Zombi: differenze tra le versioni
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== Folclore haitiano ==
Secondo le credenze popolari haitiane, alcuni sacerdoti detti ''[[bokor (vudù)|bokor]]'' sarebbero in grado di catturare una parte dell'[[anima]] e detenerla in una piccola fiasca, sotto forma di ''[[piccolo angelo guardiano]]''. Il rito produrrebbe nella vittima uno stato di [[letargia]] simile alla morte. Tali ''bokor'' sarebbero in grado di resuscitare la vittima, dopo anche a distanza di diversi anni dalla [[sepoltura]], restituendogli una piccola parte dell'anima sottratta, tanto per renderlo uno schiavo abulico. Secondo alcune tradizioni, per ingestione di sale, lo zombie riacquisirebbe totalmente la coscienza spezzando definitivamente l'incantesimo<ref>[[Peter Kolosimo]] nell'introduzione a ''[[Tex Willer|Tex]] contro Mefisto'', [[Sergio Bonelli Editore]]</ref>. Nel maggio del 1973,
Le popolazioni haitiane non temerebbero gli zombie in quanto minaccia, "bensì di divenire zombie essi stessi"<ref>Roberto Marini - "Gli Zombi nella realtà'" - Dossier - [[Urania (collana)|Collana Urania]] n.1233 12/6/1994</ref>. Il [[dittatura|regime dittatoriale]] della famiglia [[François Duvalier|Duvalier]], al potere fino agli anni Ottanta, esasperava il clima di [[superstizione]] sugli zombie.
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Con ''[[La notte dei morti viventi (film 1968)|La notte dei morti viventi]]'' del [[1968]], ''[[film cult]]'' capostipite del ciclo di [[George A. Romero]], si inaugura l'immagine apocalittica di zombie quale la compagine di deceduti resuscitati e cannibali, decretando la fine di una civiltà. Tale soggetto si ispira al romanzo di [[Richard Matheson]] ''[[Io sono leggenda]]'', dove un intero continente viene infettato da un patogeno che causa follia collettiva e violenza omicida (qui il termine ''zombie'' non era ancora usato). Un durissimo apologo [[satira|satirico]] sociale si evidenzia nel secondo capitolo del ciclo di Romero: ''[[Zombi (film)|Zombi]]'' del [[1978]], dove folle di non morti invadono un [[centro commerciale]] mimando le gestualità dei vivi.
Nel numero 594 della collana di fantascienza Urania, pubblicato l'11/06/1972 nel romanzo "H su Los Angeles" di Robert Moore Williams, compare il termine "Zombi", probabilmente si tratta della prima citazione nota di questo termine in Italia.
Nel libro ''[[Il serpente e l'arcobaleno (libro)|Il serpente e l'arcobaleno]]'' di [[Wade Davis (scrittore)|Wade Davis]], da cui è stato tratto [[Il serpente e l'arcobaleno|l'omonimo film]] di [[Wes Craven]], edito guarda caso dopo la caduta del regime dittatoriale, viene analizzata la relazione tra zombie e [[vudù]], nel caso [[Clairvius Narcisse]]: qui non si tratta di un cadavere risorto ma più realisticamente di un uomo scomodo alla polizia segreta, drogato per privarlo totalmente della sua volontà.
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* ''Lo zombi del Grande Peru' o La contessa di Cuccagna'' (15 febbraio 1697), [[Pierre-Corneille Blessebois]]. Primo documento scritto che attesta il termine "zombi".
*''H su Los Angeles'' (1972), N.594 della collana di fantascienza Urania, pubblicato l'11/06/1972.
* ''La notte dei morti viventi'' (1974), [[John Russo]], trasposizione letteraria del [[La notte dei morti viventi (film 1968)|film omonimo]].
* ''[[Pet Sematary (romanzo)|Pet Sematary]]'', (1983) [[Stephen King]], Sperling & Kupfer, 1985.
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