Scuola bolognese dei glossatori: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|Corpus iuris civilis}}
 
Il ''[[Corpus Iuris]]'' si divide in 5 volumi, di cui:
Il ''[[Corpus Iuris]]'' si divide in 5 volumi, di cui* i primi tre raccolgono il cosiddetto [[Digesto]] ''(Vetus, Infortiatum, Novum)''.<br />Due di questi, ilIl ''vetus'', il primo ad essere ritrovato, e il ''novum'', sono gli unici ad essere citati prima del [[XII secolo]]. L'''infortiatumInfortiatum'' sarebbe stato ritrovato e rimaneggiato da Irnerio, che, a fronte di questa scoperta da lui ritenuta importantissima, avrebbe detto: ''“ius nostrum infortiatum est”'' (è incerto se il nome derivi da ''fors'', sorte, fortuna, alludendo alla scoperta fortuita, o da ''fortitudo'', forza, intendendo che il diritto intero risultava rafforzato dalla scoperta). Il ''Digestum'' appariva il più importante perché vi erano contenute le sentenze dei grandi giuristi - Papiniano, Paolo, Ulpiano, Modestino - considerati i veri maestri del diritto, un modello insuperato di analisi e di tecnica giuridica.;
* Il IV volume è denominato semplicemente ''[[Codice giustinianeo|Codex]]'';
Il IV volume contiene il Codex, mentre* il V e ultimo volume contiene: i quattro libri delle ''Istitutiones[[Istituzioni di Giustiniano|Institutiones]]'', i ''Tres Libri'' libri finali del ''Codex'' e le novelle ''Authenticum'' (delle 134 novelle originali, i glossatori per il loro studio ne accolgono solamente 97).
 
Furono apportate delle modifiche dopo la metà del [[XIII secolo]], inserendo le costituzioni degli imperatori romano-germanici, il trattato di Costanza, i ''[[Libri feudorum]]'' che si richiamarono alle consuetudini feudali e la "Lombarda", una raccolta di leggi longobardo-franche.<br />[[Ludovico Antonio Muratori]] definisce l'opera dei glossatori sul ''Corpus Iuris'' "immane" e soprattutto un'opera fatta su un libro “caduto dal cielo”: i testi contenevano sostanzialmente il diritto con la D maiuscola, fornendo così il succo di tutta una ''“legalis sapientia”''.
Il IV volume contiene il Codex, mentre il V e ultimo volume contiene: i quattro libri delle ''Istitutiones'', i ''Tres'' libri finali del ''Codex'' e le novelle ''Authenticum'' (delle 134 novelle originali, i glossatori per il loro studio ne accolgono solamente 97).
 
Furono apportate delle modifiche dopo la metà del XIII secolo, inserendo le costituzioni degli imperatori romano-germanici, il trattato di Costanza, i ''[[Libri feudorum]]'' che si richiamarono alle consuetudini feudali e la "Lombarda", una raccolta di leggi longobardo-franche.<br />[[Ludovico Antonio Muratori]] definisce l'opera dei glossatori sul ''Corpus Iuris'' "immane" e soprattutto un'opera fatta su un libro “caduto dal cielo”: i testi contenevano sostanzialmente il diritto con la D maiuscola, fornendo così il succo di tutta una ''“legalis sapientia”''.
 
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