il ''Qre'' è יְהֹוָה ''il Signore'', mentre il ''Ktiv'' è probabilmente(1) יַהְוֶה (secondo testimoni antichi)." "Nota 1: Nella nostra traduzione abbiamo usato ''Yahweh'', una forma largamente accettata da studiosi, invece del tradizionale ''Jehovah''"</ref> La pronuncia Yahweh è inoltre riportata da [[Clemente Alessandrino]], che ne deriva la fonetizzazione dal verbo essere in [[ebraico]], legato anche ada un'interpretazione di {{passo biblico2|Esodo|3}}. Alcuni biblisti tuttavia nutrono dubbi su questi precedenti.<ref>[http://www.testimonidigeova.net/Pronuncia1.htm "Clemente e la fonetizzazione del tetragramma"], su ''testimonidigeova.net''</ref><ref>Si veda ad esempio George Buchanan "How God's Name Was Pronunced", Biblical Archeology Review, marzo 1995 o André Caquot in ''Storia dell'Ebraismo'', H.C. Puech, p. 35.</ref> Franz Delitzsch ([[1877]]) invece preferisce "יַהֲוָה" (yahavah),<ref>[http://www.jewishencyclopedia.com/articles/5063-delitzsch-franz Franz Delitzsch], nella ''[[Jewish Encyclopedia]]''.</ref> mentre nel ''Dizionario della Bibbia'' del [[1863]], William Smith preferisce la forma "יַהֲוֶה" (yahaveh).<ref>''Smith's Bible Dictionary'' (1863/1884) di William Smith; anche ''A Dictionary Of The Bible: Teacher's Edition'' di William Smith, rivisto e modificato da F.N. Rev e M.A. Peloubet - pubblicato da John C. Winston Company, 1884.</ref>
 
=== Nomi teoforici ===
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Coloro che sostengono l'argomento 1 di cui sopra, sono: George Wesley Buchanan su ''Biblical Archaeology Review''; [[William Smith (lessicografo)|William Smith]] nel suo ''A Dictionary of the Bible'' (1863);<ref>[http://img.villagephotos.com/p/2003-7/264290/Smithspage953Reland190pixels.JPG "Smith's 1863 ''A Dictionary of the Bible''"]</ref> la Sezione nr. 2:1 de ''The Analytical Hebrew & Chaldee Lexicon'' (1848)<ref>''The Analytical Hebrew & Chaldee Lexicon'' di Benjamin Davidson. ISBN 0-913573-03-5.</ref> nel rispettivo articolo "הוה".
 
Il secondo argomento poggia su basi [[grammatica]]li, poiché abbreviare con "Yahw" finirebbe per essere "Yahu" o simili, e forme del tipo Yo (יוֹ) contrazione di Yeho (יְהוֹ) ede il suffisso "-yah",<ref name=JewishEncycloName/> come anche "Yeho-" o "Yo"<ref name=Moore>George Foot Moore, [http://archive.org/stream/encyclopaediabri15chisrich#page/311/mode/1up 311 "Jehovah"], su ''[[Encyclopædia Britannica]]'', Volume 15, curato da Hugh Chisholm (11ª ed.), 1911.</ref> possono sicuramente essere spiegate quali derivative di "Yahweh" piuttosto che "Yehovah".
 
== Riscontri testuali ==
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=== Testi classici della Bibbia ebraica ===
[[File:Biblia Hebraica Kttel Psalm 20-21.jpg|miniatura|sinistra|Pagina della ''Biblia Hebraica'' di [[Rudolf Kittel]], coi Salmi 20-21]]
Nella [[Bibbia ebraica]] (=''[[Tanakh]]''), il tetragramma appare 6 828 volte,<ref name="Knight,2011"/> come si può rilevare dalla ''Biblia Hebraica'' (BHK) e ''[[Biblia Hebraica Stuttgartensia]]'' (BHS).<ref name="insight"/> Inoltre, ai margini riporta note (''Masorah''<ref name="note">''masora parva'' (piccole) o ''masora marginalis'' sono note apposte sul Testo Masoretico, scritte ai margini di sinistra, di destra e tra le colonne, ed i commenti nei margini in cima ed in fondo alle ''masora magna'' (grandi).</ref>) ada indicare che in 134 punti i ''[[Sofer (ebraismo)|soferim]]'' (scribi) ebrei alterarono il testo originale ebraico da YHWH a ''Adonai''<ref>{{cita libro|autore=C. D. Ginsburg|titolo=''The Massorah. Translated into English with a critical and exegetical commentary''|volume=IV|p=28|url=http://archive.org/stream/MassorahMassorethMassoretic/04.Massorah.TranslEngCritCom.Ginsburg.1905.#page/n29/mode/2up § 115|lingua=en}}</ref><ref name="note1">C. D. Ginsburg in ''The Massorah. Copied from manuscripts'', Londra 1880, [http://archive.org/stream/MassorahMassorethMassoretic/01.p1.MassoraCompMSS.ALA..Alef.Yod.Ginsburg.1880.#page/n29/mode/2up vol I, p. 25, 26, § 115] elenca i 134 posti in cui questa pratica viene osservata. Confrontando questo elenco col testo di ''BHS'' si può notare che ''BHS'' appone il Tetragramma solo nel testo principale di {{passo biblico2|Salmi|68:28}} [68:27].</ref><ref>{{cita libro|autore=Dr. E.W. Bullinger|anno=1921|titolo=The Companion Bible|url=http://www.biblestudysite.com/32.htm|}} Appendice 32 da ''The Companion Bible''.</ref><ref>{{cita libro|titolo=Pronunciation of the Tetragrammaton: A Historico-Linguistic Approach|autore=Steven Ortlepp|p=60|anno=2010|url=https://books.google.com.gt/books?id=k9JEAgAAQBAJ&pg=PA60&lpg=PA60&dq=134+tetragrammaton&source=bl&ots=WPJoDG5woi&sig=-vCFggwdIef6gcqdVlboRH6v2Oo&hl=es&sa=X&ei=6fDtVPHAAoihNuK-g5gK&redir_esc=y#v=onepage&q=134%20tetragrammaton&f=false|ISBN=978-1-4452-7220-7|lingua=en}}</ref> e in 8 posti a ''[[Elohim]]'',<ref>C. D. Ginsburg, ''Introduction to the Massoretico-Critical Edition of the Hebrew Bible'', Londra, 1897, [http://archive.org/stream/introductionofma00ginsuoft#page/368/mode/2up s. 368, 369]. Questi posti sono elencati in: C.D. Ginsburg, ''The Massorah. Compiled from manuscripts'', vol I, p. 26, [http://archive.org/stream/MassorahMassorethMassoretic/01.p1.MassoraCompMSS.ALA..Alef.Yod.Ginsburg.1880.#page/n29/mode/2up § 116].</ref> che aggiungerebbe 142 riscontri al succitato numero iniziale.<ref>Poiché BHS e BHK hanno già il tetragramma in {{passo biblico2|Salmi|68:26}}, ciò porterebbe ad un totale di 6 969 riscontri nel ''Masorah''.</ref> La presenza del nome divino in {{passo biblico2|Zaccaria|9:4}} nel frammento [[8HevXII b]] (LXXVTS10b) conferma queste alterazioni.<ref>{{cita libro|url=http://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1001060075|titolo=Il nome divino in antiche versioni greche|editore=watchtower bible and tract society|edizione=Traduzione del Nuovo Mondo con riferimenti|pp=1564–1566}}</ref> Secondo il ''Lexicon Brown-Driver-Briggs'', יְהֹוָה (Qr אֲדֹנָי) appare 6 518 volte, e יֱהֹוִה (Qr אֱלֹהִים) appare 305 volte nel Testo Masoretico. Inizialmente appare in [[ebraico]] in {{passo biblico2|Genesi|2:4}}.<ref name="insight">{{cita libro
|titolo=Insight on the Scriptures
|volume=vol. 2
Riga 188:
|p=229
|editore=Merrill Frederick Unger, William White
|anno=1980}}</ref> Gli unici libri in cui non appare sono [[Ecclesiaste]], il [[Libro di Ester]], ede il [[Cantico dei cantici]].<ref name="Knight,2011"/>
 
Nel [[Libro di Ester]] il tetragramma non appare, ma è presente in quattro punti diversi come [[acrostico]] nel testo ebraico: le lettere iniziali di quattro parole in successione includono YHWH. Queste lettere vennero distinte in almeno tre antichi manoscritti ebraici in rosso.<ref>[http://www.therain.org/appendixes/app60.html ''The Name of Jehovah in the Book of Esther''], Appendice 60, ''Companion Bible''.</ref><ref name="note2">Sono {{passo biblico2|Ester|1:20;5:4;13;7:7}}. Inoltre, in {{passo biblico2|Ester|7:5}} c'è un acrostico che si riferisce al titolo di Dio in {{passo biblico2|Esodo|3:14}}.</ref> Un altro acrostico che contiene il tetragramma compone le prime quattro lettere di {{passo biblico2|Salmi|96:11}}.<ref>[http://www.biblegateway.com/passage/?search=Psalm%2096:11&version=WLC 96:11 תהילים (The Westminster Leningrad Codex)].</ref>
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Il nome di Dio si trova nella Bibbia anche come componente di [[nome teoforico|nomi teoforici]] ebraici. Alcuni potrebbero aver avuto la forma prefissa: "jô-" oppure "jehô-" (29 nomi), e altri i suffissi: "jāhû" o "jāh" (127 nomi). Un nome è la forma di jehô come seconda sillaba (''Elioenaj'', ebr. ''ʼelj(eh)oʻenaj''<ref>A. Tronina, P. Walewski, ''Biblijne nazwy osobowe i topograficzne. Słownik etymologiczny,'' (Biblical personal names and topographical etymological dictionary) Częstochowa 2009, p. 109.</ref>). Studi [[Onomastica|onomastici]] indicano che i nomi teoforici contenenti il tetragramma erano molto popolari durante la monarchia (VIII e VII secolo p.[[e.v.]]).<ref name="note3">Ciò è dimostrato per esempio dalle ''Lachish Ostraka'', che sono una lista di dieci nomi di cui otto sono solo nomi teoforici.</ref> I nomi popolari col prefisso ''jô-''/''jehô-'' diminuirono, mentre il suffisso ''jāhû-''/''jāh-'' aumentò.<ref>G. Buchanan, ''Studies in Hebrew proper names'', Londra, 1896, [http://archive.org/stream/studiesinhebrewp00grayuoft#page/162/mode/2up p. 163].</ref> La [[Septuaginta]] tipicamente traduce YHWH con ''[[Kyrios (termine biblico)|kyrios]]'', che significa "Signore".<ref name="Knight,2011"/>
 
Qui sotto un grafico del numero di casi in cui il Tetragrammatetragramma appare nei vari libri del [[Testo Masoretico]].<ref>E. Jenni, C. Westermann, ''Theological Lexicon of the Old Testament'', Hendrickson Publishers 1997, p. 685.</ref>
 
<timeline>
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| <div align="center">{{passo biblico2|Genesi|3:14}}</div>||<div align="center">{{ebraico|יְהֹוָה}}</div>||<div align="center">{{unicode|[[Yahweh|Yǝhōwāh]]}}</div>||<div align="center"><ref>{{cita web|url=http://www.tanach.us/Tanach.xml?Gen3:14-3:14 |titolo=Genesis 3:14 in the Unicode/XML Leningrad Codex |editore=Tanach.us |accesso=27 luglio 2015}}</ref></div>||Questa è una serie di vocali raramente usata nel Testo Masoretico: sono essenzialmente le vocali di Adonai (con la ''hataf patah'' che ritorna al suo stato naturale di sh'wa).<ref name="Shva"/>
|-
| <div align="center">{{passo biblico2|Giudici|16:28}}</div>||<div align="center">{{ebraico|יֱהֹוִה}}</div>||<div align="center">{{unicode|[[Yahweh|Yĕhōwih]]}}</div>||<div align="center"><ref>{{cita web|url=http://www.tanach.us/Tanach.xml?Judg16:28-16:28 |titolo=Judges 16:28 in the Unicode/XML Leningrad Codex |editore=Tanach.us |accesso=27 luglio 2015}}</ref></div>||Quando il tetragramma viene preceduto da Adonai, riceve invece le vocali dal nome Elohim. La ''hataf segol'' non ritorna ada essere una sh'wa perché farlo potrebbe creare confusione con le vocali di Adonai.
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| <div align="center">{{passo biblico2|Genesi|15:2}}</div>||<div align="center">{{ebraico|יֱהוִה}}</div>||<div align="center">{{unicode|[[Yahweh|Yĕhwih]]}}</div>||<div align="center"><ref>{{cita web|url=http://www.tanach.us/Tanach.xml?Gen15:2-15:2 |titolo=Genesis 15:2 in the Unicode/XML Leningrad Codex |editore=Tanach.us |accesso=27 luglio 2015}}</ref></div>||Come sopra, questo usa le vocali di Elohim, ma come per la seconda versione, viene omesso il punto sopra alla holam/waw poiché ridondante.
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| <div align="center">{{passo biblico2|1Re|2:26}}</div>||<div align="center">{{ebraico|יְהֹוִה}}</div>||<div align="center">{{unicode|[[Yahweh|Yǝhōwih]]}}</div>||<div align="center"><ref>{{cita web|url=http://www.tanach.us/Tanach.xml?1Kings2:26-2:26 |titolo=1 Kings 2:26 in the Unicode/XML Leningrad Codex |editore=Tanach.us |accesso=27 luglio 2015}}</ref></div>||Qui è presente il punto sopra la holam/waw, ma la ''hataf segol'' ritorna ada essere sh'wa.
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| <div align="center">{{passo biblico2|Ezechiele|24:24}}</div>||<div align="center">{{ebraico|יְהוִה}}</div>||<div align="center">{{unicode|[[Yahweh|Yǝhwih]]}}</div>||<div align="center"><ref>{{cita web|url=http://www.tanach.us/Tanach.xml?Ezek24:24-24:24 |titolo=Ezekiel 24:24 in the Unicode/XML Leningrad Codex |editore=Tanach.us |accesso=27 luglio 2015}}</ref></div>||Qui viene omesso il punto sopra alla holam/waw e la ''hataf segol'' ritorna ada essere una sh'wa.
|}
'''{{unicode|ĕ}}''' è ''hataf segol'';<ref>'''Segol''' ({{ebraico|סֶגּוֹל}}; {{IPA|seˈɡol}}) è un segno di [[alfabeto ebraico|vocale ebraica]] [[niqqud]] rappresentato da tre punti che formano un [[triangolo equilatero]] capovolto <span style="font-size: 120%;">'''"ֶ"'''</span>. Come tale, viene posto sotto una consonante per vocalizzarla. In ebraico moderno, indica il [[fonema]] {{IPA|e̞|e}} che è simile alla "[[e]]" della parola italiana ''s'''e'''de'' e viene traslitterata come una ''e''.</ref> '''{{unicode|ǝ}}''' è la forma pronunciata della sh'wa semplice.<ref name="Shva">'''Shva''' o, nell'ebraico biblico, '''Sh'wa''' (<span style="font-size: 120%;">שְׁוָא</span>) è un segno di [[alfabeto ebraico|vocale ebraica]] [[niqqud]] rappresentato da due punti verticali <span style="font-size: 120%;">'''"ְ"'''</span> sotto ad una lettera. In ebraico moderno indica sia il fonema {{IPA|/e/}} sia l'assenza completa di una vocale (Ø - "zero": elemento fonologicamente nullo).</ref>
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=== Rotoli del Mar Morto ===
Nei [[Manoscritti del Mar Morto]] e altri testi ebraici ede aramaici, il tetragramma ede alcuni altri [[nomi di Dio nella Bibbia|nomi di Dio nell'ebraismo]] (come ''El'' o ''Elohim'') venivano a volte scritti in alfabeto paleoebraico, dimostrando di essere considerati speciali. La maggioranza dei nomi divini furono pronunciati fino al II secolo p.[[e.v.]]. Poi, man mano che si sviluppava la tradizione di non pronunciare i nomi, apparvero alternative del tetragramma, come Adonai, Kyrios e Theos.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Kristin De Troyer |data=febbraio 2005 |url=http://www.lectio.unibe.ch/05_2/troyer_names_of_god.htm |titolo=Lectio difficilior: The Names of God. Their Pronunciation and Their Translation |issn=1661-3317 |accesso=28 luglio 2015|lingua=en}}</ref> Il [[4Q120]], frammento greco di {{passo biblico2|Levitico|26:2-16}} scoperto nei [[Manoscritti del Mar Morto]] ([[Qumran]]) ha ιαω ("Iao"), la forma greca del trigramma ebraico YHW.<ref>Bezalel Porten, ''Archives from Elephantine: The life of an ancient Jewish military colony'', 1968, University of California Press, pp. 105, 106.</ref> Lo [[storico]] [[Giovanni Lido]] ([[VI secolo]]) scrisse: "Il romano [[Marco Terenzio Varrone|Varrone]] [116–127 p.e.v.] nel definirlo [il dio ebraico] dice che sia chiamato Iao nei misteri Caldei" (''De Mensibus'' IV 53). George Van Cooten asserisce che Iao è una delle "designazioni specificamente ebraiche di Dio" e "i papiri aramaici degli ebrei di [[Elefantina]] mostrano che 'Iao' è un termine originale ebraico".<ref>Stern M., ''Greek and Latin Authors on Jews and Judaism'' (1974-84) 1:172; Schafer P., ''Judeophobia: Attitudes toward the Jews in the Ancient World'' (1997) 232; Cowley A., ''Aramaic Papyri of the 5th century'' (1923); Kraeling E.G., ''The Brooklyn Museum Aramaic Papyri: New Documents of the 5th century BCE from the Jewish Colony at Elephantine'' (1953)</ref><ref>Un esame esauriente della materia appare in Sean McDonough, ''YHWH at Patmos'' (1999), pp. 116-122 e George van Kooten, ''The Revelation of the Name YHWH to Moses'', 2006, pp. 114, 115, 126-136. È anche importante citare una fonte fondamentale, sebbene vetusta, di questa materia: Adolf Deissmann, ''[http://www.archive.org/details/biblestudiescont00deisrich Bible studies: Contributions chiefly from papyri and inscriptions to the history of the language, the literature, and the religion of Hellenistic Judaism and primitive Christianity]'' (1909), al capitolo "Greek transcriptions of the Tetragrammaton".</ref>
 
I manoscritti ritrovati a Qumran dimostrano la pratica inconsistente dello scrivere il tetragramma, soprattutto in citazioni bibliche: in alcuni manoscritti è riportato in scrittura paleoebraica, in [[lingua ebraica|scrittura quadrata]] oppure rimpiazzato da quattro punti o trattini (''tetrapuncta'').
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{| style="background:transparent"
|bgcolor="LightCyan"|Manoscritti in blu hanno il Tetragrammatontetragrammaton scritto in ''tetrapuncta''
|-
|bgcolor="beige"|Manoscritti in verde hanno il Tetragrammatetragramma scritto in paleoebraico
|-
|bgcolor="MistyRose"|Manoscritti in rosso hanno il Tetragrammatetragramma scritto in caratteri quadrati
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In tutta la Septuaginta ora conosciuta, la parola Κύριος (''Kyrios'') senza l'articolo determinativo viene usata per rappresentare il Nome Divino, ma è incerto se ciò fosse la lettura originale del testo.<ref name=OE>[http://orthodoxengland.org.uk/septuag.htm Orthodox England, "The Septuagint"]</ref> [[Origene]] (''Commentario ai Salmi'' 2.2) e [[Sofronio Eusebio Girolamo|Girolamo]] (''Prologus Galeatus'') dissero che ai loro tempi i migliori manoscritti non davano la parola Κύριος ma lo stesso tetragramma scritto in una forma più antica di caratteri ebraici.<ref>[http://books.google.com/books?id=Z_TiM53E32UC&pg=PA271&dq=Jellicoe+Baudissin&hl=en&sa=X&ei=MewWVK3uD7Pb7AaMogE&redir_esc=y#v=onepage&q=Jellicoe%20Baudissin&f=false Sidney Jellicoe, ''The Septuagint and Modern Study'' (Eisenbrauns 1968, p. 271] ISBN 978-0-931464-00-3</ref> Nessun manoscritto ebraico della Septuaginta è stato rinvenuto con Κύριος come rappresentazione del tetragramma, e si asserisce, non molto convincentemente, che l'utilizzo della parola Κύριος dimostri che la Septuaginta ora in uso sia di carattere cristiano,<ref>[http://books.google.com/books?id=E4CtAwAAQBAJ&pg=PA118&dq=M%C3%BCller+Septuagint+%22early+Christians%22&hl=en&sa=X&ei=HfIWVOjcEOuv7AaI74C4CA&redir_esc=y#v=onepage&q=M%C3%BCller%20Septuagint%20%22early%20Christians%22&f=false Mogens Müller, ''The First Bible of the Church'' (A&C Black 1996, p. 118] ISBN 978-1-85075-571-5</ref> e che la composizione del Nuovo Testamento abbia preceduto il cambiamento in Κύριος della Septuaginta.<ref>[http://books.google.com/books?id=c0ZG4P8J1roC&pg=PA60&dq=McDonough+%22even+post-date%22&hl=en&sa=X&ei=J_YWVITxBqah7Abh7oHYCw&redir_esc=y#v=onepage&q=McDonough%20%22even%20post-date%22&f=false Sean M. McDonough, ''YHWH at Patmos'' (Mohr Siebeck 1999, p. 60)] ISBN 978-3-16-147055-4</ref> L'uso di Κύριος come rappresentazione del tetragramma è stato chiamato "un segno distintivo dei manoscritti cristiani della Septuaginta".<ref>[http://books.google.com/books?id=cNZBAgAAQBAJ&pg=PA77&dq=Pentiuc+%22distinguishing+mark%22&hl=en&sa=X&ei=EvkWVIqCHoOO7Aa-r4DIDA&redir_esc=y#v=onepage&q=Pentiuc%20%22distinguishing%20mark%22&f=false Eugen J. Pentiuc, ''The Old Testament in Eastern Orthodox Tradition'', Oxford University Press, 2014, p. 77], ISBN 978-0-19-533123-3.</ref>
 
Molti papiri ritrovati della Settanta appartenenti ada epoche diverse dimostrano che il nome divino sotto forma di tetragramma e in caratteri ebraici antichi, arcaici o in lettere greche era usato dai traduttori dove questo ricorreva nel testo originale ebraico. Papirologi ede accademici lo rilevano nei seguenti frammenti e nelle relative loro pubblicazioni:
* LXX ([[Papiro Fouad 266]]) con il nome divino in caratteri ebraici quadrati per 49 volte in [[Deuteronomio]] e tre volte nei frammenti 116, 117 e 123.<ref>W.G.Wadell in ''JTS'' vol.45 pp.158-161</ref><ref>''Studio Patristica'', volume I, parte I a cura di Kurt Aland e F. L. Cross, Berlino 1957, pp.339-342;</ref><ref>W. Baars ''Papiro Fouard Inv. N. 266'' pubblicato nel ''Nederlands Theologisch Tijdschrift'', volume XIII, Wageningen, 1959, pp. 442-446</ref><ref>''George Howard, ''The Oldest Greek Text of Deuteronomy'' pubblicato nell'''Hebrew Union College Annual'', volume XLII, Cincinnati 1971, pp. 77, 125-131''</ref>. 117 frammenti del papiro furono pubblicati da ''Estudes de papyrologie''<ref>''Estudes de papyrologie'', Volume 9, Il Cairo, 1971, pp.81-150, 227, 228</ref> e ''Papyrologische Text und Abhandlungen''<ref>Zaki Ali e Ludwig Koenen con il titolo ''Three Rolls of Early Septuagint: Genesis and Deuteronomy'', volume 27, Bonn 1980</ref>;
* [[Papiro Ossirinco 3522]], contiene il Tetragrammatetragramma biblico scritto in caratteri ebraici. Datato al I secolo a.E.V.
* [[Papiro Ossirinco 5101]], contiene il Tetragrammatetragramma biblico scritto in caratteri ebraici. Datato al I secolo.
* [[LXXVTS10 a|LXX (VTS 10a)]], un rotolo in pelle trovato in una caverna della Giudea rende il nome con caratteri ebraici antichi nel [[Libro di Giona]], [[Libro di Michea]], [[Libro di Abacuc]] e nel [[Libro di Zaccaria]], questo rotolo è stato datato alla fine del I secolo d.C.<ref>''Supplements to Vetus Testamentum'', vol. X, Leida, 1963, pp.170-178</ref>;
* [[LXXIEJ 12|LXX (IEJ 12)]], nome di Dio in caratteri ebraici antichi nel [[Libro di Giona]] 3:3 trattasi di un frammento di pergamena trovato in una caverna del deserto della Giudea e datato alla fine del I secolo d.C.<ref>''Israel Exploration Journal'' vol. 12, 1962, p. 203</ref>;
* [[LXXVTS 10b|LXX (VTS 10b)]], nome divino in caratteri ebraici antichi nel [[Libro di Zaccaria]] 8:20 e 9:1, 4. Rotolo di Pergamena del deserto di Giuda presso Nahal Hever datato alla metà del I secolo d.C.<ref>''Supplementes to Vetus Testamentum'', Vol. X, 1963, p. 178</ref>;
* [[4Q120|4Q LXX (Levb)]] rende il nome divino in lettere greche nel libro biblico di [[Levitico]] 3:12 e 4:27. Manoscritto papiraceo trovato in [[Qumran]] (4a caverna), datato al I secolo d.C.<ref>''Supplements to Vetus Testamentum'', Vol. IV, 1957, p. 157</ref>;
* [[Papiro Ossirinco 1007|LXX (P. Oxy VII.1007)]], del libro biblico di [[Genesi]] 2:8,18 il nome di Dio viene è reso con una doppia ''yohdh'' nel relativo foglio di pergamena. Il reperto è stato datato al III secolo d.C.<ref>The Oxyrhynchus Papiyri, parte VII, a cura di Arthur S. Hunt, Londra, 1910, pp. 1,2</ref>;
* [[AqBurkitt|Aq (Burkitt)]], nome di Dio in caratteri ebraici antichi nel primo e secondo [[Libri dei Re]] per un totale di 10 versetti. Trattasi di frammenti del testo greco di Aquila trovati nella genizah della sinagoga del Cairo in Egitto e datati fra la fine del V secolo e l'inizio del VI d.C.<ref>''F.Crawford Burkitt nella opera Fragments of the Books of Kings Accordin in the Translation of Aquila'', Cambridge, 1898, pp. 3-8</ref>;
* [[AqTaylor|Aq (Taylor)]], nome divino in caratteri ebraici antichi, in 25 [[Salmi]], trattasi di frammenti del testo greco della versione biblica di Aquila datati fra la seconda metà del V secolo e l'inizio del VI d.C.<ref>Taylor in ''Hebrew-Greek Cairo Genizah Palipsests'', Cambridge, 1900, pp.54-65</ref>;
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Un elenco completo delle rappresentazioni del nome divino nei manoscritti greci e relativi papiri è riportata nell'opera ''Early Christian and Jewish Monotheism'' degli accademici Prof. Dr Loren Stuckenbruck e Dr. Wendy E. Sproston North<ref>[http://books.google.it/books?id=TxZK1Le1DpkC&pg=PA123&lpg=PA123&dq=Albert+Pietersma+and+divine+name&source=bl&ots=CV5My9qUnz&sig=Tmf9s8s02BkP8HiKHmwxrfHKWg8&hl=it&sa=X&ei=jDrxUtSfDaOl0QWelYEw&ved=0CCwQ6AEwAA#v=onepage&q=Albert%20Pietersma%20and%20divine%20name&f=false ''Early Christian and Jewish Monotheism'' pag. 122 in Google Books]</ref><ref>''Early Christian and Jewish Monotheism'' di Loren T. Stuckenbruck e Wendy E. Sproston North Continuum, 2004</ref>
 
Il [[biblista]] Sidney Jellicoe afferma che "[[Paul Kahle|Kahle]] ha ragione nel sostenere che i testi LXX [Septuaginta], scritti da ebrei per ebrei, mantenessero il Nome Divino in lettere ebraiche (paleoebraico o aramaico) o nella forma imitativa greca ''ΠΙΠΙ'', e che la sua sostituzione con ''Κύριος'' fosse un'innovazione cristiana".<ref name="Jelli">Sidney Jellicoe, ''Septuagint and Modern Study'' (Eisenbrauns, 1989, ISBN 0-931464-00-5) pp. 271, 272.</ref> Jellicoe raccoglie le prove da una vasta maggioranza di studiosi (B. J. Roberts, Baudissin, Kahle e C. H. Roberts, ecc.) e vari segmenti della Septuaginta per arrivare alla conclusione che l'assenza di "Adonai" dal testo suggerisce che l'inserzione del termine ''Kyrios'' fu una pratica successiva; nella Septuaginta ''Kyrios'' viene usato per sostituire YHWH; ede il tetragramma appare nel testo originale, ma i copisti cristiani lo rimossero.<ref name="Jelli"/>
 
[[Eusebio di Cesarea|Eusebio]] e [[San Girolamo|Girolamo]] (traduttore della ''[[Vulgata]]'') usarono la [[Exapla]]. Entrambi attestano l'importanza del nome sacro e che alcuni manoscritti della Septuaginta contenessero il tetragramma in lettere ebraiche.<ref>''Papyrus Grecs Bibliques'', di Françoise Dunand, Cairo, 1966, p. 47 (nota 4).</ref> Ciò viene confermato anche dal ''New International Dictionary of New Testament Theology'', che sostiene: "Testi recentemente scoperti mettono in dubbio l'idea che i traduttori della LXX (Septuaginta) avessero reso il tetragramma JHWH con KYRIOS. I manoscritti più antichi della LXX oggi disponibili mostrano il tetragramma in lettere ebraiche nel testo greco. Questa fu un'usanza conservata da successivi traduttori ebraici dell'Antico Testamento nei primi secoli (dopo Cristo)".<ref>''The New International Dictionary of New Testament Theology'', Vol.2, Colin Brown, 1986, p. 512.</ref>
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=== Nuovo Testamento ===
{{vedi anche|Il tetragramma nel Nuovo Testamento}}
Nessun manoscritto greco del [[Nuovo Testamento]] usa il tetragramma.<ref name=Howard1>George Howard [http://www.jstor.org/stable/3265328 "The Tetragram and the New Testament"], in ''Journal of Biblical Literature'', Vol. 96, Nr. 1 (marzo 1977), pp. 63-83.</ref> In tutte le sue citazioni testuali dell'Antico Testamento che hanno il tetragramma in [[ebraico]], il Nuovo Testamento utilizza la parola greca Κύριος (''[[Kyrios (termine biblico)|Kyrios]]''). Tuttavia, nell'ambito del Nuovo Testamento, il nome rappresentato dal tetragramma è richiamato dai nomi teoforici di alcuni personaggi menzionati (come [[Zaccaria (Nuovo Testamento)|Zaccaria]] ed [[Elia]]), ede il nome appare in forma abbreviata ''[[Jah|Yah]]'' nella parola greca Ἀλληλουϊά (''[[Alleluia]]'') in {{passo biblico2|Apocalisse|19:1–6}}. Soprattutto compare nel nome del Figlio di Dio, Gesù. Nei libri del [[Nuovo Testamento]], scritti in [[Koinè|greco ellenistico]], Gesù è indicato come Ἰησοῦς (Iésous), che è la resa in greco del suo nome in [[Lingua ebraica|ebraico]]: יְהוֹשׁ֫וּעַ<sup>[[Alfabeto ebraico|?]]</sup> (''Yĕhošūa'', contratto in ''Joshua'') a sua volta composto da in [[Lingua ebraica|ebraico]]: יְהֹוָה<sup>[[Alfabeto ebraico|?]]</sup> ([[YHWH]], nome proprio del Dio d'Israele) e in [[Lingua ebraica|ebraico]]: יָשַׁע<sup>[[Alfabeto ebraico|?]]</sup> (''yasha'', salvezza) quindi con il significato di "YHWH è la salvezza" oppure "YHWH è salvezza", e compare più di 10001 000 volte.
 
Nel [[1977]], l'ebraista statunitense [[George Howard (ebraista)|George Howard]] sulle pagine della pubblicazione ''Journal of Biblical Literature'' pubblicò una tesi sulla presenza del tetragramma nelle citazioni bibliche da parte degli autori del Nuovo Testamento.<ref name="Howard">{{cita web|url=http://www.jstor.org/discover/10.2307/3265328?uid=3738840&uid=2&uid=4&sid=21101605991697|autore=G. Howard|titolo=The Tetragram and the New Testament|editore=Journal of Biblical Literature, Vol. 96, No. 1, Mar., 1977|lingua=en}}.</ref> Fornisce due serie di prove:
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=== Scritti patristici ===
[[File:Tetragrammaton-Trinity-diagram-12thC.jpg|miniatura|destra|Il diagramma di [[Pietro Alfonsi]] sul Tetragramma-Trinità, che presenta il nome come "JEVE" ([[XII secolo]])]]
[[File:Tetragrammaton at 5th Chapel of the Palace of Versailles France.jpg|miniatura|Il Tetragrammatetragramma della V Cappella della [[Reggia di Versailles]], [[Francia]]. Questo esempio ha i punti vocalici di "[[Elohim]]"]]
Secondo la ''[[Catholic Encyclopedia]]'' ([[1910]]) e B.D. Eerdmans:<ref>B.D. Eerdmans, "The Name Jahu", O.T.S. V (1948) 1-29.</ref><ref name=Maas>Anthony John Maas. [http://archive.org/stream/catholicencyclop08herbuoft#page/334/mode/2up "Jehovah (Yahweh)"] in ''The Catholic encyclopedia; an international work of reference on the constitution, doctrine, discipline, and history of the Catholic Church. Special edition, under the auspices of The Knights of Columbus Catholic Truth Committee. Edited by Charles G. Herbermann [and others] Published 1907 by The Encyclopedia Press in New York''.</ref>
* [[Diodoro Siculo]] (I secolo p.[[e.v.]]) scrive<ref>"Tra gli ebrei Mosè riferiva le sue leggi al dio che viene invocato come Iao (Gr. Ιαώ)." (Diodoro Siculo, ''Bibliotheca Historica'' I, 94:2)</ref> {{lang|grc|Ἰαῶ}} (Iao);
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{{vedi anche|Genizah|Shemhamphorasch}}
[[File:Modern document hypothesis.svg|miniatura|sinistra|Schema dell'"ipotesi documentaria" o "teoria delle quattro fonti" del [[Tanakh]].<br />'J': tradizione ''Jahvista''<br />'È: tradizione ''Elohista''<br />'D': tradizione ''Deuteronomista''<br />'P': tradizione ''Codice Sacerdotale''<br />* include la maggior parte del Levitico<br />† include la maggior parte del Deuteronomio<br />‡ "'''D'''euteronomic '''H'''istory ''(Storia deuteronomica)''": [[Libro di Giosuè|Giosuè]], [[Libro dei Giudici|Giudici]], [[Libri di Samuele|Samuele 1&2]], [[Libri dei Re|Re 1&2]]]]
Specialmente grazie alla [[Stele di Mesha]], alla tradizione "Jahvista" riscontrata in {{passo biblico2|Esodo|3:15}}, ede ai testi ebraici e greci antichi, la maggioranza dei biblisti sostengono che il tetragramma e gli altri nomi di Dio fossero usati dagli antichi [[Israeliti]] e dai loro vicini.<ref name=JewishEncycloName/><ref name=Troyer>Kristin De Troyer [http://www.lectio.unibe.ch/05_2/PDF/troyer_names_of_god.pdf ''The Names of God, Their Pronunciation and Their Translation''], – lectio difficilior 2/2005.</ref><ref name=Miller2000>{{Cita libro |autore=Patrick D. Miller |titolo=The Religion of Ancient Israel |editore=Westminster John Knox Press |anno=2000 |url=http://books.google.com/books?id=JBhY9BQ7hIQC |isbn=978-0-664-22145-4|lingua=en}}</ref>
 
Dopo la distruzione del [[Tempio di Salomone]], l'uso parlato del nome di Dio come stava scritto cessò tra la gente, sebbene la conoscenza della pronuncia venisse perpetuata nelle [[rabbinismo|scuole rabbiniche]].<ref name=Moore/> [[Filone di Alessandria]] lo chiama "ineffabile", e dice che è permesso solo a coloro le cui orecchie e lingue sono purificate dalla saggezza di pronunciarlo in un luogo santo (cioè, ai sacerdoti nel Tempio). In un altro passo, commentando {{passo biblico2|Levitico|24:15-16}}: "Se qualcuno, non dico che [[bestemmia|bestemmi]] contro il Signore degli uomini, ma che soltanto osi pronunciare il Suo nome inopportunamente, che si aspetti la pena di morte."<ref name=Moore/>
 
Fonti rabbiniche asseriscono che il nome di Dio fosse pronunciato solo una volta all'anno, dal [[Sommo Sacerdote]], nel [[Yom Kippur|Giorno dell'Espiazione]].<ref>William David Davies, Louis Finkelstein, Steven T. Katz, ''The Cambridge History of Judaism: The Late Roman-Rabbinic Period'', 2006, p. 779: "(BT Kidd 7ia) Il quadro storico sopra descritto è probabilmente errato perché i Nomi Divini erano una responsabilità sacerdotale... Il Nome era uno dei momenti culminanti del Servizio Sacro: era affidato esclusivamente al Sommo Sacerdote una volta all'anno".</ref> Altri, incluso [[Maimonide]],<ref>[[Maimonide]], ''[[Mishneh Torah]]'', "Leggi della Preghiera e delle Benedizioni Sacerdotali", Capitolo 14 [http://www.chabad.org/dailystudy/rambam.asp?tDate=3/28/2012&rambamChapters=3].</ref> affermano che il nome fosse pronunciato quotidianamente nella [[liturgia ebraica]] del Tempio, durante la [[benedizione]] sacerdotale dei fedeli ({{passo biblico2|Numeri|6:27}}), dopo il sacrificio del giorno; nella sinagoghe tuttavia veniva usato un nome sostitutivo (probabilmente "Adonai").<ref name=Moore/> Secondo il [[Talmud]], nelle ultime generazioni prima della [[distruzione del Tempio]] e la caduta di [[Gerusalemme]] il nome era pronunciato a bassa voce cosicché il relativo suono veniva disperso nell'inno cantato dai sacerdoti.<ref name=Moore/> La tradizione ebraica vuole che ciò avvenisse all'Interno del ''Kodesh HaKodashim'', il [[Sancta sanctorum]] del [[Tempio di Gerusalemme]]: il Sommo Sacerdote dimenticava la pronuncia del tetragramma immediatamente dopo averla "effettuata". Il secondo ede ultimo momento in cui il Sommo Sacerdote poteva pronunciare il tetragramma avveniva per due volte con la [[Benedizione sacerdotale]] sul popolo d'Israele:
 
{{quote biblico|Il Signore parlò a Mosè dicendo: «Parla ad [[Aronne]] ed ai suoi figli e di' loro così: "In questo modo benedirete i figli di Israel, dicendo loro: Ti benedica il Signore (יהוה) e ti custodisca. Faccia il Signore risplendere il Suo Volto su di te e ti conceda grazia. Rivolga il Signore il Suo Volto verso di te e ti dia pace". Essi porranno il Mio Nome (יהוה) sui figli di Israele ed Io li benedirò»|Numeri|6:22-27}}
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Secondo l'[[Ebraismo]], qualsiasi materiale con su scritto o inciso il tetragramma, tanto più se scritto da uno [[Scriba#Lo scriba ebreo|scriba]] in stato di purità su fogli di pergamena, non può essere gettato via e deve essere custodito in un contenitore apposito chiamato [[Ghenizah]] oppure sotterrato in un terreno riservato specificatamente a questo scopo. Oggigiorno gli ebrei sono soliti inoltre non pronunciarlo ad alta voce in nessuna occasione e per nessuna ragione. Per discutere l'argomento della vocalizzazione del nome, solo per motivi scientifici, e mai in conversazioni futili o in preghiera, si preferisce scrivere le vocali a cui ci si riferisce e lasciare alla mente dell'ascoltatore la ricostruzione del nome vocalizzato. Come già si è detto, invece di pronunciare il tetragramma durante le preghiere, gli ebrei dicono "Adonai".<ref>È il nome che sceglie [[Adamo]], secondo la tradizione [[midrash]]ica, per rivolgersi a Dio non tanto per evocare la Sua "essenza", impossibile da definire e troppo sacra persino da nominare, ma la Sua "presenza" presso di noi, che ne siamo sottomessi. Vedi la voce "Adonài" in A. Green, ''op. cit.'', pp. 29-30.</ref>
 
È probabile che la proibizione della pronuncia del Tetragrammatetragramma risalga all'epoca di [[Esdra (Bibbia)|Esdra]] e [[Neemia]], ossia al ritorno dall'[[esilio babilonese]], quando fu riaperto il [[Tempio di Gerusalemme]] e furono fissati molti dei canoni della [[liturgia]]. Alcuni spostano l'effettivo disuso della pronuncia del tetragramma ada un periodo successivo, dal III secolo p.[[e.v.]] fino al [[III secolo]] [[e.v.]]. Qualunque sia la data di disuso, nel mondo ebraico la proibizione della sua pronuncia è certa ed è stata costante fino ada oggi, tuttavia alcuni mistici erano soliti contemplare, con l'uso di cori o più spesso in completo isolamento, le singole lettere che lo compongono.<ref>Si veda per esempio [[Moshe Idel]], ''Quabbalah. Nuove prospettive'', Milano: Adelphi, 2010, pp. 123-24 e ''passim''.</ref>. AdA ogni modo, a partire dalla distruzione del [[Secondo Tempio]] nel [[70]], il tetragramma non è più pronunciato nella liturgia ebraica. La pronuncia comunque era ancora conosciuta a [[Babilonia]], nella seconda metà del [[IV secolo]].<ref name=Moore/>
 
==== Proibizioni verbali ====
La veemenza con cui viene denunciata nella ''[[Mishnah]]'' la pronuncia del nome fa supporre che l'uso di "Yahweh" fosse inammissibile nell'[[ebraismo rabbinico]]. "Colui che pronuncia il Nome con le sue proprie lettere non avrà posto nel mondo a venire!"<ref name=Moore/> La pronuncia del Nome come è scritto è così proibita che a volte il Nome viene chiamato "Ineffabile", "Inesprimibile" o "Nome Distintivo".<ref>{{cita web|url=http://www.jewfaq.org/name.htm |titolo=Judaism 101 on the Name of God |editore=jewfaq.org|lingua=en}}</ref><ref>Si veda per esempio {{cita libro|autore=Saul Weiss e Joseph Dov Soloveitchik |url=http://books.google.com/?id=rmmRRNYXb7kC&pg=PA9&dq=YKVK |p=9 |titolo=Insights of Rabbi Joseph B. Soloveitchik |isbn=978-0-7425-4469-7 |data=febbraio 2005|lingua=en}} e {{cita libro|autore=Minna Rozen |titolo=Jewish Identity and Society in the 17th century |p=67 |url=http://books.google.com/?id=Pt50fMlgKuMC&pg=PA67&dq=YKVK |isbn=978-3-16-145770-8 |anno=1992|lingua=en}}</ref><ref>M. Rösel, ''The reading and translation of the divine name in the Masoretic tradition and the Greek Pentateuch'', ''Journal for the Study of the Old Testament'', 2007: "È in questo libro che troviamo il divieto più severo di pronunciare il nome del Signore. L'ebraico di 24:16, che può essere tradotto: «E chi bestemmia (3B?) il nome del Signore (9H9J) dovrà essere messo a morte»."</ref>
 
La ''[[Halakha]]'' (Legge ebraica) prescrive che dove il Nome è scritto ''yod-hei-vav-hei'', deve essere pronunciato soltanto "Adonai"; e anche quest'ultimo nome viene considerato nome santo e deve essere pronunciato solo in preghiera.<ref name=rambamprayer14>"Essi [i Sacerdoti, quando recitano la Benedizione Sacerdotale, quando c'era il Tempio] recitano il nome [di Dio] -- cioè, il nome ''yod-hei-vav-hei'', come sta scritto. Questo viene citato come 'nome esplicito' in tutte le fonti. Nel paese [cioè, fuori dal Tempio] viene letto [usando un altro dei nomi di Dio], א-ד-נ-י ('Adonai'), poiché solo nel Tempio questo nome [di Dio] è recitato come sta scritto." -- ''[[Mishneh Torah]]'' di [[Maimonide]], "Leggi della Preghiera e delle Benedizioni Sacerdotali", 14:10</ref><ref>''Kiddushin'' 71a afferma: "Non vengo chiamato col [Mio nome] come è scritto. Il Mio nome è scritto ''yod-hei-vav-hei'' ed è pronunciato "Adonai."</ref> Pertanto quando qualcuno vuole riferirsi in terza persona al Nome come è scritto o pronunciato, si usa il termine ''"[[HaShem]]"'' ("il Nome");<ref name="Stanley S. Seidner 1987">Stanley S. Seidner,"HaShem: Uses through the Ages", saggio inedito, ''Rabbinical Society Seminar'', Los Angeles, 1987.</ref><ref>Per esempio, due libri di preghiere comuni sono intitolati "Tehillat Hashem" e "Avodat Hashem." Oppure, una persona potrebbe dire ad un amico: "Hashem mi ha aiutato oggi a svolgere una grande [[mitzvah]]."</ref> e questo sistema può essere usato anche nelle preghiere.<ref>Per esempio, nell'invocazione comune e lode:, "Barukh Hashem" (Benedetto [cioè la fonte di tutto] sia Hashem), o "Hashem yishmor" (Dio proteggi[ci])</ref> I [[Masoreti]] aggiungevano punti vocalici ([[niqqud]]) ede i segni di [[cantillazione]] ai manoscritti, per indicare l'uso delle vocali e per cantare le letture delle Bibbia nelle funzioni in [[sinagoga]]. A יהוה aggiunsero le vocali di "[[Adonai]]" ("Mio Signore"), parola da usarsi quando veniva letto il testo. Mentre "HaShem"è il modo più comune per far riferimento al "Nome", i termini "HaMaqom" (lett. "Il Luogo" cioè "L'Onnipresente") e "Raḥmana" (Aramaico, "Misericordioso") sono usati nella [[Mishnah]] e [[Ghemara]], tuttora utilizzati nelle frasi "HaMaqom y'naḥem ethḥem" ("possa L'Onnipresente consolarti"), frase tradizionale per il [[lutto nell'ebraismo|lutto]] durante la ''[[Morte nell'ebraismo#Shiva .E2.80.93 Sette giorni|Shiva]]'' e "Raḥmana l'tzlan" ("possa il Misericordioso salvarci", cioè "Dio non voglia").
 
==== Proibizioni scritte ====
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==== Cabala ====
{{vedi anche|Cabala ebraica|Cabala lurianica|Filosofia chassidica}}
La tradizione [[cabala ebraica|cabbalistica]] afferma che la pronuncia corretta è nota solo ada una stretta cerchia di persone per ogni generazione, ma non ad altri. In opere cabalistiche successive a volte si fa riferimento al tetragramma col nome col nome ''Havayah''—{{ebraico|הוי'ה}}, che significa "il Nome dell'Essere/Esistenza". Questo nome serve anche quando c'è bisogno di far riferimento specificamente al Nome scritto; parimenti, "Shem Adonoot," che significa "il Nome d'Autorità" può essere usato per riferirsi specificamente al nome parlato "Adonai".<ref name="Scholem">[[Gershom Scholem]], ''La Kabbalah e il suo simbolismo'', trad. di Anna Solmi, Torino: Eianudi, 1980, ''s.v.''</ref>
 
[[Moshe Chaim Luzzatto]],<ref name=ramchal31>In קל"ח פתחי חכמה di Rabbi Moshe Chaim Luzzato, Introduzione #31; trad. {{en}} nel libro ''138 Openings of Wisdom'' di Rabbi Avraham Greenbaum, 2008, consultabile anche su [http://www.breslev.co.il/articles/spirituality_and_faith/kabbalah_and_mysticism/the_name_of_havayah.aspx?id=10847&language=english ''breslev.co.il''] URL consultato 30 luglio 2015.</ref> l'albero del tetragramma "si dispiega" secondo la natura intrinseca delle sue lettere, "nello stesso ordine in cui appaiono nel Nome, nel mistero del dieci e nel mistero del quattro." Pertanto, l'apice superiore della lettera ''Yod'' è [[Arich Anpin]] (emanazione divina) ede il corpo principale di ''Yod'' è [[Abba (religione)|Abba]]; la prima lettera ''Hei'' è [[Partzufim|Imma]] (Madre); la ''Vav'' è [[Partzufim|Zeir Anpin]] e la seconda ''Hei'' è [[Partzufim|Nukvah]]. Si sviluppa in questo ordine succitato e "nel mistero delle quattro espansioni" che sono costituite dalle seguenti grafie delle lettere:
 
'''ע"ב/''`AV''''' : יו"ד ה"י וי"ו ה"י, chiamato "`AV" secondo il suo valore [[Ghimatriah|ghematrico]] ע"ב=70+2=72.
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[[File:Tetragramma gematria.png|miniatura|Una [[tetraktys]], rappresentazione [[gematria|gematrica]] del Tetragramma coi suoi valori numerologici: il risultato, [[72 (numero)|"72"]], è un numero fondamentale nelle [[Scritture]]]]
Ci sono quelli<ref name=ramchal31/> che credono che la [[tetraktys]] ede i suoi misteri abbiano influenzato i primi [[Cabala ebraica|cabalisti]]. Una tetraktys ebraica in modo simile mostra le lettere del tetragramma iscritte sulle dieci posizioni del triangolo, da destra a sinistra. Si sostiene che l'[[Albero della vita (cabala)|Albero della vita]] cabalistico, con le sue dieci sfere di [[Shekinah|emanazione]], sia in qualche modo collegato alla tetraktys, ma la sua forma non è quella di un triangolo.<ref name=ramchal31/> La scrittrice [[esoterista]] [[Dion Fortune]] dice:
: "Il [[punto (geometria)|punto]] è assegnato a [[Kether]];
: la [[retta|linea]] a [[Chokhmah]];
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=== Samaritani ===
I [[Samaritani]] condividevano cogli ebrei il tabù sulla pronuncia del Nome, e non esiste prova che la sua pronuncia fosse una pratica samaritana comune.<ref name=Moore/><ref>Peter Schäfer, Catherine Hezser, ''The Talmud Yerushalmi and Graeco-Roman culture: Volume 3'', 2002, p. 152: " In verità, non c'è nessuna testimonianza in nessuna letteratura rabbinica che i Samaritani usassero pronunciare il Nome Divino quando facevano giuramenti."</ref> Tuttavia ''[[Sanhedrin]]'' 10:1 include il commento di Rabbi Mana (degli [[Amoraim]]): "per esempio quei [[Samaritani|Kutim]] che fanno giuramento" non avranno un posto nel [[Mondo a venire]], il che implica che Mana credeva che alcuni Samaritani usassero il nome quando facevano giuramenti. (Ii loro sacerdoti hanno conservato la pronuncia liturgica "Yahwe" o "Yahwa" a tutt'oggi.)<ref name=Moore/> Come per gli ebrei, l'aramaico ''ha-Shema'' (השמא "il Nome") rimane d'uso comune tra i Samaritani, simile a "il Nome" {{ebraico|השם}} ("HaShem").<ref name="Stanley S. Seidner 1987"/>
 
=== Cristianesimo ===
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Si presume che i primi cristiani ebrei avessero ereditato dagli [[ebrei]] la pratica di leggere "Signore" dove il tetragramma appariva nel testo ebraico, o dove il tetragramma veniva evidenziato in un dato testo greco. I cristiani gentili, soprattutto coloro che non parlavano ebraico e usavano i testi in greco, leggevano "Signore" in quei punti dove appariva nel testo greco del [[Nuovo Testamento]] e altre copie dell'[[Septuaginta|Antico Testamento greco]]. Questa pratica continuò fino all'arrivo della [[Vulgata]] in [[lingua latina|latino]], in cui "Signore/Dominus" rappresentava "Yahweh" nel testo latino. Nel diagramma del Tetragramma-Trinità<sup>''[[#Scritti_patristici|cfr. supra]]''</sup> di [[Pietro Alfonsi]], il nome è scritto "Jeve." È rimasta come testimonianza la forma litanica "[[Kyrie eleison]]" a ricordo della tradizionale [[liturgia]] greca che era in uso anche nella chiesa latina. Come esempio di uso, nelle collette e nelle preghiere della liturgia cattolica, ci si rivolge a Dio con gli epiteti "Dio onnipotente ed eterno" oppure "Dio, padre onnipotente" o simili. L'unica volta in cui si utilizza un termine ebraico (non il tetragramma) è, una volta all'anno, in una delle sette [[antifone maggiori dell'Avvento]] "''O Adonai''" (nel testo latino - nel testo liturgico italiano è reso con "O Signore"). Durante la [[Riforma protestante|Riforma]], la [[Bibbia di Lutero]] usava "Jehova" nel testo [[lingua tedesca|tedesco]] dell'Antico Testamento di [[Martin Lutero]].<ref>William C. Graham, ''A Catholic Handbook: Essentials for the 21st Century'', 2010, p. 51 {{en}}: "Why Do We No Longer Say Yahweh? The Vatican's Congregation for Divine Worship and the Discipline of the Sacraments directed in... just as the Hebrews and early Christians substituted other names for Yahweh when reading Scripture aloud."</ref>
 
Le traduzioni moderne in cui è presente (perlopiù in nota) una vocalizzazione del tetragramma, sono opera di eruditi senza che abbiano un utilizzo al di fuori della cerchia della [[critica biblica]], e servono soprattutto per evidenziare le stratificazioni e la formazione del testo (ad esempio le cosiddette tradizioni Jahvista, Elohista, Sacerdotale, ecc). Recentemente, in ambito cattolico, con la motivazione di riaffermare la disciplina sia ebraica chesia delle prime comunità cristiane secondo la quale «Non si deve pronunciare il nome di Dio sotto la forma del tetragramma YHVH nelle celebrazioni liturgiche, nei canti, nelle preghiere», e anche nelle traduzioni della bibbiaBibbia il nome di Dio deve essere reso con Adonai, Kyrios, Signore, ecc.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/10/26/ratzinger-apre-agli-ebrei-non-usare.html Articolo di Marco Politi su Repubblica del 26 ottobre 2008]</ref>
 
==== Traduzioni cristiane ====
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L'uso della Septuaginta (=LXX) da parte dei cristiani in polemica con gli ebrei fece sì che questi ultimi l'abbandonassero, rendendola un testo specificamente cristiano. Dalla Septuaginta i cristiani redassero traduzioni in [[lingua copta|copto]], [[lingua araba|arabo]], [[lingua slava ecclesiastica]] e altre lingue utilizzate dalle [[Chiese ortodosse orientali]] e dalla [[Chiesa ortodossa]],<ref name=OE/><ref>[http://www.bibliahebraica.com/the_texts/septuagint.htm BibliaHebraica.org, "The Septuagint"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100504054157/http://www.bibliahebraica.com/the_texts/septuagint.htm |data=4 maggio 2010 }}</ref> le cui liturgie e dichiarazioni dottrinali sono in gran parte un [[centone]] di testi dalla Septuaginta, che considerano essere ispirata almeno tanto quanto il [[Testo Masoretico]].<ref name=OE/><ref>[http://www.holy-trinity.org/liturgics/nrsv.html "An Orthodox Critique of English Translations of the Bible"], su ''holy-trinity.org'' (liturgie).</ref> Nell'ambito della Chiesa ortodossa orientale, il testo greco rimane la norma per i testi in tutte le lingue, con particolare riferimento alle composizioni usate nelle preghiere.<ref>[http://www.orthodoxresearchinstitute.org/articles/liturgics/peter_archbishop_remarks_translations.htm Peter L'Huiller, "Some Remarks about Biblical and Liturgical Translations" (Orthodox Research Institute)].</ref><ref>[http://books.google.com/books?id=eKYM6FVxYKIC&dq=Orthodox+liturgy+Septuagint&source=gbs_navlinks_s Donald Fairbarn, ''Eastern Orthodoxy through Western Eyes'', Westminster John Knox Press, 2002, p. 34.] ISBN 978-0-664-22497-4</ref>
 
La Septuaginta, col suo uso di Κύριος per rappresentare il tetragramma, fu anche la base delle traduzioni cristiane associate all'Occidente, in particolare la ''[[Vetus latina]]'', che sopravvive in alcune parti della liturgia della [[Chiesa latina]], e la [[Bibbia gotica]]. Le traduzioni cristiane della [[Bibbia]] in [[lingua inglese|inglese]] normalmente usano "LORD" al posto del tetragramma nella maggioranza dei casi, spesso in [[maiuscoletto]] (o tutto in maiuscolo), così da distinguerlo da altre parole tradotte con "Lord". Nelle Bibbie (Antico Testamento) protestanti solitamente il tetragramma viene reso con Signore o con "Eterno". In nota o raramente nel testo compare sempre più la forma Jahvé. La Riveduta Luzzi, la [[Bibbia (versione di Diodati)|Nuova Diodati]] e la [[King James Version]] in {{passo biblico2|Genesi|22:14}} riportano il nome di località ''Jehovah-jireh'', la cui radice deriva dal tetragramma, ma altre bibbieBibbie protestanti traducono diversamente.
 
==== Ortodossi orientali ====
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==== Cattolicesimo ====
[[File:BASILICA OF ST LOUIS KING OF FRANCE MISSOURI USA Near the Gateway Arch TETRAGRAMMATON.jpg|miniatura|Il Tetragrammatetragramma sul [[Timpano (architettura)|timpano]] della chiesa cattolica ''Basilica of St. Louis, King of France'' a [[Saint Louis (Missouri)]]]]
Nella [[Chiesa cattolica]], la prima edizione ufficiale vaticana della ''[[Nova Vulgata]] Bibliorum Sacrorum Editio, editio typica'', pubblicata nel [[1979]], usava il tradizionale ''Dominus'' al posto del tetragramma nella stragrande maggioranza dei casi; tuttavia, usava anche la forma ''Iahveh'' per riportare il tetragramma in tre punti specifici:
* {{passo biblico2|Esodo|3:15}}.<ref>"Dixítque íterum Deus ad Móysen: «Hæc dices fíliis Israel: Iahveh (Qui est), Deus patrum vestrórum, Deus Abraham, Deus Isaac et Deus Iacob misit me ad vos; hoc nomen mihi est in ætérnum, et hoc memoriále meum in generatiónem et generatiónem" (Esodo 3:15).</ref>
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La ''"United States Conference of Catholic Bishops'' (Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti)" ha elogiato queste istruzioni, aggiungendo che "fornisce anche un'opportunità di offrire la catechesi ai fedeli come incoraggiamento a dimostrare riverenza per il Nome di Dio nella vita quotidiana, enfatizzando la potenza del linguaggio come atto di devozione e adorazione".<ref name="Curia">{{cita web|url=http://www.ewtn.com/library/CURIA/cdwtetragram.pdf |titolo=United States Conference of Catholic Bishops Committee on Divine Worship (PDF) |formato=PDF |accesso=31 luglio 2015|lingua=en}}</ref>
 
AdA ogni modo, quando si tratta di vocalizzare il Nome Divino in ambito accademico, la maggioranza degli esegeti cattolici contemporanei propende per una vocalizzazione del tetragramma con le vocali "a" ed "e", e talvolta questa forma può apparire, oltre che nei testi di critica biblica, anche nelle note e nelle introduzioni o, più raramente (una o due volte) nel testo dell'Antico Testamento, quando si tratta di evitare ambiguità per la presenza vicina di altri nomi divini. È presente più spesso in alcune versioni letterali degli anni sessanta a indirizzo storico critico, allo scopo di evidenziare le diverse tradizioni presenti nella formazione del testo. In traduzioni degli ultimi anni è citato il tetragramma in caratteri latini ('''JHWH''') senza alcuna vocalizzazione. Non compare mai nel Nuovo Testamento non essendo presente in nessuno dei manoscritti antichi da cui vengono fatte le traduzioni.<ref>S. David Sperling, ''Encyclopedia of Religion'', vol. 7, New York, Macmillan, 2005, p. 3538; R.T.A. Murphy in ''The New Catholic Encyclopedia'', vol. 7, New York, Gale, 2003, pp. 750-1; {{EI|jahve|Jahve}}.</ref>
 
==== Testimoni di Geova ====
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:Nelle note menziona ''Jahveh'', come quelle su {{passo biblico2|Esodo|3:13}}, {{passo biblico2|Isaia|42:8}}, ecc.
* ''Nuovissima Versione della Bibbia'' Edizione Paoline. 1967-1980. Cattolica.
:Usa Signore. Nella nota ada {{passo biblico2|Esodo|6:2-8}} usa ''Jahveh''.
* ''La Nuova Diodati''. Protestante. 1991.
:Usa sempre Eterno. Nella prefazione usa ''Jehovah'' e ''Yah''.
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* Duomo Nuovo di [[Brescia]]: tetragramma in caratteri ebraici sull'altare della prima navata laterale destra.
* Santuario della Via Crucis monumentale di [[Cerveno]] in [[Val Camonica]]: tetragramma in caratteri ebraici sul turbante del Sommo Sacerdote<ref>[http://www.camunity.it/paesi/cultura_folklore/via_crucis/via_crucis_pag2.htm Santuario della Via Crucis di Cerveno BS]</ref>.
* [[Lione]]: Tetragrammatetragramma nel mosaico sulla volta della Basilica cattolica di [[Notre-Dame de Fourvière|Fourvière]].
* [[Praga]]: interno della chiesa di San Nicola (quartiere Mala Strana).
* Praga: Ponte Carlo, tetragramma in caratteri ebraici sulla parte alta della terza statua.
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=== Nella letteratura ===
* ''Il pendolo'' di Foucault<ref>''Il pendolo di Foucault'' di Umberto Eco - 1ª edizione Bompiani ottobre 1988</ref>
: Menziona il Tetragrammatetragramma sia lettera per lettera: "... ''jod'', ''he'', ''waw'', ''he''. Iahveh, il nome di Dio".
: CheSia tutto insieme: "...trovare tutte le combinazioni del nome di Dio? ... IHVH".
* Axel Munthe, nell'ultimo capitolo de ''"La Storia di San Michele"'', fa uso per due volte del nome divino nella forma ''Jehovah''.
* ''La morte e la bussola'', racconto della raccolta "Finzioni" di [[Jorge Luis Borges]] in cui una serie di omicidi sembra essere correlata al Tetragràmaton.
* nel "Libro di Mormon" in 2 Nefi capitolo 22 versetto 2 (pagina 84) ede in Moroni capitolo 10 versetto 34 (pagina 518);
* nel "Dizionario biblico" John L. McKenzie Cittadella Editrice - ed. 1981 - IV ed. pag. 381;
* nel "Grande dizionario italiano dell'uso" UTET - ed. 1999 rist. 2000 - vol. III pag.192;
* nel "Dizionario delle lingue italiana e inglese" - Sansoni editore - II ed. - 1985 - part. I - (it/ing) pag. 576;
* nel "Dizionario delle lingue italiana e inglese" - Sansoni editore - II ed. - 1985 - part. II - (ing/it) pag. 1589;
* nel vocabolario italiano-francese "Il novissimo Ghiotti" ed. Petrini Torino ed. 1973 pag. 463;
* nel dizionario enciclopedico "Il novissimo Melzi" Vallardi Editore ed. XXXVI ristampa 1981 pag. 512;
 
=== Nella musica ===
[[File:Nabucco.jpg|miniatura|upright=1.2|Una scena del ''[[Nabucco]]'' di [[Giuseppe Verdi]]: "Gli israeliti in cattività cantano all'immenso ''Jehovah''"]]
* [[Giuseppe Verdi]], [[Nabucco]], (atto finale: Ilil coro canta dell'immenso ''Jehovah ''ede il sommo sacerdote Zaccaria menziona ancora ''Jehovah'').
* [[Gioachino Rossini]], [[Mosè in Egitto]], (Mosè invoca ''Iehova'').
* [[Camille Saint-Saëns]], [[Samson et Dalila]] (''Iehova'' e ''Jehova'', menzionati più volte).
* [[Georg Friedrich Händel]] (Moltissimimoltissimi oratori, ovvero composizioni musicali, su Giuseppe e suoi fratelli, sulla liberazione d'Israele dall'Egitto, su personaggi biblici come Giosuè, Debora, Iefte, Sansone (qui si usa la forma ''Jeovah''), Saul, Salomone, Atalia, Baldassare e la caduta di Babilonia, Ester, il Messia.
* [[Franz Schubert]], musicò '' L'Onnipotenza'', (D 852 / op. 79, n. 2), lirica di Johann Ladisklav Pyrker nella quale compare cinque volte il nome di ''Jehovah'' ).
* [[Johann Sebastian Bach]] Lied BWV 452 e corale BWV 299 (dal Klavierbüchlein für Anna Magdalena Bach) 'Dir, dir ''Jehova'', will ich singen'.
* [[Ludwig van Beethoven]] Nellnell'oratorio 'Cristo sul Monte degli Ulivi' (op. 85), usa varie volte la forma ''Jehova''.
* [[Henry Purcell]] (compositore di musica barocca), Mottetto: ''Jehova'', quam multi sunt hostes mei (Z 135).
* [[Lorenzo Perosi]] (compositore italiano). Ha composto numerose opere sacre tra cui il poema sinfonico-vocale " Mosè " , 1901, la prima direzione fu di Arturo Toscanini) dove uno dei personaggi è '' La voce di Jehova'' (basso).
* [[Elvis Presley]] in ''If The Lord Wasn't Walking By My Side'' usa la forma ''Jehova''.
* [[Bob Marley]] : Usausa ''Jah ''(forma contratta del nome) in numerose canzoni, come ''Jah Live'', ''Forever Loving Jah'', ''Satisfy My Soul Jah Jah'' e ''Jah Is Mighty''.
* [[U2]], "Yahweh" canzone tratta dall'album ''How to dismantle an atomic bomb'' (2004).
 
=== Nel cinema ===
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:Durante il film viene più volte menzionato il nome del Dio di Israele nella forma "Geova", in particolar modo quando Ruth si difende dalle accuse dei sacerdoti di Moloch durante il processo.
* ''[[Il re dei re (film 1961)|Il re dei re]]'' (1961)
:duranteDurante al scena della conquista di Gerusalemme, il narratore mentre descrive l'ingresso di Pompeo nel Tempio dice: "qui dove è custodito l'oro di Geova".
* ''[[Spazio 1999]]'' (1976)
: Nell'episodio [[Episodi di Spazio 1999 (seconda stagione)|Magus]] della seconda stagione, riferendosi al sedicente dio Magus, Tony dice: "Credi che potrebbe essere veramente quello che dice? Dio... Geova?"
* ''[[Gesù di Nazareth]]'' (1977)
:duranteDurante la scena in cui gli apostoli ballano e cantano l'alleluiaAlleluia dicono: "Geova, Geova, Alleluia".
* ''[[I grandi eroi della Bibbia]]'' (1978)
:In molti episodi (ad esempio gli episodi ''"Le mura di Gerico"'' e ''"Davide e Golia"'') viene spesso citato il Nome di Dio nella forma "Geova" (l'audio inglese originale riporta il nome "Jehovah").
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: [[Indiana Jones]] deve attraversare una stanza col pavimento fatto di piastre, che nascondono trappole, contraddistinte da lettere. Avanzare sulla lettera sbagliata farebbe scattare una trappola mortale. Un antico manoscritto [[Lingua latina|latino]] offre un indizio per l'attraversamento sicuro: deve camminare sulle piastre le cui lettere in sequenza formano il "nome di Dio". A questo punto più volte si chiede: "Il Nome di Dio, il Nome di Dio", quindi esclama: "Geova". Tuttavia la differenza tra la trascrizione [[lingua inglese|inglese]] ''"Jehovah"'' e quella [[Lingua latina|latina]], ''"Iehovah"'', mette a repentaglio la sua vita<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=riw2m4XttbY Indiana Jones e il Nome di Dio "Iehova"! - su ''YouTube'']</ref>.
* ''[[Una settimana da Dio]]'' (2003)
: [[Jim Carrey]] giornalista sfortunato, dopo aver pregato Dio per la sua situazione stagnante, incontra [[Morgan Freeman]] nella parte di Dio il quale gli concede i suoi poteri. AdA un certo punto nella sua mente si affollano migliaia di voci. Spiazzato, si rivolge a Dio il quale lo informa che altro non sono che le preghiere della gente e che lui, Bruce, ha i poteri per poter risolvere il problema. Dopo alcuni tentativi Bruce decide di convogliarle in una casella di posta elettronica. A questo punto la scena inquadra il monitor sul quale appare il nome del sito che è "Yahweh" cioè il Nome divino in inglese. Degno di nota è che si crea un gioco di parole con il famoso motore di ricerca "Yahoo" che è il modo inglese di scrivere ciò che si pronuncia Yahù che è il Nome divino usato nell'antico Egitto.<ref>[http://www.imdb.com/title/tt0315327/ ''Bruce Almighty''], su [[Internet Movie Database]]; cfr. anche [http://www.boxofficemojo.com/reviews/?id=33&p=.htm "Submission to Oh, God"] di Scott Holleran, su ''boxofficemojo.com''</ref>
* ''[[Notorious B.I.G. (film)|Notorious B.I.G.]]'' (2009)
: Durante una scena iniziale del film, viene pronunciato il nome Geova da parte del protagonista nei panni del rapper [[The Notorious B.I.G.]]
* [[Risorto]] (2016) Si fa ampio uso del nome Jahvé per indicare il Dio degli ebrei sia da parte giudaica chesia romana.
* [[Batman v Superman: Dawn of Justice]] (2016) Nella conversazione avuta tra Lex Luthor e Superman sul tetto della LexCorp, Luthor menziona, tra altre divinità, il nome divino, Geova.